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38 - dimensionamento strutture di fondazione come da p.to 7.2.5. D.M. 14/01/2008

La norma 2008 al punto 7.2.5 recita come segue:

Per le strutture progettate sia per CD “A”sia per CD “B” il dimensionamento delle strutture di fondazione e la verifica di sicurezza del complesso fondazione-terreno devono essere eseguiti assumendo come azioni in fondazione le resistenze degli elementi strutturali soprastanti. Più precisamente, la forza assiale negli elementi strutturali verticali derivante dalla combinazione delle azioni di cui al § 3.2.4 deve essere associata al concomitante valore resistente del momento flettente e del taglio; si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi soprastanti, amplificate con un gammaRd pari a 1,1 in CD “B” e 1,3 in CD “A”, e comunque non maggiori di quelle derivanti da una analisi elastica della struttura in elevazione eseguita con un fattore di struttura q pari a 1.

Secondo la norma, quindi, le sollecitazioni di calcolo in fondazione dovrebbero derivare dai carichi verticali trasmessi dalla struttura accoppiati alle valori resistenti flettenti e taglianti, piuttosto che da quelle di calcolo.
Tali sollecitazioni sono abbastanza piu' alte di quelle derivanti dall'analisi (di solito molto piu' alte). Pero' la norma dice anche che tali sollecitazioni flettenti e taglianti da utilizzare in verifica non devono essere superiori a quelle di di calcolo moltiplicate per il coefficiente 1,1 oppure 1,3 (bassa o alta duttilita'). E comunque, non devono essere neppure superiori di quelle calcolate dall'analisi sismica dell'intero edificio avendo utilizzato un coefficiente di struttura pari a 1 (che di regola sono elevatissime, tranne il caso di strutture in acciaio non dissipative).
In sostanza, l'unica eventualita' che ha senso prendere in considerazione e' proprio quella di amplificare le azioni flettenti e taglianti derivanti dall'analisi per i coefficienti 1,1 oppure 1,3. Infatti, volendo valutare le tre eventualita' e dovendo scegliere la meno gravosa, a parte situazioni eccezionali, sarebbe sempre quest'ultima ad essere quella da utilizzare. Il programma infatti si comporta sempre in questo modo. E qualora dovesse accadere che la situazione meno gravosa fosse una delle altre due, il risultato sarebbe sempre a vantaggio di sicurezza (senza mai eccedere molto, dato che al massimo si ha un incremento del 30%).
Per verificare che il CDS opera in questo modo e' sufficiente confrontare gli scarichi flettenti e taglianti al piede del pilastro tra le sollecitazioni delle aste (una combinazione per volta) e gli scarichi utilizzati per la verifica dei plinti di fondazione. In quanto obbligo di normativa, il programma non esplicita tale modalita' di verifica ma e' scontato che la norma sia rispettata in ogni suo punto.

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data: 10-06-2009 | software: CDS | categoria NTC |versione: | autore Ing. Umberto Biondi - STS | visite 16566



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