FAQ software e NTC

SOFTWARE KIPENDOFF : LEGNO

Progettazione unioni e strutture in legno

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FAQ CDS, NTC 2018,...

483 - Errore numero 11 alla linea 3500 nella routine VERSLU

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

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data: 15-03-2024 | software: CDS | categoria |versione: | autore kipendoff | visite 281

482 - In fase di visualizzazione risultati asta o di stampe dei risultati compare un messaggio che alcune aste in acciaio sono di classe 3 secondo il punto C4.2.3.1

Si tratta di aste che secondo le NTC 2018 risultano in classe 4 mentre secondo il punto C4.2.3.1 della circolare 2019 risultano di classe 3.
Sono individuate nella colorazione risultati aste acciaio -> classe -> come classe 3 ex 4.
Non si tratta di una non verifica ma di un warning all'utente che potrebbe valutare di modificare i profili per farle avere sezioni in classe 3 anche secondo le NTC 2018.

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data: 05-01-2024 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 462

481 - Per alcune aste in acciaio risulta classe = 0

Si tratta di aste a cui è assegnato un materiale a cui è impostato di non effettuare la verifica a compressione

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data: 05-01-2024 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 364

480 - Perchè le strutture calcolate con la 2018 risultano più spesso deformabili torsionalmente?

E' cambiata leggermente la formulazione e soprattutto il limite per cui un piano è considerato deformabile torsionalmente:
- NTC 2008 => r/ls > 0.8
- NTC 2018 => r^2/ls^2 >= 1

Il DM2018 ha cambiato la definizione del termine ls^2 definendolo come rapporto fra il momento d'inerzia polare rispetto all'asse verticale passante per il baricentro delle masse e la stessa massa di piano, quindi è normale riscontrare valori diversi tra le due Norme.

Per le strutture non regolari in pianta e in altezza è prevista anche una formulazione diversa basata sui periodi di vibrazione [rif. C7.4.2],
Tale formulazione è riportata nella Circolare 2019 e per questo è facoltà del progettista considerarla o meno e risportarla di conseguenza in modo esplicito in relazione (non ci sono infatti nei tabulati riferimenti a tale verifica).

Occorre quindi porre maggiore attenzione nel controllare se la struttura risulta deformabile torsionalmente perchè in generale la verifica secondo le Norme 2018 risulta più stringente.

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data: 12-12-2023 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 642

479 - Che cosa rappresenta il coeff. di impegno nella visualizzazione dei risultati muratura (color.verifiche)?

Il coefficiente di impegno è il rapporto tra il carico verticale complessivo agente sul singolo muro e la resistenza a compressione semplice che avrebbe il muro. Si trascura quindi l'effetto delle eccentricità, allo scopo di avere un'idea di quanto i muri sono impegnati per quanto riguarda il carico verticale. In caso di elementi non verificati si può quindi capire più facilmente se sia un problema di carico eccessivo o invece di flessione (eccentricità dei carichi) dovuta a svariate ragioni. Tale coefficiente non compare nei tabulati perché non è rilevante ai fini delle verifiche.

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data: 10-10-2023 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 802

478 - Mi viene contestato che il fattore di sovra resistenza utilizzato per le verifiche di gerarchia previste al par. 7.4.4.2 non risulta conforme alla tab. 7.2.I.

Il riferimento è alle verifiche dei pilastri, ma viene in generale confusa la sovraresistenza a taglio con quella a presso-flessione.
Vedi documento allegato per i dettagli esplicativi
Tabulati verifiche CDS esempio.pdf

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data: 01-08-2023 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1069

477 - Impossibile stampare i tabulati: presenza pareti tipo LegnoBloc

Se nel modello sono presenti pareti tipo LegnoBloc il file dati va inviato alla STS (all'indirizzo indicato nel messaggio a video) per essere sbloccato.
Se non sono presenti pareti di questo tipo nel modello controllare che nell'archivio sezioni shell non siano presenti sezioni con materiale LegnoBloc, anche se non usate:
in questo caso modificare il materiale (es. muratura) e rilanciare il calcolo.

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data: 16-05-2023 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 977

476 - Nell'esecutivo delle piastre quanti sono i ferri a punzonamento totali?

Nel dxf sono riportati i ferri a punzonamento nelle due direzioni (dove necessari) eventualmente costituiti in ogni direzione da 2 sagomature diverse.
L'indicazione del numero si riferisce al numero totale dei ferri in quella direzione : esempio 6 ferri lato inferiore = 3+3 ferri

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data: 24-04-2023 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1162

475 - Esecutivi piastre c.a inclinate

Nel caso di piastre inclinate occorre definire manualmente le mega-piastre di verifica:

1. Definizione -> scegliere la quota alla quale passa la piastra (iniziale, finale o intermedia) : per esempio nell'immagine si può scegliere la quota comune alle 2 piastre per definire i 2 perimetri esterni alla stessa quota
2. effettuare un clip Z per vedere la struttura in 3D
3. definire i perimetri esterni per ogni singola piastra inclinata

Vedi quaderno di appunti CDS:
2-Esecutivi_piastre_ca_inclinate.pdf

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allegati: 2-Esecutivi_piastre_ca_inclinate.pdf |

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data: 23-03-2023 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1228

474 - Come posso individuare un elemento in muratura nel modello di input partendo dai tabulati di verifica muratura?

Vedi quaderno di appunti CDS:
1-Come_individuare_in_input_un_muro_dai_tabulati_murature.pdf

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allegati: 1-Come_individuare_in_input_un_muro_dai_tabulati_murature.pdf |

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data: 10-03-2023 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1254

473 - Valutazione della sicurezza, ZetaV non viene calcolato : mancano i carichi antropici

Si tratta in questo caso dei valori consultabili a video in Vis.Risultati -> Visualizza risultati 3D -> Info sismiche -> Valutazione della sicurezza.

Il calcolo del fattore ZetaV può essere effettuato solo se esistono sovraccarichi variabili considerati antropici, per esempio var. abitazioni (non sono considerati antropici i sovraccarichi neve, vento, copertura).
Per una struttura con soli carichi copertura per esempio non è quindi possibile determinare i valore di ZetaV per le aste in c.a.

NOTE:
- il calcolo di ZetaV viene effettuato solo per le aste in c.a. (analisi lineare -> riverifiche SLU+SLE)
- se è presente un carico antropico nella struttura (es. sulla fondazione) il calcolo di ZetaV verrà effettuato per tutte le aste in c.a. perchè quel carico indice comunque una deformazione (sollecitazione) anche su tutta la struttura, ma ovviamente ZetaV risulterà in generale molto elevato e assumerà un significato molto relativo (per esempio per le travi di copertura di una struttura a 1 piano sarà legato alla variazione del sovraccarico variabile in fondazione).

Anche il fattore ZetaE consultabile in questa schermata è calcolato solo per le aste in c.a. mediante analisi lineare, quindi non ha significato utile per esempio per una struttura in muratura con cordoli e travi in c.a., per la quale è necessario invece effettuare un'analisi pushover e ricavare ZetaE dal tabulato dei risultati generali della pushover.

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data: 08-03-2023 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1690

472 - è possibile creare una sezione rettangolare cava in c.a.?

No, non è prevista questa tipologia di sezione, ma in base alle condizioni di sollecitazione si possono adottare soluzioni equivalenti.
Nel caso di trave soggetta sostanzialmente a solo momento Mx (vengono infatti adottare prevalentemente in questi casi) si può adottare una sezione equivalente a I (eventualmente con anima di spessore doppio).
In questi casi è importante realizzare il confinamento con staffatura adeguata similare a quella risultante per le travi con sezione a I.

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data: 06-12-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1671

471 - Non vengono visualizzate le mappe sismiche nell'apposita procedura basata su googlemaps

Il problema è dovuto ad un aggiornamento delle googlemaps non più compatibili con moduli basati su IE (internet Explorer) per cui Microsoft da novembre 2022 ha interrotto lo sviluppo.
Le nuove procedure sono in fase di sviluppo e in alcune versioni potrebbero non essere implementate (si coniglia in ogni caso di aggiornare alle ultime versioni il software).

Nell'immediato è possibile utilizzare la nostra pagina di gestione delle mappe sismiche per le funzioni di geolocalizzazione del sito e determinazione delle coordinate geografiche da inserire poi manualmente nei parametri sismici del CDS che provvederà in automatico a determinare tutte le grandezze correlate basate sulle mappe INGV:

vai alle mappe sismiche

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data: 02-12-2022 | software: CDS | categoria |versione: | autore kipendoff | visite 1719

470 - Nella rappresentazione dei meccanismi di collasso muratura è possibile visualizzare anche il resto della struttura o parte di questa?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG

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data: 16-11-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1340

469 - nel caso dei pilastri degli edifici prefabbricati la cui tipologia è a pilastri incastrati e orizzontamenti incernierati la norma non consente la verifica di duttilità alla base dei pilastri facendo ricorso alla [7.4.29] ma impone la verifica secondo

Si, nei Dati Generali -> Parametri circolare 2019 è presente un parametro che consente di scegliere questa opzione.

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data: 23-08-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1603

468 - la chiave usb non viene letta

Il problema può essere dovuto a una non corretta installazione o malfunzionamento dei driver della chiave o a un danneggiamento della chiave.
Se possibile il primo controllo da fare è provare se la chiave funziona su altri computer o anche semplicemente cambiando porta usb.

Se la chiave è funzionante in generale basta disinstallare e reinstallare i driver per risolvere il problema.

La procedura ultima e più completa (per esempio per chiavi di vecchia generazione su Win 10-11) è la seguente:
1. togliere la chiave
2. prompt dei comandi (come amministratore):
- accedere alla cartella sts (digitando cd c:\sts)
- lanciare il comando haspdinst -fremove
- lanciare il comando haspdinst -purge
3. riavviare il computer
4. accedere alla cartella c:\sts (da windows) e lanciare il file haspdinst.exe (come amministratore)
o on alternativa avviare il comando haspdinst -install
5. riavviare
6. inserire la chiave
7. verificare se viene letta
8. Nel caso la chiave non venga ancora letta eseguire di seguito (e senza necessità di riavviare il computer) 2 volte l'installazione delle LibrerieSTS:
- durante la prima quando richiesto scegliere l'opzione di disinstallazione dei driver
- eseguire la seconda normalmente (verranno reinstallati in driver)

Se la chiave è di vecchia generazione (es. serie 2XXXX) è consigliabile sostituirla con una di nuova generazione, soprattutto se si utilizzano SO Win11 o anche 10.

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data: 07-06-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1763

467 - come posso escludere solo uno o più nodi dalla verifica dei nodi in c.a.?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG

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data: 22-03-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3299

466 - Nel progetto o verifica (esistente) di una struttura in c.a. calcolata con q <= 1,5 (non dissipativa) si possono omettere le verifiche dei nodi trave-colonna?

No, le verifiche dei nodi vanno sempre effettuate, come riportato nel par. 7.4.1. delle NTC :
Per i nodi trave-pilastro di strutture a comportamento non dissipativo si devono applicare le regole di progetto relative alla CD “B” contenute nel § 7.4.4.3.

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data: 14-01-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3451

465 - E' possibile applicare coeff. correttivi a muratura esistente a cui sono assegnate caratteristiche meccaniche derivate da prove?

No, non ha senso applicare coeff correttivi perchè se le prove sono state effettuate correttamente i risultati tengono già conto di tutti eventuali fattori (malta buona etc...).
Se poi l'utente/progettista ritiene che ci siano fattori correttivi applicabili allora può farlo modificando direttamente le caratteristiche meccaniche del materiale risultante, ma ovviamente sotto sua responsabilità.

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data: 13-01-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2102

464 - Nella verifica di edifici esistenti in c..a con analisi lineare viene effettuata la verifica dei nodi trave-colonna?

Si, ma occorre aver impostato correttamente tutti i parametri:

a) i pilastri vanno definiti come elementi sismo-resistenti

b) le travi vanno definite come elementi NO GERARCHIA

c) vanno assegnate le armature di input

d) nei criteri di progetto la classe dei materiali deve essere impostata come PROVINI

e) si effettua un calcolo sismico lineare (NOTA: è consigliabile assegnare il fattore di comportamento q = 1,5 se non si ha consapevolezza della reale capacità duttile degli elementi)

f) effettuare le RIVERIFICHE SLU + SLE per fare svolgere anche le verifiche ai nodi esistenti non confinati (le verifiche agli SLE, a rigore, non sono obbligatorie ma, al limite, possono essere rimosse dal tabulato di verifica tramite l'editor di testi predefinito nel sistema operativo)

g) si potrà visualizzare, da VISUALIZZA RISULTATI 3D > COLORAZIONI ASTE C..A. > status ver. nodi

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data: 12-01-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2706

463 - In un'analisi pushover è possibile avere PgaLD/Pga 63% < PgaLV/Pga 10%?

Si, si tratta di verifiche diverse.
Una struttura molto duttile e molto deformabile per esempio può facilmente soddisfare le verifiche di resistenza (SLV) ma non quelle di deformabilità (spostamenti relativi SLD)

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data: 11-01-2022 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2665

462 - Perché il CDS non applica la gerarchia resistenze nell'ultimo impalcato?

Il CDS applica i criteri di progettazione in capacità (gerarchia delle resistenze) come previsto dalle NTC.
In merito all'ultimo piano vale quanto indicato nelle Norme:

7.4.4.2.1 Verifiche di resistenza (RES)

.....Ai fini della progettazione in capacità, per ciascuna direzione e ciascun verso di applicazione delle azioni sismiche, per ogni nodo trave-pilastro (ad eccezione dei nodi in corrispondenza della sommità dei pilastri dell’ultimo orizzontamento), la capacità a flessione complessiva dei pilastri deve essere...


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data: 07-01-2022 | software: | categoria |versione: | autore kipendoff | visite 2724

460 - Nella visualizzazione risultati i fattori ZetaE e ZetaV sono nulli

i fattori ZetaE e ZetaV sono previsti per le strutture esistenti (C8.3) quindi se la struttura è definita come 'nuovo' non vengono calcolati.
Per calcolarli occorre:
- indicare il livello di conoscenza nei coeff. parziali materiali (Dati generali)
- assicurarsi che tutte le aste in c.a. abbiano armature di input o progettate (esecutivi)
- effettuare le riverifiche SLU+SLE

Nota : il valore di ZetaE viene calcolato SOLO se è stato indicato un Livello di Sicurezza = 100% nei Param.Sismici -> esistente, altrimenti risulterà = 0.

Nel caso di analisi pushover il valore minimo di ZetaE va ricavato dai tabulati dei risultati generali delle verifiche pushover.

I tabulati con gli indici di sicurezza si possono ottenere dalle stampe di servizio

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data: 23-11-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3543

459 - come è possibile valutare il contributo di un cordolo in c.a. nel ribaltamento di una parete in muratura ?

se adeguatamente progettato un cordolo in c.a. può avere la funzione efficace di presidio anti-ribaltamento di una parete in muratura. Per valutare questa efficacia si può semplicemente ricavare la resistenza minima richiesta a un tirante posto in testa alla parete affinché sia verificato il ribaltamento e valutare successivamente se la trave/cordolo, con le armature effettive, sia in grado di resistere alla flessione orizzontale da carico distribuito o concentrato, equivalente alla forza resistente precedente determinata. Se la parete è scarica va valutata anche l'adeguata aderenza c.a. /muratura.

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data: 18-10-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2877

458 - Impossibile effettuare backup e restore dei file da CDS, errore 430

In questo caso la prima cosa da fare è disinstallare e r-installare le librerie STS (scaricando sempre una versione aggiornata dal sito STS), avendo cura di eseguire sempre la procedura correttamente :
- tasto destro-> proprietà -> 'annulla blocco' (se presente )
- tasto destro -> proprietà -> esegui come amministratore

Eseguire eventualmente anche un aggiornamento di Windows.

Nota: backup e restore possono sempre essere eseguiti, se necessario, manualmente compattando o decompattando i file della cartella del progetto in/da un file zip.

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data: 11-10-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 1953

457 - Anche con I-SV elevato la classe sismica di una struttura rimane G

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG

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data: 02-07-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3289

456 - Manipolando le armature delle travi e eseguendo le riverifica la verifica dei nodi trave-pilastro non cambia

Modificando l'armatura delle travi, in particolar modo i ferri longitudinale, cambiano le grandezze in gioco nella definizione della domanda e la capacità di resistenza del nodo, ma per aggiornare le verifiche del nodo trave-pilastro occorre comunque accedere alla fase degli esecutivi dei pilastri.

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data: 14-05-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3135

455 - Ho inserito architravi in c.a. con armature sulle aperture in pareti in muratura ma dopo la pushover risulta verifica non effettuata per questi elementi

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

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data: 14-05-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3325

454 - E' possibile modellare e calcolare tensostrutture in CDS'

No, non sono presenti elementi con rigidezza e resistenza solo a trazione con comportamento a fune o elementi bidimensionali con comportamento a membrana analogo.

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data: 10-05-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2769

453 - La verifica a taglio di unioni in acciaio non è soddisfatta anche se la resistenza a taglio dei bulloni o tirafondi è superiore al taglio

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)

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data: 05-05-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4782

452 - Non è possibile avviare CDS perchè appare il messaggio che il programma MdistandAlone E' GIA' ATTIVO

Se CDS non è attivo e visibile nella barra delle applicazioni o a video significa che è stata interrotta accidentalmente o per un errore interno l'esecuzione.
Per risolvere il problema accedere alla gestione attività (ctrl+alt+canc) e terminare manualmente MdistandAlone.

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data: 09-04-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3153

451 - Nell'analisi poshover compare il messaggio di collasso per carichi statici, come è possibile individuare gli elementi che determinano il collasso?

Il collasso per carichi statici può aversi anche per strutture che in realtà risultano verificate per le combinazioni di carico fondamentali (non sismiche, vedi faq 61) e in questi casi può non essere semplice individuare gli elementi che collassano perchè non sono indicati dalle colormap dei risultati delle verifiche statiche e le pushover non hanno raggiunto neanche il primo step.
Molto spesso è possibile risolvere il problema seguendo una semplice procedura che consiste sostanzialmente nel ridurre al minimo la domanda sismica eseguendo un'analisi statica lineare.
Se ci sono collassi prematuri allora sostanzialmente la struttura è ancora in campo elastico e si manifestano meccanismi fragili, quindi pushover e analisi lineare sono sostanzialmente equivalenti (essendo tutta la struttura ancora in campo elastico).

Procedura:
- ridurre* al minimo la domanda operando su Tr (min 30 anni) e/o ag nei Dati Gen. -> Param. Stati Limite Sisma - > SLV
- lanciare un'analisi sismica statica (dinamica, nodale o classica va bene lo stesso)
- in Visualizz. Risultati visualizzare la colormap di verifica degli elementi (c.a., acciaio...) per individuare gli elementi che vanno in crisi per primi.
- se gli elementi non verificati sono numerosi basta tornare al passo iniziale e ridurre ulteriormente ag in modo da circoscrivere ancora meglio la rappresentazione dei primi collassi.

(*) Se si procedesse con i valori nominali della domanda sismica infatti è probabile che molti elementi risultino non verificati rendendo impossibile individuare quelli che causano lo stop delle pushover.

IMPORTANTE!!! : dopo aver individuato gli elementi critici in questa fase occorre ripristinare i parametri sismici della domanda per proseguire con il calcolo vero e proprio.
Per fare questo basta entrare nei Dati Gen. -> Param. sismici confermando il calcolo automatico dei parametri proposto da software.

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data: 22-03-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4313

450 - Errore in fase di stampa della relazione

Se il problema si presenta su ogni progetto occorre controllare dal menu Stampante (in fase di gestione stampe):
- che la stampante selezionata non sia un plotter
- che il formato impostato per la stampante selezionata sia A4
questo indipendentemente se si esegue una stampa a video, su file o su carta.

Nota : se nel pannello di controllo -> gestione stampanti è attiva l'opzione che consente a Windows la gestione automatica delle stampanti potrebbe succedere che in CDS venga sempre reimpostata la stampante indicata da Windows generando quindi nuovamente l'errore.
Consigliamo di disattivare questa opzione di Windows a meno che non ci siano motivi particolari per tenerla attiva.

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data: 09-03-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2186

449 - Nella tabella delle combinazioni di carico compare una condizione 'Vr.no massa' che non è stata creata in input

Uno dei casi in cui viene creata in automatico questa condizione di carico è quello in cui nei Dati generali -> dati gener. x spaziale si è assegnata una Largh. trasv. > 0, cioè la generazione automatica di un sovraccarico solaio sulle travi ad esso parallelo.
In questo caso infatti quel carico aggiuntivo non va conteggiato come massa sismica e viene inserito nel canale Var. no massa

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data: 01-03-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2552

448 - Come interviene la rete metallica o in FRP nel rinforzo della muratura con intonaco armato'

Ai fini dell'analisi globale o di verifica di resistenza nel piano della parete non ha nessuna influenza in quanto la NTC (con la relativa Circolare) riporta in tabella un unico valore maggiorativo del coefficiente per intonaco armato a prescindere da qualsiasi materiale utilizzato.
Pertanto in presenza di intonaco armato in rete metallica o in fibre FRP (o qualsiasi altro materiale), tale rete funge da armatura ai fini della verifica della sezione.
Nelle verifiche della muratura la norma prevede che venga incrementato il valore di resistenza della muratura in base solo alla presenza dell'intervento, quindi le caratteristiche di resistenza dell'intonaco strutturale non hanno rilevanza nel calcolo.
I dati inseriti nelle caratteristiche dell'intonaco armato servono esclusivamente per le verifiche a sisma ortogonale

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data: 11-02-2021 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3274

447 - come mai dopo aver lanciato le riverifiche SLU+SLE alcune travi in c.a. non risultano più verificate?

in fase di calcolo, come da letteratura, viene determinata una generica area di ferro necessaria (Af,calc), la riverifica viene invece condotta sull'armatura realmente disposta e dipendente dai diametri di ferri longitudinali ammessi nei dati di status esecutivi, quindi in generale un Af,riv > Af,calc.
Se l'armatura di calcolo è prossima al limite ammissibile per SLU e/o SLE allora è possibile che la riverifica risulti non soddisfatta.
Se si fa riferimento al flag di verifica generale (visualizzazione risultati) va anche tenuto conto che le verifiche SLE vengono eseguite solodopo aver lanciato questa procedura), quindi la 'non verifica' generale può anche essere dovuta a una verifica SLE, che prima non era stata eseguita.
In generale la soluzione può essere trovata ottimizzando i diametri fino a ridurre le differenze tra Af,riv e Af,calc.

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data: 21-12-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2967

446 - Dove posso ricavare gli scarichi della struttura di elevazione per eseguire separatamente il progetto delle fondazioni?

Se non si inseriscono elementi di fondazione (travi, platee o plinti/pali) il modello viene generato da impalcati inserendo automaticamente dei vincoli esterni di incastro su tutti i nodi posti alla quota 0 (piedi dei pilastri, base setti etc...).
Il tabulato di stampa più semplice da gestire per avere gli scarichi in fondazione è quello delle reazioni vincolari presente nelle stampe di servizio:
- riporta le azioni dei soli nodi vincolati esternamente, quindi della supposta fondazione
- forze è momenti sono riportate in base al sistema di riferimento globale quindi gestibili indipendentemente da come sono inseriti in input gli elementi strutturali 8es. colonne ruotate).

IMPORTANTE

Ci sono alcuni punti molto importanti da tenere in conto con questo approccio:

1. se la struttura è progettata come dissipativa, non conoscendo le caratteristiche di resistenza degli elementi strutturali al fine di rispettare la gerarchia delle resistenze, il progettista delle fondazioni deve avere gli scarichi ottenuti da spettro elastico, quindi occorre stampare il tabulato dopo aver eseguito un calcolo con q = 1 (o 1.5)

2. gli elementi verticali (pilastri-setti) vanno inseriti in input con asse sul filo fisso/nodo, quindi senza dissassamenti, perchè questi genererebbero al nodo al piede 2 momenti aggiuntivi Mx e My dati dallo sforzo normale agente per l'eccentricità asse elemento/nodo (dissassamento) e il momento riportato nel tabulato non coinciderà con quello della colonna/setto.
Per strutture molto alte o caricate questa differenza è molto significativa, potendo portare a un aumento notevole dei momenti, al contrario per strutture poco caricate questa eccentricità potrebbe anche compensare completamente il momento di calcolo sull'elemento, generando momenti molto bassi

3. trattandosi di reazioni vincolari le forze e i momenti avranno segno opposto rispetto agli scarichi (es. Fz > 0 per colonna compressa), quindi andrà semplicemente specificato nel documento il corretto orientamento delle forze/momenti.

4. vanno forniti i tabulati per tutte le combinazioni di calcolo, e sarà poi compito del progettista delle fondazioni utilizzarle (l'inviluppo in questo caso non ha nessun senso)

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data: 14-10-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4407

445 - Come ricavo il PGA per la valutazione del rischio sismico di un edificio esistente calcolato con analisi lineare?

In questo occorre effettuare delle iterazioni variando l'accelerazione di domanda fino a trovare la massima per cui la struttura risulta verificata.
Questo si ottiene variando il periodo di ritorno in modo che tutti i parametri relativi alle mappe sismiche siano modificati di conseguenza (per rimanere nell'abito delle mappe sismiche ufficiali).

La procedura è abbastanza semplice:

1. variazione ag
- dati generali -> param. stati limite sisma
- selezionare stato limite (es. SLV )
- modificare Tr vengono aggiornati tutti gli altri parametri, tra cui ag (accelerazione di riferimento, il PGA che si ta cercando), diminuendolo se la struttura non verifica e aumentandolo se invece tutte le verifiche sono soddisfatte

2. calcolo e verifiche:
- rieseguire il calcolo e tutte le verifiche
- valutare se le verifiche sono soddisfatte o meno e tornare al punto 1

Il PGA che esprime la capacità della struttura è il valore di ag ottenuto per il valore massimo di Tr per cui tutte le verifiche sismiche sono soddisfatte

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data: 27-09-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5973

444 - Per un legno non stagionato (massiccio) come viene effettuata la verifica di deformabilità a lungo termine?

Per il legno non stagionato le NTC prevedono l'assunzione di un fattore di deformabilità kdef maggiorato di un valore non inferiore a 2 (vedi note Tab 4.4.V).
In questo caso quindi l'utente dovrà semplicemente assegnare alla trave/i un materiale legno a cui è attribuito un valore di kdef adeguato:
per esempio nel caso di legno massiccio in classe di servizio 2 => kdef = 0.8,
se il legno è non stagionato => kdef >= 2.8

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data: 05-09-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 2700

442 - Per una struttura in muratura calcolata con analisi pushover non risulta verificato lo SLD, come è possibile intervenire?

Per la muratura lo stato limite SLD in analisi non lineare è un po' più complesso perchè agiscono due fattore, che possono anche essere in contrasto tra loro:

- spostamento relativo di interpiano => migliora aumentando la rigidezza della struttura (ovviamente anche riducendo la massa sismica)

- spostamento per cui si raggiunge il taglio massimo => influisce il primo ramo (elastico) del comportamento dei maschi murari, quindi alta resistenza e rigidezza non eccessiva.
Aumentando la rigidezza infatti questo punto arretra, quindi si viene penalizzati, anche se a un aumento di rigidezza corrisponde una diminuzione della domanda di spostamento.

Nota: un intervento di rinforzo in generale agisce aumentando sia la resistenza che la rigidezza, quindi non è detto che semplicemente aumentando gli interventi si ottenga un miglioramento allo SLD.
Sicuramente l'aumento di resistenza migliora il comportamento allo SLD, ma ancora di più lo è spostare i meccanismi di collasso dal taglio alla presso-flessione che hanno un limite di spostamento maggiore (vedi rapporto spostamento limite h parete).
Allo stesso modo valutare se l'intervento (nel caso di edifici esistenti) non sia in grado di produrre nel maschio murario una capacità di deformazione maggiore, più vicina a quella di una muratura nuova.

In generale quindi anche uno squilibrio tra pareti troppo tozze e pareti snelle può essere un elemento svantaggioso.

Lo stesso la presenza o meno di fondazioni: cambia la deformabilità della struttura con tutte le conseguenza.

Infine va detto che tutto questo è influenzato dal modello ad aste che viene automaticamente generato e che può essere ottimizzato, parete per parete, in input spaziale, in base a specifiche considerazioni che dipendono dalla sensibilità del progettista e nella valutazione della migliore aderenza del modello e dei singoli maschi murari al comportamento reale.

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data: 27-05-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5467

441 - Al piede dei pilastri risulta un raffittimento elevato delle staffe

Il raffittimento è dovuto alle verifiche di duttilità previste per lo spiccato dei pilastri.
In alcuni casi, come per esempio la presenza di un piano interrato molto rigido, la formulazione delle NTC possono risultare molto penalizzanti (es. un periodo fondamentale molto basso determina un MiuFi molto elevato, vedi 7.4.3 - 7.4.29).
In questi casi si può attivare il parametro di Dutt. variabile presente nei Dati Generali => parametri circolare 2019

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data: 05-05-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3798

440 - Come posso sapere quanti micropali sono inseriti in una fondazione?

Nella modellazione delle fondazioni su micropali del CDS non è definito un numero preciso ma l'effetto dei micropali è assimilato ad un terreno con una costante di Winkler equivalente.
Quindi allo stesso modo ovviamente non è definita una posizione di ciascun micropalo.
Su fondazioni estese ciò è indispensabile e la precisione della posizione dei singoli pali è poco prevedibile a priori e anche poco utile per il calcolo.
Se le fondazioni sono piccole invece è bene impostare delle dimensioni che diano luogo a situazioni più chiare:
ad esempio, per una fondazione 4x4 con micropali a interasse 1 m ci sono sicuramente 16 micropali, che è come se fossero posizionati ciascuno al centro del singolo metro quadrato di riferimento. Se però la fondazione si fa di 17 mq, allora il programma calcola un numero di micropali pari a 17 che però nella realtà non potranno mai essere disposti in modo regolare.

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data: 15-04-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3689

439 - E' possibile rinumerare i fili fissi?

NO, non è possibile rinumerare uno o più fili fissi.

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data: 23-03-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4122

438 - errore in fase di calcolo: sezione 10001 con inerzia nulla

Il problema può essere dovuto alla geometria delle sezione (una delle dimensioni nulle) o più spesso alle caratteristiche del materiale quando una delle grandezze (in generale un modulo elastico) ha valore 0, o anche perchè i coefficienti parziali dei materiali hanno valori nulli.
Può accadere per esempio nel caso di strutture in muratura generate con modelli ad aste:
controllare i coeff. parziali (nei Dati generali) e le caratteristiche del materiale risultante

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data: 23-03-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3820

437 - Non riesco a definire una sezione generica in acciaio mediante CAD (in input non compare la sezione)

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG

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data: 06-11-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4167

436 - nella verifica di travi di fondazioni, una trave che da come esito in una combinazione di verifica come scarica risulta verificata?

Si, come riportato nella relazione di calcolo la verifica è soddisfatta perchè si tratta di impronta non sollecitata o in trazione.

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data: 09-09-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3741

435 - Nella verifica dei nodi in c.a. c'è differenza nell'adottare lle NTc 2018 o la circolare 2019?

Si, nei dati generali -> parametri circolare 2019 -> veif. nodi cls è possibile scegliere sia la formulazione secondo le NTC 2018 che quella prevista nella circolare 2019. Le due formulazioni differiscono sia nel come vengono considerati i nodi confinati (in CDB nella circolare sono considerati verificati), sia nella formulazione della verifica stessa che la circolare prevede sia soddisfatta almeno una delle condizioni poste (e non entrambe), così come la possibilità di tener conto del confinamento.
In generale quindi l'opzione di verifica secondo la circolare 2019 è meno penalizzante

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data: 03-09-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5279

434 - Dopo aver modificato le armature (passo staffe) nei tabulati di verifica delle travi in c.a. compaiono ancora i passi staffa calcolati e non manipolati

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG

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data: 05-07-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3824

433 - Che differenza c'è nel considerare nella armature di input il parametro barre ancorate SI o NO?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

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data: 26-03-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4997

432 - Che fatture di comportamento q adotta il CDS per il sisma verticale? Come è possibile modificarlo?

Come previsto al 7.3.1 il CDS adotta per tutte le tipologie di strutture un valore di default per il fattore di comportamento relativo al sisma verticale q = 1,5. Per modificarlo si può agire sul valore del fattore di amplificazione del sisma verticale fv nei parametri stati limite sisma.
Per esempio, per avere un qvert=1,0 basta moltiplicare il valore calcolato in automatico dal programma per 1.5.

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data: 26-03-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4109

431 - E' corretto inserire l'armatura dei cordoli in c.a nel modello di una struttura esistente in muratura?

Nel caso di modello ad aste della muratura (per analisi pushover) le aste in c.a, rappresentanti i cordoli sono spesso eccessivamente penalizzate nelle verifiche, per via del fatto che la presenza di bracci (link) rigidi comporta deformazioni elevate in corrispondenza delle parti libere, ovvero architravi e sottofinestre.
Inserendo le armature su questi elementi si rischia di avere collassi fragili già ai primi passi dell'analisi, o addirittura collasso per carichi statici (può indicare un collasso che avviene già con la minima spinta sismica).
Ma tale comportamento è eccessivamente penalizzato dal modello a aste e link rigidi, quindi può essere opportuno non inserire le armature dei cordoli di piano.

Nota:
nel caso di una parete che poggia in falso su una trave in c.a. non si può prescindere dalla verifica della trave e quindi dall'armatura della stessa.
Nel caso invece di un cordolo tra muratura superiore e inferiore, con funzione principalmente di collegamento rigido del solaio e in presenza di architravi in muratura significative, il suo contributo al meccanismo di telaio è limitato ma la verifica è sicuramente penalizzata dalle deformazioni dei link rigidi (modello ad aste), soprattutto in presenza di aperture non molto estese.

Spetta quindi al progettista valutare poi di volta in volta quando il cordolo è efficace e importante nel meccanismo sismo-resistente e quando no (da cui la valutazione sull'inserire o meno l'armatura di input) .

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data: 13-02-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6741

430 - Quale procedura è consigliata per progettare una fondazione dati gli scarichi della sovrastruttura (progettata esternamente)?

Per progettare la sola fondazione occorre fare alcune considerazioni:

- l'input per impalcati consente di inserire e modificare elementi di fondazione come i pali (plinti)
- l'input spaziale consente di creare le condizioni di carico necessarie a ricreare le combinazioni di calcolo per cui ci sono state fornite le sollecitazioni
- nell'input spaziale è possibile assegnare agevolmente le sollecitazioni (nodali) che ci sono state fornite, per ogni condizione di carico
- se si torna in input impalcati per apportare delle modifiche (es. dimensioni pali) è necessaria la rigenerazione 3D del modello, operazione che cancella condizioni di carico e carichi inseriti in input spaziale

Quindi, per procedere nel modo migliore evitando perdita di lavoro si possono seguire alcuni accorgimenti:

- (opzionale) utilizzare l'ambiente di input per impalcati nella prima fase per definire la geometria della fondazione (megapiastre, plinti su pali etc...), generando il modello 3D
-in input spaziale inserire altri eventuali elementi strutturali, creare le condizioni di carico

A questo punto si possono seguire 2 strade:
1 - inserire i carichi manualmente ed eseguire tutte le necessarie modifiche solo in input spaziale (vedi nota 1)
2 - usare la funzione di import carichi nodali da file excel in modo che anche modificando e rigenerando il modello da input impalcati sarà sempre possibile importare condizioni e carichi dai file nodali (nota 2)

NOTE:
1 - i pali di fondazione sono l'unico elemento strutturale che non è possibile modificare in input spaziale, dove rappresenta solo un vincolo esterno elasticamente cedevole, funzione delle caratteristiche del palo e del terreno.
Quindi è preferibile eseguire prima un predimensionamento del palo su un progetto separato, limitato al solo palo con gli scarichi dati (è possibile anche importare in CDP condizioni e scarichi da file excel e inserire già dall'inizio il palo che soddisfa le verifiche.
Se si deve comunque modificare successivamente il palo allora conviene:
a) su un modello a parte modificare le dimensioni e caratteristiche del palo, rigenerando la struttura da impalcati
b) da input spaziale leggere il vincolo esterno realizzato in corrispondenza del palo e riportarlo nel progetto originario
c) utilizzare gli scarichi così ottenuti per verificare il palo nel progetto parallelo.
In generale però gli scarichi sui pali variano poco al variare delle caratteristiche del palo, quindi a meno di situazioni particolari si può progettare il palo separatamente.

2 - tutte le procedure di import da file excel si basano sui modelli di file presenti nella directory di installazione del CDS (es. C:\stsXXX\cdswin) : ImportForzeNodali.xls, ImportScarichiPlinti.xls
Questi file possono essere compilati con i dati forniti (es. scarichi plinti in CDP, forze nodali in CDS) e consentono di eseguire di volta in volta rapidamente l'import in CDS.
Se si modifica la geometria in input impalcati e si rigenera, basterà quindi ricreare le condizioni di carico e associare nel file ImportForzeNodali.xls i nodi nel modello alle sollecitazioni, seguendo la procedura da input spaziale -> Carichi nodi-> import da Excel dalla toolbar principale.

Allo stesso modo il pre-dimensionamento dei plinti può essere fatto rapidamente in CDP inserendo i dati nel file ImportScarichiPlinti e importandoli di volta in volta, seguendo la procedura da Carichi plinti -> scarichi -> scarichi plinti -> import da excel dalla toolbar principale

Eventuali sollecitazioni sismiche dovranno essere inserite come gli altri scarichi, non potendo per ovvi motivi essere calcolate in automatico, dato che derivano dal comportamento della struttura e dalla quota a cui le masse sono applicate, informazioni non presenti nei dati di scarichi di fondazione.
In mancanza di queste informazioni sulle azioni sismiche ha più senso molto spesso ricostruire l'intero modello e effettuare l'analisi sismica per il progetto della fondazione con un'analisi globale.

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data: 13-02-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9078

428 - Che differenza c'è tra rcd e fcd nel critetri di progetto -> SLU?

Nella verifica di elementi . esistenti in c.a la resistenza di progetto dei materiali da considerare dipende dal tipo di meccanismo (duttile o fragile) e dal tipo di analisi.
In generale per i meccanismi duttili si considera la resistenza media fm (da prove) ridotta per il fattore di confidenza FC, mentre per i meccanismi fragili a seconda del tipo di analisi si considerano i valori medi delle prove divisi per il solo fattore di confidenza o per il fattore di confidenza * coeff. parziale [C8.7.2.4]:
presso-flessione: fcd = fcm / FC
taglio/torsione: fcd = fcm / FC oppure fcd = fcm / (FC * gc)

In CDS nel caso di PROVINI fck = fcm/FC,
mentre fcd = rcd = fcm / (FC * gc)
con gc = coeff. parziale del materiale cls.

Nei criteri di progetto il valore fcd di default è quindi calcolato tenendo conto anche del coeff. parziale di sicurezza. In particolare in fase di verifica il programma fa riferimento a rcd per le verifiche a presso-flessione e fcd per le verifiche a taglio torsione.
In questo modo è possibile differenziare la resistenza per meccanismi duttili e fragili.
Nel caso di analisi pushover considera il valore fck (meccanismi duttili, cerniere plastiche) e fcd per meccanismi fragili (quindi corretto il valore di default adottato).
Nel caso di analisi lineare (sismica) di edifici esistenti per la resistenza a compressione del cls si considera :
- meccanismi duttili* => rcd = fcm/FC (in questo caso rcd = fck)
- meccanismi fragili : in base a quanto previsto al C8.7.2.4 per il tipo di analisi si può porre => fcd = fcm / (FC * gc) (in questo caso fcd calcolato in automatico) o fcd = fcm /FC (in questo caso modificando fcd)

. (*) in questo caso avendo posto fcd = fck il programma deduce che per i meccanismi duttili si sta usando il valore fd=fk/FC (non diviso per il coeff.parziale del materiale) e non terrà conto del coeff parziale del materiale neanche per l’acciaio (=> fyk), mentre per i meccanismi fragili (taglio) verrà sempre considerato il vaore fyd per l’acciaio (quindi tenendo conto del coeff. parziale del materiale) Per i riferimenti normativi vedi C8 circolare 2/2/2009

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data: 17-01-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7564

427 - Come è possibile considerare una ridistribuzione plastica al fine di ridurre l'armatura delle travi e migliorare la verifica dei nodi in c.a.?

Per applicare una riditribuzione plastica nella verifica e progetto delle armature delle travi in c.a. si opera su 2 punti:
1) nei criteri di progetto -> calcolo si assegna al parametro %Rid.Plastica un valore tra 70-100% (100 nessuna ridistribuzione), come indicato al punto C4.1.1.1 della Circolare esplicativa alle N.T.C. 2008.
Se si vuole applicare questa ridistribuzione solo ad alcuni elementi occorre definire un nuovo criterio di progetto e assegnarlo a queste travi.


2) in fase di calcolo e scelta delle cond. e comb. spuntare anche l'opzione Ridistribuz. Plastica

La ridistribuzione plastica verrà applicata a tutte le combinazioni di calcolo, fondamentali e sismiche.

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data: 17-01-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5177

426 - Come posso effettuare una verifica di un edificio esistente in acciaio tenendo conto del livello di conoscenza della struttura?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto.

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data: 15-01-2019 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4647

425 - Come si effettua la verifica di una sezione in c.a. con CDC in modalità TOOLS?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti)

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data: 07-12-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4235

424 - una struttura modellata in input spaziale può essere trasferita in input impalcati?

No, quanto inserito o modificato in input spaziale non può essere trasferito in input impalcati

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data: 21-11-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4514

423 - Per le verifiche dei i nodi in c.a. di una struttura esistente che differenza c'è tra considerarli con o senza confinamento?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo
confinato
aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.

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data: 12-10-2018 | software: cds | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8000

422 - Come vengono eseguite le verifiche per una struttura in c.a. esistente nel caso di analisi lineare con fattore di struttura q?

[C8.7.2.4 Metodi di analisi e criteri di verifica] "...Nel caso di uso del fattore di struttura, tutti gli elementi strutturali duttili devono soddisfare la condizione che la sollecitazione indotta dall’azione sismica ridotta sia inferiore o uguale alla corrispondente resistenza. Tutti gli elementi strutturali "fragili" devono, invece, soddisfare la condizione che la sollecitazione indotta dall'azione sismica ridotta per q = 1,5 sia inferiore o uguale alla corrispondente resistenza.".

Il CDS effettua in automatico le verifiche degli elementi esistenti per i meccanismi fragili con q=1,5 mentre per i meccanismi duttili utilizza quello impostato dall'utente se il fattore di comportamento è maggiore di 1,5 altrimenti utilizza il fattore di comportamento, inferiore ad 1,5, sia per i meccanismi duttili che per quelli fragili.

Nel caso di analisi lineare un elemento strutturale è considerato esistente se ha assegnato un criterio di progetto in cui i materiali cls e acciaio siano definiti come PROVINI. E' necessario anche assegnare il livello di conoscenza nei Dati Gen. -> coeff. parziali materiali e definire come esistente l'edificio nella gestione parametri sismici (vedi toolbar principale)

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data: 05-10-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5880

421 - In caso di non verifica a portanza di una fondazione a platea, come posso valutare nel CDG nel visualizza risultati in quale parte della platea ho il problema di non verifica?

Il calcolo della portanza di una platea può essere fatto sia con un'analisi classica che con un'analisi non lineare.
In ogni caso nella visualizzazione risultati è possibile avere la mappa degli abbassamenti e del rapporto tra abbassamento e abbassamento limite elastico (Color.Verif -> fondazioni su piastra).

Nel caso di analisi lineare infatti gli abbassamenti sono proporzionali alla pressione esercitata sul terreno.
Nel caso invece di analisi non lineare la verifica stessa è condotta in termini di deformazioni (abbassamenti) assumendo per il terreno un comportamento elastico-perfettamente plastico con limitazione della deformazione ultima (vedi relazione di calcolo e manuale per i dettagli teorici). Questo offre maggiori possibilità di verifica per una platea.

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data: 20-09-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5984

420 - Un pilastro in c.a. risulta avere una resistenza nulla a taglio, anche se sono presenti staffe

Il problema può essere dovuto al fatto che per alcune combinazioni di carico, in generale quelle fondamentali, la colonna risulta non verificata a compressione semplice, quindi comunque la biella compressa di cls risulterebbe già collassata.
Per verificare questa condizione basta individuare la sollecitazione massima a compressione della colonna e fare un rapido controllo anche manuale.

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data: 18-05-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4432

419 - Cosa indica il messaggio in fase esecutivi travi c.a. 'inserire ferri trasversali su pieghe'?

Si riferisce alla verifica [7.4.27.] della verifica delle armature longitudinali, che qualora non risulti soddisfatta per i nodi esterni è possibile intervenire opzionalmente inserendo armatura trasversale:

...Se per nodi esterni non è possibile soddisfare tale limitazione, si può prolungare la trave oltre il pilastro, si possono usare piastre saldate alla fine delle barre, si possono piegare le barre per una lunghezza minima pari a 10 volte il loro diametro disponendo un’apposita armatura trasversale dietro la piegatura.

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data: 27-04-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9206

418 - Se si definisce lo spettro per punti (rsl) come viene considerato il fattore di struttura q?

In CDS è possibile modificare lo spettro (per tener conto per esempio dello studio della rsl) secondo due modalità:

- parametrica, modificando i parametri che definiscono i 4 rami dello spettro viene definito uno
spettro elastico
al quale in fase di calcolo verrà applicato il fattore di struttura q per ottenere lo spettro di progetto

- per punti : vengono indicati direttamente i punti che definiscono in modo discreto lo spettro di progetto. Il fattore di struttura q deve quindi già essere incluso nella definizione dello spettro perchè non essendoci più i 4 rami caratteristici non è più possibile scalare lo spettro elastico secondo le formulazioni proprie delle NTC (e EC8) per ottenere quello di progetto.
In questo caso quindi non evrrà tenuto in conto il fattore di struttura q perchè quello dfinito è già uno spettro di progetto

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data: 24-04-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4408

417 - Errore 404 in fase di stampa della relazione di calcolo

Dal menu di stampa selezionare Stampante e verificare che non sia impostata una stampante non corretta (es. plotter).
Per sicurezza si può modificare la stampante predefinita, confermare e reimpostare nuovamente la stampante precedente (in questo modo viene forzato il reset dei dati relativi alla stampante).

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data: 06-03-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3704

416 - Per una struttura esistente a telai in c.a. sono state assegnate le armature in input ed è stata effettuata una analisi lineare, ma in visualizzazione risultati i pilastri sono riportati in giallo (verifiche non effettuate)

Nel caso di struttura a telai in c.a. con armature di input e analisi lineare (es. esistente con LC1) dopo aver effettuato il calcolo occorre comunque passare per la fase di esecutivi pilastri in cui verrà effettuata la verifica anche dei pilastri (*).

(*) Nota: per essere considerati elementi esistenti occorre assegnare nei criteri di progetto (travi e pilastri) una classe del materiale (almeno il cls) PROVINI.
Nel caso dei pilastri infatti in fase di disegno esecutivi la verifica non procederà perchè verrà segnalata la mancanza di dati nella verifica dei nodi.

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data: 06-03-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5591

415 - Nei tabulati dei baricentri sono presenti variazioni di rigidezza elevate anche tra piani identici tra loro per carichi e geometria

Nella valutazione della rigidezza non va considerato il piano a se stante, ma il suo comportamento all’interno della struttura:
la rigidezza di un maschio murario dipende dalle sue caratteristiche meccaniche e dai vincoli in testa e al piede.
I piani superiori in generale risulteranno sempre meno rigidi dei sottostanti perchè i maschi murari risentono dell’iniziale rotazione al piede dovuta alla deformabilità dei muri sottostante.

Per chiarire il concetto si immagini una mensola verticale caricata con un carico uniforme distribuito orizzontale:
suddividendola in 4 parti e valutando la rigidezza di ogni singolo tratto come rapporto tra forza applicata e spostamento relativo tra nodo superiore (di testa) e inferiore (piede), questa risulterà maggiore nei tratti prossimi all’incastro (piede-quota 0) e via via decrescente verso l’alto (piani superiori).
Ma si tratta sempre della stessa asta.

La differenza di rigidezze tra i piani si riduce notevolmente in un ipotetico modello shear-type, dove si assumono le aste/pareti impedite di ruotare alle estremità (es,. vecchio metodo POR).

Per valutare la rigidezza di un piano avulso dall'intera struttura occorre generare e calcolare un modello che contenga solo quel piano (in questo caso la rigidezza sconterebbe la mancanza interazione con l'eventuale piano superiore in termini di rigidezza in testa, am questo varrà per tutti i piani più o medo allo stesso modo).

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data: 05-03-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4404

414 - In un'analisi statica lineare di un edificio in muratura per alcuni maschi murari le verifiche risultano non soddisfatte (in blu nella colorazione verifiche)

Se un maschio murario ha un rapporto tra base (lunghezza) e altezza molto limitato allora viene considerato non in grado di offrire nessuna resistenza alle azioni orizzontali, quindi trattato come pendolo.
Quindi non viene fatta nessuna verifica per azioni orizzontali nel piano della parete, ma solo a sisma ortogonale e verifiche statiche.
Questo perchè in realtà la muratura è un materiale che si considera non resistente a trazione mentre nei modelli elastici lineari inevitabilmente la schematizzazione è di materiale resistente anche a trazione (almeno per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del maschio).
Questa approssimazione non è più accettabile quando la parete è molto snella.

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data: 02-03-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5665

413 - Effettuando una pushover su un edificio esistente benché tutte le analisi vadano in crisi subito al primo passo ottengo dei valore relativamente elevati di vulnerabilità sismica

L'analisi pushover definisce la capacità della struttura in termini di PGA (cioè picco di accelerazione al suolo) in modo che sia confrontabile con la domanda direttamente rapportabile al valore di ag dello spettro.
Tali valori di PGA devo per forza rientrare nel range di accelerazioni previste dalle mappe sismiche per il sito, sono ammesse interpolazioni ma non estrapolazioni.
Quindi ogni analisi pushover potrà fornire un PGA compreso tra i valori di ag minimo (Tr = 30 anni) e massimo (Tr = 2475 anni).

Tale limitazione è insita nel metodo (pushover) e non è una limitazione del CDS.

Nota: per ricavare i valori massimo e minimo di ag per il sito è sufficiente accedere alla gestione dei Dati generali -> parametri stati limite sisma e porre Tr = 30 (o 2475) per avere i valori minimi e massimi di ag previsti dalle mappe per quel sito (il valore di ag viene aggiornato automaticamente)

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data: 07-02-2018 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6650

412 - Lanciando il disco chiave parte una procedura di installazione e viene richiesto di installare Autocad

Il problema è dovuto ad un errore nel registro di Windows.
La procedura più semplice ed efficace è:
1. pannello di controllo -> installazione applicazioni
2. selezionare Autocad -> disinstalla
3. all'avvio della procedura di disinstallazione verrà chiesto di scegliere se disinstallare o riparare
4. scegliere RIPARA
Al termine della procedura riavviare la macchina (è consigliabile riavviare il computer anche dopo aver rilevato l'errore nel lanciare l'aggiornamento della chiave STS)

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data: 26-01-2018 | software: all | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3690

411 - E' possibile usare i dati dello studio della risposta sismica locale (RSL) per un'analisi pushover?

SI ma occorre settare il tipo di spettro come 'parametrico' e non 'Lex' (*).
Modificando alcuni grandezze sismici il programma richiede se aggiornare automaticamente i parametri sismici che definiscono lo spettro, in questo caso occore rispondere 'NO' per lasciare quelli inseriti e derivanti dallo studio della rsl

(*) Nel caso di spettro da Norma (Lex) e analisi pushover i dati possono essere usati per la determinazione della domanda (spettro normalizzato) ma il problema è nella determinazione della capacità in termini di PGA:
il metodo si basa sull'individuazione di uno spettro che determina un effetto sismico che porta al limite della capacità della struttura.
In pratica, tra tutti i possibili spettri (30 anni <= Tr <= 2475) viene individuato quello per cui domanda di spostamento e capacità di spostamento coincidono.
Dato che non è possibile in uno studio della RSL fornire tutti i parametri spettrali che consentono di coprire il range proprio delle mappe sismiche (Tr = [30- 2475] anni), basarsi su quelli disponibili (mappe sismiche) darebbe dei risultati incongruenti.
Pertanto in questi casi è preferibile eseguire una analisi lineare

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data: 29-11-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6576

410 - Come deve intendersi la rete in FRP presente tra i possibili interventi sulla muratura?

L'intervento con rete in FRP presente tra i rinforzi del materiale muratura è del tutto analoga all'intonaco armato, in cui però la rete in acciaio è sostituita da una rete in FRP.
Per essere efficace vanno quindi assegnati i relativi coefficienti correttivi.
Questo intervento NON va confuso o considerato come la disposizione di fasce di FRP direttamente incollate sulla muratura (priva quindi di betoncino).

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data: 14-11-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5724

409 - E' corretto assegnare alle aste (travi o colonne) una mesh > 1?

Assegnare una mesh > 1 ad un'asta significa sostanzialmente "spezzare" quell'asta in più parti, con quello che ne deriva in termini di
verifica della freccia, di valutazione dell'instabilità etc...

Una mesh > 1 può avere senso per rappresentare la connessione di continuità di un'asta a un elemento shell.
Ecco alcuni esempi:
- trave/cordolo sopra un setto
- trave che porta un setto superiore
- colonne intimamente connesse a un setto
- travi connesse a un elemento shell orizzontale o inclinato (es. rampe scale)

In questi casi assegnare una mesh corrispondente a quella dell'elemento shell contiguo è corretto (in fase di generazione da input impalcati viene fatto in automatico per tutte le travi).

Ma se lo si fa per esempio per una trave su due appoggi (es. verifica di una trave in acciaio/legno di solaio/copertura) allora si rischia di sottostimare i problemi di instabilità e di deformabilità, come la freccia (ver. SLE) che sarà calcolata per ogni tronco, tenendo conto della sua lunghezza e decurtando lo spostamento rigido dei nodi di estremità).

Una mesh > 1 in questi casi può essere usata per esempio per verificare a flessione una trave in acciaio/legno simulando la presenza di ritegni trasversali che ne limitano l'instabilità. Ma è sempre necessario effettuare parallelamente la verifica della freccia sulla trave a mesh 1.

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data: 14-11-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5748

408 - Perchè nel tabulato dei baricentri non è presente il dato r/ls per la verifica di strutture deformabili torsionalmente?

Tale verifica va fatta solo per strutture in c.a. (cap. 7.4) quindi se si assegna nei parametri sismici un sistema costruttivo diverso (esempio 'altro' per poter assegnare un fattore di struttura q esplicito) tale verifica non viene effettuata.
br> Per ottenere questa verifica basta quindi assegnare il sistema costruttivo 'c.a.' (qualunque, dato che questa verifica per le analisi lineari è indipendente dal fattore di struttura q).

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data: 14-11-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4720

407 - Dove posso ricavare le accelerazioni prodotte dall'azione sismica relative allo SLO necessarie per poter effettuare le verifiche di cui al punto 7.3.7.3 delle NTC08 ossia le verifiche di operatività degli impianti in termini di mantenimento della fu

Le verifiche degli impianti in termini di accelerazioni (par. 7.3.7.3.) possono essere eseguite secondo quanto indicato al par. 7.2.3. per gli elementi strutturali secondari o elementi non strutturali:
le forze con cui verificare gli impianti saranno ricavati dalla 7.2.1. dove alfa (7.2.2) = Ag/g che si ricava dai parametri stati limite sisma => SLO.

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data: 27-10-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4190

406 - qual è il modo giusto di modellare una lastra in acciaio (da 0,5 cm) saldata sui quattro lati di un telaio rettangolare chiuso?

la lastra in acciaio può essere modellata come uno shell con materiale generico : - definire in archivio -> 'materiali e criteri shell' un materiale generico ('Generici') con le caratteristiche dell'acciaio
- definire in input uno shell con sezione 0.5 cm e materiale generico definito
- se si usa input impalcati => inserire un setto tra i due fili della trave del telaio
- se si usa input spaziale => inserire uno shell tra i 4 nodi del telaio

- per avere intima connessione sui lati assicurarsi che shell e aste abbiano la stessa mesh:
per esempio shell 6x6 => aste e colonne shell 6 (assegnabile esplicitamente in input spaziale).
Con input impalcati non è possibile definire la mesh degli elementi asta ma è possibile indicare in Dati generali => Par. genera x spaziale => no mesh pilastri = NO => in questo modo verranno generati pilastri con mesh congruente agli shell ad essi connessi (questo varrà per tutte le colonne).

NOTA: in fase di calcolo non viene tenuta in conto in nessun modo la riduzione di rigidezza della piastra dovuta a fenomeni di instabilità, quindi il contributo della piastra potrebbe in alcuni casi essere notevolmente sovrastimato.
Esempio: per l'effetto "controvento" la parte effettivamente reagente di piastra può essere limitata a una fascia diagonale in trazione, mentre la parte in compressione può avere resistenza nulla perchè instabilizzata.
Per azioni orizzontali nel piano del telaio risulterebbe quindi più adatto un modello con controvento diagonale teso.

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data: 25-10-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7574

405 - Per inserire nel modello il pozzetto interrato del vano ascensore ho dovuto traslare tutte le quote verso l'alto. Come è possibile tener conto della quota dallo spiccato delle fondazioni?

Nella definizione delle quote* => gestione quote negative (ultima icona della toolbar principale) è possibile indicare la posizione della quota 0.

(*) Questa procedura è gestibile solo solo in input da impalcati, mentre in input spaziale è possibile assegnare direttamente delle quote negative ai nodi

Nota
(... dal manuale CDS)... L’assegnazione di una quota negativa non è automaticamente collegata all’impostazione dello zero sismico, cioè della quota a partire dalla quale il fabbricato risentirà dell’effetto del sisma. Non è infatti sempre vero che la presenza di quote negative comporti una redistribuzione delle forze sismiche. Nel caso in cui si volesse imporre una quota dello zero sismico differente dalla quota di base della struttura, bisognerà pertanto agire sull’apposito dato contenuto fra i DATI STRUTTURA dei DATI GENERALI del programma.

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data: 05-10-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8025

404 - Come posso tener conto dell'irregolarità in altezza o in pianta di un piano ai fini dell'eccentricità di calcolo dell'azione sismica, come da 7.2.3?

In input impalcati, nella definizione quote è possibile indicare se il piano è irregolare in pianta o in altezza.
In questo caso verranno automaticamente incrementati gli effetti torsionali da eccentricità accidentali e/o il tagliante di piano per effetto del piano soffice come previsto dalle NTC.

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data: 05-10-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4658

403 - per un edificio in muratura facente parte di cortina di edifici, dovendo fare una analisi statica non lineare con impalcati rigidi, come è possibile portare in conto gli effetti della cortina sulla struttura?

A meno di modellare anche le strutture adiacenti (e seguenti) non è possibile tener conto in modo preciso dell'influenza dell'aggregato.
Se la struttura adiacente è più rigida e intimamente connessa a quella oggetto di studio, allora l'interazione si può schematizzare in maniera semplificata attraverso vincoli esterni a rigidezza finita (da valutare).
Ma questo rappresenta un caso abbastanza raro dell'effetto positivo di struttura adiacente.

Vanno comunque considerate 2 situazioni diverse:
- adiacenza a strutture accostate o giuntate => in questo caso il problema principale dell'interazione può essere il martellamento, che va valutato sia localmente che globalmente in termini di forze equivalenti agenti sulla struttura (da valutare a parte)
- strutture adiacenti intimamente connesse => l'influenza può essere negativa o positiva sulla struttura (dipende da masse e rigidezze), ma se non vengono modellate le strutture allora l'effetto va valutato separatamente ed eventualmente schematizzato nel modello in termini di vincoli esterni e forze agenti

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data: 22-09-2017 | software: cds | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5048

402 - Nella stampa dei baricentri (output CDS) non compare la verifica di regolarità della struttura

Il tabulato della verifica di regolarità strutturale viene prodotto nella stampa dei risultati (output CDS -> baricentri).
Perchè venga effettuata tale verifica e venga di conseguenza stampato il relativo tabulato occorre che:
- la struttura contenga almeno 2 piani sismici
- venga effettuata un'analisi sismica
- dopo aver effettuato il calcolo e i disegni esecutivi vengano lanciate anche le Riverifiche SLU+SLE

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data: 16-06-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7124

401 - Come è possibile ottenere la verifica della freccia di un solaio in c.a.?

la procedura da seguire è:

1. impostare nei criteri di progetto (Dati gen. -> criteri di progetto -> SLE) il rapporto luce/spostamento limite (es. 250) per la combinazione SLE (es. Spost. perm.)
2. eseguire il calcolo del solaio
3. effettuare il disegno ferri
4. Riverifiche SLE (menu principale)
5. Stampa tabulati 'Verifiche SLE'

NB : entrando nella gestione dei Dati gen. del menu principale si modificano le impostazioni solo per i nuovi solai mentre non si ha nessun effetto su quelli già presenti in input (almeno che non si usi la funzione di copia su TUTTI i solai presente nella toolbar principale).
Per i solai già inputati accedere alla gestione criteri di progetto dal menu Input -> (seleziona solaio) -> Dati generali -> criteri di progetto SLE per ogni solaio per apportare le modifiche.

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data: 21-04-2017 | software: CDF | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6500

400 - E' possibile eseguire un'analisi pushover senza impalcati rigidi? Qual è il riferimento normativo

Si, il CDS offre la possibilità di eseguire analisi pushover anche per strutture prive di impalcati rigidi*, rifacendosi alla teoria proposta da Chopra e Goel [2002] ed estesamente descritta nella pubblicazione: Developement and application of Nonlinear Static Procedures for plan-asymmetric buildings - G. Adhikari, R. Pinho- IUSS press Decembre 2010.
La soluzione proposta prevede di definire lo spostamento del sistema S.D.O.F. come uno spostamento generalizzato che compie sul tagliante totale lo stesso lavoro del sistema reale.
Questa analisi si sviluppa applicando le azioni puntualmente sui nodi della struttura ed imponendo un Punto di Controllo “virtuale”, non necessariamente esistente come entità fisica reale.
Da un punto di vista normativo questa formulazione si basa quindi su letteratura internazionalmente riconosciuta.

* Occorre aver attivo il modulo pushover per strutture prive di impalcato rigido e aver settato come tipo di distribuzione (parametri analisi non lineare) 'impalcati deformabili'.

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data: 30-03-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8945

399 - Qual è il procedimento per stampare la documentazione relativa al bonus sisma?

la procedura per la stampoa della relazione relativa al bonus sisma è la seguente:
1. realizzare un progetto ante-operam della struttura con analisi pushover
2. realizzare il progetto post-operam sempre con analisi pushover
3. in fase di STAMPE completa impalcati o spaziale:
3.1. Settaggi win:
a. Path Dati Push 2 : indicare il percorso del progetto ante-operam*
b. Flag Push2 : ante-operam*

*Se il progetto da cui si sta operando/stampando è quello ante-operam allora indicare come push2 i dati relativi al progetto post-operam (Path e Flag).

3.2 Stampare la relazione per bonus sisma dall'icona 'Relazione generica/Lazio' presente nella toolbar principale

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data: 22-03-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11793

398 - Nella verifica di deformabilità di travi in c.a. con tamponature in muratura è possibile tener conto del solo contributo della tamponatura come previsto al C4.1.2.2.2?

Le NTC 2008 [ C4.1.2.2.2 ] indicano un limite di deformabilità (freccia) pari a 1/500 della luce per le travi in c.a. portanti tamponature in muratura, ma potendo epurare la freccia della parte dovuta ai carichi pre-esistenti la realizzazione della tamponatura.
In CDS è possibile tener conto di questo aspetto in 2 modi:
1 - eseguendo la verifica su un modello privo dei carichi pre-esistenti sulla trave
2 - inserendo il carico della tamponatura su un canale di carico dedicato (da input spaziale) e modificando la combinazione di carico quasi permanente.
In entrambi i casi la verifica andrà presa in considerazione solo per quelle travi interessate da questo aspetto.

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data: 14-02-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4536

397 - Come è possibile tener conto di un carico solo in termini di massa sismica (es. pannello poggiato in fondazione)?

Per considerare un carico ai soli fini del contributo in termini di massa sismica, come può essere per esempio l'effetto di una parete/pannello poggiata in fondazione ma ancorata per alla struttura per gli spostamenti laterali, si può procedere in questo modo:
1. in input spaziale definire una nuova condizione di carico con destinazione d'uso SOLO MASSA
2. assegnare quindi su questa condizione dei carichi concentrati ai nodi o dei carichi distribuiti sulle aste.
L'effetto sarà diverso nei 2 casi e in base al tipo di analisi:

- carichi concentrati ai nodi : si utilizza nel caso di analisi sismiche a masse concentrate (nodali) per strutture di impalcati rigidi (o su nodi della struttura non connessi a piani sismici).
Il carico verrà tenuto in conto come massa sismica solo nella sua componente parallela al sisma. Quindi per il sisma in direzione X verrà conteggiata solo la componente Fx del carico, etc...
Esempio : se si considera il pannello posto nel piano XZ e ancorato a terra, quindi con effetti sulla struttura solo come ribaltamento fuori piano si assegneranno ai nodi del telaio (punti di ancoraggio) delle forze in direzione Y (Fy).

- carichi verticali distribuiti sulle aste :si utilizza nel caso di analisi sismiche classiche (per impalcati rigidi).
Il carico (la sola componente verticale) contribuisce a determinare la massa sismica di piano e quindi il tagliante d piano.

I carichi SOLO MASSA non hanno nessun altro effetto sulla struttura, come risulta dal coeff. di combinazione pari a 0 nella matrice delle combinazioni di carico.

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data: 13-01-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9518

396 - Avendo un terreno con rischio di liquefazione è stato fatto uno studio di RSL valutando gli spettri normalizzati.
E' possibile eseguire un'analisi pushover o sono costretto ad applicare una analisi simica lineare con fattore di struttura q?


Le analisi "classiche" statica e dinamica e l'analisi pushover hanno in comune il presupposto che l'effetto del sisma sia indipendente dal tempo e sia rappresentabile attraverso il metodo degli spettri di riposta.
Se è possibile definire il sisma attraverso uno spettro equivalente* e la sua azione in termini di forze statiche equivalenti, allora lo è per tutti questi metodi e le conseguenti verifiche.
Nel caso dell'analisi pushover però il problema è nella determinazione della capacità in termini di PGA:
il metodo si basa sull'individuazione di uno spettro che determina un effetto sismico che porta al limite della capacità della struttura.
Dato che non è possibile in uno studio della RSL fornire tutti i parametri spettrali che consentono di coprire il range proprio delle mappe sismiche (30 anni < Tr < 2475), basarsi su quelli disponibili (mappe sismiche) darebbe dei risultati incongruenti.
Pertanto è sconsigliabile effettuare un'analisi pushover basata sui dati della RSL

Cosa diversa è invece se il terreno è soggetto a fenomeni per cui viene richiesta un'analisi che consideri gli accelerogrammi rilevati o simulati, nel qual caso occorre ricorrere ad analisi più sofisticate come la dinamica non lineare. Quindi se dalle indagini risulta definibile e utilizzabile uno spettro equivalente allora lo è tanto per la statica/dinamica lineare come per la pushover.

(*) Lo spettro può essere definito attraverso i parametri che lo caratterizzano (in Dati generali -> Parametri stati limite sisma).

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data: 09-01-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5163

395 - Non compaiono voci nel menu 'Fascicolo' del WinSAFE

In dati generali provare a spuntare il PSC e poi togliere la spunta; poi uscire dai dati generali.
Controllare che non si sia creato il piano come semplificato.

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data: 09-01-2017 | software: sts altri | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 3827

394 - In caso di analisi lineare per un edificio esistente in c.a. come è possibile eseguire le verifiche dei nodi trave-colonna?

Dalla versione 2016 il CDS esegue le verifiche dei nodi trave-pilastro in c.a. anche per edifici esistenti (presenza armature di input) e analisi elastica lineare.
Per effettuare le verifiche occorre lanciare le Riverifiche SLU+SLE dopo aver effettuato il calcolo.
Nelle stampe di output CDS sarà presente sia il tabulato per le verifiche dei nodi come 'nuovo' (progetto) che come 'esistente'. Basterà quindi eliminare il tabulato non necessario per avere le stampe relative a queste verifiche.

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data: 09-01-2017 | software: cds | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8792

393 - Perché quando lancio l\'analisi pushover per una struttura esistente in c.a. si interrompe segnalando che alcune travi hanno un armatura non simmetrica e quindi incompatibile con l\'analisi My?

Per la determinazione del comportamento della cerniera plastica (diagramma momenti curvature) di una sezione in c.a. occorre che le armature siano simmetriche secondo i due assi delle sezioni.
Il messaggio compare anche nel caso di sezioni poligonali con armature di input, per le quali non è possibile determinare in modo valido una cerniera a plasticità concentrata (tipico dell'analisi pushover classica).
In questo caso si può :
- eseguire un'analisi a fibre (plasticità diffusa), più sofisticata ma più impegnativa dal punto di vista computazionale
- considerare le aste poligonali come 'elastiche' eliminando le armature ed eseguendo le verifiche con un'analisi lineare
- assegnare una sezione rettangolare equivalente

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data: 03-01-2017 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5738

392 - Nelle verifiche statiche di edifici esistenti in c.a. il CDS considera il coeff. parziale del materiale per il cls?

Quando nei criteri di progetto si pone al materiale cls ‘PROVINI’ il CDS segnala che la resistenza di progetto del cls viene in automatico calcolata tenendo conto anche del coeff. parziale di sicurezza del materiale.
Suggerisce anche all'utente la possibilità di modificare manualmente il valore della resistenza rcd se non si vuole tener conto di tale riduzione.

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data: 24-11-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4793

391 - Perchè l'analisi pushover per strutture in c.a. vale solo per le combinazioni sismiche, mentre per le combinazioni statiche il CDS fa la verififca in termini di resistenza senza considerare le plasticizzazioni e la non linearità?

La pushover è un’analisi di spinta orizzontale incrementale. Nulla ha quindi a che fare con un’analisi per soli carichi gravitazionali.
Un’analisi non lineare di questo tipo considera le plasticizzazioni ma funziona fino a che a un incremento di spinta (forza) corrisponde un incremento di resistenza (anche se sono ammesse “cadute” di resistenza dovute a riduzioni di rigidezza per collasso di alcuni elementi, che in strutture in c.a. non dovrebbe essere ammesso), possibile per i meccanismi di ridistribuzione dei telai VERTICALI.
Oltre questo punto si ha un cinematismo.
Questo non vale in generale per carichi gravitazionali.

Un esempio:
considerando la plasticizzazione come formazione di una cerniera elastica-perfettamente plastica, per una trave di solaio nel momento in cui si raggiunge il limite elastico (che coincide anche con il momento plastico della sezione) non è possibile nessun incremento di carico perchè la deformazione flessionale prosegue a momento costante fino al limite di deformazione ultima e collasso.
Quindi la verifica in termini di resistenza o di deformazione è del tutto equivalente.
L’unica differenza può esserci nel caso di telaio non simmetrico (carichi e vincoli di estremità) per cui si plasticizza un’estremità ma l’altra può offrire ancora un incremento di resistenza.
Ma per tener conto di questo aspetto (comunque non a favore di sicurezza) si possono fare ipotesi sulla plasticizzazione e ridistribuzione attraverso la gestione dei vincoli interni (a rigidezza finita), cercando una possibile e realistica situazione equilibrata su ipotesi di vincoli (plasticizzazioni) diversa.
Allo stesso modo se un pilastro non verifica a flessione per carichi statici, considerare la plasticizzazione difficilmente migliorerebbe la verifica.
Per le crisi fragili ovviamente il problema non si pone.

La plasticizzazione è un DANNO, accettabile in una valutazione che ha come obiettivo la salvaguardia della vita in condizioni eccezionali (sisma) ma non in condizioni normali (SLU).

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data: 24-11-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6062

390 - Per gli edifici esistenti in c.a., una volta soddisfatte le verifiche pushover, sono implicitamente soddisfatte anche le verifiche statiche(non sismiche)?

NO, le verifiche in condizioni non sismiche (combinazioni fondamentali SLU) sono eseguite a parte e in termini di resistenza.
Per effettuare queste verifiche:
1. spuntare l'opzione Ver. comb. statiche = SI nella maschera di scelta delle analisi pushover da effettuare (prima voce)
2. dopo il calcolo pushover eseguire le RIVERIFICHE SLU+SLE

(*) Se il progettista non vuole tener conto delle verifiche SLE ovviamente non deve far altro che ignorare tali riverifiche e non produrre tabulati di stampa ad esse relative.

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data: 23-11-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7834

389 - Su un nuovo computer l'analisi pushover viene eseguita molto lentamente. Può dipendere dal fatto che si tratta di un sistema a 64 bit?

No, il problema è molto probabilmente dovuto all'attività di eventuale antivirus che rallenta in questo caso l'applicazione.

Nota . Riportiamo di seguito alcune informazioni fornite da alcuni utenti che riteniamo possano essere utili in merito:

Da alcune prove fatte in studio, abbiamo capito che il rallentamento è dovuto al tipo di formattazione della partizione del disco rigido che ospita la cartella con i file del modello. Con la formattazione NTFS il calcolo è molto più lento, invece formattandolo in exFAT o FAT32 si hanno dei miglioramenti notevoli. In fase di calcolo push over, in alcune prove fatte, il pc impiega un decimo del tempo rispetto alla formattazione NTFS, nei casi peggiori impiega la metà del tempo. Si possono migliorare ancora i tempi di calcolo se si ha una disco ssd, o se si spostano temporaneamente i file di calcolo in una partizione sulla RAM

R : Il disco SSD è senz’altro da consigliare, è un upgrade che dà sempre risultati ottimi.
Inoltre e’ da controllare la configurazione dell’antivirus, si deve escludere dalle scansioni real time dell’antivirus (preferibilmente) tutto l’ hard disk (l’antivirus deve proteggere dai virus che vengono da fuori, i virus non si autoproducono nel pc). Per prova sospendete l’ antivirus prima di lanciare il calcolo e vedete cosa succede.
Per quanto riguarda sperimentazioni tra i vari sistemi di formattazione dai test fatti non emerge una regola fissa, a volte basta copiare la cartella in un’ altra directory e tutto si normalizza (windows può presentare anomalie di questo tipo nella gestione delle risorse).

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data: 07-11-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6328

388 - Come posso ricavare il periodo di ritorno legato a un valore del PGA (es. per sisma ortogonale)?

Il periodo di ritorno viene riportato per le analisi pushover, ma non in altri tabulati (es. verifiche muratura a sisma ortogonale con verifica in termini di PGA, da cui si può ricarare il PGA minimo).

Per ottenere il Tr si può seguire una semplice procedura con CDS:

- dati generali -> param. stati limite sisma
- selezionare stato limite (es. SLV )
- modificando Tr vengono aggiornati tutti gli altri parametri, tra cui ag(occorre confermare l'adeguamento quando richiesto)
- variare quindi Tr fino a che ag = PGA di riferimento
- Tr ottenuto rappresenta il periodo di ritorno legato a PGA
- ripristinare PGA originario (es. 475 anni)

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data: 07-10-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7628

387 - Errore in fase di stampa dei tabulati di calcolo

Il problema può essere dovuto a vari motivi:
- impostazioni non corrette del driver di stampa => provare a cambiare o impostare la stampante dal menu ‘stampante’ e rilanciare le stampe
- capacità insufficiente del computer : sono stati infatti spuntate tutte le voci di stampa, anche poco importanti ma molto onerose in termini di dimensioni dei tabulati (es. stampe output -> (es. tutte le caratteristiche di sollecitazione). Provare a selezionare solo una stampa con una sola voce spuntata per una verifica
- provare a reinstallare le librerie STS

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data: 09-09-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4202

386 - Come determina il CDS la spinta sismica dell'acqua in un serbatoio/vasca?

Il software tratta il carico dell'acqua come qualsiasi altra tipologia di carico, determinando la spinta sismica come previsto per le NTC 2008 per le costruzioni in base alla destinazione d'uso assegnata al carico (condizione di carico specifica definita in input spaziale).
Se si vuole considerare una valore diverso, come è in generale per questo tipo di spinta, facendo per esempio riferimento allo specifico paragrafo riportato nel EC 8 è preferibile definire una nuova condizione di carico (es. spinta sismica acqua) con massa sismica nulla (vento) alla quale assegnare esclusivamente le azioni di spinta sismica calcolate esternamente.
Le combinazioni di carico dovranno essere impostate (manualmente) per avere questa condizione presente con coeff. unitario solo nelle combinazioni simiche

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data: 14-07-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9283

385 - E' possibile modificare il numero massimo di fili e elementi in input impalcati?

Si, dal menu Input Impalcati -> Arch. -> Limiti impalcati è possibile modificare il numero massimo di fili fissi, travi, pannelli e piastre (il limite è impostato solo per un ottimizzazione nelle varie fasi di input, calcolo e verifica).

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data: 28-06-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5814

384 - Come posso effettuare la verifica di una singola parete in c.a. esistente?

la verifica di una parete in c.a.a esistente può essere fatta (solo) con analisi lineare.
Non è possibile inserire le armature in input.

Procedura:
- definire in materiali e criteri shell un materiale c.a. con classe cls “PROVINI” e assegnare la resistenza media del cls (fcm)
- eventualmente fare la stessa cosa per l’acciaio
- in input assegnare alla parete il materiale/criterio definito
- se si effettua un’analisi sismica impostare il sistema costruttivo su ‘altro’ e definire un fattore di struttura adeguato (1-1,5 nel caso di parete generica), disattivando anche eventualmente i minimi di armatura secondo NTC 2008
- effettuare il calcolo
- in esecutivi setti c.a. definire la parete come “generica” (allineamenti –> manuale)
- manipolare le armature in modo da ricreare la situazione esistente
- se queste armature sono sufficienti si può considerare la parete verificata

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data: 22-06-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8186

383 - Per una struttura priva di impalcati rigidi come viene considerata l'eccentricità accidentale per le azioni sismiche?

Per tener conto dell'eccentricità accidentale dell'azione sismica occorre definire il piano come deformabile

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data: 30-05-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5762

382 - E' possibile schematizzare una piastra (impalcato) in appoggio su dei setti (spalle)?

SI, ma non direttamente perchè in CDS non è possibile assegnare vincoli interni agli shell.
In questo caso occorre esplodere gli shell e inserire elementi asta tozzi in testa alle spalle e par poggiare su di essi l'impalcato (piastra).
I vincoli andranno assegnati alla testa delle colonne tozze così definite.

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data: 24-05-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5853

381 - Perchè il taglio resistente Vrd è diverso nel caso di un'analisi dinamica o una pushover?

Il taglio resistente è legato all'inclinazione del puntone di calcestruzzo (Teta) attraverso il parametro ctgTeta (rif. 4.1.18-19), il cui valore deve essere compreso tra 1 e 2,5.
Nel caso di analisi sismica per un edificio nuovo nelle zone critiche il taglio resistente è calcolato per ctgTeta = 1 (7.4.4.1.2.2).
La resistenza a taglio per gli edifici esistenti si valuta come per il caso di nuove costruzioni per situazioni non sismiche, considerando comunque un contributo del conglomerato al massimo pari a quello relativo agli elementi senza armature trasversali resistenti a taglio (C8.7.2.5).
Quindi nel caso di analisi lineare (statica o dinamica) con armature di input inserite gli elementi (travi e pilastri) sono trattati come esistenti se è attribuito un criterio di progetto con materiali PROVINI e nei Dati gen -> Coeff. parziali materiali -> Livello conoscenza è diverso da 'NUOVO'). In questo caso il taglio resistente sarà calcolato come previsto al C8.7.2.5

Nel caso di edifici esistenti il valore del taglio resistente Vrd (calcolato in base alla effettiva disposizione delle armature trasversali) potrà differire da quello riportato nel dominio di resistenza Vuy (calcolato per il massimo valore di ctgTeta)

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data: 03-05-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5704

380 - Errore di run-time 5 all'apertura di CDS

Il problema è dovuto molto spesso ad un errore nel leggere l'ultimo progetto aperto o nel percorso della directory dell'ultimo progetto.
Per conoscere il progetto che CDS tenta di aprire quando viene avviato seguire questa procedura:
1. aprire la directory di installazione del programma (es. C:\sts2016\cdswin default per la versione 2016)

2. selezionare il file config.cds ed aprirlo con notepad (blocco note) o altro programma di testo, tasto destro -> apri con.... Se non compare l'opzione apri con.. -> tasto destro proprietà -> apri con.. -> modifica (selezionare blococ noto o altro).

3. il file contiene un'unica riga di testo con informazioni di configurazione
Esempio:
1 ,S.T.S. srl,C:\sts2016\cdswin\,F:\PROGETTICDS\ProgettoA\,C:\TEMPCDS\,C:\sts2016\cdswin\,IBM PRINTER
=> modificare il percorso del progetto che CDS tenta di aprire (qui riportato in grassetto)
(es. 1 ,S.T.S. srl,C:\sts2016\cdswin\,F:\PROGETTICDS\ProgettoX\,C:\TEMPCDS\,C:\sts2016\cdswin\,IBM PRINTER)
e salvare il file

4. al riavvio del CDS apparirà il messaggio di directory inesistente (se ProgettoX è inesistente) e basterà quindi indicare un progetto esistente o crearne un nuovo

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data: 02-05-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12867

379 - Quale'è la procedura corretta da seguire per l'installazione del software?

Gli ultimi sistemi operativi windows hanno impostazioni di sicurezza che possono portare a malfunzionamenti dei software sse non correttamente installati.
Seguire la seguente procedura:
1. prima di eseguire l'installazione selezionare il file di installazione -> tasto destro -> proprietà -> annullare eventuale blocco apposto dal sistema operativo (se appare una voce 'annulla blocco')
2. eseguire l'installazione con diritti di amministratore (tasto destro -> esegui come amministratore)

In alcuni casi può essere necessario eseguire un'ulteriore verifica selezionando la directory di installazione del software (dall'icona sul desktop -> tasto destro -> apri percorso file -> risalire alla cartella kipsoftware) -> tasto destro -> proprietà -> eliminare la spunta a solo lettura e confermare applicazione attributo a tutte le sotto cartelle.

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data: 02-05-2016 | software: gen | categoria swkip |versione: | autore kipendoff | visite 3407

378 - Quali strumenti sono disponibili come guide all'uso?

Il manuale d'uso non copre tutti gli aspetti e le funzionalità del software, anche perchè abbiamo scelto due altre forme di guide all’uso: i filmati dimostrativi e le sessioni personalizzate di demo/assistenza in remoto (gratuite).
Il modulo unioni è abbastanza intuitivo e normalmente i filmati risultano sufficienti.
Per il modulo platform-frame invece i filmati rappresentano un primo approccio all'uso del software software e le sessioni in remoto consentono a tutti i nostri utenti di portare a termine un progetto in molto meno tempo rispetto all'apprendimento attraverso un manuale.
Inoltre si tratta di una progettazione più delicata e preferiamo seguire tutti i progetti con questo servizio di supporto alla progettazione.

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data: 28-04-2016 | software: legno | categoria swkip |versione: all | autore kipendoff | visite 3513

377 - In una connessione di base di una colonna con una piastra interna quali sollecitazioni vengono prese in considerazione?

La connessione in questione è in grado di equilibrare le seguenti sollecitazioni:
- sforzo normale N
-taglio Vy (non viene consdierato Vx)
- momento Mx (con asse vettore normale al piano della piastra interna di attacco), non considera il momento My,

In generale se si pensa di utilizzare questa connessione nel modello di calcolo FEM andrebbe definito un vincolo che libera la rotazione Ry (My = 0) e la sezione dell’asta andrebbe definita con l’asse X (orizzontale) normale al piano della piastra di attacco (se già si prevede come dovrà essere disposta), in modo da non dover invertire le sollecitazioni eventualmente importate dal calcolo.

Nota : si assume come sistema di riferimento XYZ, cioè X parallelo all'asse orizzontale della sezione (base), Y parallelo all'asse verticale della sezione (altezza) dell'asta, Z asse dell'asta (nodo iniziale -> finale).

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data: 21-04-2016 | software: legno | categoria swkip |versione: | autore kipendoff | visite 3993

376 - Come mai aumentando lo spessore di una piastra esterna la resistenza della connessione diminuisce?

Aumentando lo spessore della piastra si modifica il meccanismo di funzionamento e le formule di Johansen restituiscono valori diversi della resistenza. In particolare in questo caso si può passare da piastra spessa a situazione intermedia tra piastra spessa e sottile o piastre sottili.
La differenza è anche comprensibile perché con una piastra spessa il vincolo di estremità del connettore è più rigido e di conseguenza la deformazione in generale minore rispetto a una piastra sottile.
Si possono avere di conseguenza due comportamenti diversi:
- più facile snervamento del connettore in presenza di piastra spessa
- sollecitazioni più concentrate nel legno in prossimità delle estremità con conseguenti problemi di rifollamento

NOTA: la resistenza della connessione legno-legno/acciaio-legno deriva dal comportamento di insieme legno/acciaio/connettore, non va vista in termini di resistenze dei singoli elementi

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data: 21-04-2016 | software: legno | categoria swkip |versione: | autore kipendoff | visite 3879

375 - Come si gestiscono i micropali in CDS?

I micropali vengono definiti nei criteri di progetto geotecnica, mentre le verifiche e gli esecutivi sono gestiti da CDP.
Di seguito la procedura guida:
1. definizione crit. progetto ‘geotecnica’ -> dati generali –> tipo fondazione : micropali
2. definire i micropali (menu ‘MicroPali’)
3. assegnare a travi/piastre di fondazione su micropali il crit. geotecnico con micropali.
NB travi su micropali devono avere anche magrone > 0
4. calcolo CDS
5. calcolo CDP
6. ESECUTIVI –> CDP –> esecutivi –> disegno ferri –> stampe –> stampe micropali (un esecutivo per ogni tipologia/criterio geotecnico definito)
7. TABULATI : CDP –> Selezioni –> spuntare le voci ‘Arch. Dir/Microp’, ‘verifiche pali’, ‘portanza pali’

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data: 18-04-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9852

374 - In una analisi pushover di una struttura esistente in muratura vanno in crisi i cordoli in c.a. modellati con le armature esistenti

Per le analisi pushover di edifici in muratura i maschi murari sono schematizzati come aste connesse tra loro da bracci rigidi (link rigidi).
Questa modellazione risulta molto penalizzante per elementi come i cordoli o travi di fondazione connesse ai maschi murari e ai link rigidi perchè gli unici tratti deformabili risultano essere quelli non connessi a link rigidi, cioè le zone degli architravi o sottofinestre.
Quindi tutta la deformazione di cordoli e travi derivante del meccanismo a telaio si concentra in una porzione molto limitata dell'asta penalizzando notevolmente di conseguenza la verifica di tali elementi.
Per questo motivo è sconsigliabile utilizzare il modello ad aste per la verifica di portanza del terreno o delle fondazioni in c.a., come dei cordoli in c.a., ma è preferibile utilizzare per queste verifiche un'analisi lineare con modello a shell dei maschi murari (quindi eliminando i bracci rigidi).
Nei modelli per l'analisi pushover di edifici esistenti in muratura è quindi preferibile non inserire le armature di input di eventuali cordoli in c.a. o travi in c.a. di fondazione sottostanti le pareti in muratura.
Come detto, le verifiche di questi elementi potranno essere eventualmente condotte con analisi lineari (e armature di input) su modelli a shell.

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data: 13-04-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12244

373 - Dopo l'aggiornamento con file chiave il programma rimane in versione dimostrativa

Eseguire l'aggiornamento della chiave con i seguenti accorgimenti:

1. bisogna assicurarsi che sul file non ci sia un blocco da parte del sistema operativo :
selezionare il file -> tasto destro -> proprietà -> annullare eventuale blocco.

2. eseguire la procedura AggiornachiaveSTS con diritti di amministratore

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data: 11-04-2016 | software: all | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4245

372 - Come mai aumentando la lunghezza di un palo la portanza diminuisce?

Se l'aumento di lunghezza del palo porta la punta su uno strato di caratteristiche più penalizzanti per la portanza a carico di punta la portanza complessiva del palo può diminuire in virtù della diminuzione del contributo della portanza alla punta.

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data: 16-03-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4872

371 - E' possibile effettuare la verifica di strutture in muratura come costruzioni semplici ai sensi di N.T.C. 7.8.1.9?

Si. In realtà non esiste una specifica procedura ma questa verifica viene sempre effettuata in automatico.
Se la struttura rientra nelle caratteristiche di applicabilità di tale verifica nella fase STAMPA RISULATI > SELEZIONI > VERIFICHE MURATURA sarà attiva l'opzione VER.SEMPLIFICATA.

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data: 15-02-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5077

370 - Che differenza c'è tra elementi secondari e elementi sismo-resistenti?

Nel caso di analisi sismiche lineari le verifiche di resistenza degli elementi secondari sono condotte senza tener conto dei criteri di gerarchia delle resistenze e sovra-resistenze. Quindi in base alle sole sollecitazioni di progetto derivanti dal calcolo.

Nel caso di analisi pushover (o sismiche non lineari in generale) esiste solo una differenza per i pilastri in c.a. :
per quelli definiti 'secondari' non viene effettuata la verifica di resistenza dei nodi, mentre per i 'sismo-resistenti' si (se è stata attivata l'opzione in fase di definizione dei param. calcolo non lineare).

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data: 15-02-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7181

369 - L'analisi pushover tiene conto della gerarchia delle resistenze?

NO, la gerarchia delle resistenza (GR) ha senso solo per analisi lineari perchè non viene indagato il comportamento degli elementi nella fase plastica/non lineare.
La GR serve in questi casi a "garantire" a priori una sufficiente capacità dissipativa oltre il comportamento elastico, posticipando i meccanismi fragili indipendentemente dalle sollecitazioni di progetto in gioco.

NOTA per le strutture in c.a. sottoposte ad analisi pushover (o non lineari in generale) la differenza tra elementi 'sismo-resistenti' e elementi 'secondari' non è nell'applicazione o meno della GR ma solo, per i pilastri, nella verifica di resistenza dei nodi, che non viene eseguita per gli elementi secondari.
Se l'opzione di verifica di nodi cls non è stata attivata (dati generali -> param. calcolo non lineare) non vi è nessuna differenza nell'analisi con elementi secondari o sismo-resistenti.

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data: 15-02-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6679

368 - In un'analisi pushover è possibile escludere la verifica dei nodi di alcuni elementi in c.a.?

Si, assegnando a un pilastro in c.a. l'attributo tipo elemento = 'secondario' non verrà effettuata la verifica di resistenza ai nodi iniziale e finale.

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data: 15-02-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6839

367 - E' possibile attivare lo stato limite di Operatività nelle verifiche dei muri di sostegno (CDW)?

No. Le NTC prevedono per i muri di sostegno le verifiche SLV e SLD:

[7.11.6.2.2 Verifiche di sicurezza
............In aggiunta all’analisi della sicurezza nei confronti dello stato limite ultimo, devono essere condotte verifiche nei confronti dello stato limite di danno. In particolare, gli spostamenti permanenti indotti dal sisma devono essere compatibili con la funzionalità dell’opera e con quella di eventuali strutture o infrastrutture interagenti con essa....]

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data: 04-02-2016 | software: CDW | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4766

366 - Perchè in una struttura in legno le verifiche in generale migliorano se si definisce una condizione di carico 'vento' anche senza attribuire nessun carico?

Le resistenze di progetto del materiale legno (fmd, fc0d...) sono ottenute dai valori caratteristici (fmk, fc0k...) ridotti del coeff. parziale di sicurezza del materiale e un coeff. kmod funzione della classe di servizio (umidità) e della durata del carico (kmod minore per durate del carico minore)
. Se si definisce una condizione di carico tipo vento questa è molto probabile, in base a come vengono generate le combinazioni, che entrerà in tutte le combinazioni di carico fondamentali, anche se non esiste in realtà nessun carico vento sugli elementi strutturali.
Le verifiche degli elementi in legno per le combinazioni fondamentali assumeranno quindi un valore di resistenze di progetto maggiori perché kmod per una condizione di carico 'istantanea' (vento) sarà maggiore.
Ovviamente non è corretto inserire delle condizioni di carico favorevoli (tipo il vento) senza che gli elementi siano effettivamente caricati.

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data: 27-01-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5648

365 - L'analisi pushover si interrompe con il seguente messaggio 'Modo prevalente con deformata intrecciata. La struttura deve essere calcolata tenendo conto dei modi superiori'.

Indica che la struttura non è regolare e non è possibile utilizzare una distribuzione di forze proporzionali a quelle calcolate con un'analisi statica, ma occorre adottarne una proporzionale ai taglianti di piano derivanti da un'analisi dinamica.
Per fare questo :Dati Gen. -> Param. calcolo non lineare -> tipo distribuzione -> Prof. F. dinamica.

Nota: occorre comunque sempre verificare le condizioni di applicabilità dell'analisi pushover.

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data: 11-01-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6754

364 - Problemi di funzionamento su Windows 7, 8.1, 10

La non corretta installazione può comportare diversi problemi in fase di avvio o utilizzo del software.
In particolari i recenti sistemi operativi tendono a bloccare il funzionamento di file .exe scaricati dalla rete.

Per assicurarsi di aver installato correttamente seguire la procedura:

1. dopo aver effettuato il download dei file di installazione (LibrerieSTS, CDS,....) selezionarli -> tasto destro -> proprietà -> verificare che non sia stato messo un blocco da parte del SO.
In caso ci sia eliminarlo (opzione annulla blocco)

2. Procedere con l'installazione con diritti di amministratore (tasto destro -> esegui come amministratore).

Note:
- l'installazione va sempre eseguita togliendo la chiave hardware, installando prima le LibrerieST, poi il software (CDS,ACR...)
- al termine dell'installazione lanciare il file chiave (ChiaveSTSxxxxx.exe), verificando che anche questo file non abbia un blocco da parte del SO
- in caso il problema non sia stato risolto provare ad eseguire prima una disinstallazione completa del software (e librerie).

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data: 01-12-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4560

363 - Come mai dopo aver effettuato le riverifiche SLU+SLE di una struttura in c.a. alcune aste sono rappresentate in giallo nella visualizzaizone dei colori di verifica della freccia o a fessurazione?

Significa che la verifica NON è stata effettuata perchè nei criteri di progetto assegnati a quegli elementi nei dati SLE tutti i valori dello spostamento limite per le condizioni rara, frequente e permanente sono stati impostati su 'NON VERIF' (nel caso di verifica della freccia) oppure il flag Fessuraz. è settato su 'NO' (nel caso di verifiche a fessurazione).

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data: 17-11-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5537

362 - Come posso imporre all'estremità di una trave un vincolo a momento massimo (comportamento elastico-perfettamente plastico)

Non è possibile definire esplicitamente questo tipo di vincolo interno o esterno.
Si tratta di un comportamento non lineare e nel caso di analisi lineari non sarebbe comunque preso in considerazione.
Queste analisi inoltre sono di tipo istantaneo, non hanno percorsi incrementali di carico, quindi si può verificare in che situazione lavora l'asta e valutare il vincolo (lineare elastico) che riproduce nell'asta un Mx = Mrd.
Nelle analisi non lineari invece questo comportamento non lineare è tenuto in conto in automatico in base alle armature di input per le aste in c.a. (diagramma momenti-curvature sezione c.a.) e in base al momento di plasticizzazione per le sezioni acciaio (classe 1 e 2). Quindi il vincolo va simulato calibrando il comportamento della sezione o inserendo all'estremità un elemento di connessione (asta tozza) atto a questo scopo.

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data: 22-10-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 4479

361 - Come è possibile valutare la variazione di rigidezza di una parete in muratura con e senza apertura?

Il CDS effettua automaticamente la verifica della cerchiatura (quindi anche le variazioni di rigidezza) di una parete se nella maschera di gestione del foro si pone il flag Fori = Nessun foro.
In alternativa una valutazione della sola variazione di rigidezza può essere agevolmente eseguita modellando la sola parete interessata.
Definendo la quota come 'piano sismico' ed effettuando una analisi sismica statica o dinamica sarà possibile ricavare dal tabulato di output CDS -> baricentri il valore della rigidezza dell'intero piano, Klat, che coincide con la rigidezza della parete (nella direzione di sviluppo della parete)
. Allo stesso modo si procede dopo aver inserito in input l'apertura (foro) e rieseguito il calcolo e la stampa.
Le due rigidezze possono quindi essere confrontate per valutare la variazione causata dall'apertura.

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data: 09-09-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 15845

360 - Ho definito i piani deformabili ed eseguito una analisi dinamica nodale, dove trovo i rapporti r/ls?

il rapporto r/ls è riportato nei tabulati dei baricentri (stampe output).
Nel caso di analisi nodale (a masse concentrate) il dato non viene calcolato perchè si suppone non esista un comportamento di piano rigido (viene invece calcolato pe ri piani deformabili il fattore Teta).
Se si vuole ottenere comunque questo dato:
- definire i piani come rigidi (piano 'sismico')
- eseguire una analisi classica (non nodale) al solo fine di ottenere il rapporto r/ls
- stampare i tabulato di output -> baricentri
- ripristinare i piani come definiti nel progetto originario

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data: 06-08-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6991

359 - In una struttura in muratura come si può modellare l'aumento di spessore di un muro con la posa in opera di uno strato di calcestruzzo e rete elettrosaldata?

Se si vuole tener conto anche del contributo dell'intonaco armato al fine della valutazione delle caratteristiche geometriche resistenti (e non solo ai fini dell'incremento di resistenza del materiale muratura) occorre assegnare alla parete una sezione complessiva di muratura+pareti intonaco.

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data: 24-06-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5866

358 - Come posso tener conto del fattore di confidenza per la verifica di solai e plinti esistenti?

Non esiste una procedura dedicata per la verifica di plinti o solai esistenti in CDS.
Questi elementi però non sono considerati duttili e sono sempre verificati come elastici, quindi la procedura di verifica per un elemento esistente equivale a quella di progettazione, manipolando le armature per renderle equivalenti a quelle esistenti.
Per il fattore di confidenza basterà modificare le caratteristica di resistenza di cls e acciaio direttamente nei criteri di verifica/progetto dell'elemento ponendo per esempio fcd = fcd/FC e fy = fy/FC.

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data: 24-06-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6295

357 - Dall'analisi pushover risulta un valore PgaLD/Pga 63% > PgaLV/Pga 10%. Come si spiega?

Le verifiche SLD e quelle SLV (SLU) in un'analisi pushover sono completamente diverse tra loro.
In particolare per strutture di classe I e II le verifiche SLD sono solo in termini di spostamenti relativi e deformazioni limite di danno (es. rotazione limite elastico per sezioni in c.a.), mentre in SLU si valutano le resistenze ai meccanismi fragili (taglio) e deformazioni ai limiti di danno severo o collasso.
Quindi si può benissimo avere una vulnerabilità SLD maggiore di quella allo stato SLV. Anzi nella maggior parte dei casi è così.

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data: 05-06-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9285

356 - Perché nel lanciare la analisi pushover appare la schermata delle combinazioni di calcolo?

L'analisi pushover viene sempre preceduta da una analisi dinamica, necessaria al calcolo di grandezze e parametri comunque utile all'analisi e utile a effettuare calcoli collegati, come la verifica di portanza delle fondazioni.
Nel caso poi di progettazione delle strutture in c.a.con analisi statica non lineare (opzione 'nuovo') la pre-analisi serve a dimensionare le armature nelle strutture in c.a. attraverso verifiche da sollecitazioni ottenute con analisi lineare con fattore di struttura q e senza gerarchia delle resistenze.

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data: 05-06-2015 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5622

355 - è possibile considerare travi REP in CDS?

Si. Possono essere definite solo in input impalcati seguendo la seguente procedura:
- attivare l'opzione di presenza di travi prefabbricate nei dati Arch. -> Status impalcati
- definire le sezioni delle travi REP in Arch-> sezioni genriche
- assegnare le sezioni alle travi prefabbricate REP
- nella definizione dei carichi (es. pannello) compariranno anche le voci relativamente alla condizione di carico nella fase 1 (posa in opera) e ai puntelli eventualmente utilizzati per questa verifica.

Nota: dopo la generazione 3D tali aste non vanno in alcun modo modificate in input spaziale.

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data: 15-12-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8024

354 - Come va modellato un tirante in acciaio?

Per la corretta modellazione e verifica di tiranti in acciaio ci sono alcuni accorgimenti importanti nella modellazione di cui tener conto:

1. creare in archivio sezioni generiche la sezione da utilizzare per il tirante in acciaio (es. tubo tondo per i cavi)
Nota: è possibile usare una sezione già esistente ma occorre essere sicuri che questa sezione non venga utilizzata in altre parti della struttura con funzione non di tirante ma di elemento che lavora a trazione/compressione

2. assegnare alla sezione un materiale nuovo con le seguenti caratteristiche:
- Verifica -> Evita verifica a compressione
- gamma ridotto (es 10kg/mc) nel caso di profili molto sottili (es cavi) per evitare la non verifica a flessione o della freccia
- rapporto luce/sp. limite basso (es. 1) per evitare la non verifica della freccia (SLE)

IMPORTANTE non modificare un materiale acciaio già esistente in archivio se non si è sicuri che non sia stato assegnato a altre sezioni di profili che non hanno comportamento solo a trazione.
Per esempio se alla sezione già presente in archivio è assegnato di default il materiale n.1, la modifica del suo criterio di verifica (evita verifica a compressione) avrà effetti su tutti gli elementi con materiale 1 (es. colonne HEA non verranno verificate a compressione!!!)

3. nel caso di analisi lineare verificare nella Vis. Risultati che Nrd > 2 *Nsd : in questo modo si può tener conto in maniera semplificata del fatto che il tirante esiste e lavora anche a compressione nel modello lineare, anche se non sarà sottoposto a verifica. In questo modo nel caso di tiranti a X a trazione si può tener conto del comportamento meccanicamente non lineare.

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data: 08-12-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 19373

353 - Per alcune o tutte le travi in c.a. non viene effettuata la verifica di resistenza al fuoco

Assicurarsi di aver definito per ogni trave i dati relativi alla verifica al fuoco (menu 'fuoco'), in particolare va definito almeno uno strato (di spessore nullo se non esiste nessuno strato).
NB: il copriferro è già tenuto in conto in automatico e non va definito come strato

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data: 17-10-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5306

352 - Come mai in un'analisi pushover i collassi per carichi statici avvengono solo per alcune pushover? Non dovrebbero manifestarsi per tutte le pushover?

Il messaggio di collasso per carichi statici può indicare un reale collasso per i soli carichi gravitazionali oppure, in casi particolari, un collasso che avviene immediatamente all'inizio del percorso di carico di una analisi pushover, quindi non è sostanzialmente possibile arrivare neanche al primo passo dell'analisi di spinta (in sostanza un collasso per azione sismica di bassissima intensità).
Z Questo è legato quasi sempre a crisi di tipo fragile e spesso alla presenza di elementi molto tozzi nel modello.
Spetta alla sensibilità del progettista valutare la rispondenza del modello 3D creato con un plausibile comportamento della struttura e agire di conseguenza modificando il modello per renderlo più coerente con la realtà.
Un esempio sono le travi di fondazione, spesso penalizzate dall'ipotesi di elementi elastici su suolo winkler (elastico), che manifestano collassi fragili a compressione (flessione fragile): l'aggiunta di una limitatissima armatura aggiuntiva a compressione consente di superare il problema e può essere pienamente giustificata con la presenza di barre di sovrapposizone di armatura.
Inoltre la crisi al primo step di spinta significa che la struttura collasserebbe anche per carico di vento di media intensità, ma questo evidentemente il progettista lo può escludere quasi sempre. Quindi resta un problema legato al modello.
Altro caso può essere la presenza di travi tozze di collegamento tra pilastri ravvicinati (esempio 20-30 cm) che vanno in crisi per taglio immediatamente. Ma in una valutazione di vulnerabilità sismica di una struttura esistente sono tante le considerazioni che possono essere fatte sull'importanza di questo tipo di collasso al fine di valutare un indice di vulnerabilità globale della struttura che sia significativo (soprattutto per strutture che sismi precedenti li hanno superati senza danni).

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data: 08-09-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13169

351 - Quale comportamento assume il CDS per l'acciaio nelle sezioni in c.a. (punto 4.1.2.1.2.3 NTC2008)?

Nei criteri di progetto (menu -> SLU) è possibile impostare il dipo di diagramma bilineare da adottare per l'acciaio nelle sezioni in c.a.:
- se ftk == fyk => si ha una bilineare perfettamente plastica senza incrudimento
- se ftk > fyk si assegna un comportamento elasto-plastico con incrudimento

Il limite di deformazione ultima può essere assegnato in questa fase (1% è il valore di default, normalmente assunto per congruenza e compatibilità con il cls)

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data: 05-09-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5361

350 - Non vengono stampati i tabulati di verifica delle aste in legno

Assicurarsi di aver attivato il parametro di stampa delle Aste Generiche tra le opzioni di stampa (tool bar superiore -> Parametri di Stampa 2)

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data: 11-07-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5646

349 - Nel caso di sopraelevazione vanno effettuate anche le verifiche SLE?

In generale 'la valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi sulle costruzioni esistenti potranno essere eseguiti con riferimento ai soli SLU'.
Per la parte nuova vanno sicuramente condotte anche le verifiche SLE.
Per la parte esistente il progettista dovrebbe valutare se vi sono situazioni incompatibili con l'esercizio (esempio frecce eccessive) oppure se gli interventi prevedono una variazione dello stato di esercizio su parti esistenti (es. aumento di carico su una trave esistente)

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data: 25-06-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7232

348 - Per una struttura esistente in c.a. le analisi pushover risultano verificate mentre le verifiche dell'armatura SLU di alcuni elementi no. Come va considerata la struttura?

Nell'analisi statica non lineare (pushover) le verifiche degli elementi sono condotte in termini di deformazioni per meccanismi duttili (flessione) e resistenza per meccanismi fragili (es. taglio).
Le verifiche dell'armatura slu (visualizzabili da Vis. risultati -> color. verifiche -> elementi asta c.a.) sono verifiche a presso-flessione condotte in termini di resistenza, quindi non bisogna tenerne conto(*) se il metodo di calcolo adottato è l'analisi pushover.

Stesso discorso vale per le strutture in muratura: nel caso di analisi pushover non ha senso controllare (coeff. sicurezza sismico) o stampare le verifiche di resistenza (verifiche maschi murari) delle parti in muratura che non siano quelle a sisma ortogonale o statiche.

(*) Per le strutture esistenti in c.a. la visualizzazione dello status di verifica delle aste in c.a. (Vis.Risultati -> colorazioni verifiche c.a. -> No verif. armatura slu, taglio, gen....) hanno senso solo per le verifiche statiche (combinazioni fondamentali SLU), che vengono effettuate se è stata spuntata l'opzione di 'verifiche statiche=SI' nella maschera di scelta delle analisi pushover.
Attenzione! Per le aste in c.a. con armature di input è necessario effettuare le RIVERIFICHE SLU+SLE a termine del calcolo pushover.
Solo così le verifiche di resistenza e la relativa rappresentazione a video saranno corrette perchè riferite alla reale armatura presente.

NB : per controllare che le verifiche in termini di resistenza siano effettuate per una combinazione statica basta visualizzare a video il tabulato di verifica dell'asta (Vis.Risultati -> Risult.aste) e leggere la combinaizone di verifica (normalmente la n.1).

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data: 25-06-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11694

347 - Come si può inserire il magrone sotto la platea (piastra)?

Le piastre risultano di fondazione se viene assegnato un criterio geotecnico in fase di definizione della piastra (sezione).
Il magrone non va indicato e la superficie di impronta corrisponde all'intera piastra.

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data: 24-06-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8361

346 - Quali formule adottare e quali dati del CDS utilizzare per la verifica secondo il punto 7.4.6.1.3 nel caso di eccentricità > 1/4 la larghezza del pilastro?

Il CDS non prevede verifiche specifiche nel caso di eccentricità trave/colonna superiori a 1/4

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data: 24-06-2014 | software: CDS | categoria |versione: | autore kipendoff | visite 6358

345 - Come viene calcolato il fattore di struttura q in una analisi pushover?

Nei tabulati dei risultati generali di una analisi pushover sono riportati 2 dati relativi alla duttilità calcolata della struttura:
- duttilità = rapporto tra lo spostamento ultimo e lo spostamento al limite elastico della bilatera equivalente del sistema SDOF
- fattore di struttura q : rapporto tra la domanda di spostamento del sistema elastico ultima e al limite elastico.
Equivale alla duttilità nel caso il periodo del sistema SDOF T* >= Tc perchè d*max = d*e,max = (Sde(T*) (rif. C7.3.7), mentre risulta minore della duttilità nel caso T* < Tc perchè d*e,max < d*max (vedi C7.3.8)

Nota: per strutture in c.a. o acciaio i valori del fattore di struttura q calcolati in una analisi pushover possono essere anche significativamente più alti rispetto a quelli previsti dalle NTC per analisi lineari.

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data: 24-06-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9725

344 - Perchè dopo il calcolo con CDG's ottengo il messaggio 'calcolo platea di fondazione non eseguito'?

Controllare che in CDS –> dati generali –> param. calcolo non lineare –> (Param. OpenSees) Tipo OutPut sia settato su CDS

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data: 27-03-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7661

343 - come posso tener conto dei coeff. di correlazione nel calcolo della portanza dei pali?

Le NTC prevedono che i valori Rk della portanza (punta, laterale) possano essere ricavati da :

a). prove di carico su palo pilota
In questo caso sarà sufficiente assegnare nel crit. progetto->geotecnica->Pali -> Prova su palo pilota direttamente il valore della calcolato secondo la 6.2.8. Dove csi è quello dedotto dalla Tabella 6.4.III in funzione del numero di prove.
In crit. progetto->Plinti -> Verifcihe -> :
-> Origine Rk = Prova Pilota
-> Fattore CSIxpali =
valore adottato per il calcolo (ha la sola funzione di essere stampato nei tabulati)

b) metodi di calcolo analitici partendo da parametri geotecnici (indagini stratigrafiche)
in questo caso si può operare diversamente a seconda del numero di verticali indagate:

A) 1 verticale : il csi da normativa è 1.7 (Tab. 6.4.IV) ed è il valore adottato dal CDG per il calcolo della portanza quando si impone crit. progetto->Plinti -> Verifcihe -> Origine Rk = secondo Norma (impostare quindi questa opzione per il calcolo).

B) più verticali indagate: il metodo A) resta comunque valido perchè adotta un csi=1.7 > csi ricavato dalla Tab. 6.4.IV per numero verticali > 1.
Se si vuole però considerare il valore di csi come da Tab. 6.4.IV si può procedere in questo modo:
1. calcolo CDS con opzione crit. progetto->Plinti -> Verifcihe -> Origine Rk = Valori Calcolo
2. ricavare dal tabulato i valori Rk (ovvero QultP e QultLAt, Qpalo)
3. inserire in crit. progetto->geotecnica->Pali -> Indagine stratigrafica i valori della resistenza a compressione ottenuti dividendo Rk per il coeff. csi previsto della tabella.
4. imporre in crit. progetto->Plinti -> Verifcihe -> Origine Rk = Indag.Stratigr. e indicare il Fattore CSIxpali che si è assunto per il calcolo delle resistenze caratteristiche (ha la sola funzione di essere stampato nei tabulati).

5. Effettuare il calcolo con CDG's.

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data: 14-03-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10739

342 - Nella verifica dei muri a taglio in c.a. compare il messaggio di verifiche di sovraresistenza non soddisfatte

Verificare di aver definito un solo gruppo quote comprendente tutte le quote in cui ci sono muri a taglio. In caso di più gruppi quote infatti non potrà essere garantito il rispetto delle prescrizioni di sovraresistenza (punto 7.4.4.4 NTC 2008) .
In caso invece sia già stata definita un solo gruppo quote il messaggio indica che le verifiche non sono soddisfatte (occorrerà quindi intervenire sulle caratteristiche del progetto: geometria, materiali, carichi etc...)

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data: 07-03-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10617

341 - Dove trovo i valori di PGA nella verifica della portanza del terreno da riportare nelle verifiche di vulnerabilità sismica?

In CDG's non viene effettuato il calcolo del PGA ma è possibile ottenere un coeff. di sicurezza minimo dalle verifiche.
Nel caso di analisi non lineare con calcolo del moltiplicatore ultimo si ottiene dai tabulati un unico coeff. di sicurezza minimo, molto utile nel caso di verifiche di vulnerabilità sismica.
I coeff. di sicurezza non riguardano le sole azioni sismiche ma il complesso dei carichi agenti e per questo in generale assumerli come coeff. sicurezza sismica è una assunzione in generale cautelativa ma affidabile ai fini della vulnerabilità sismica.
Infatti se i coeff. sic. sono < 1 allora sicuramente anche quelli propriamente sismici saranno < 1, quindi la struttura non è adeguata. Se invece il coeff. sic > 1 allora lo sarà anche quello sismico e la struttura risulta adeguata.

Ottenuti i coeff. di sicurezza si può ricavare la relativa PGAslv = c.sic.*PGA10%
(PGA10% si ricava dai dati generali -> para. stati limite sisma -> salv. vita)

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data: 07-03-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7811

340 - Perchè per una struttura in c.a. simmetrica alcuni pilastri risultano non verificati ma in modo non simmetrico?

Innanzitutto occorre verificare se realmente la struttura sia simmetrica in una o entrambe le direzioni, e questo può essere fatto agevolmente verificando la coincidenza di una o entrambe le coordinate dei baricentri di massa e rigidezza ai vari piani.
Nel caso di simmetria lungo un/due assi la differenza è molto spesso in questi casi determinata dal disegno ferri nelle travi che di default prevede l'armatura longitudinale disposta su più campate.
I punti di sovrapposizione delle barre, che determinano un momento resistente delle travi maggiore, sono posizionati in funzione della lunghezza delle barre, delle campate etc.. e possono non essere simmetrici.
La gerarchia delle resistenze penalizzerà quindi quei pilastri su cui convergono travi alle cui estremità avviene la sovrapposizione delle barre longitudinali.
Per verificare questo aspetto è sufficiente fare una prova ponendo nei dati di status ferri longitudinali delle travi 'armatura a campata' = SI. Ovviamente in questo caso si penalizzeranno tutti i pilastri ma allo stesso modo (molti più pilastri potrebbero non verificare).
Nota: questo problema può manifestarsi più facilmente nei casi in cui gli elementi strutturali sono progettati al limite per quanto riguarda la GR, es. travi forti eccessivamente armate su colonne di sezione comparabile alle travi.

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data: 10-02-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6666

339 - Errore 51 all'aperura del CDS

Il problema si manifesta nelle versioni non aggiornate dopo il 31/12/2013.
Per risolvere il problema scaricare e installare dal sito STS una versione aggiornata delle LibrerieSTS (preferibilmente le 2014 compatibili con tutte le versioni CDS scaricabili dalla sezione download cds->nuova release->LibrerieSTS) e le varie versioni CDS che si vuole installare (2014-13-12...). Vai alla pagina download STS.
Occorre inoltre richiedere un disco chiave aggiornato direttamente dall'area utenti STS (http://www.stsweb.it/STSWeb/ITA/Area%20Utenti.htm -> disco chiave) o inviando una richiesta a sts@stsweb.it

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data: 02-01-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10071

338 - Come posso tener conto in un'analisi non lineare del contributo della tamponatura?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

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data: 17-12-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10684

337 - Come si lancia un calcolo pushover senza impalcati rigidi?

Per lanciare la pushover per impalcati non rigidi impostare Dati Gen. –> Par. calcolo non lineare –> Tipo Distribuzione = Impalcato Deform.

NB: l'opzione è attiva per i possessori del modulo pushover a impalcati deformabili

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data: 17-12-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9372

336 - E' possibile calcolare solai in lamiera grecata con il CDS?

No.

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data: 17-12-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7256

335 - Per travi di fondazione nastriformi sottostanti dei setti i minimi di staffatura devono essere calcolati in base all'altezza della sezione o posso tener conto di un'altezza effettiva maggiore?

Le NTC impongono dei minimi di staffatura in base anche all'altezza h sezione della trave e il CDS applica tutti i minimi considerando la geometria della sezione.
Se si vuole considerare in alcune situazioni (es. trave sotto setto) un'altezza maggiore della trave è necessario adottare una sezione a T rovescia invece della sezione rettangolare, anche perchè l'armatura del setto e della trave rimangono separate a meno dei ferri di ripresa.
NOTA l'utilizzo di sezioni nastriformi sotto un setto va valutato attentamente considerando che il modello FEM è discreto e un'asta (trave) non è solidale in modo continuo ad un setto, ma è connessa ad esso nei punti di mesh che possono distare tra loro anche 1.5 mt.
Una trave poco rigida può comportare deformazioni maggiori (tra punti di mesh) e pressioni sul terreno più o meno distribuite.

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data: 17-12-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8309

334 - E' possibile aprire un progetto realizzato con la versione demo o TRIAL con la versione licenziata?

No. Se un progetto è stato realizzato con la versione demo superlight o TRIAL non è possibile successivamente aprirlo con una versione abilitata con chiave e licenza.

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data: 17-12-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5921

333 - Come posso importare in CDS le caratteristiche( tipo sezioni, carichi,materiali, ecc..) create in una versione precedente?

Non esiste la possibilità di import diretto degli archivi.
La soluzione più semplice e rapida è la seguente:
- aprire con il CDS attuale un progetto realizzato con la versione precedente da cui si voglio importare le caratteristiche
- dal menu "Archivi" (Arch.) in input richiamare gli archivi che si vuole importare e confermare di volerlo utilizzare come archivio standard (aprendo per esempio l'archivio sezioni o dei carichi all'uscita il programma chiede se si vuole aggiornare l'arch. standard)

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data: 17-12-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5215

332 - E' possibile inserire setti e piastre in input spaziale (CDS)?

Si, però non esiste la distinzione tra setti e piastre ma solo il generico elemento SHELL definito attraverso 4 nodi complanari.
Il CDS riconosce e distingue automaticamente setti o piastre inseriti in input spaziale in base alla posizione del piano dello shell (verticale = setto).

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data: 28-11-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8004

331 - Come calcola il copriferro il CDS?

Lo strumento normativo più adeguato con il quale determinare lo spessore di ricoprimento è l'Eurocodice 2.
Per il calcolo del copriferro le NTC 2008 non danno indicazioni e la circolare 2/7/2009 propone un metodo meno articolato rispetto alla stessa classificazione delle condizioni ambientali riportata nelle NTC 2008.
L'EC2 invece indica invece un metodo di calcolo del copriferro più dettagliato e coerente con la classificazione delle condizioni ambientali.
Quindi, potendosi utilizzare l'uno o l'altro metodo, il CDS correttamente adotta la classificazione delle condizioni ambientali secondo le indicazioni della Tab. 4.1.III NTC2008 e effettua il calcolo del copriferro secondo la norma UNI-EN 206-1:2006, cioè sostanzialmente EC2.

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data: 28-11-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6093

330 - Che cosa significa un maschio murario murario indicato come 'pendolo'? Perchè non vengono eseguite le verifiche sismiche?

le NTC indicano che un maschio murario può essere considerato resistenza alle azioni orizzontali nel piano quando ha un rapporto b/h>=0,3.
In caso contrario il maschio murario può solo portare carichi verticali e non deve essere considerato ai fini della rigidezza nel piano, e questo si ottiene vincolando la parete con cerniere alle estremità (pendolo).
Ovviamente in questo caso le azioni taglianti saranno nulle e non viene eseguita nessuna verifica sismica nel piano. Il pendolo si ritiene quindi verificato alle azioni sismiche nel piano.

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data: 21-11-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7218

329 - E' possibile considerare aste a sezione variabile in CDS?

No. E' possibile schematizzare un'asta a sezione variabile discretizzandola con un insieme di aste di diversa sezione.
Nota: la discretizzazione di un'asta incide significativamente sulle verifiche per esempio di duttilità o di deformazione (freccia) dove la reale lunghezza dell'asta è un parametro geometrico fondamentale. Quindi può avere significato più nell'ottica di valutazione dell'interazione con gli altri elementi strutturali.

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data: 04-11-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7451

328 - Quale formulazione adotta il CDS per il calcolo del Mpl,Rd ridotto in funzione di sforzo normale per sezioni in acciaio di classe 1 e 2?

Le NTC 2008 riportano il metodo di calcolo per sezioni H,I di classe 1 e 2, identico a quello indicato nel EC3.
Per tutte le altre tipologie di sezione il CDS fa riferimento al EC3 (vedi 6.2.9.1 EC3).
Per sezioni circolari cave di classe 1 e 2: Mn,Rd = Mpl,Rd*(1-n)

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data: 04-11-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5480

327 - Come è possibile inserire l'effetto del sisma nel progetto simulato?

In CDS il progetto simulato prevede il calcolo della struttura per le sole combinazioni fondamentali statiche.
E' possibile comunque simulare l'effetto del sisma aggiungendo delle forze equivalenti nei baricentri di massa di ogni piano sismico.
La procedura più corretta consiste nel definire ad ogni piano sismico un nodo/filo fisso in corrispondenza del quale applicare un carico concentrato equivalente alla forza sismica che si vuole introdurre (le coord. del baricentro delle masse possono essere lette in Vis.Ris -> 'baricentri')
Per applicare questa forza all'intero piano è sufficiente verificare che il nodo appartenga al piano sismico e collegare questo punto ad un nodo strutturale del piano sismico (es. intersezione trave colonna più vicina) attraverso un'asta di sezione qualsiasi. L'ipotesi di piano sismico garantisce l'applicazione della forza al piano.

Nota: il progetto simulato rappresenta l'unica opzione in caso di mancanza di documentazione originaria e indagini non adeguate.

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data: 04-11-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6844

326 - Quali verifiche devono essere soddisfatte per i maschi murari con una analisi pushover?

L'analisi pushover è un'analisi del comportamento globale di una struttura e il risultato finale è già sintesi di tutte le verifiche sismiche.
In particolare per le strutture in muratura l'analisi pushover prevede il controllo su:
- spostamenti di interpiano del maschio murario(SLD)
- capacità deformativa del maschio murario (SLV)*
- riduzione della forza non superiore al 20% del massimo (C7.8.1.5.4 )

Per le strutture in muratura le verifiche sismiche locali (sisma ortogonale e evntuali meccansimi locali) vengono eseguiti separatamente, come per l'analisi lineare (il programma lo effettua in automatico).

*nell'analisi non lineare questa verifica è l'equivalente della verifica in termini di resistenza condotta nel caso di analisi lineari, pertanto NON vanno stampati i tabulati delle verifiche sismiche dei maschi murari (ad eccezione del sisma ortogonale).
Gli unici tabulati di verifica da produrre sono:
- risultati generali analisi pushover
- verifiche sisma ortogonale maschi murari
- verifiche di eventuali meccanismi locali*
- verifiche statiche maschi murari
(le verifiche di portanza fondazioni, tamponature, solai e scale etc... vale la stessa procedura per l'analisi lineare)

* per quanto riguarda i meccanismi locali in questo caso occorre considerare che
- la verifica a sisma ortogonale è una verifica sismica locale
- se si effettua la pushover significa che sussistono l'ipotesi di pareti adeguatamente ammorsate a piani rigidi che esclude meccanismi locali tipo ribaltamento fuori piano e nel piano, che ricoprono la stragrande maggioranza dei meccanismi di locali.

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data: 24-10-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 14971

325 - Perchè con una analisi nodale non viene calcolato il fattore teta?

Il fattore teta rappresenta un comportamento di piano e richiede la determinazione di una peso, un tagliante e uno spostamento (drift) di piano.
Questo è possibile se il piano è definito come sismico o deformabile* (esiste un peso del piano) e viene eseguita una analisi classica (non nodale, quindi viene calcolato un tagliante e uno spostamento di piano).
Nel caso di analisi nodale non esistono baricentri, masse, forze di piano ma tutte le grandezze in gioco fanno riferimento al singolo nodo, non correlabile quindi a priori a un comportamento di piano.
La formulazione come prevista dalle NTC 2008 non consente quindi di calcolare un fattore teta in questi casi (strutture prive di impalcati rigidi).
Se si vuole comunque effettuare una valutazione di questo tipo l'unica soluzione è quella di effettuare una analisi classica specifica su un modello con impalcati rigidi ai soli fini della valutazione del fattore teta.

* la definizione di piano deformabile ha il solo fine del calcolo del fattore teta per un piano privo di impalcati rigidi (piano sismico), NON deve essere inteso come rappresentazione della rigidezza di solai deformabili (infatti non viene richiesto di indicare nessun valore della rigidezza).

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data: 24-10-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8911

324 - come vengono effettuate le verifiche di instabilità per membrature in acciaio nel CDS?

Le verifiche di instabilità (compressione, flesso-torsionale) sono effettuate secondo quanto prescritto dalle NTC 2008.
In particolare:
- il carico critico Nr è quello Euleriano
- il momento critico Mcr è calcolato secondo la C4.2.30 (non sono presenti analisi di buckling)
- le curve di instabilità vengono associate automaticamente dal programma in funzione del profilo (come prescritto dalle NTC 2008)

Note aggiuntive:
- nei tabulati di verifica può essere presente una valore di snellezza lamda > limite senza che questo determini la non verifica dell'asta. In questo caso significa che Ned < 0.04 Ncr vedi (4.2.4.1.3)
- per le verifiche di instabilità flesso-torsionale si può tener conto della presenza di ritegni torsionali indicandoli esplicitamente nelle caratteristiche del materiale associato alla sezione (in questo caso è consigliabile definire un nuovo materiale).

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data: 01-10-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10956

323 - 'Errore di run-time 429: il componente ActiveX non può creare l'oggetto' in avvio del CDS

L'errore n.429 segnalato indicata un errore di accesso o nella creazione di qualche componente del programma o della libreria STS.
Il problema e’ semplicemente dovuto alla UAC (user account control o in italiano Controllo Account Utente) impostato al livello standard di windows.
Per risolvere questo problema occorre:
1) Impostare al minimo (o disattivare a seconda delle versioni di windows) la UAC
2) Riavviare il pc
3) Reinstallare il programma CDS e delle librerie STS controllare le proprietà dei files d'installazione non presentino qualche blocco nel qual caso cliccare su "Annulla blocco" e confermare la modifica. Inoltre le consigliamo di eseguire il file di aggiornamento chiave come amministratore ovvero fare clic destro del mouse sul file e selezionare l'opzione "Esegui come Amministratore".

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data: 01-10-2013 | software: cds | categoria sw |versione: | autore STS | visite 8045

322 - Come si definiscono i piani sismici in input spaziale?

In input spaziale i piani sismici sono definiti mediante l'attributo piano sismico dei singoli nodi. che vi appartengono.
Il modo migliore per evitare errori e operare in modo semplice è delimitare la visualizzazione ai soli nodi del piano sismico che si vuole definire utilizzando i clip Z e in pianta oppure definire un Pdl per 3 punti.
Assegnare quindi il piano sismico a un nodo con numerazione sequenziale rispetto a piani sismici presenti e copiare l'attributo sugli altri nodi.

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data: 30-09-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7695

321 - Perchè i risultati delle verifiche di portanza dei pali eseguite con CDP differiscono da quelle ottenute con CDG's?

La differenza, a volte anche significativa, è dovuta alle diverse teorie adottate.
In particolare in CDP è possibile scegliere la teoria di verifica di portanza (Dati generali -> criteri di progetto->plinti->verifiche), impostata di default sulle norme A.G.I., mentre il CDG's adotta la teoria descritta nella relazione di calcolo.
Modificando la teoria adottata in CDP si otterranno infatti risultati diversi dai precedenti, ma ciò è dovuto esclusivamente alle differenze tra le diverse teorie.

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data: 27-09-2013 | software: CDP-CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7543

319 - Cosa indica lo 'slivellamento' nei parametri di calcolo del CDG's?

La variabile 'Slivellamento' indica la pendenza max che può essere ammessa durante un calcolo non lineare di portanza.
Ovvero se in un punto viene raggiunto tale valore di pendenza il programma arresta l'analisi. Si consiglia di evitare la manipolazione di tale dato in quanto influenza fortemente l'analisi di portanza. Nel caso volesse rendere ininfluente tale controllo dovrà ridurre il valore dello slivellamento in quanto è il denominatore del rapporto di pendenza.

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data: 17-09-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore STS | visite 5834

318 - Per una struttura in acciaio di classe III progettata come non dissipativa devono essere effettuate le verifiche di resistenza SLD?

In teoria andrebbero fatte anche le verifiche di resistenza allo SLD ma all'atto pratico sono assolutamente inutili per strutture non dissipative perchè le sollecitazioni derivanti da spettro elastico SLV sono sempre maggiori di quelle da spettro elastico SLD (infatti in questo caso il CDS non effettua le verifiche di resistenza SLD).
In questo caso sarebbe opportuno indicare nella relazione generale di calcolo che
le verifiche di resistenza SLD si assumono automaticamente soddisfatte perchè meno gravose delle verifiche SLV


Cosa diversa invece se si progetta la struttura in acciaio come dissipativa: in questo caso infatti le sollecitazioni da spettro elastico SLD possono essere maggiori di quelle da spettro di progetto SLV (Sed).

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data: 17-09-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6180

317 - Come si valuta il fattore di struttura q se si impone un comportamento 'elastico' ai setti?

La tipologia costruttiva serve a determinare in maniera semplificata e schematica il fattore di struttura q
. Se ai setti si attribuisce un comportamento elastico possono essere esclusi da tale valutazione (vedi *) che potrà essere condotta considerando solo gli elementi sismo-resistenti rimanenti (a comportamento dissipativo).

* Se indichiamo con Se le sollecitazioni sismiche da spettro elastico (q=1), le sollecitazioni sismiche di progetto saranno Sed = Se/q (semplificando).
Indicando con Sg le sollecitazioni gravitazionali avremo che ogni elemento verrà verificato con sollecitazioni di progetto:
Sd = Sg + Sd = Sg + Se/q
. Se ai setti si impone un comportamento elastico le sollecitazioni di progetto saranno
Sd = Sg + q*Sd = Sg + q*Se/q = Sg + Se
indipendenti quindi dal fattore di struttura q che può quindi essere assunto con valutazioni che prescindono dai setti (con comportamento elastico).
Se gli elementi rimanenti sono solo telai il sistema costruttivo assunto per la determinazione di q sarà a telai e occorrerà valutare solo il sotto sistema costruttivo (es + piani + campate), la regolarità dell'intera struttura (setti compresi), la deformabilità torsionale e eventuale comportamento a pendolo inverso (1/2 massa nel 1/3 superiore) dell'intera struttura.

Queste considerazioni sono valide fintanto che è valido il principio di sovrapposizione degli effetti cioè finché l'analisi è di tipo lineare (con le analisi non lineari q non entra comunque più in gioco).
Sarebbe opportuno in questi casi riportare le considerazioni fatte nella relazione generale a giustificazione dell'assunzione del sistema costruttivo ai fini della valutazione di q.

NOTA : se i setti si estendono a tutta altezza e la loro rigidezza è tale da determinare la capacità deformativa della struttura, i telai, per compatibilità con i setti, non arriveranno presumibilmente mai a una deformazione tale da portare a plasticizzazione travi e pilastri (da cui dipende la capacità dissipativa), quindi è presumibile che la struttura non abbia nessuna capacità dissipativa (se non l'hanno i setti, progettati come pareti a taglio) quindi andrebbe progettata in campo elastico come non dissipativa.

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data: 17-09-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9729

316 - E' possibile importare una struttura 3D da dxf?

Si, dall'input spaziale è possibile importare una struttura 3D da un file dxf 3D:
- dalle linee e polilinee verranno generate le aste a cui viene assegnata la prima sezione in archivio
- dagli elementi faccia (con 3 o 4 bordi) verranno generati gli elementi shell a cui viene assegnata la prima sezione in archivio.
Per comprendere meglio le entità in gioco in un dxf provare a esportare in dxf 3D (da input spaziale -> CAD -> Export DXF 3D wire-frame) una struttura modellata in CDS e analizzare gli elementi che vengono creati.

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data: 07-09-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7302

315 - Come mai i parametri sismici calcolati da CDS non corrispondono a quelli riportati nelle mappe sismiche del Ministero?

Il CDS utilizza le coordinate in formato WGS84 (World Global System), lo stesso utilizzato da googlemap per esempio, mentre le mappe sismiche del Ministero sono nel sistema cartografico italiano EDM 50.
Il CDS trasforma in automatico le coordinate WGS84 in ED 50 per ricavare i dati corretti.
Pertanto il confronto va fatto tra dati ricavati da CDS con coordinate WGS84 e dati delle mappe ministeriali con coordinate ED 50, altrimenti si fa riferimento a localizzazioni diverse con le ovvie differenze.

NB in CDS le coordinate devono essere inserite in WGS84. Se non si è sicuri del riferimento riportato per esempio nella relazione geologica è consigliabile geolocalizzare il sito attraverso l'applicazione googlemap del software.

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data: 03-09-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8141

314 - In una analisi pushover la non-verifca di alcuni setti murari a presso flessione deve essere presa in considerazione come per una analisi lineare?

La verifica a presso-flessione è una delle verifiche statiche (non sismica), quindi NON ha nulla a che vedere con le verifiche sismiche, che siano effettuate con analisi pushover o lineare.

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data: 05-08-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7098

313 - come va utilizzato il comando Dati Generali - Parametri Calcolo non Lineare - Push + Post Verifica SI/NO?

il comando va utilizzato SOLO per la compilazione delle schede di vulnerabilità sismica, in cui è richiesto di indicare le PGA differenziate per meccanismi duttili e fragili.
Selezionando SI la pushover continua fino al limite per meccanismi duttili: nel tabulato generale dei risultati dell'analisi pushover tutti i valori faranno riferimento esclusivamente a meccanismi duttili mentre nella tabella riassuntiva finale sono riportati eventuali limiti peri meccanismi fragili che precedono i meccanismi duttili (quando non è indicato nessun valore significa che non sono rilevati meccanismi fragili prima dei limiti per meccanismi duttili).

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data: 08-07-2013 | software: CDS | categoria |versione: | autore kipendoff | visite 9428

312 - Nelle travi in acciaio appartenenti a un piano sismico risultano sollecitazioni di sforzo normale, anche elevato

Se nei dati generali -> param. solutore è stata attivata l'opzione di calcolo che considera i delta z aste si avranno sollecitazioni di sforzo normale anche per travi appartenenti a piani sismici.
In generale tale opzione non andrebbe attivata per strutture in acciaio di questo tipo.

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data: 05-07-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5704

311 - in fase di esecutivi setti appare il messaggio presenza di setti non complanari - gruppo quote x elemento y

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png

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data: 00-00-0000 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12037

310 - Come ricavo il periodo fondamentale di una struttura per valutare l'applicabilità dell'analisi pushover?

In generale non viene ricavato un unico periodo che si possa considerare come quello fondamentale per la struttura.
Le strutture tridimensionali più o meno regolari hanno in generale i primi 3 periodi che corrispondono alle oscillazioni lungo x, lungo Y e torsionale.
Quindi si può considerare il primo periodo come "fondamentale" nella dir. X, il secondo come fondamentale nella dir. Y (stampe output -> tabulati frequenze e modi di vibrare).
Una struttura a pareti in c.a. in dir. X e telai in dir. Y ha due periodi diciamo "fondamentali" ovviamente diversi nelle due direzioni.
Se si vede infatti il tabulato la massa partecipante del primo e secondo modo cambia notevolmente per sima 0° e 90°.
La pushover è una analisi di spinta secondo una direzione quindi va preso in considerazione il periodo "fondamentale" secondo quella direzione.
In linea di massima per applicare la pushover in dir X si valuta il primo periodo, per quella in dir. Y il secondo.
Se questo eccita più del 75% massa (edifici in c.a.) allora si può applicare una distribuzione prop. forze sismiche statiche (I° modo), altrimenti se T > Tc si può applicare una distribuzione prop. taglianti di piano ottenuti con una analisi dinamica (modi superiori).
In caso non siano soddisfatte nessuna delle condizioni a rigore la pushover non è applicabile in quella direzione (ma volendo comunque eseguire in questo caso una analisi pushover è preferibile una distribuzione che tenga conto dei modi superiori).

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data: 02-07-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11546

309 - Dopo aver eseguito il calcolo non lineare con CDG nella visualizzazione risultati compare il messaggio 'calcolo non lineare con CDG' non eseguito

Può accadere che la procedura di calcolo non lineare della portanza con CDG vada a buon fine e il programma al termine comunichi che il calcolo è stato eseguito, ma andando nella visualizzazione risultati compaia il messaggio di calcolo non eseguito.
Il problema può essere dovuto all'impostazione del calcolo non lineare:
in CDS -> Dati generali -> Parametri calcolo non lineare verificare che la voce Tipo di Output sia settata su CDS invece che Opensees

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data: 27-06-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8180

308 - E' possibile eseguire una analisi pushover tenendo conto del sisma verticale?

No. La difficoltà risiede anche nel metodo e nelle basi teoriche della pushover, che prevede il passaggio da una curva di capacità ottenuta da una analisi incrementale di spinta alla risposta spettrale di un oscillatore equivalente. Però lo spettro per azioni orizzontali e quello per azioni verticali sono diversi tra loro e non è quindi possibile ottenere un valore di capacità/domanda di spostamento (quindi PGA) rappresentativo dei due tipi di sisma.

Nel caso di effetti spingenti di carichi (es. coperture), per cui occorre tener conto del sisma verticale, il fatto stesso che questi esistano presuppone nella maggior parte dei casi che non esista un impalcato rigido a livello di spinta dei carichi (in grado quindi di assorbire le spinte) e quindi venga meno uno dei presupposti per poter effettuare l'analisi pushover, almeno nella versione attuale (nelle prossime versioni del CDS sarà possibile effettuare una analisi pushover senza impalcati rigidi).
Ovviamente l'analisi dinamica non lineare consente sempre di risolvere questo problema.

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data: 13-06-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7025

307 - Alcune analisi pushover non verificano agli SLD ma il tabulato dei drift (spostam. relativi) indica che tutto è verificato

Per le strutture in c.a. le verifiche SLD oltre al controllo degli spostamenti relativi effettuano la verifica della capacità di rotazione totale rispetto alla corda allo snervamento (rif. 8.7.2.1a), quindi è possibile in questi casi che a determinare la non verifica SLD sia la capacità di rotazione e non il drift di piano.

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data: 00-00-0000 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8616

306 - Dove posso trovare il minimo coefficiente di sicurezza Ed/Rd richiesto nell\'Allegato B della Regione Lazio?

Non tutte le verifiche (soprattutto nelle release meno recenti) riportano nei tabulati anche il coeff. di sicurezza minimo.
In realtà il valore di Ed/Rd non è discriminante e non è previsto nessun valore particolare dalla Norme, se non il valore 1 implicito nelle verifiche.
Quindi in realtà tra i valori per esempio di 1.04 e 1.56 non vi è alcuna differenza, se non una valutazione generica di aggiuntivi (e non richiesti) margini di sicurezza oltre quelli previsti dalle Norme.
Se si prende in considerazione per esempio la verifica a presso-flessione di una sezione in c.a. il valore Ed/Rd non è univoco (dominio di resistenza) ma dipenderà dal percorso di carico (si aumenta Nsd o Msd o entrambi?).
Un valore in questo caso potrebbe ricavarsi dal confronto della deformazione del cls e dell'acciaio presente nel tabulato della aste con i valori limiti previsti (0.35% cls e 1% acciaio). Ma è solo uno degli infiniti possibili valori dipendenti dagli infiniti percorsi di carico possibili nel dominio di resistenza a presso-flessione di una sezione in c.a.
Setsso discorso vale per una sezione in acciaio per esempio.
Quindi data l'arbitrarietà con cui alcuni di questi valori possono essere determinati una valutazione univoca non può essere fatta automaticamente.

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data: 31-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9606

305 - E' possibile progettare in automatico collegamenti in acciaio a ripristino di resistenza?

E' possibile solo in alcuni casi:
- strutture reticolari perchè le aste lavorano a trazione
- saldature a completo ripristino

Negli altri casi non è possibile definire in automatico una procedura che dimensioni un collegamento a ripristino.
Questo perchè in generale il collegamento non può riprodurre le stesse caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo e non può quindi rispondere allo stesso modo alle infinite combinazioni di sollecitazioni possibili.
Si pensi per esempio al dominio di resistenza a presso-tenso/flessione di un profilo HE e il possibile collegamento con coprigiunti bullonati.
In questo caso l'unica strada alternativa percorribile, per esempio per collegamenti di continuità di travi, è il predimensionamento della connessione e la verifica con sollecitazioni imposte manualmente (es. Nsd+Mrdx,Mrdy prese dal tabulato di verifica dell'asta, eventualmente incrementate di un coeff. di sicurezza)
Nella fase di esecutivi telai acciaio è possibile inserire direttamente le caratteristiche di sollecitazione di progetto dell'unione dal menu sollecitazioni -> caratteristiche. In questo caso la progettazione è consigliabile farla su un progetto che contenga le sole aste da collegare effettuando il calcolo pe runa sola combinazione di calcolo.

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data: 31-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6218

304 - In visualizzazione risultati per molte aste risulta 'verifica non effettuata'

Il problema è quasi sicuramente dovuto a un errore in fase di definizione delle caratteristiche del materiale acciaio quando si vuole creare una sezione/profilo per cui non va effettuata nessuna verifica.
Questo è un errore classico e molto grave, consigliamo quindi di seguire attentamente quanto riportato di seguito:
se si deve imporre un comportamento con "evita verifica" per delle aste in acciaio NON modificare una sezione o un materiale esistente se non si è assolutamente certi che quella sezione non è assegnata ad altri elementi e/o quel materiale assegnato ad altre sezioni usate nel progetto (non si può essere certi di non utilizzarla successivamente, quindi sempre meglio evitare).
la procedura migliore è quella di definire una nuova sezione e un nuovo materiale da assegnare solo alle aste che non si vuole sottoporre a nessuna verifica.
Stesso discorso vale se si vuole effettuare solo la verifica a compressione.

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data: 30-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6037

303 - come posso definire in CDS un suolo tipo S1 o S2?

Non è possibile per il semplice motivo che per terreni tipo S1 e S2 non possono essere utilizzati gli spettri di risposta come per le altre classi (A,B,C...) e l'azione sismica deve essere definita attraverso opportuni accelerogrammi (ref 3.2.3.2).
Occorre quindi eseguire delle specifiche indagini che definiscano la risposta del suolo e eseguire per la struttura una analisi dinamica non lineare.

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data: 24-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5761

302 - E' possibile disattivare le verifiche allo SLD?

NO. In CDS non è possibile
Per gli edifici nuovi le verifiche SLD, come le SLV, sono sempre obbligatorie.
Per gli edifici esistenti al cap. 8 si dice che le verifiche possono essere condotte relativamente ai soli SLU, potendosi tralasciare le verifiche SLE, ma non SLD.
Per gli SLU per gli edifici esistenti è possibile eseguire le verifiche secondo SLV o in alternativa SLC, ma questo non significa che si possa trascurare SLD.
Se si interpreta la normativa (erroneamente a nostro avviso) nel senso che le verifiche possano essere condotte secondo i soli stati limite SLV o SLC, l'unica soluzione è trascurare in fase di stampa i dati relativi al SLD.
Ma al di là degli aspetti normativi occorre considerare che il controllo degli spostamenti relativi è una verifica sugli elementi non strutturali, quali le tamponature, il cui collasso attiene probabilmente più alla salvaguardia della vita che al mantenimento di funzionalità ed esercizio delle strutture.

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data: 17-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9959

301 - come posso inserire un solaio tra travi su piani diversi?

Non è possibile utilizzare la tipologia pannello o pannello speciale, ma si può utilizzare il carico scala che opportunamente definito (geometria e carichi) produce esattamente la stessa distribuzione di carichi del solaio.

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data: 17-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6168

300 - Dopo la riverifica SLU*SLE alcune aste in c.a. non verificano agli SLE? Sono obbligatorie queste verifiche?

Al cap. 2.1. le NTC riportano esplicitamente che "... opere e le varie tipologie strutturali devono possedere i seguenti requisiti:.....sicurezza nei confronti di stati limite di esercizio (SLE)...".
Questo significa la procedura di riferifica (unica possibilità di avere le verifiche SLE) andrebbe condotta sempre.
Per le strutture in c.a. i riferimenti per le verifiche SLE sono riportati la par 4.1.2.2. e l'impostazione di tali verifiche in CDS (fessurazione, freccia, tensioni) può essere fatta nei criteri di progetto (eventualmente creandone e assegnandone di diversi per ogni tipologia).
Esempio: la verifica di deformabilità (freccia) è obbligatoria nel senso che il progettista deve verificare che "...i limiti di deformabilità... devono essere congruenti con le prestazioni richieste alla struttura anche in relazione alla destinazione d’uso, con riferimento alle esigenze statiche, funzionali ed estetiche..." (4.1.2.2.2), cioè se non si effettua tale verifica è perchè il progettista ha assunto che nelle previste condizioni d'uso le deformazioni sono ammissibili. Si può limitare quindi la verifica alle travi con un rapporto luce/h elevato onde evitare il manifestarsi per esempio di lesioni nei solai e nelle tamponature. I limiti da assumere per la freccia possono essere ricavati al punto C4.1.2.2.2.

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data: 17-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12328

299 - Come posso effettuare la verifica di una struttura esistente in acciaio con analisi lineare? e le unioni?

La verifica di una struttura esistente in acciaio può essere con analisi lineare può essere condotta come se fosse nuova, con i seguenti accorgimenti:
1. il livello di conoscenza può essere tenuto in conto modificando il coeff. parziale del materiale acciaio (Dati Generali) in modo da tener conto del fattore di confidenza FC : gamma,M ' = gamma,M/FC.
2. eventuali caratteristiche di resistenza derivanti da prove sui materiali posso essere applicate selezionando il tipo di acciaio (es. S235) e modificando il coeff. di sicurezza parziale del materiale.
3. per il fattore di struttura q il problema normalmente non si pone perchè è molto difficile che una struttura esistente possa risultare di tipo dissipativo.
In ogni caso se si vuole considerare la struttura dissipativa si può assegnare un fattore di struttura q (anche esplicito indicando come sistema costruttivo 'altro') e procedere alla verifica degli elementi e soprattutto delle unioni nel rispetto della GR. In questo caso occorre anche aver impostato correttamente la struttura attribuendo il tipo di comportaqmento sismico ai vari elementi (es. controvento a X, trave di telaio, secondario etc...)

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data: 17-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8633

298 - Come posso schematizzare un'incamiciatura in c.a. su elementi di travi e pilastri per un intervento di adeguamento su una struttura esistente?

Un'incamiciatura in c.a. eseguita secondo le prescrizioni di cui al punto C8A.7.1 può essere schematizzata considerando l'elemento (trave o pilastro) come se fosse un elemento nuovo di cui vanno progettate le armature.
Dal modello di struttura ante-operam al post-operam si dovranno quindi fare pochi passi:
- (eventuale) definizione di un nuovo criterio di progetto con le caratteristiche del materiale nuovo, con caratteristiche del cls il più vicino possibile a quelle del materiale esistente per poter considerare omogenea la sezione e estendere a tutta la sezione le caratteristiche del materiale della camicia*.
- assegnare all'elemento il criterio di progetto creato
- eliminare le eventuali armature esistenti definite in input
- calcolo come nuovo/adeguamento per progettare le armature per la camicia ed eseguire successivamente la riverifica pushover come analisi globale
- dai tabulati dei risultati aste pushover andrà poi controllato che Vrd,Myd,Tetayd siano inferiori a 90% dei rispettivi valori resistenti (come indicato nelle C8A.7.1-2-3).

Nota1 Se le differenze tra caratteristiche del materiale della camicia e esistente (cls) non sono trascurabili non si potrà assumere un comportamento omogeneo e non è possibile in CDS definire una sezione mista con cls e armature con diverse caratteristiche. Il progettista può valutare in modo indipendente una sezione equivalente e adottarla nel modello. Es. una sezione cava, al limite coincidente con al sola camicia.

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data: 03-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11762

297 - Quale sistema costruttivo e fattore di struttura q devo assegnare in caso di analisi pushover?

Il fattore di struttura q non ha nessuna influenza e non entra mai in gioco nel caso di analisi non lineari (pushover inclusa).
Quindi la definizione del sistema costruttivo è utile per determinare la tipologia strutturale (c.a., muratura, acciaio) ai fini di alcune verifiche pushover (es. limite Fr < 80% Fmax nel caso di strutture in muratura), ma la definizione del sotto-sistema (es. telai più piani, più campate, etc..) non ha alcuna influenza nel calcolo non lineare.
Può ovviamente essere utile in eventuali pre-analisi lineari necessarie per ottenere le armature di elementi nuovi presenti nella struttura (es. sopraelevazione/ampliamento). Anche se questa fase non è strettamente necessaria perchè anche per gli elementi nuovi le armature possono essere inserite manualmente dal progettista, indipendentemente da q e da una pre-analisi, purchè rispettino i minimi di armatura previsti dalle NTC (le verifiche vengono comunque eseguite nell'analisi non lineare)

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data: 02-05-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7642

296 - Come posso impostare il FC per una struttura in acciaio esistente nel caso di analisi lienare?

Se si effettua una analisi lineare il CDS tratterà la struttura come nuova.
Una possibilità di tener conto del FC è semplicemente modificare il coeff. di sicurezza parziale del materiale acciaio (Dati generali -> Coeff. parziali materiali) ponendolo = gm * FC.
Ai fini delle verifiche avrà lo stesso effetto di considerare l'edificio esistente con livello di conoscenza assegnato.

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data: 24-04-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5860

295 - Come posso modificare il coeff. sigma profili?

Il coeff. sigma profili può essere modificato attivando la fare di 'modifica combinaz. calcolo' prima del calcolo.
NB il coeff. sigma profili ha effetto solo nel caso di calcolo alle T.A., mentre tale voce non comparirà tra quelle modificabili nel caso di calcolo agli S.L.

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data: 23-04-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5421

294 - Come posso utilizzare in CDS i risultati di uno studio della risposta sismica locale (RSL)?

Lo studio della risposta sismica locale (RSL) viene sintetizzato (da chi effettua lo studio) attraverso la definizione di uno spettro normalizzato.
Nei parametri stati limite sisma (Dati generali) è possibile modificare per i vari stati limite lo spettro elastico indicando esplicitamente i parametri caratterizzanti lo spettro normalizzato(Ss, Tb, Tc etc..).

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data: 19-04-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7267

293 - Come si fa ad evitare la' non verifica a taglio' di elementi tozzi (es. travi di piccola luce o pilastri spezzettati per presenza di travi di sostegno delle scale)? E' corretto considerare questi elementi come non simiresistenti?

Non è la soluzione migliore.
Definendo l'elemento come non sismo-resistente lo si esclude dall'analisi sismica e verrà pertanto sollecitato solo da azioni gravitazionali (combinazioni fondamentali/statiche).
Gli elementi tozzi sono molto penalizzati soprattutto dalla gerarchia delle resistenze (GR) perchè il taglio di progetto deriva anche dai momenti resistenti alle estremità/lunghezza, che in questo caso è molto ridotta e porta a coeff. di sovraresistenza elevati.
E' consigliabile valutare preliminarmente se è possibile eliminare nella modellazione gli elementi tozzi.
In alternativa è più corretto attribuire all'elemento tozzo un comportamento elastico (invece di non sismo-resistente), in questo modo sarà correttamente sollecitato da azioni sismiche ma non verrà applicata la GR perchè le sollecitazioni sismiche sono calcolate per q=1 (per questo elemento).
Imponendo invece un comportamento di elemento secondario (sollecitazioni sismiche calcolate con q struttura ma nessuna GR applicata) non è garantita in questi casi in generale l'adeguata capacità sismica dell'elemento.
Per le strutture in c.a. in generale il comportamento degli elementi va assegnato con cautela e valutando attentamente gli effetti.

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data: 18-04-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 15956

292 - come posso gestire e modificare le armature prodotte con il 'progetto simulato'? Come posso stampare i tabulati di input?

La procedura di dimensionamento delle armature con progetto simulato è la seguente:
- lanciare il calcolo come progetto simulato
- in esecutivi travi e pilastri in c.a. stampare le armature attivando l'opzione copia armature in input spaziale
- le armature così ottenute saranno manipolabili in input spaziale (dopo aver attivato la gestione
armature utente -> Si
in Dati Generali -> Para. solutore).

Nota: le armature NON saranno presenti in input impalcati.
I tabulati di input delle armature possono essere stampati solo da 'stampe completa spaziale'

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data: 16-04-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10083

291 - Come considera il CDS l'eccentricità trave-pilastro secondo il punto 7.4.6.1.3 nel caso superi 1/4 della larghezza del pilastro? Cosa si intende per armature adeguatamente dimensionate allo scopo? Il CDS le definisce in automatico?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)

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data: 15-04-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9419

290 - in un edificio in muratura dove trovo in CDM le verifiche per i meccanismi locali?

La verifica dei meccanismi locali non è (non può essere) automatica come la verifica a sisma ortogonale (che può essere considerato un meccanismo locale di I modo).
Tali verifiche andranno impostate nella fase 'Esecutivi -> meccanismi locai muratura' dopo aver effettuato il calcolo della struttura.
I meccanismi che si vuole studiare andranno definiti dall'utente (vedi manuale d'uso)
e le stampe dei tabulati saranno disponibili tra le opzioni di stampa dei risultati murature

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data: 15-04-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9943

289 - come posso dimostrare che un elemento strutturale è svincolato o appartiene a un piano sismico?

Dalle stampe complete da spaziale stampare la tabella dei nodi spaziali 3D che riportano anche il piano sismico al quale appartiene ogni nodo.
Un elemento risulterà "agganciato" o meno a un piano sismico se i suoi nodi lo sono.

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data: 04-04-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5969

288 - Per una struttura in c.a. da calcolare con analisi pushover quali sezioni sono ammesse?

Sono in generale ammesse tutte le tipologie di sezione previste in archivio, ma solo le sezioni compatte potranno ragionevolmente dar luogo a formazione di cerniere plastiche, mentre tutte le altre sezioni (L, C, etc..) saranno considerate a comportamento indefinitamente elastico.
Per sezioni L o C con alette di dimensioni ridotte è preferibile quindi usare nel modello strutturale per l'analisi pushover una sezione rettangolare equivalente (anima), effettuando la verifica dell'aletta separatamente.

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data: 29-03-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5936

287 - Come è possibile verificare condizioni di applicabilità della pushover in CDS?

Le condizioni di applicabilità dell'analisi pushover possono essere verificate stampando le frequenze e forme modali (prime 2 voci di stampa output CDS).
Occorre individuare per le due direzioni (0° e 90°) i modi di vibrare principali (quelli con massa eccitata maggiore) e verificare se la massa eccitata è superiore al 75%.
In questo caso è possibile applicare una distribuzione proporzionale al I modo di vibrare per il gruppo 1, altrimenti occorre verificare se se il periodo è superiore a Tc (Dati Generali -> Param. stati limite sisma -> SLV -> Tc) per applicare una distribuzione proporzionale ai taglianti di piano calcolati con una analisi dinamica (NTC 2008 - 7.3.4.1) .
La distribuzione proporzionale alle masse (gruppo 2) è sempre applicabile.

NOTA per le strutture in muratura è sempre possibile applicare la pushover :
C7.8.1.5.1 Generalità
Le strutture in muratura essendo caratterizzate da un comportamento non lineare risultano, in ogni caso, più significativamente rappresentate attraverso un’analisi statica non lineare. Pertanto, tale metodo è applicabile anche per gli edifici in muratura, con periodo proprio T < Tc, se il modo di vibrare fondamentale ha una massa partecipante inferiore al 75%.

Commento :
punto 7.3.4.1"... distribuzione corrispondente alla distribuzione dei tagli di piano calcolati in un’analisi dinamica lineare, applicabile solo se il periodo fondamentale della struttura è superiore a TC."
sta ad indicare la possibilità di tener conto appunto dei modi superiori, senza nessun vincolo di massa eccitata, ma solo di periodo principale con T>Tc. I taglianti di piano ottenuti con analisi dinamica sono infatti una combinazione di quelli ottenuti dalle singole forme modali.
Però l'analisi dinamica (modale) che noi adottiamo si basa sull'ipotesi che la struttura rimanga in campo elastico (deriva dalla ricerca degli autovalori di una matrice elastica),
Il comportamento "modale" è plausibile quindi fintanto che la struttura è ancora prevalentemente in campo elastico, ma all'evolversi e diffondersi della plasticizzazione non è più rappresentativa della risposta della struttura che invece tende ad un comportamento di tipo inerziale, quindi guidato dalle masse (gruppo 2).
In questo senso è richiesto di adottare queste due distribuzioni perchè rappresentano due comportamenti estremi, iniziale e tendenzialmente finale.
Anche per questo a nostro avviso dovrebbe essere data al progettista la possibilità di "scartare" un certo numero di analisi pushover se non rappresentative:
se per esempio ho due risultati diversi per la pushover in direzione +X prop. modo e prop. masse, a seconda del livello di plasticizzazione sarà più veritiera la prima (bassa plasticizzazione) o la seconda (plasticizzazioni diffuse).

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data: 28-03-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 19543

286 - E' possibile stapare graficamente (esecutivi) le armature inserite in input in CDS?

No, attualmente non è possibile stampare le armature inserite in input come esecutivi

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data: 28-03-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6370

285 - Non è possibile ricevere o scaricare il file chiave dal sito STS

Con gli ultimi aggiornamenti di windows 7 sono aumentati i livelli di protezione.
Per poter scaricare il file chiave (.exe) seguire al procedura indicata su http://ziogeek.com/disattivare-filtro-smartscreen-internet-explorer/

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data: 28-03-2013 | software: all | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5625

284 - come posso inserire le armature nei plinti, per poter effettuare un analisi push over?

Non è possibile definire l'armatura di input di un plinto per effettuare una analisi pushover, e comunque non servirebbe a nulla.
Il plinto è un elemento rigido non soggetto a plasticizzazioni (o comunque estremamente difficili da determinare), quindi la definizione dell'armatura per l'analisi pushover è assolutamente inutile.
Il plinto è importante in questa analisi per l'interazione terreno struttura, ma ai fini della verifica STR del plinto sarà sufficiente effettuare una analisi lineare (statica o dinamica) e confrontare le armature di progetto con quelle presenti per determinare se è adeguato.

NOTA : le NTC richiedono che gli elementi di fondazione abbiano un comportamento elastico e siano salvaguardati dalla plasticizzazione. Quindi ovviamente il discorso si estende anche ai plinti su pali, platee etc..

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data: 14-03-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6782

283 - In un analisi pushover è possibile inserire un architrave in legno per un'apertura?

L'analisi pushover consente di studiare la risposta sismica della struttura.
Gli architravi di aperture possono entrare in gioco in questi casi solo se sono in grado di resistere a trazione generando insieme alla muratura del soprafinestra un meccanismo in grado di equilibrare un momento.
Raramente gli architravi (nuovi o esistenti) hanno adeguato ammorsamento per resistere ad azioni di trazione, ma hanno solo funzione di rinforzo statico ai carichi gravitazionali delle muratura sovrastante.
Ancora più difficile nel caso di travi in legno.
Questi architravi non vanno tenuti in considerazione nel modello di calcolo per l'analisi pushover , ma andrà effettuata una semplice verifica (manuale o anche con CDS) di trave poggiata caricata con solo carico gravitazionale (es. peso muratura + eventuale porzione di solaio assumendo una distribuzione a 60° per effetto arco)

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data: 13-03-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8795

282 - Nella visualizzazione delle pressioni in fondazione appaio valori positivi e negativi

Le fondazioni sono schematizzate con vincoli alla Winkler (letto di molle bilatere elastiche).
Valori positivi della pressione sul terreno indicano un sollevamento della fondazione.

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data: 12-03-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6038

281 - Come posso considerare fondazioni in cls non armato in caso di analisi pushover?

in CDS non è possibile effettuare la verifica di travi di fondazioni non armate ma la modellazione della fondazione è necessaria per tener conto dell'interazione terreno-struttura e la verifica della portanza dle terreno.
In questi casi ci sono 2 soluzioni:
- definire travi in c.a. non inserendo l'armatura e ignorando la verifica strutturale
- assegnare alle travi di fondazione (in crit. progetto aste fond.) un materiale diverso (es. una muratura con caratteristiche simili al cls). In questo caso non verrà eseguita nessuna verifica strutturale.

In entrambi i casi si terrà però correttamente conto dell'interazione terreno-struttura.

Nota: per la verifica di portanza del terreno per edifici in muratura occorre effettuare una analisi lineare operando su un modello a shell, diverso quindi dal modello ad aste utilizzato per l'analisi pushover.

Commenti e osservazioni
commento : Ritengo che in generale, quando si vuole condurre una analisi di pushover, nella modellazione sia più corretto non tener conto dell\'interazione terreno-struttura, perchè questa influenza in modo significativo la curva di capacità, sia in termini di rigidezza del sistema equivalente, sia (soprattutto) di capacità di deformazione. L\'ipotesi migliore a mio avviso è dunque quella che ha animato l\'analisi statica non lineare sin ab origine, e cioè incastrando alla base l\'edificio.

Risposta : è vero che l'interazione terreno-struttura può influire sull'analisi pushover ma occorre tener presente che secondo l'interpretazione che molti danno le NTC non prevederebbero la possibilità di calcolo separato struttura fondazione.
Inoltre per fondazione non si intende solo l'interazione terreno-struttura ma anche il comportamento globale della struttura. Per esempio nelle strutture in c.a. a telai le travi di fondazione influenzano la rigidezza complessiva del telaio .
Quindi è sempre meglio in questi casi fare una valutazione dell'incidenza delle fondazioni effettuando 2 analisi con modelli con e senza fondazione per valutare quale modello appare più "realistico".
Però occorre considerare che molto spesso è la costante di Winkler adottata che influisce notevolmente e in realtà il terreno risponde in modo diverso se in condizioni statiche o dinamiche. Quindi basterebbe agire su questa grandezza per ottimizzare il modello senza rinunciare all'interazione terreno struttura

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data: 28-02-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 16593

280 - in un nuovo edificio in muratura quale modalità di collasso per taglio deve essere inserita quella per scorrimento, per taglio diagonale o entrambe?

I due meccanismi di crisi per taglio fanno riferimento a fenomeni diversi : scorrimento e taglio diagonale.
Le NTC 2008 prescrivono il primo metodo per le murature nuove e il secondo per quelle esistenti.
In via cautelativa è sempre possibile applicarli entrambi (Dati generali -> Dati calcolo CDM -> Modo Coll.Tagl.).
Se si vuole comunque fare una scelta occorre tener presente (tenendo sempre conto delle prescrizioni normative) che:

- la crisi per scorrimento si attiva se esistono dei piani orizzontali più deboli, per esempio i letti di malta di murature a blocchi rettangolari con buona resistenza e disposizione regolare. Quindi difficilmente per esempio in murature storiche con blocchi non squadrati e irregolari.
Questo meccanismo infatti è sempre stato indicato (fin dal DM'87) per le murature nuove.

- la crisi per taglio diagonale può in linea generale manifestarsi in tutte le tipologie costruttive, ma per le murature nuove, date le caratteristiche di resistenza minime dei blocchi), si presume che tale meccanismo sia posticipato rispetto allo scorrimento.
Infatti questo modo è più adatto alle murature esistenti (come indicato dal DM'81 alle NTC 2008)

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data: 04-02-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8360

279 - Dove posso evincere, nella relazione, la verifica della gerarchia delle resistenze?

Le verifiche di duttilità e gerarchia delle resistenze si possono stampare da 'Stampe risultati ' (o completa) -> Selezioni -> Verifiche di duttilità.
la GR determina il modo in cui sono calcolate le sollecitazioni di progetto quindi nel tabulato di verifica di gerarchia delle resistenze non è riportato nessuno status di verifica (OK, Verificato, Non Verif.,...), ma l'esito della verifica rientra nella verifica strutturale dell'elemento (es. stampe risultati -> outut CDS -> verifica aste).
Il semplice fatto che un'asta sia presente nel tabulato di verifiche di GR sta ad indicare che all'elemento è stata applicata la GR nella verifica di resistenza.

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data: 04-02-2013 | software: CDS | categoria |versione: | autore kipendoff | visite 9499

278 - E' possibile eseguire in CDS un'analisi dinamica lineare mediante uno spettro di progetto diverso da quello della normativa?

Lo spettro di risposta delle NTC è costituito da 4 rami ognuno definito da una funzione Se(T).
E' possibile modificare lo spettro di risposta unicamente operando sui parametri ag, S, Fo, Tb, Tc....., ma non è possibile definire una diversa funzione o uno spettro per punti.
Per modificare i parametri dello spettro Dati generali -> Parametri Stati Limite Sisma e selezionale lo stato limite per il quale si vogliono modificare.
In alternativa è possibile effettuare una analisi dinamica non lineare che offre la possibilità di definire qualsiasi tipo di accelerogramma, anche importandolo da file esterno (es. .csv)

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data: 29-01-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7069

277 - In fase di disegno ‘esecutivi travi’ compare il messaggio della presenza di travi appartenenti a più telai. Come procedere?

Vedi il documento in allegato

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allegati: FAQ_277.pdf |

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data: 22-01-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5791

276 - in una trave reticolare quale ''tipo di elemento'' va assegnato alle singole aste che la compongono?

Normalmente tali aste non possono avere un comportamento dissipativo, quindi vanno definite come elementi elastici, per numerosi motivi.
Considerando che le reticolari usualmente sono progettate perchè le aste che le compongono siano soggette a solo sforzo assiale, per avere un comportamento di insieme dissipativo:
- le aste compresse (rif. 7.5.3.1) dovrebbero essere di classe 1 o 2 (solo 1 per CDA), spesso non compatibili con le caratteristiche di una capriata
- le aste tese devono essere soggette a una verifica di duttilità (7.5.1 par 7.5.3.2.) inutilmente gravosa.
- come per il sistema sismo-resistente a controventi concentrici la duttilità complessiva della struttura è "garantita" se l'impegno di tutte le aste chiamate a dissipare è omogeneo. Difficile soddisfare la verifica tipica delle strutture a controventi.
- i collegamenti vanno progettati con le prescritte sovra-resistenze (7.5.2) e possono facilmente rendere la struttura non realizzabile, pesante o anti-economica

Inoltre le capriate sono utilizzate per coprire grandi luci e la loro deformabilità e instabilità non le rende adatte a costituire un telaio sismo-resistente con le colonne/telai su cui poggiano.

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data: 18-01-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8792

275 - come viene calcolata la spinta sismica del terreno sui setti contro terra?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo
confinato
aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0.

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data: 16-01-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore S.T.S. | visite 12488

274 - come faccio a eliminare una quota intermedia in input impalcati?

L'unica soluzione è questa:
supponendo di voler cancellare la quota n. 3 di un progetto per cui sono state definite 5 quote, si parte dal presupposto che si può cancellare solo la quota ultima cioè la 5, quindi
- copiare la quota 4 sulla 3
- copiare la quota 5 sulla 4
- eliminare la quota 5
- ripristinare le altezze corrette

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data: 15-01-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7471

273 - dopo l'installazione aprendo il CDS compare la scritta '' il componente Active-X non può creare l'oggetto'' e il programma si chiude

in fase di installazione assicurarsi di:
- aver seguito l'ordine di installazione corretto: Librerie STS, CDS, inserire la chiave, lanciare il file del disco chiave
- provare anche a reinstallare disattivando eventuali antivirus
- assicurarsi di lanciare gli eseguibili con diritti di amministratore (Win7 -> tasto destro -> esegui come amministratore).

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data: 14-01-2013 | software: all | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5702

272 - Dove leggo nei tabulati che uno shell (setto o piastra) è stato impostato come elemento elastico?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo
confinato
aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superiori

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data: 09-01-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: 2011 sup | autore kipendoff | visite 6954

271 - Quale fattore di struttura devo utilizzare per una piscina interrata? E' corretto imporre i setti come elastici?

una piscina è una struttura interrata che normalmente NON vibra sotto sisma (non può oscillare) ma riceve una spinta aggiuntiva del terreno o acqua.
Quindi effettuare una analisi sismica non ha molto senso, basta considerare un adeguato incremento sismico delle spinte in forma statica (il CDS lo fa in automatico impostando il flag di spinta sismica nel carico "spinta setti").

Se comunque si opta per una analisi sismica non ha senso verificare e armare i setti come dei muri a taglio:
questi infatti sono elementi progettati per rispondere con duttilità e resistenza nel piano; le pareti di una piscina non hanno massa sismica in testa (quindi tagliante) ma sono soggette quasi esclusivamente a sollecitazioni di compressione distribuita normalmente al piano, quindi hanno un comportamento a piastra. La verifica e l'esecutivo più corretti sono quindi quello di parete generica.
In questo caso (analisi sismica) i setti andrebbero impostati come elementi elastici.

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data: 09-01-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13542

270 - Come effettua le verifiche di deformabilità di cui al § C4.1.2.2.2 il CDS e dove trovare dette verifiche?

Le verifiche di deformabilità (freccia) per gli elementi in c.a. non sono effettuate automaticamente.
Alle travi che si vuole sottoporre a verifica della freccia per esempio va assegnato un criterio di progetto in cui, alla voce 'SLE', sono stati impostati i valori del rapporto luce/spostamento limite per le diverse combinazioni SLE.
Di default tale valore è posto su 'No VERIF' e nessuna verifica di deformabilità viene effettuata, perchè generalmente si assume che travi in c.a. in condizioni ordinarie (per lunghezza, altezza e carico) abbiano deformazioni anaelastiche compatibili con l'esercizio.
Tali verifiche sono discrezionali* e spetta al progettista valutare quando effettuare una verifica numerica ponendo un limite (es. travi a spessore di lunghezza significativa portanti una tamponatura).

*Se nel calcolo di una struttura tali verifiche non sono presenti (o sono presenti solo per alcuni elementi) significa che il progettista ha ritenuto le deformazioni degli elementi in c.a. compatibili con l'esercizio e la funzionalità della struttura (quindi automaticamente soddisfatte). Per discrezionali si intende la valutazione numerica (esempio: il progettista assume che una trave 30x50 L 4m senza solai e tamponature direttamente gravanti abbia una freccia compatibile con l'esercizio e non sia necessario effettuare una valutazione numerica).
Ovviamente in alternativa si può sempre effettuare la verifica della freccia per tutti gli elementi.

Valori limite del rapporto luce spostamento sono riportati in letteratura. Per travi in c.a. le NTC08 C4.1.2.2.2 indicano dei valori limite di 1/250 per travi e solai, 1/500 per travi con tamponature in muratura (combinazione quasi permanente).

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data: 08-01-2013 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 14916

269 - dove posso ritrovare,nei tabulati di calcolo, le verifiche a pressoflessione nel piano, fuori dal piano ed a taglio?

le verifiche fuori dal piano sono costituite dall'analisi dei meccanismi locali (I modo) e dalle verifiche a sisma ortogonale.
Le verifiche a presso-flessione e taglio nel piano sono riportate nel tabulato di verifica delle murature (verifiche sismiche) ma hanno senso solo se è stata effettuata una analisi lineare. Nel caso di analisi pushover la verifica nel piano consiste nel controllo della deformabilità ultima del pannello murario e tali verifiche sono implicite nei risultati dell'analisi pushover.

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data: 18-12-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7157

268 - Dove trovo le verifiche di spostamento secondo le 7.3.7.2. e 7.3.3.3?

Al punto 7.3.7.2. sono prescritte le verifiche di contenimento del danno effettuate in termini di controllo degli spostamenti di interpiano (
spostamenti relativi
).
I tabulati si stampano dalle 'stampe risultati-> outout CDS -> verifica SLD e nella Visual. Risultati è possibile stampare delle utili immagini bitmap delle verifiche (IInfo sismiche - spostamenti SLO/SLD)
Al punto 7.3.3.3. sono semplicemente descritte le modalità di calcolo degli spostamenti della struttura sotto sisma SLV, quindi non rappresentano nessun criterio di verifica a differenza delle 7.3.7.2.

Che differenza c'è tra spostamenti SLO/SLD e spostamenti SLV?
Per gli stati limite SLO/SLV si assume q = 1 presupponendo che la struttura mantenga un comportamento elastico (plasticizzazione implicherebbe danno) quindi gli spostamenti sono quelli che derivano dall'analisi elastica.
Nel caso di SLV e analisi lineare con fattore di struttura q le deformazioni "reali" sono maggiori di quelle calcolate con l'analisi elastica (e spettro ridotto di q), approssimativamente si può dire che siano più vicine a quelle calcolate con q = 1. Quindi in questo caso lo spostamento si calcola aggiungendo alle deformazioni da carichi gravitazionali quelle sismiche ma amplificate di q (o comunque legate a q).

Quando si applicano le 7.3.3.3.?
Nel caso per esempio di calcolo delle distanze tra costruzioni contigue (giunti sismici), per cui è richiesto un controllo degli spostamenti SLV.
Il tabulato può essere stampato dalle Stampe di servizio

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data: 14-12-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 14478

267 - come posso inserire su un setto in ca il momento nel piano del setto generato da un pannello di legno (xlam) che gli sta sopra?

Il momento trasmesso dai pannelli in legno su una parete in c.a. è costituito da forze di trazione concentrate in corrispondenza delle connessioni (holdown o tie-down) e una compressione distribuita sul lato opposto.
Il modo più semplice di schematizzare sulla parete in c.a. questa sollecitazione è quindi con una coppia di forze equivalente applicata agli estremi.
Nel caso di presso-flessione è più conveniente applicare in testa alla parete un carico distribuito (equivalente a N) e una coppia di forze equivalente alla sola sollecitazione M.

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data: 14-12-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore | visite 5758

266 - Alcune aste in legno non sono verificate a taglio anche avendo una sollecitazione Vxsd e Vysd molto bassa

Se il rapporto di taglio (riportato nel tabulato) è > 1 la verifica non è soddisfatta.
Ma il rapporto di taglio rappresenta l'azione congiunta di taglio e torsione, quindi va controllata anche la Tsd (sollecitazione di torsione di progetto).
La definizione corretta dei vincoli interni delle aste è fondamentale nella modellazione dele strutture in legno.
Molto spesso si usano vincoli automatici di cerniera flessionale che liberano le rotazioni agli estremi secondo i due assi principali della sezione, ma in un telaio 3D l'asta può essere soggetta a torsione, soprattutto se coerentemente con l'unione realizzabile al piede della colonna si pone qui una cerniera, spostando l'equilibrio alla connessione travi-travi/travi-colonna.
Ma un asta in legno non è adeguata (soprattutto per l'unione realizzabile) a fornire rigidezza torsionale alla connessione con altri elementi, quindi la presenza di torsione dall'analisi è da attribuire a una non adeguata modellazione dei vincoli.
Per imporre correttamente il vicolo liberare la rotazione Z di SOLO UNA delle estremità altrimenti si avrà labilità in fase di calcolo.

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data: 13-12-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9897

265 - Perchè il CDS non mi consente di definire muri a taglio?

Non è possibile definire muri a taglio nei casi in cui la geometria rientri un uno dei seguenti casi:
- presenza di aperture non allineate verticalmente
- geometria non rettangolare del macro-elemento parete (presenza elementi trapezoidali)
Nel caso invece di lunghezza della parete superiore al doppio dell'altezza (L > 2 * H) in automatico il CDS assegna un comportamento di parete generica, che può essere modificato manualmente dall'utente.
Per maggiori dettagli vedi manuale d'uso CDS par. Generatrici manuale in Esecutivi Setti

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data: 12-11-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7245

264 - come viene applicata la gerarchia delle resistenze in un telaio in c.a. con travi inclinate?

Un telaio è sismo-resistente se le travi sono orizzontali.
Le travi inclinate non sono in grado di garantire duttilità nella cerniera e non possono quindi costituire un meccanismo sismo-resistente a telaio.
Non sono quindi applicate le verifiche di duttilità.
La definizione del fattore di struttura q dovrebbe tener conto della presenza e incidenza di tali elementi.
Alcune considerazioni:
-se si tratta di pochi elementi una soluzione è imporre un comportamento elastico alle travi inclinate in modo da proteggerle da plasticizzazioni
- i pilastri dell'ultimo piano (dove generalmente si innestano travi inclinate per esempio di copertura) comunque non sono soggetti a gerarchia di resistenza trave colonna (NTC2008 p.to 7.4.4.2.1 - formula 7.4.4.) e la presenza di travi inclinate non cambia nulla ai fini delle verifiche di duttilità
- se l'incidenza di travi inclinate è significativa, in una o entrambe le direzioni principali, occorre valutare se adottare un fattore di struttura per sistemi non catalogabili (q = 1,5).

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data: 27-11-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9182

263 - cosa significa il messaggio 'incongruenza angolare fra pilastri sismoresistenti' in fase di calcolo?

Il controllo sull'incongruenza angolare è stato introdotto dalla rel. 2011 per evitare errori durante l'applicazione del criterio di gerarchia delle resistenze.
In pratica, occorre che tutta la pilastrata abbia lo stesso angolo.

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data: 15-11-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8254

262 - Nella verifica pushover di una struttura in c.a. con fondazione a platea e travi sono queste ultime ad andare in crisi. Nell'analisi è considerata la platea? E' possibile escludere alcune travi dai meccanismi di crisi?

Nell'analisi pushover il modello strutturale è esattamente lo stesso adottato in qualsiasi altra analisi (a meno ovviamente dei comportamenti non lineari). Quindi anche la platea (come qualsiasi altro shell) è parte integrante della struttura e con essa interagisce.
Per travi di fondazioni e platee (shell in generale) si assume sempre un comportamento elastico ma la differenza tra i due elementi in una analisi pushover è:
- le platee (come tutti gli shell) non sono soggette a nessuna verifica in fase di calcolo (sono determinate solo le sollecitazioni e le verifiche eseguite in fase di disegno esecutivi) e quindi non possono determinare un meccanismo di crisi per l'analisi pushover
- le travi in fondazione sono comunque soggette a verifica in fase di calcolo: completa in caso di presenza di armatura in input, a taglio se sono prive di armatura (es. passo staffe nullo), quindi possono determinare un meccanismo di crisi e uno stop nell'analisi pushover.

Soluzioni:
Il problema riguarda fondamentalmente gli edifici esistenti dove intervenire in fondazione è abbastanza oneroso.
Innanzitutto occorre osservare se la crisi nelle travi di fondazione è per flessione fragile, quindi determinata da compressione cls, risolvibile con l'aggiunta di una o due barre di armatura in zona compressa (ipotesi plausibile se la trave è annegata in una platea)
Una considerazione fondamentale è che il modello di elemento elastico su letto di molle elastico è penalizzante in analisi non lineari (pushover).
Inoltre le NTC prevedono per le strutture nuove che le fondazioni siano progettate proteggendole da plasticizzazioni (adottando sollecitazioni da spettro elastico o moltiplicando le sollecitazioni derivanti dalla sovrastruttura per 1.1 o 1.3).
Da queste due osservazioni deriva un plausibile modello di calcolo, soprattutto per la verifica di edifici esistenti:
- nell'analisi pushover considerare la fondazione ai soli fini dell'interazione con il terreno (riducendo i meccansimi di crisi eliminando le armature nelle travi per esempio, oppure eliminando le travi nel caso di platea con travi annegate)
- eseguire la verifica della fondazione (platea e travi) con una analisi lineare (la verifica è indipendente dal fattore di struttura q) effettuando la verifica con le armature eventualmente esistenti.

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data: 15-11-2012 | software: cds | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13959

261 - cosa implica per un'asta in acciaio che wmax > w lim?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.

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data: 12-11-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11992

260 - Nel tabulato del carico limite delle piastre/travi non è riportato lo status di verifica

Nel caso di travi di fondazione verificate con il metodo non lineare o platee lo status di verifica è riportato nel tabulato della portanza globale piastre/travi
Il tabulato del carico limite riporta solo il valore del carico limite calcolato con la teoria classica lineare (Brinch-Hansen) ma nessun risultato perchè la verifica non è condotta secondo questo metodo (in termini di resistenze : carico agente < carico limite) ma in termini di deformazioni.

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data: 12-11-2012 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8034

259 - Quando è prevista l'armatura a V nei muri a taglio?

per le pareti a taglio l'armatura a V è prevista solo se necessaria per soddisfare la verifica a scorrimento (7.4.17).
Iinfatti per la verifica a scorrimento Ved <= Vrds = Vdd+Vid+Vfd
dove Vid è il contributo dell'armatura inclinata (V). Se Vrds = Vdd+Vfd > Ved non è necessaria armatura a V. Vrds presente nei tabulati è calcolata secondo la 7.4.17 e nel tabulato di verifica dei muri a taglio sono riportate le aree delle armature orizzontali, verticali e eventuali inclinate.

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data: 24-10-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6422

258 - Come posso schematizzare correttamente i vincoli di appoggio tra travi principali e travetti secondari di un solaio in legno?

Se si sta modellando l'intera struttura sconsigliamo di definire anche orditure di travi secondarie di un solaio (o copertura) in legno. Queste possono essere verificate a parte come trave su più appoggi senza complicare inutilmente il modello.
Inoltre "spezzettare" una trave principale di solaio o copertura in più elementi per connetterli alle travi secondarie fa si che si perda la possibilità di effettuare una verifica della freccia che abbia senso (rimane la verifica delle singole parti come deformazione rispetto alla congiungente dei nodi che non consente di ricondursi in nessun modo alla deformazione dell'intera trave principale).

Quindi, consigliamo di inserire nel modello della struttura solo eventualmente le travi dell'orditura principale con un carico distribuito tipo pannello, e di calcolare separatamente (anche con CDS volendo) la trave tipo o più critica dell'orditura secondaria come trave su più appoggi (vincoli interni di incastro / vincoli esterni cerniera in corrispondenza degli appoggi, carico ballatoio)

Se si vuole comunque modellare questa situazione rimandiamo alla faq 160 .

Un'altra semplice considerazione è che modellando l'orditura secondaria come porzioni di travi tutte incernierate agli estremi si semplifica il modello e si avrà un momento massimo in campata sicuramente maggiore del massimo momento derivante da un diverso vincolo agli estremi (es. quella da trave continua su più appoggi).
Quindi se la trave secondaria in legno è verificata in queste condizioni si può assumere che lo sia anche nelle condizioni "reali" di trave su più appoggi.

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data: 15-10-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 20612

257 - Come posso modellare un carico tipo carroponte da considerare in posizioni diverse sulla struttura?

la strada più semplice è la definizione dei carichi del carroponte da spaziale:
- definizione delle condizioni di carico (posiz. 1, posiz. 2 etc...) eventualmente attribuendo 'famiglie' differenziate per agevolare la creazione della matrice delle combinazioni
- inserimento del carico concentrato (o distribuito) corrispondente ad ogni posizione (assicurarsi di aver settato la condizione di carico corrispondente)
- correzione della matrice delle combinazione in modo da avere un coeff. > 0 per una solo carico da carroponte alla vota (creazione di una sottomatrice diagonale delle condizioni/combinazioni di carico del carroponte).
E' preferibile salvare la matrice delle combinazioni dopo la modifica nell'eventualità si debba ripetere l'operazione.

Nota se si vogliono apportare delle modifiche al modello da input impalcati, al momento della generazione 3D si perderanno le condizioni di carico e i carichi inseriti da spaziale.
E' possibile utilizzare la nostra applicazione CDSImport per non dover rieseguire l'input delle condizioni, dei carichi e la definizione della matrice delle combinazioni.

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data: 15-10-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8320

256 - Ho un piano interrato con pareti in c.a. e la parte emergente a telai. Che fattore di struttura devo adottare?

la definizione del fattore di struttura attraverso l'indicazione del sistema sismo-resistente e sotto sistema costruttivo può prescindere dall'interrato per uno dei seguenti motivi:
a) perchè è interrato e non soggetto a vibrazione (si può considerare come un'unica fondazione)
b) si imposta un comportamento elastico per i setti (*) quindi indipendente dal fattore di struttura q, che va definito in base alle caratteristiche della parte emergente (es. telai + piani + campate.

(*)menu 'Arch.'->'materiali e criteri shell' -> 'c.a.' -> 'calcolo'->'elemento elastico : SI'
Se sono presenti altri setti nella parte emergente è consigliabile definire un materiale shell in c.a. solo per le pareti dell'interrato.

NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superiori

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data: 12-10-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: 2011+ | autore kipendoff | visite 11535

255 - come si fa a escludere la gerarchia delle resistenze per il dimensionamento di travi e pilastri?

In generale per escludere l'applicazione delle verifiche di gerarchia delle resistenze su un elemento basta assegna all'opzione 'tipo di elemento' -> 'secondario'.

NOTA Occorre distinguere la situazione di telai in c.a. o in acciaio.
Strutture in c.a.
Progettazione con analisi lineare :
salvo casi particolari di alcuni elementi non è ammesso escludere la verifica di gerarchia delle resistenze in modo diffuso.

Progettazione armature con analisi lineare e post riverifica pushover :
per seguire questa strada progettuale si sceglie l'opzione di calcolo 'nuovo/adeguamento' con riverifica pushover. Nella prima fase viene effettuata analisi dinamica lineare che esclude automaticamente le verifiche di GR per tutti gli elementi

Strutture in acciaio
A differenza delle strutture in c.a. per la corretta modellazione delle strutture in acciaio è fondamentale definire correttamente il comportamento delle singole aste che sono chiamate a contribuire alla capacità dissipativa (controventi a X, trave di telaio, pilastro, link eccentrico etc...).
La GR (soprattutto la sovraresistenza nella verifica delle unioni) verrà verificata in funzione del comportamento assegnato agli elementi connessi

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data: 12-10-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8679

254 - Come posso imporre il fattore di struttura q = 1 per una struttura in c.a.?

Per imporre un qualsiasi valore del fattore di struttura non previsto dalle NTC per la tipologia costruttiva sismo-resistente seguire questa procedura:
- imporre nei dati generali -> parametri sismici -> sistema costr. -> 'altro' (*)
- nei dati generali -> fattore di struttura 1 e 2 -> indicare il valore esplicito.

Nota (*): l'indicazione del sistema costruttivo ha come unico effetto quello di consentire di valutare in maniera approssimata e secondo le tabelle delle NTC il fattore di struttura q (es. sistema in c.a.a telai a più piani e più campate, muratura ordinaria, regolarità in altezza, etc.).
Per il resto le verifiche sugli elementi verranno condotte in funzione del loro comportamento (el. in c.a. sismo-resistente, asta in acciaio come controvento a X, etc..). Quindi è possibile indicare 'altro' anche per una struttura in c.a. o altro sistema costruttivo, avendo cura però di giustificare il fattore di struttura q.
Questa procedura viene utilizzata per esempio nei casi in cui il fattore q (come previsto dalle NTC) viene calcolato mediante una analisi statica non lineare (pushover).

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data: 12-10-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10393

253 - per l'incidenza dei tramezzi è possibile utilizzare anche un coefficiente di combinazione diverso dagli altri carichi sul solaio?

Non direttamente nella fase di inserimento carichi solaio (input impalcati).
Se si vuole considerare permanente il carico dei tramezzi basta aggiungere l'incidenza nel carico permanente del solaio.
Se per qualsiasi motivo si vuole adottare un coeff. di combinazione da carico variabile e diverso da quello previsto per il sovraccarico del solaio, l'unica possibilità è inserire direttamente sulle travi interessate un carico esplicito per il quale è possibile definire una specifica destinazione d'uso.

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data: 04-10-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6741

252 - E' possibile con il CDS inserire le fondazioni su micropali?

Si, nella versione 2016 è stata inserita la verifica delle fondazioni su micropali

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data: 04-10-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7721

251 - come viene considerato lo sbalzo inserito come carico ballatoio? e eventuale tamponatura esterna?

il problema del solaio a sbalzo è il seguente:
1. il carico calcolato in automatico sulla trave è solo quello verticale senza momento
2. il momento può essere o meno aggiunto manualmente secondo queste considerazioni:
a. i travetti sono in continuità con il solaio interno (ordito nella stessa direzione) e si assume che siano in equilibrio (non si aggiunge momento)
b. il solaio "interno" è ordito ortogonalmente ma l'esecutivo prevede che i "molloni" dello sbalzo siano ancorati, all'estradosso, direttamente nella caldana del solaio trasversale, scaricando su questi la trazione, quindi sulla trave si ha sostanzialmente un momento nullo
c. i travetti generano un momento torcente sulla trave, che va valutato manualmente e può quindi essere definito come carico esplicito sulla trave.
Ci sono quindi varie possibilità a cui corrisponde una modellazione diversa.

Stesso discorso vale per eventuale parapetti pesanti o tamponature esterne:
- per le tamponature si può inserire il carico tamponatura direttamente sulla trave (anche ai fini dell'eventuale calcolo del carico vento), aggiungendo un momento torcente esplicito se necessario.
- nel calcolo del solaio (CDF) dovrà essere aggiunto il carico del parapetto/tamponatura esterna come forza concentrata sul ballatoio.

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data: 18-09-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10553

250 - Come posso studiare una struttura in muratura con un primo piano rigido (solaio in latero-cemento) e un secondo piano deformabile (solaio in legno)?

la muratura al secondo livello è in una situazione intermedia tra il piano rigido e l'interpiano (esistono cordoli in c.a. in testa?).
I maschi murari sono soggetti a due tipo di sollecitazioni sismiche: nel piano e fuori dal piano.
Per il comportamento nel piano si possono eseguire:
- una analisi pushover ponendo piano sismico anche al secondo livello
- una analisi lineare statica con secondo livello come "interpiano" (viene effettuata una verifica a sisma parallelo delle pareti considerando la massa sismica direttamente gravante su di esse)
la condizione "reale" in generale si trova all'interno di questo range, quindi se sono soddisfatte le due condizioni ideali lo sarà anche quella reale.

Per il comportamento fuori piano vale lo stesso discorso e una verifica è quella a sisma ortogonale effettuata nelle 2 condizioni (interpiano-piano sismico).
Se non ci sono cordoli di sottotetto/copertura allora andrebbe considerata anche una analisi cinematica per il meccanismo locale di ribaltamento (in generale consigliabile anche in presenza di cordoli e assenza di piano rigido).
Se risultano soddisfatte queste 2 (o 3) verifiche può assumersi quanto detto sopra per il comportamento nel piano.

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data: 17-09-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13590

249 - come posso schematizzare un intervento di cerchiatura su un pilastro in muratura in CDS?

Un intervento di cerchiatura su una colonna in muratura ha l'effetto principale di incrementare la resistenza a compressione.
Per modellare questo intervento nel CDS è sufficiente incrementare le caratteristiche meccaniche della muratura (resistenza a compressione). La valutazione quantitativa di tale incremento deve essere fatta dal progettista in base per esempio al punto .6 delle Linee Guida del C.S.LL.PP. per il rinforzo delle strutture in c.a., c.a.p. e murarie mediante FRP (24/07/2009).

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data: 17-09-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8692

248 - come posso con il cds modellare pilastri in muratura?

un pilastro in muratura ha solo funzione di portare carichi verticali e non offre nessuna resistenza a carichi sismici (non è quindi soggetto a verifiche sismiche, ad eccezione del sisma ortogonale che considera l'effetto sismico dovuto alla massa del pilastro).
Il modo migliore per modellarli è inserire un pilastro (input impalcati) e cambiare la sezione in input spaziale, assegnando una nuova in muratura.
Eventualmente possono essere inseriti dei vincoli interni di cerniera.

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data: 00-00-0000 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 16250

247 - i dati di sintesi presenti nelle TABELLE AUSILIARIE PER POST-VERIFICHE non sono coerenti con quanto riportato nei RISULTATI GENERALI PUSHOVER

Nel caso in cui nei 'Dati Generali -> Par. calcolo non lineare' si sia imposto il calcolo pushover con tabelle di post-verifica (= SI) verranno differenziati i collassi duttili da quelli fragili (utile SOLO ai frini della compilazione delle schede di vulnerabilità sismica).
In questo caso i tabulati dei risultati generali pushover riporteranno solo i valori relativi ai meccanismi duttili, mentre la tabella ausiliaria stampata di seguito riporta una sintesi dei meccanismi fragili.
La vulnerabilità complessiva deve tener conto die valori minimi dei risultati generali e della scheda di sintesi per meccanismi fragili finali.
Consigliamo di attivare questa opzione SOLO per ottenere i dati utili alla compilazione delle schede di vulnerabilità (occorrerà ovviamente eseguire un calcolo con questa opzione e stampare i risultati), riportando il parametro su 'NO' per tutti gli altri scopi dell'analisi (es, valutare il comportamento del modello, progettare interventi, etc..).
Nel caso di strutture in muratura i dati della tabella ausiliaria e quelli nei risultati generali pushover tenderanno a coincidere perchè non esiste una vera differenza tra meccanismi duttili e fragili, poichè sia a taglio sia a flessione le verifiche sono in termini di deformazione.
Nelle strutture in c.a. la differenza invece è di solito molto evidente.

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data: 13-09-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9559

246 - Nei tabulati dei risultati aste (c.a.) pushover non compare sempre la capacità di rotazione della sezione

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo
confinato
aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG

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data: 13-09-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6463

245 - Dove trovo le sollecitazioni delle aste per le varie combinazioni di calcolo?

Dalle 'stampe di servizio' è possibile visualizzare i tabulati delle sollecitazioni per combinazioni di calcolo di tutte le aste (estremo iniziale e finale): voce 'Car. cmb. aste'

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data: 12-09-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6491

244 - In una struttura in muratura l'inserimento di intonaco armato non produce alcun effetto

Nella definizione delle caratteristiche di una muratura esistente oltre a definire la rete in acciaio e lo spessore delle pareti occorre indicare i coeff. correttivi correlati.
Nel momento in cui si attiva il 'flag rete' il programma infatti comunica di impostare i coeff. correttivi 'connessione trasv.' e 'intonaco armato'.
Solo così l'intervento avrà effetto su resistenza e moduli elastici della muratura. Non sulla capacità deformativa che può essere modificata manualmente solo dall'utente in base a considerazioni sulla natura dell'intervento.

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data: 03-09-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7542

243 - Come posso avere il moltiplicatore ultimo a collasso nella verifica delle travi in c.a.?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo
confinato
aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG

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data: 13-07-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7284

242 - Alcune pushover risultano non verificate per q* >3. Come devono essere considerate?

Per gli edifici in muratura una analisi pushover ha valore se q* <= 3 (rif. NTC2008 7.8.1.6).
q* rappresenta il rapporto tra la forza di risposta elastica e la forza di snervamento del sistema equivalente (vedi C7.3.4.1 Analisi non lineare statica per i dettagli).
In sostanza questo controllo serve a porre un limite alla capacità duttile della struttura in muratura più coerente con la realtà (a differenza dell'acciaio o del c.a. non esistono formulazioni dettagliate per valutare la capacità duttile di un pannello murario, ma valutazioni valide in generale e funzione dell'altezza del pannello e del meccanismo di collasso).

q* > 3 non indica quindi che la pushover non è verificata (le capacità di spostamento potrebbero anche essere superiori alle relative domande), ma che non è valida. Questo però implica che non è possibile soddisfare quanto richiesto dalle NTC che richiedono diverse analisi con distribuzioni di forze, direzione, verso e eccentricità carichi diversi.
Quindi al verifica non è completa.

Le principali cause che portano a q*> 3 (e sulle quali si può intervenire) sono:
1. ridotta rigidezza della struttura (legata anche al livello di conoscenza).
2. ridotta resistenza complessiva della muratura
3. presenza di un piano significativamente più deformabile degli altri. Esempio: piano di sottotetto con pareti di gronda che nel modello risentono della presenza di aperture ai piani inferiori.
4. Presenza di masse significative sull'ultima quota se questa è un interpiano.

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data: 11-07-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 22099

241 - con cds è possibile studiare e progettare una sopraelevazione in acciaio su struttura esistente in ca?

SI. L'unico limite è il rispetto delle condizioni di applicabilità dell'analisi pushover:
esistenza di un periodo fondamentale per ogni direzione (0° e 90°) con massa eccitata > 75% o periodo > Tc (considerando quindi anche i modi superiori).
Il fattore di struttura sarà definito prendendo in considerazione solo la parte in acciaio al fine della progettazione delle unioni (dissipative o meno), essendo ininfluente ai fini del calcolo pushover e la verifica della parte in c.a. esistente.
Per l'analisi pushover e per tener conto correttamente dell'effetto sismico della sopraelevazione è necessario imporre la condizione di piano rigido (piano sismico) all'impalcato della parte in acciaio.
Nel caso la sopraelevazione in acciaio non si possa considerare infinitamente rigida è opportuno effettuare due distinte analisi:
1. analisi pushover con impalcati rigidi per la verifica di vulnerabilità della struttura
2. analisi dinamica nodale con fattore di struttura q relativo alla parte in acciaio e "interpiano" per l'impalcato in acciaio per il progetto delle unioni
3. analisi come 2. ma con piano sismico per l'impalcato in acciaio per confrontare (sollecitazioni, deformate) le due ipotesi di piano rigido o meno e validare il modello adottato per la pushover

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data: 02-07-2012 | software: | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10739

240 - Se una struttura è a setti, opportunamente definita nei parametri sismici e nei fattori di struttura, i pilastri e le travi vengono considerati automaticamente secondari o bisogna agire manualmente?

Il fatto che una struttura in c.a., ai fini del comportamento sismico e della valutazione del fattore di struttura q, sia da considerarsi a setti (pareti) NON implica affatto che pilastri e travi possano essere considerati elementi secondari, cioè elementi per i quali non si applicano le verifiche di gerarchia delle resistenze (GR).
Se un gruppo di pareti offre una resistenza a taglio pari al 66% globale la struttura si può definire a pareti ma non si può ignorare la capacità dissipativa che devono avere i telai che offrono il restante 34% della rigidezza.
Le NTC infatti non ammettono tale possibilità automaticamente o esplicitamente.

"7.2.3... Sia la rigidezza che la resistenza di tali elementi vengono ignorate nell’analisi della risposta e tali elementi vengono progettati per resistere ai soli carichi verticali..."
significa che se si vogliono considerare "secondari" i telai occorre accertarsi che abbiano una rigidezza < 15% della rigidezza offerta dalle pareti oppure creare un modello per le combinazioni sismiche in cui i telai resistano ai soli carichi verticali (attraverso vincoli interni di cerniera).
In ogni caso tale valutazione è responsabilità unicamente del progettista e non può in nessun caso essere automatizzata.

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data: 02-07-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7148

239 - che cos'è il solutore WARP parallelo presente nella rel. CDS 2012?

Il warp parallelo è un nuovo solutore che serve a velocizzare ulteriormente le operazioni di calcolo nei computer multiprocessore. Infatti alcune fasi di calcolo vengono elaborati in parallelo fra i diversi processori da qui il nome "WARP PARALLELO".

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data: 02-07-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6716

238 - Come posso modellare un intervento di confinamento in FRP al nodo in c.a.?

Nella definizione delle 'armature pilastri' è sufficiente indicare 'Nodo sup. conf. FRP' = 'SI'.
Automaticamente sarà considerata una fasciatura con le stesse caratteristiche definite per il nodo iniziale (estremo iniziale come si vede nel modello in input spaziale).
Non è possibile assegnare al nodo caratteristiche diverse (es. orientamento) rispetto al nodo iniziale.
L'intervento sul nodo presuppone ovviamente che sia stata attivata l'opzione di verifica dei nod in questo caso con confinamento (menu Dati generali -> Param. Calcolo Non Lineare -> Nodo cls -> con confinamento).
Nota : attivando questa opzione la verifica verrà condotta automaticamente per tutti i nodi non confinati e non c'è possibilità di indicare eventuali nodi da escludere/includere nella verifica.
L'unica possibilità per escludere alcuni nodi è quella di renderli confinati inserendo un bottone fittizio, ovvero una trave di lunghezza ridotta (2-10 cm) su ogni lato dei nodo scoperto.
Questa soluzione può essere adottata anche a livello esecutivo in caso di inserimento di veri bottoni (c.a. o piastra in acciaio) o cordoli di confinamento.

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data: 29-06-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 14411

237 - come funziona il carico "tramezzi" nell'analisi dei carichi dei solai?

La funzione è stata aggiunta nella rel. 2012 e non rappresenta un carico aggiuntivo sul solaio (il suo valore non cambia il carico complessivo del solaio).
La funzione è quella di differenziare l'incidenza dei tramezzi dagli altri carichi ai fini soprattutto della compilazione del SIERC e dell'Allegato B Regione Lazio

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data: 26-06-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6213

236 - Ho una struttura in muratura che non si verifica a sisma ortogonale. Come posso fare per farla verificare?

La verifica a sisma ortogonale dipende fondamentalmente dal vincolo della parete.
Se la parete appartiene a un piano sismico risulta vincolata in testa e al piede e viene verificata come trave su due appoggi caricata da un carico distribuito. La verifica è condotta nelle sezioni di mezzeria (momento) e di estremità (taglio).
Se la parete è svincolata dal piano sismico (es. trave di sottotetto appartenente a un interpiano o per la quale i nodi sono svincolati perchè hanno un delta quota>30 cm) lo schema è di trave a mensola e la verifica è condotta sulla sezione al piede.
Questa condizione è molto penalizzante però se esistono elementi che comunque possono vincolare in testa la parete (es. tiranti, cordolo etc..) è possibile inserire dei tiranti che entrano in gioco nello schema oppure agganciare (ai soli fini della verifica a sisma ortogonale) la trave al piano sismico per forzare lo schema di trave su due appoggi

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data: 14-06-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 16432

235 - E' possibile effettuare la verifica a sisma verticale parziale solo su singoli elementi strutturale?

No. Le NTC 2008 impongono che la verifica a sisma verticale, quando necessaria, venga effettuata su tutta la struttura.
La voce "% Magg. Car." nei criteri di progetto non può quindi essere effettuata per simulare il sisma verticale parziale.
Il sisma verticale si attiva da Dati generali -> Param. sismici e richiede una analisi sismica nodale

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data: 12-06-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6261

234 - E' possibile rinumerare i fili fissi?

No. E' consigliabile seguire un criterio nell'inserimento dei fili fissi, perchè la numerazione non è modificabile.
per esempio: inserire prima i fili fissi relativi ai pilastri, con la sequenza della numerazione voluta o riportata in pianta.
Se si utilizza l'import dei fili da pianta dxf (filicad.dxf) l'ordine dei fili (e al numerazione) segue l'ordine di inserimento delle entità point/nodo nel file cad della pianta.

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data: 07-06-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8558

233 - Nei tabulati di stampa non compaio le verifiche di aste in legno/cciaio e/o i pilastri

Verificare nei parametri di stampa (2) di aver attivato l'opzione 'Aste Gen.' e/o 'Pilastri'

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data: 06-06-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5859

232 - come posso determinare Ag/g per cui tutte le curve di pushover verificano?

Il valore di Ag/g non è altro che il minimo valore del PGA determinato con una analisi pushover e riferito allo stato limite in considerazione.
Sostituendo il valore del PGA così ottenuto al Ag/g (dati generali - parametri stato limite sisma -> stato limite da considerare) si otterranno tutte le curve pushover verificate

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data: 05-06-2012 | software: | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7772

231 - Ho definito una nuova sezione in archivio ma nel modello 3D l'asta appare senza spessore

dopo aver definito una nuova sezione in archivio sezioni generiche occorre confermare con "OK" la generazione della sezione e delle caratteristiche inerziali.
Se un'asta appare come monodimensionale basterà accedere nuovamente all'archivio, richiamare la sezione e confermare con OK per far ricalcolare le caratteristiche

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data: 05-06-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5744

230 - Ho imposto la generazione automatica del vento ma in input spaziale le aste non risultano caricate

La generazione automatica del carico del vento avviene creando dei carichi nodali concentrati, non distribuiti sulle aste.
Inoltre occorre impostare correttamente il flag gen. telai (Dati gen. -> carico da vento).
Il valore di default prevede infatti la generazione del carico per telai con travi su cui è presente un carico tamponatura. In questo caso se non è presente il carico tamponatura non viene generata nessuna azione da vento nel nodo.
Nota: il carico non viene generato per le coperture e dovrà essere definito esplicitamente dall'utente.

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data: 15-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8440

229 - Definendo i piani come ''deformabili'' posso studiare una struttura con solai non rigidi mediante analisi pushover?

NO. In CDS il piano "deformabile" è un "interpiano" al quale si applica la correzione torsionale di piano (e per il quale può essere fatto il controllo del fattore Teta).
Un piano a rigidezza non infinita richiederebbe la definizione dei parametri di rigidezza.
Metodi di analisi pushover applicabili a strutture con piani deformabili a fronte di sofisticati algoritmi matematici soffrono di un grave difetto: il livello di approssimazione delle ipotesi di base.
In particolare:
1. dipende tutto dalla valutazione della rigidezza nel piano di un solaio.
Quali sono i metodi matematici validi per valutare la rigidezza di un solaio in putrelle e tavelloni?

2. in quante direzioni si definisce la rigidezza del solaio (almeno 2 per la maggior parte dei solai)?

3. come si tiene in conto dell'ammorsamento alle pareti di appoggio e trasversali? Che senso ha infatti definire la rigidezza di un solaio in legno se le travi sono semplicemente appoggiate negli alloggi?

4. come si tiene in contro della connessione tra pareti?

Il modello matematico può essere pure complesso e sofisticato, ma se parte da ipotesi di base in larga parte arbitrarie non ha più nessuna validità e i risultati alquanto aleatori.
In questi casi, e soprattutto per la muratura, è preferibile seguire ipotesi semplificative.
Per esempio studiando i singoli allineamenti di pareti (a tutta altezza) per comportamento nel loro piano (anche attraverso una analisi pushover volendo) e uno studio dei meccanismi locali fuori piano, tenendo eventualmente in conto della presenza di presidi antisismici (es. ammorsamenti a pareti trasversali, etc..)

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data: 15-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13937

228 - La verifica di auto-portanza del solaio prefabbricato non è soddisfatta

la verifica di auto-portanza di un solaio prefabbricato riguarda solo la resistenza nella fase di messa in opera prima del getto di cls. Si usa abitualmente un carico limitato.
Per soddisfare la verifica basta aumentare il numero di puntelli nella campata.

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data: 14-05-2012 | software: CDF | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6881

227 - Come effettua il CDS la verifica di gerarchia delle resistenze per gli elementi di fondazione?

Le NTC 2008 (7.2.5) prescrivono che gli elementi di fondazione siano verificati con sollecitazioni derivanti dalle caratteristiche di resistenza degli elementi soprastanti, con 2 limitazioni : 1. sollecitazioni di calcolo amplificate del coeff. 1,1 (CDB) o 1,3 (CDA)
2.sollecitazioni derivanti da una analisi elastica (q=1) , ottenute amplificando le sollecitazioni di calcolo per il fattore q.

Di default la verifica è condotta assumendo come sollecitazione di progetto il valore minimo tra 1 e 2.
Imponendo invece un comportamento elastico alle travi (trave->tipo elemento->elastico) o alle platee (menu Arch->materiali e criteri shells->c.a.-> calcolo->Elemento elsstico = SI *) le sollecitazioni di progetto saranno calcolate solo secondo l'opzione 2 (q=1).

* NB se si desidera imporre un comportamento elastico a una platea di fondazione è consigliabile creare un nuovo materiale c.a. a cui assegnare il comportamento elastico e assegnare alla sezione della platea il materiale creato.
Modificando invece il materiale 1 (default) il comportamento elastico verrà attribuito anche a tutti gli altri elementi shell con lo stesso materiale (es. setti o piastre elevazione)

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data: 10-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8817

226 - Dato che nella pushover gli elementi di fondazione hanno un comportamento elastico, posso escludere tutta la fondazione considerando i pilastri incastrati alla base ed effettuare la pushover?

Non sarebbe corretto perchè ai fini dell'analisi pushover è importante tener conto dell'interazione terreno-struttura, che avviene attraverso il modello di suolo alla Winkler definito dagli elementi di fondazione.
Per quanto riguarda invece la verifica strutturale le fondazioni devono essere progettate come elementi non dissipativi seguendo 3 possibilità:
1. come elementi elastici (le sollecitazioni di calcolo sono amplificate per q)
2. amplificando le sollecitazioni di progetto di un coeff. pari a 1,1 (CDB) o 1,3 (CDA), che non risultino comunque superiori a quelle calcolate al punto 1.
3. in base al valore del momento e taglio resistente degli elementi sovrastanti, comunque limitate a quanto calcolato in 2.

Il CDS effettua la verifica secondo il punto 1 a meno che non venga imposto un comportamento elastico (vedi crit. progetto travi fondazione) per cui verifica con le sollecitazioni derivanti da q 1;
In ogni caso con queste prescrizioni le NTC ritengono garantito un comportamento non dissipativo della fondazione indipendentemente dal fattore di struttura q.
In ogni caso le platee (in generale gli elementi bidimensionali) vengono verificati (e le armature progettate) con l'analisi lineare.

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data: 10-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8443

225 - Posso considerare soddisfatta una verifica pushover se il fattore di struttura q calcolato per ogni analisi è maggiore di quello assunto per l'analisi lineare?

L'analisi pushover può essere utilizzata con diversi scopi, tra cui principalmente:

- come metodo di progetto del nuovo o verifica di una struttura esistente.
In questo caso la verifica è soddisfatta se per tutte le analisi e per tutti gli stati limite considerati la capacità di spostamento supera la domanda di spostamento (analogamente la PGA capac. > PGA domanda).
In questo caso il valore del fattore di struttura q calcolato non è soggetto a nessuna verifica o confronto con quello eventualmente assunto per una analisi lineare.
Per esempio, se si progetta una struttura in c.a. a telai multipiano con analisi statica non lineare (pushover) si potrebbe ottenere il soddisfacimento di tutte le verifiche anche se risultassero fattori di struttura molto bassi, anche q = 1 (la struttura rimane in campo elastico).

- come strumento di controllo del fattore di struttura q assunto per l'analisi lineare.
In questo caso la struttura viene progettata con analisi lineare con fattore di struttura q come da NTC 2008 (con eventuale applicazione delle GR).
L'analisi pushover ha come unico scopo valutare l'adeguatezza del fattore q adottato con quelli calcolati nelle pushover. Il controllo è assolutamente facoltativo e i risultati sono soggetti esclusivamente a valutazioni da parte del progettista.

- come strumento di calcolo del fattore di struttura q da assumere per l'analisi lineare
La struttura è calcolata con analisi lineare (e eventuale applicazione delle GR) ma il fattore di struttura q adottato è calcolato con una analisi pushover.
In questo caso occorre verificare che l'analisi pushover sia applicabile e che per tutte le analisi il fattore q calcolato sia maggiore del fattore q adottato nell'analisi lineare.

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data: 10-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11001

224 - Come progetta il CDS le platee di fondazione ai fini delle verifiche di duttilità?

Anche in caso di platee, il programma progetta rispettando le gerarchie delle resistenze secondo i dettami delle NTC 2008.
In altri termini, se q è diverso da 1 o l'elemento shell è associato ad un materiale il cui dato ELEMENTO ELASTICO è settato su NO, in funzione della classe di duttilità saranno amplificate le azioni per un coeff. 1,1 o 1,3.

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data: 09-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6364

223 - Come si imposta correttamente un comportamento di elemento elastico per travi e setti?

Per le travi il comportamento si assegna nella fase di definizione dell'asta (travi/setti in input impalcati - asta in input spaziale) alla voce tipo elemento = elemento elastico.
NOTA BENE : per i setti in input impalcati questa voce non ha nessun effetto.
Per setti e shells l'unico modo di imporre un comportamento elastico è indicarlo nelle caratteristiche del materiale:
-> menu Arch.
-> materiali e criteri shells
-> c.a. (creando eventualmente un nuovo materiale se il comportamento elastico riguarda solo alcuni setti o sono presenti piastre)
-> Calcolo -> Elemento elastico = SI

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data: 09-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6748

222 - E' possibile effettuare l'analisi dei cinematismi con CDSWin?

SI, dalla versione 2011 sono disponibili le verifiche dei meccanismi locali per edifici in muratura.
Menu: 'Riverifiche' -> 'Mecc. Collasso Murature'.
Il dettaglio delle procedure è riportato nel manuale CDS.
Il modulo è attivo solo con il bonus assistenza STS.

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data: 09-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6498

221 - Quale comportamento va attribuito alle travi in legno un una struttura in c.a., muratura o acciaio?

Per le travi in legno non è prevista nessuna verifica di duttilità (gerarchia delle resistenze e sovraresistenze) perchè il materiale si considera non dissipativo, quindi assegnare un comportamento secondario o sismo-resistente non fa differenza.
Se la struttura è progettata come dissipativa e le travi in legno sono soggette a carico sismico allora occorre valutare se le unioni possono essere progettate con una capacità dissipativa* almeno pari a quella assunta per la struttura.
Se non è così si dovrebbe assegnare alle aste in legno un comportamento elastico.
ESEMPIO:
DISSIPATIVE : unioni con connettore a gambo cilindrico (bulloni, spinotti, viti..) con d<= 12 mm e spessore membrature s>=10 d.
NOTA: le unioni in legno vanno progettate avendo cura di definire correttamente i vincoli in fase di modellazione della struttura e analisi.
Molto spesso tali vincoli sono cerniere pertanto le azioni sismiche possono agire solo assialmente.

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data: 09-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6972

220 - Come vengono posti i vincoli esterni per una struttura senza fondazione?

Se l'input è effettuato da input impalcati in fase di generazione del modello 3D vengono automaticamente vincolati con incastri al piede tutti gli elementi verticali (pilastri e setti).
Se si opera nell'input spaziale occorre invece indicare esplicitamente i vincoli esterni altrimenti in fase di calcolo viene segnalata labilità

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data: 04-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8478

219 - Che differenza c'è tra coeff. correttivi e rinforzi con intonaco armato su una parete in muratura?

Nella definizione del materiale muratura è possibile indicare dei coeff. correttivi e/o i rinforzi
. sono due impostazioni diverse :
- i coeff. correttivi sono stati introdotto dalle tabelle CA8A.2.2. nelle nuove norme (dal Ord. 3274/2003).
Non c'è bisogno di definire le caratteristiche della parete armata (cls e armature presenti in RINFORZI) e gli effetti dell'intervento sono rappresentati dall'incremento delle caratteristiche meccaniche nel materiale risultante

- i rinforzi con intonaco armato erano invece presenti e si utilizzavano come intervento prima delle nuove norme (non esistevano i coeff. correttivi)
Se si usa il rinforzo invece dei coeff. correttivi occorre definire spessore, classe cls e armatura.
Gli effetti migliorativi di un rinforzo definito in questo modo non sono riportati nel materiale risultante perchè il rinforzo avrà una incidenza diversa a seconda dello spessore del singolo muro che quindi avrà caratteristiche "mediate" tra muratura originale e parete di intonaco armato.
Gli effetti del rinforzo sono tenuti in conto nell'analisi e visualizzabili in termini di caratteristiche di resistenza della singola parete (vedi per esempio risultati e/o domini resistenza parete).

I coeff. correttivi (secondo le NTC 2008) sono previsti solo per le murature esistenti. Per una una muratura nuova infatti si presume che sia in buone condizioni e eseguita secondo la regola d'arte, quindi le caratteristiche meccaniche sono definite in base alle caratteristiche del blocco e della malta.
Nel caso di interventi su murature considerate 'nuove' (es. intonaco armato) ovviamente spetta al progettista, in mancanza di indicazioni normative, valutare il miglioramento intervenendo direttamente sui parametri meccanici del materiale risultante.

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data: 27-04-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9208

218 - Armatura nei pali di fondazione eccessiva

Al punto 7.2.5 le NTC prescrivono che per evitare la formazione di cerniere plastiche occorre inserire un'armatura longitudinale nel palo non inferiore al 1% dell'area della sezione del palo e per un tratto non inferiore a 10 diametri.
I pali di grande diametro soffriranno ovviamente di un'armatura più fitta per questo motivo.
E' possibile disattivare questo minimo di armatura in Criteri di progetto -> Plinti -> Armatura -> Af long = 1%, ma non si avrebbe nessun controllo automatico sulla eventuale formazione di cerniere plastiche.
vedi anche faq 200

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data: 26-04-2012 | software: CDP | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11379

217 - I controventi di falda non verificano nonostante sia stato imposta la NON VERIF. A COMPRESSIONE

La non verifica può dipendere da:
- non verifica della freccia
- non verifica a flessione (anche agli estremi per vincoli interni asta non corretti)
Per controventi molto snelli è consigliabile definire un materiale con peso specifico (100kg/m3) e rapporto L/sp.lim ridotti al minimo ammissibile dal software.
In alternativa, per limitare la freccia è sufficiente spezzare i controventi in più aste (2 è generalmente sufficiente). In questo modo la freccia complessiva sarà data in gran parte dallo spostamento del/i nodo/i intermedi, limitandosi molto la freccia di ogni singola asta che compone il controvento.

Nota: ai fini della valutazione del comportamento sismo-resistente e dell'applicazione della gerarchia delle resistenze e verifiche di duttilità, ai controventi di falda (generalmente più snelli e leggeri) è preferibile attribuire un comportamento di elemento elastico in modo da non penalizzare inutilmente la verifica delle connessioni.

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data: 13-04-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10681

216 - Esiste un'opzione che permette di considerare i limiti geometrici e d'armatura del capitolo 4 invece di quelli del capitolo 7 per gli elementi secondari?

NO.
Tale opzione non è presente perchè si ritiene che gli elementi strutturali in zona sismica (secondari o sismoresistenti) siano sempre soggetti ad azione sismica e pertanto soggetti, nella maggior parte dei casi a plasticizzazione, e quindi alle prescrizioni del Cap. 7.
Calcolando anche con q=1 le strutture sono soggette a forze sismiche molto elevate e non ci risulta che in questo caso si possano applicare le limitazioni del Cap. 4.
Le NTC 2008 non prevedono per le strutture in c.a. la possibilità di progettazione come non dissipative (fino a quando almeno non verranno recepiti alcuni pareri in merito).
Il punto C7.2.3 prevede la possibilità di progettare secondo il cap. 4, ma >solo per gli elementi che non subiscono plasticizzazioni sotto le azioni di progetto allo SLU.
Se non è possibile escludere la possibilità di plasticizzazione non è corretto operare senza i minimi del cap. 7.

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data: 30-03-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5907

215 - nel caso di intervento su murature storiche con CAM, è lecito considerare anche il fattore correttivo

Si, però tale parametro ha senso solo per muratura a più paramenti accostati.
Per murature con tecniche costruttive diverse non è corretto applicare tale incremento di resistenza.

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data: 29-03-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5625

214 - Inserendo rinforzi CAM in pareti in muratura come si modifica la deformabilità della parete?

Il CDS non modifica in automatico la capacità deformativa ultima della parete (u/h), ma spetta al progettista valutare quanto assumere come deformazione ultima modificando nelle caratteristiche del 'materiale risultante' muratura la deformazione ultima a taglio e flessione, eventualmente avvicinandosi a quelle della muratura nuova o addirittura armata.

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data: 23-03-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5983

213 - E' possibile scegliere in CDG tra condizioni drenate e non drenate?

Si, nei Dati Generali ->Flag fasi di calcolo è possibile scegliere in quali condizioni effettuare la verifica delle fondazioni, attivando/disattivando le condizioni drenate e non drenate

Di seguito un link sull'argomento:
https://www.marcodepisapia.com/condizioni-drenate-e-non-drenate-terreni-fondazione/

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data: 10-03-2012 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6950

212 - Come posso simulare un intervento con calastrelli su un pilastro in c.a.?

La calastrellatura offre 2 vantaggi principali:
- azione di confinamento : simulabile imponendo nei dati armature del pilastro staffe confinanti: SI
- incremento resistenza a taglio Vj data dalla C8A.7.5.
Se per esempio la resistenza a taglio del pilastro è rappresentata dalla resistenza a "taglio trazione" (4.1.18) sarà sufficiente imporre un passo staffe equivalente in modo che Vr = Vj+Vrsd.

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data: 08-03-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9320

211 - Nelle verifiche di duttilità c.a. il tabulato della verifica dei nodi è vuoto

Le verifiche di resistenza dei nodi (rif. par.7.4.4.3.1) deve essere condotta per le sole strutture in CD"A".
Per tutte le strutture in c.a. i nodi trave-pilastro saranno armati in automatico con staffe e spilli tali da soddisfare la 7.4.29 e non è richiesto nessun controllo da parte del progettista/utente.
Nella 7.4.29 nel numero di braccia sono inclusi anche eventuali spilli. E' sufficiente quindi aumentare il numero di spilli per mantenere per esempio il passo staffe pari a quello della testa del pilastro.
Per fare ciò è sufficiente impostare negli status esecutivi pilastri - steffe/spilli il parametro spilli extra = SI.
Per la CD"B" non sono previste ulteriori verifiche dei nodi trave-pilastro.
I risultati delle verifica dei nodi non confinati secondo la 7.4.29 è riportata nella stampe risultati -> output CDS -> VERIFICHE NODI CLS (diversa dalle stampe delle verifiche di duttilità/sovraresistenza dei nodi prevista solo per CD"A")

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data: 08-03-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 18218

210 - Come si impone ad un setto un comportamento di 'parete generica'?

In CDS in fase di gestione esecutivi setti, dopo aver definito gli allineamenti e i gruppi quote, è possibile imporre il comportamento e il tipo di verifica ai setti in c.a.
In automatico il programma individua le pareti a taglio e le pareti generiche (tutte quelle non definibili come muri a taglio).
Per modificare manualmente il comportamento di una parete (es. imporre 'pareti generiche' invece di muri a taglio) occorre imporlo per ogni parete in fase di esecutivo setti - definizione - generatrice manuale - scelta tipo generatrice (ultima icona della toolbar superiore) scegliendo tra automatico/parete gener./muro tag.
Naturalmente imporre un comportamento a parete generica dovrebbe essere giustificato per esempio dall'assunzione in fase di input (crit. materiali shells c.a.) di un comportamento 'elastico' della parete.

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data: 05-03-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10976

209 - La fase di calcolo della portanza della fondazione con modulo non lineare dura molto tempo

Verificare che non ci siano parti di fondazione isolate tra loro.
Può accadere per esempio che una trave non sia collegata al resto della fondazione o che la fondazione sia composta da più parti separate tra loro.
In questo calcolo l'analisi non lineare (metodo di soluzione unico per le platee e facoltativo per le travi) può durare molto più del previsto, anche ore.

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data: 02-03-2012 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6725

208 - Perchè taglio e momento resistente di alcuni maschi murari è nullo?

Questo accade quando si ha trazione nella muratura. Per verificarlo è sufficiente controllare che nel tabulato di verifica dei maschi murari il valore di Nd sia positivo.
Accade principalmente alle pareti dell'ultimo piano, più scariche delle altre.
Occorre per prima cosa effettuare una valutazione più accurata di eventuali carichi non presi in considerazione, come per esempio presenza di parapetti in testa alla parete, aliquota di solaio ordito parallelamente alla parete che possa essere considerata gravante su essa.

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data: 02-03-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6652

207 - Dove trovo il valore del fattore teta?

Nella stampa dei baricentri (stampe risultati->Output CDS) è riportato il valore del fattore teta per ogni piano.
Il calcolo del fattore teta è automatico e può essere effettuato solo in presenza di piani sismici o piani deformabili. Non viene effettuato in caso di analisi nodale.
Nella stessa stampa sono riportate molte informazioni utili per la valutazione del comportamento della struttura: regolarità in altezza, comportamento a pendolo inverso, distribuzione taglio tra pareti e telai, rapporto r/ls per comportamento torsionalmente deformabile.
E' buona norma effettuare una lettura e un controllo della stampa dei baricentri come primo passo per la valutazione della correttezza dell'analisi effettuata e del fattore di struttura impostato.

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data: 02-03-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9676

206 - Come si selezionano i pilastri, le travi e le sezioni in c.a. nella procedura presente in Vis. Risultati CDS per il SIERC?

facendo riferimento al documento di esempio https://sismica.regione.calabria.it/HelpDocs/Esempio2.pdf al punto 2.2.13 sono indicate le procedure di selezione degli elementi strutturali e i dati da fornire al sistema.

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data: 29-02-2012 | software: cds | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6751

205 - Cosa indica e da cosa dipende il messaggio ''modo prevalente con deformata intrecciata la struttura deve essere calcolata tenendo conto dei modi superiori''?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG

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data: 29-02-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12989

204 - Dove trovo i risultati delle verifiche dei meccanismi di collasso locali delle murature?

Tra i meccanismi di collasso locali si può considerare il comportamento fuori piano valutato con le verifiche a sisma ortogonale. I risultati in questo caso sono riportati nella stampe delle verifiche murature e nelle rappresentazioni grafiche di sintesi in Visualizzazione Risultati.
Tutti gli altri meccanismi locali di collasso possono essere studiati in fase di post-calcolo, menu Riverifiche-> Mecc. Collasso Murature.
I meccanismi non possono essere definiti in automatico perchè sarebbero un numero elevatissimo e pochi di loro significativi.
Quindi è cura del progettista definirli in questa fase (vedi manuale d'uso CDS per i dettagli).
Successivamente i risultati saranno rappresentati a video e anche stampabili dal menu 'Stampe risultati -> Verifiche Muratura -> Meccanismi di collasso
NOTA: il modulo Meccanismi è disponibile solo per i possessori di contratto di assistenza CDS per l'anno in corso

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data: 29-02-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9906

203 - come faccio a visualizzare la freccia totale di un'asta che ho spezzato in più punti per inserire carichi concentrati e altre aste?

Non è possibile avere una visualizzazione o una misurazione diretta della freccia di un'asta scomposta in più parti, o meglio, non è possibile ai soli fini della verifica della freccia ricomporre automaticamente in un'unica asta un insieme di travi.
Ai fini delle verifiche SLE di deformazione (freccia) si può operare in due modi:
1. verificare per la sola combinazione SLE un modello in cui la trave è unica, i carichi concentrati vengono distribuiti e le travi connesse in punti intermedi dell'asta sono schematizzate come carichi distribuiti.
2. effettuare un calcolo per la combinazione SLE (da creare come combinazione di calcolo unica o aggiuntiva alla matrice delle combinazioni SLU). Dalla visualizzazione risultati ricavare la deformata dell'asta per la combinazione SLE. Depurando gli spostamenti nodali di estremità da tale valore si ottiene la freccia dell'insieme di aste assunte come un'unica trave.
In questo caso è opportuna la visualizzazione della deformata con colormap effettuando un clip z e clip xy che isolino la sola trave.

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data: 02-11-2020 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9140

202 - Come posso simulare la presenza di un giunto sismico tra due corpi di fabbrica?

Il modo migliore è creare e calcolare due modelli separati e verificare successivamente li spostamenti SLV o calcolare manualmente la distanza tra costruzioni contigue come previsto dalla normativa.
La soluzione di impostare piani sismici separati su un modello unico che comprende i corpi di fabbrica giuntati è sconsigliata, soprattutto nel caso di analisi pushover.
Nel caso di analisi dinamica il controllo sull'85% della massa eccitata viene effettuato sulla massa complessiva e non è quindi garantito il soddisfacimento del minimo per ogni singolo corpo di fabbrica.
Il calcolo su un modello che comprende i due corpi di fabbrica giuntati è consigliabile ai soli fini della verifica della fondazione e di portanza del terreno.
Nota: se si vuole mantenere la numerazione unica dei fili fissi è sufficiente definire in ogni progetto i fili fissi dell'intera struttura.

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data: 22-02-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8447

201 - Come va modellato un solaio con putrelle o travi in legno per il calcolo di un edificio in muratura?

E' fortemente sconsigliato modellare le singole putrelle o travi di un solaio o di una copertura.
Questa modellazione porta infatti a uno "spezzettamento" del maschio murario secondo il passo dei travetti, alterandone il comportamento complessivo nel piano.
Per gli edifici in muratura in particolare occorre seguire un principio di modellazione fondamentale: lo schema o modello strutturale deve rappresentare al meglio il comportamento della struttura e NON la geometria architettonica.
Occorre quindi capire il comportamento globale della struttura partendo da quello dei singoli elementi (maschi murari) e far si che la modellazione sia in grado di riprodurlo.
In tal senso "spezzare" una parete per poggiarvi 4 putrelle o 2 capriate in legno porta spesso a un modello non più rispondente al comportamento reale.
Questo vale soprattutto per il modello ad aste utilizzato per l'analisi pushover.
Nel caso per esempio di capriate in legno che portano un carico concentrato e significativo, può non essere corretto trascurare gli effetti dell'eccentricità del carico sul maschio murario. La miglior soluzione per la modellazione strutturale consiste nell'utilizzo di link rigidi che consentono di mantenere l'integrità del maschio murario e di tener conto al tempo stesso di carichi concentrati eccentrici.
Il solaio può essere considerato un carico distribuito e ha 3effetti fondamentali:
- distribuire i carichi verticali
- ammorsare le pareti
- creare, se possibile, un orizzontamento rigido
Il primo si ottiene con il carico "pannello", gli ultimi due con l'ipotesi di piano rigido (quindi applicabilità per esempio dell'analisi pushover) o deformabile (non è possibile eseguire una analisi su un unico modello globale dell'intera struttura.
I singoli travetti o capriate potranno essere verificati a parte o con un modello specifico.

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data: 14-02-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11905

200 - Come è possibile individuare in CDP la formazione di cerniere plastiche nei pali di fondazione?

In accordo a quanto previsto dalle NTC 2008 (7.2.5) il CDP progetta il palo con comportamento duttile, applicando quanto previsto dalla Norma:
7.5.2.... È da evitare la formazione di cerniere plastiche nei pali di fondazione. Qualora non fosse possibile escluderne la formazione, le corrispondenti sezioni devono essere progettate per un comportamento duttile e opportunamente confinate. L'armatura perimetrale di confinamento dei pali di fondazione, di diametro non inferiore a 8 mm, deve essere costituita da spirale continua per tutti i tratti interessati da potenziali cerniere plastiche. In tali tratti, assunti di dimensione almeno pari a 3 volte il diametro, e comunque per uno sviluppo, a partire dalla testa del palo, di almeno 10 diametri, l'armatura longitudinale deve avere area non inferiore all’1% di quella del calcestruzzo.

Se nei criteri di progetto (plinti->armature) si disattiva la voce 'Af long ' ponendola = 'NO' sarà cura del progettista valutare la formazione delle cerniere plastiche, perchè si sarà scelto di non rispettare quanto prescritto dalle NTC 2008 in questi casi.

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data: 08-02-2012 | software: CDP | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8916

199 - Come posso inserire le armature delle pareti dell'interrato per la verifica di un edificio esistente?

Non è possibile, ma in generale non è necessario inserirle le armature di pareti esistenti in interrato per i seguenti motivi:
1. sicuramente non sono state progettate come muri a taglio (dissipativi) quindi devono mantenere un comportamento non dissipativo (q=1-1,5).
2. Se il comportamento deve essere di tipo elastico (non dissipativo) è sufficiente effettuare una analisi lineare con fattore di struttura q = 1,5 e confrontare le armature di progetto con quelle esistenti.
Ovviamente occorre sempre imporre le caratteristiche del materiale esistente e risultante dalle prove.
3. se l'interrato è contro terra vibra meno di quanto risulta dal calcolo. Si può tener conto di tale aspetto inserendo dei vincoli esterni elasticamente cedevoli in direzione X e Y (Tx, Ty) simulano la reazione del terreno.
Nota: questa procedura è corretta se i setti appartengono a un piano sismico. In questo caso inoltre sarà sufficiente inserire un numero ridotto di vincoli esterni (es. 4 nodi corrispondenti agli spigoli eterni). Per inserimento vincoli -> menu Vincoli -> Vincoli esterni.
Si consiglia comunque di ricorrere a l'inserimento di vincoli esterni solo se necessario. 4. Ai fini dell'analisi pushover dell'intera struttura il comportamento elastico delle pareti è coerente con l'assunzione fatta ai punti precedenti e va di conseguenza verificato a posteriori.

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data: 06-02-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9202

198 - Come posso indicare in CDS di voler raggiungere un adeguamento al 60%?

Nei casi in cui si ritiene soddisfatta una verifica raggiungendo un adeguamento ad un livello inferiore al 100% (es. 60%) occorre agire su 3 parametri sismici contemporaneamente:
Ag/g , Pvr e Tr.
Procedura:
- definire i parametri sismici (Dati Generali -> Param. Sismici)
- dal menu 'Dati Generali ' -> 'Param. Stati Limite Sisma' selezionare gli stati limite interessati dall'analisi (es. SLD, SLV)
- modificare Pvr (probabilità di superamento) fino a che Ag/g non sarà pari al valore di riferimento
esempio:
Ag10% = 0.174 g Variare Pvr fino a che Ag/g= 0.6*0.174
- Tr (periodo di ritorno) sarà automaticamente adeguato

In questo modo per esempio le curve di pushover e i relativi tabulati risulteranno 'VERIFICATI' se avremo raggiunto il 60% dell'adeguamento (come desiderato) e non il 100%

Nota : questa procedura può essere applicata ad ogni stato limite che si vuole considerare (SLO, SLD, SLV e SLC).

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data: 30-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11984

197 - è possibile inserire aste con peso nullo?

L'unica tipologia di asta a peso nullo è il link rigido (sezione 10000 inseribile da input spaziale.
Il link rigido può avere qualsiasi vincolo interno e essere caricato come un'asta, ma non è soggetto a nessuna verifica.
Per le altre tipologie di aste non è possibile definire un materiale con peso specifico inferiore a 100 kg/mc.
Quindi l'alternativa al link rigido è la creazione di una sezione generica di ridotte dimensioni a cui è assegnato un materiale generico appositamente creato e con queste caratteristiche:
- eventuale notevole rigidezza per limitare le deformazioni e compensare le ridotte dimensioni della sezione
- peso specifico 100 kg/mc
- verifica = "evita la verifica".

La scelta della migliore soluzione dipende ovviamente dalle caratteristiche del progetto.

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data: 25-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6696

196 - Dopo aver modificato le armature come posso controllare che le verifiche sono soddisfatte?

Esistono molti controlli, di seguito sinteticamente descritti per tipologia strutturale, già in fase di manipolazione.
E' sempre consigliabile in ogni caso dopo la manipolazione di armature effettuare le 'Riverifiche SLU+SLE' che garantiscono la verifica rigorosa sulle armature effettivamente inserite.
Anche in fase di stampa dei tabulati di calcolo in questo caso si dovrebbe attivare il parametro 'Riverifica' affinche i dati facciano riferimento alla riverifica.

TRAVI
Nella manipolazione delle armature delle travi in c.a. è presente un diagramma di copertura per l'area di ferro longitudinale minima richiesta. Ulteriori controlli sono effettuati on-time nella manipolazione delle staffe e dei ferri longitudinali.
Nel caso di progetto sismico secondo il DM 2008 con struttura dissipativa e applicazione della gerarchia delle resistenze*, dopo la manipolazione delle travi, andrebbe rieffettuata la verifica e la stampa dell'esecutivo dei pilastri, almeno quelli connessi alle travi modificate.
* Nel caso di progetto con analisi statica non lineare (pushover) non è richiesto il rispetto della gerarchia delle resistenze e il passaggio non è necessario.

PILASTRI
Le manipolazioni che portano ad una armatura inferiore a quella minima richiesta vengono anche in questo segnalati in fase di manipolazione.

MURI A TAGLIO
Vaòe quanto detto per i pilastri.

PARETI GENERICHE E PIASTRE
Il controllo può essere fatto attraverso la visualizzazione della colormap dell'area di ferro richiesta.

.

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data: 20-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10659

195 - Come posso modellare pannelli di tamponamento autoportanti ma che hanno effetto sismico sulla struttura?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)

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data: 20-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 17567

194 - Nel tabulato dei pilastri compaiono valori non nulli dei momenti Mex e Mey anche se uno di questi valori risulta nullo dall'analisi??

per i pilastri soggetti a compressione è prevista una verifica a flessione con un minimo di momento Med.
Vedi 4.1.2.1.2.4:
"...Nel caso di pilastri soggetti a compressione assiale, si deve comunque assumere una componente flettente dello sforzo MEd = e ×NEd con eccentricità e pari almeno a 0,05h ≥ 20mm (con h altezza della sezione)...."

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data: 18-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5707

193 - Come possono essere progettate le strutture in acciaio con CDS? Quali accorgimenti sono fondamentali?

Con CDS è possibile progettare strutture in acciaio dissipative e non dissipative.



STRUTTURE DISSIPATIVE:
- va definito un fattore di struttura q coerente con il sistema sismo-resistente, eventualmente anche differenziato nelle due direzioni
- ATTENZIONE! gli elementi che formano i sistemi sismo-resistenti (es controventi a X, link-eccentrici, travi di telaio, etc...) devono essere indicati esplicitamente dal progettista attribuendone il giusto comportamento.

Esempio: se non si indica che un'asta di controvento ha un comportamento tipo 'controvento a X' non verrà applicata la verifica di sovraresistenza prevista.
Allo stesso modo nella verifica del nodo in acciaio non sarà applicata la gerarchia delle resistenze e sovraresistenze che garantiscono la capacità dissipativa del sistema sismo-resistente.
Il progetto è ERRATO.
Tale scelta può essere fatta esclusivamente dal progettista e non può essere in alcun modo demandata in maniera automatica al software.



STRUTTURE NON DISSIPATIVE:
- Il calcolo verrà effettuato in automatico con q = 1
- le verifiche sono condotte con le azioni derivanti dall'analisi (q=1) e senza applicazione di gerarchia delle resistenze esovraresistenze.
- anche i
nodi in acciaio sono progettati in base alle sollecitazioni.
- la definizione del tipo di comportamento sismo-resistente dissipativo (es. controventi a X, trave di telaio etc..) non ha influenza.

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data: 16-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13745

192 - Posso imporre alla trave di colmo in c.a. un comportamento non sismoresistente?

Il comportamento non sismoresistente implica che l'elemento verrà escluso dalla matrice di rigidezza nell'analisi delle combinazioni di carico sismiche.
Se si desidera non applicare le verifiche di duttilità per tali elementi è preferibile assegnare semplicemente un comportamento "secondario c.a."
Indicando invece un comportamento sismo resistente verranno effettuate per l'elemento le verifiche di duttilità e applicate le prescrizioni costruttive atta a garantire la duttilità necessaria.

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data: 16-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6607

191 - Come posso modellare e calcolare in cds una pila da ponte a sezione piena con plinto su pali?

Una delle soluzioni più semplici e affidabili è modellare la pila come un pilastro.
La fondazione può essere modellata con un unico plinto su più pali (se presente tra le tipologie proposte) oppure come insieme di pali singoli connessi in testa e al pilastro attraverso una piastra (zattera). 1. Molto importante sarà definire il comportamento della piastra scegliendo tra:
- poggiante sul terreno (fondazione mista) e collaborante con i pali ai fini della portanza: nella definizione della sezione si dovrà indicare il criterio di progetto geotecnico da adottare.
- di elevazione: in questo caso la portanza è affidata ai soli pali. Si dovrà indicare 'nessuno' alla voce criterio di prog. geotecnico.

2.Fattore di struttura q: dovrà essere indicato il sistema costruttivo 'altro' e definito esplicitamente il fattore di struttura q calcolato manualmente secondo la 7.9.1.

3. Gli effetti torsionali sulla pila devono essere valutati dal progettista.

3. La rigidezza fessurata deve essere valutata dal progettista (normalmente pari al 50%). La rigidezza fessurata andrà

4. Incremento sollecitazioni flettenti (secondo 7.9.4) dopo aver effettuato il primo calcolo ricavare dEd dalle stampe di servizio -> spostamenti SLU. Incrementare il momento secondo la 7.9.4. e procedere al calcolo nuovamente

5. Verificare l'applicabilità dell'analisi lineare secondo la 7.9.4.1., in particolare valutando se si ricade nei casi a), b) o c)

6. Verificare che la forza sismica applicata non sia inferiore a quella calcolata secondo la 7.9.5 nel caso c)

7. Calcolare il fattore di sovraresistenza secondo la 7.9.7 e confrontarlo con quello adottato nelle verifiche e riportato nei tabulati. Nel caso risulti superiore a quello adottato verificare che tale differenza sia compensata nel rapporto tra resistenza e sollecitazione di progetto.

8. Verificare le azioni di progetto calcolate secondo le 7.9.5.2.1 e 7.9.5.2.2
Se si opta per una progettazione di pile con comportamento NON DISSIPATIVO tutte le considerazioni relative all'applicazione della gerarchia delle resistenze e sovraresistenze posso essere tralasciate, mantenendo convenientemente solo il controllo sui minimi di armatura.

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data: 16-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9586

190 - Posso progettare con un analisi di tipo push over una struttura nuova costituita da pareti in muratura e travi in legno e c.a.?

Si, il sistema sismo-resistente è la muratura e occorre solo verificare l'applicabilità dell'analisi statica non lineare per le strutture nuove in muratura come previsto al punto 7.8.1.5.4.:
L’analisi statica non lineare è applicabile agli edifici in muratura anche nei casi in cui la massa partecipante del primo modo di vibrare sia inferiore al 75% della massa totale (p.to C7.8.1.5)

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data: 05-01-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7352

189 - Errore 1001 - PC NON ABILITATO in fase di apertura dei software

In caso di installazione su un nuovo computer o cambio di chiave è necessario adeguare il PC lanciando il file eseguibile di abilitazione della chiave (disco chiave ChiaveSTSxxxxx.exe).
Il file può essere richiesto in qualsiasi momento direttamente dal sito STS:
http://www.stsweb.it/STSWeb/ITA/DiscoChiave.htm

Se è attivo un antivirus può essere necessario eseguire la seguente procedura:
- disattivare l'antivirus
- scaricare librerie STS e eseguibile di installazione dei software dal sito STS (se non si installa da CD)
- installare Librerie STs e software
- abilitare la chiave e il PC con il disco chiave
- riattivare l'antivirus.

In caso di esito negativo richiedere il disco chiave aggiornato direttamente al centro di assistenza di riferimento o alla STS indicando nella email il codice errore che si manifesta.

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data: 03-01-2012 | software: installazione | categoria installazione |versione: | autore kipendoff | visite 9216

188 - Come posso attivare anche il sisma verticale?

per attivare il sisma verticale basta indicare 'Si' alla voce 'sisma verticale' che nei Parametri sismici(menu Dati Generali).
Il sisma verticale deve essere applicato all'intera struttura, non è prevista nelle NTC 2008 la possibilità di applicarlo su una parte limitata della struttura (la voce 'sisma verticale parziale' non ha infatti più nessun effetto se si adottano le NTC 2008).
Successivamente va effettuata una analisi sismica nodale (statica o dinamica).

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data: 21-12-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7538

187 - Come posso inserire la testata in automatico nelle tavole esecutivi del CDS?

Per montare in automatico la testata nelle tavole tavole occorre:
1. creare un file cad della testata
2. salvare il file come "testata.dxf" nella directory di progetto CDS
3. il disegno va realizzato :
- disegnando in cad 1 unità 1 cm (dunque 21x29,7 A4 per esempio)
- senza usare polilinee, ma linee semplici
- usando testo normale e non multitesto autocad (se si ha mtesto in autocad è sufficiente esploderlo).

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data: 20-12-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6084

186 - Messaggio 1001 pc non abilitato all'avvio del programma

Occorre riabilitare la chiave hardware e il pc lanciando il file chiave che può essere richiesto direttamente tramite il sito STS http://www.stsweb.it/STSWeb/ITA/DiscoChiave.htm

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data: 06-12-2011 | software: all | categoria generale |versione: | autore kipendoff | visite 6212

185 - Come posso calcolare una struttura in muratura con il DM 96?

calcolare la muratura con il DM 96 significa effettuare un calcolo con il metodo POR.
Questo può essere fatto solo installando la versione 2003 di CDS e CDMa:
http://www.stsweb.it/download/cdswin.exe
http://www.stsweb.it/download/cdmwin.exe

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data: 06-12-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6061

184 - Quando va effettuata la verifica di resistenza anche per SLD?

le NTC indicano al punto 7.3.7.1 quando effettuare le verifiche SLD anche in termini di resistenza.
Tale verifica è prevista per le strutture di classe III e IV e può essere attivata dai Parametri Stati Limite Sisma (menu Dati generali) selezionando lo stato limite di 'Danno'

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data: 05-12-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6877

183 - Nel calcolo della capacità portante e dei cedimenti il CDG tiene conto di tutti gli strati di terreno?

La stratigrafia del terreno influenza il calcolo della portanza di pali e il calcolo dei cedimenti di tutte le tipologie di fondazioni.
Per le fondazioni superficiali il calcolo della portanza, effettuato secondo Brinch-Hansen o con analisi non lineare, tiene conto del solo strato su cui poggia la fondazione. Tale strato è individuato in automatico da programma in base all'altezza della sezione di fondazione (assunta con l'estradosso a quota 0) e eventuale affondamento assegnato nei dati generali del criterio di progetto geotecnico adottato per la fondazione.
Ai fini del calcolo della portanza di fondazioni superficiali è quindi una approssimazione accettabile definire il solo strato di terreno su cui poggia la fondazione, se questo ha una altezza non trascurabile e eventuale sbancamento (affondamento) sia di terreno con peso specifico non molto diverso.

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data: 05-12-2011 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10467

182 - Come ripartisce il CDG il carico in una fondazione mista tipo platea su pali?

La ripartizione del carico deriva direttamente dall'analisi elastica dell'intera struttura e la sua interazione con la fondazione schematizzata con il modello Winkler.
In particolare:
- i pali realizzano un vincolo esterno elastico cedevole (visualizzabile per esempio come vincolo esterno nell'input spaziale) funzione delle caratteristiche stratigrafiche e del modello adottato nel criterio di progetto geotecnico assegnato ai pali.
- la platea può essere :
a) di elevazione (nessun criterio geotecnico assegnato alla sezione della piastra), quindi non si tiene conto di nessuna interazione e il carico è affidato completamente ai pali.
b) interagente con i pali (assegnando un criterio geotecnico alla sezione della piastra). In questo caso la platea risulterà poggiata su un letto di molle tipo Winkler la cui rigidezza dipende alla stratigrafia e quindi dal criterio geotecnico assegnato alla platea.

Ovviamente il progettista potrà decidere il livello di interazione tra platea e pali definendo per esempio una costante di Winkler e uno strato superficiale adeguati per il criterio di progetto assegnato alla platea.

NOTA il CDS assegna di default due criteri di progetto diversi per pali (n. 1) e fondazioni superficiali (n.2), quindi occorre prestare attenzione nella definizione delle caratteristiche dei criteri.

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data: 30-11-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11061

181 - A cosa è dovuto un errore di overflow ''run-time 6'' in fase di generazione di una struttura in muratura?

Verificare i dati dei materiali, in particolare quelli del 'materiale risultante'.
Quasi sicuramente il problema è generato da valori nulli di qualcuna delle grandezze che definiscono le caratteristiche meccaniche della muratura

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data: 28-11-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11249

180 - In fase di calcolo il programma CDG restituisce un errore di convergenza

In generale, quando il programma segnala mancata convergenza durante le fasi di calcolo geotecnico, si consiglia di controllare i valori dei Qlim calcolati dal programma, in quanto alcuni potrebbero risultare nulli.
In particolare, è molto probabile che si annulli il valore di uno dei coeff. della formula di Brinch-Hansen e, conseguentemente, anche il valore di Qlim si annulla determinando la mancata convergenza del calcolo in corso.
Questa considerazone è del tutto generale, infatti, potrebbero esistere anche condizionamenti di natura diversa, come particolari schemi di carico inputati dall'utente o errori di modellazione che, in ogni caso, potrebbero determinare l'errore lamentato e, pertanto, in questi casi si consiglia di inviare il backup del progetto CDS per un controllo all' assistenza di riferimento (STS o proprio rivenditore).

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data: 26-11-2011 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7787

179 - Come si può tener conto di un solaio bidimensionale?

Ci sono varie possibilità:
1 - inserire due solai tra loro ortogonali che abbiano ciascuno la metà del carico
2 - inserire un pannello speciale con inclinazione diagonale (es 45°) e poggiante su tutte le travi che delimitano la campata.
3 - inserire una piastra con il carico perm+variabile del solaio.
Nel caso in cui il solaio reale non sia costituito da soletta piena occorrerà valutare attentamente sia la rigidezza della piastra (altezza) che i carichi. Inoltre bisogna tener presente che come elemento strutturale la piastra è connessa anche al nodo trave-pilastro, scaricando qui direttamente parte del carico.
Inoltre molto spesso il vincolo del solaio può assimilarsi a una cerniera, mentre la piastra realizza un incastro

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data: 24-11-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7004

178 - Le travi collegate da lastre di piano, prendono in considerazione il torcente?

I solai o i ballatoi modellati come piastre diventano elementi strutturali ed interagiscono completamente con gli altri elementi strutturali, entrando in gioco nella nella matrice di rigidezza della struttura.
La loro presenza genera di conseguenza negli elementi contigui delle deformazioni da cui conseguono sollecitazioni tra cui il momento torcente., che può leggersi nei tabulati come Tsdu.
Occorre però tener presente che:
- in un sistema a telaio la piastra non è collegata solo alla rave ma anche ai nodi trave-pilastro coinvolgendo quindi più direttamente anche i pilastri e le eventuali travi di telaio trasversali.
- nella progettazione secondo le NTC 2008 con l'applicazione della gerarchia delle resistenze si impone una rigidezza torsionale delle travi pari al 10%. Questo fa si che le sollecitazioni torsionali siano ridotte rispetto a quanto ci si aspetterebbe (giustificato anche dal fatto che in realtà le travi sono fessurate a torsione).
- nei criteri di progetto è indicato un limite Mt/Mtu in % (vedi dati 'SLU') per cui la trave non è verificata a torsione. Se Tsdu è inferiore a tale limite anche nei tabulati comparirà Tsdo=0.

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data: 24-11-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8036

177 - Come mai ho sollecitazioni assiali in una trave in acciaio posta su un piano sismico?

Il vincolo cinematico di piano sismico associato ai nodi di estremità di un'asta blocca gli spostamenti relativi dei nodi e pertanto ci aspettiamo uno sforzo normale nullo.
Ciò è vero nel caso in cui le aste risultano essere inserite senza disassamenti ovvero i nodi si trovano sull'asse baricentrico della trave.
Nel caso di aste disassate si ha che i nodi sono bloccati mentre l'asse baricentrico della trave no per cui per effetto delle rotazioni dell'asta si creano gli sforzi normali segnalati.
Per evitare la comparsa di tali sforzi normali sarà necessario inputare, in input spaziale, alle aste il delta zeta nullo oppure nei parametri solutore e di calcolo impostare il flag "DeltaZ aste=NO".
Per le travi in c.a. poste su un piano sismico il deltaZ aste è automaticamente disattivato e non occorre quindi nessun accorgimento.

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data: 15-11-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6553

176 - Per le pareti tozze viene effettuata la verifica Vid>Ved/2 (7.4.4.5.2.2 verifiche a scorrimento)?

Si, la verifica riguarda i muri a taglio ed è effettuata in automatico dal programma e le armature a V sono determinate anche per soddisfare tale verifica.
Nel tabulato è presente l'area totate di armature diagonali Arm.P già moltiplicata per cos(fi) (rif 7.4.20). Basterà moltiplicarla per fyd per ottenere Vid da confrontare con Ved riportato nel tabulato.

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data: 15-11-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6097

175 - Viene effettuata la verifica a ribaltamento dei plinti diretti?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)Si, il CDP effettua la verifica a ribaltamento come primo controllo.
Se la verifica non è soddisfatta un messaggio comunica l'esito negativo e il plinto non verrà verificato.
Quindi se un plinto compare nei tabulati di verifica significa che la verifica a ribaltamento è soddisfatta.
La scelta se effettuare la verifica a ribaltamento può essere impostata nei criteri di progetto-> plinti->verifiche.
Msg_ribaltamento_plinto.PNG

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data: 14-11-2011 | software: CDP | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9468

174 - come posso tener conto dello spessore di eventuali pareti di rinforzo su una muratura esistente?

Lo spessore delle pareti andrà incrementato dello spessore di eventuali pareti di rinforzo in c.a. direttamente nella definizione dello spessore della sezione
Il dato per avere l'incremento automatico dello spessore delle murature non è attualmente attivo.

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data: 08-11-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6360

173 - Cosa significa in CDG il messaggio : il terreno sottostante una platea si plasticizza e non bilancia i carichi di elevazione?

Per le platee il CDG effettua una analisi non lineare in cui si assume un comportamento del terreno elasto-plastico a duttilità limitata (per maggiori dettagli vedi relazione di calcolo CDG).
Ha senso ammettere la plasticizzazione del terreno se questa avviene in una porzione limitata del terreno.
Se il terreno è estesamente o completamente plasticizzato non è ammissibile nessun incremento dei carichi perchè si hanno deformazioni a carico costante.
Per una platea è un caso molto raro ed occorre controllare attentamente la corretta modellazione della sovrastruttura (carichi e connessione con la fondazione) e le caratteristiche geotecniche del terreno.

In generale l'irrigidimento della fondazione migliora il comportamento complessivo in questi casi consentendo una più rapida e diffusa collaborazione delle parti di fondazione contigue alla zona in crisi

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data: 07-11-2011 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7244

172 - Quando devono essere effettuate le verifiche in condizioni drenate e non drenate in CDG?

Le NTC 2008 al primo capoverso del punto 6.4.2.1 NTC Verifiche agli stati limite ultimi recitano:
Nelle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo termine.
Questo non significa che vanno sempre effettuate le verifiche sia in condizioni drenate che non drenate.
In particolare le verifiche in condizioni NON DRENATE hanno senso per condizioni a breve termine per terreni coesivi.
La scelta dipende inoltre dall’assetto locale, se si è in falda o se potenzialmente si potrebbero avere delle interazioni del piano fondazionale.
E' possibile quindi in CDG selezionare dei dati di calcolo le condizioni per cui eseguire il calcolo.

Di seguito un link sull'argomento:
https://www.marcodepisapia.com/condizioni-drenate-e-non-drenate-terreni-fondazione/

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data: 28-10-2011 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9139

171 - Come verifico il fattore di struttura q mediante analisi pushover per una nuova struttura?

Dopo aver eseguito il calcolo e il progetto delle armature di una nuova struttura mediante analisi sismica lineare (8statica o dinamica) è possibile verificare il fattore di struttura q adottato mediante una verifica pushover.
Per fare questo seguire la procedure:
- stampa esecutivi con copia armature in input spaziale
- da 'Dati generali'->'parametri solutori' porre 'armaeture utente = SI'
- da 'Dati generali'->'Coeff. parziali materiali' porre conoscenza = nuovo'
- rieseguire il calcolo con analisi pushover come esistente
- valutare il valore di q minimo presente nei tabulati dei risultati pushover risultati generali

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data: 28-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6681

170 - Come gestire correttamente lo ZERO SISMICO

Nei 'Dati Generali' -> 'Dati struttura' è possibile impostare lo '0 sismico' per considerare la presenza di parti interrate della struttura che non possono vibrare e non sono soggette a sollecitazioni sismiche dirette.
Questo parametro ha effetto solo per ANALISI SISMICA STATICA che prevede il calcolo delle forze sismiche equivalenti in funzione dell'altezza del piano/nodo.
Lo 0 sismico deve essere posto al di sotto del primo piano sismico.
Nel caso venga effettuata una analisi dinamica non ha nessun effetto perchè tali forze sono funzione delle forme modali.
In caso di analisi dinamica e presenza di parte della struttura che non può vibrare (interrato con pareti contro terra) una soluzione accettabile consiste nell'imporre dei vincoli cedevoli esterni in corrispondenza del piano sismico interrato (oppure in caso di interpiano, ai nodi perimetrali). Vincoli tipo esplicito con rigidezze finite solo per Tx e Ty. La rigidezza complessiva dei vincoli dovrà essere maggiore della rigidezza di piano (ricavabile dalla stampa dei baricentri in output CDS) per avere effetto significativo.

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data: 28-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 17972

169 - Come procedere per effettuare la verifica delle tamponature con CDS?

La verifica delle tamponature viene fatta in automatico, ma solo per quelle tamponature a cui è stata attribuita una sezione. - da input impalcati -> Archivio (?Arch') -> 'Sezioni tamponature'
- definire le sezioni tamponature da utilizzare nel progetto ('Arch. Tampon')
- per le tamponature di cui si vuole effettuare la verifica assegnare una tipologia di carico in cui è indicata una delle sezioni tamponature definite in archivio.

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data: 26-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12519

168 - Le pareti generiche sono conformi alle NTC 2008?

NTC 2008 pto 7.4.3.1:
Una struttura a pareti è da considerarsi come struttura a pareti estese debolmente armate se, nella direzione orizzontale d’interesse, essa ha un periodo fondamentale, calcolato nell’ipotesi di assenza di rotazioni alla base, non superiore a TC, e comprende almeno due pareti con una dimensione orizzontale non inferiore al minimo tra 4,0 m ed i 2/3 della loro altezza, che nella situazione sismica portano insieme almeno il 20% del carico gravitazionale.
Se una struttura non è classificata come struttura a pareti estese debolmente armate, tutte le sue pareti devono essere progettate come duttili.

Da questo si deduce che le pareti estese debolmente armate non solo sono contemplate dalle NTC ma sono anche compatibili con la progettazione sismica (cap. 7) e non devono essere progettate come duttili, quindi con gli accorgimenti previsti per le pareti a taglio (si deduce quindi che devono essere verificate in accordo alle prescrizioni del cap. 4).
Nel caso si faccia riferimento al fattore q=1 (per l'intera struttura o imponendo un comportamento elastico alle pareti generiche) in questo caso come chiarito dal parere del consiglio S.LL.PP Adunanza del 14 dicembre 2010 Protocollo 155/2010 per le strutture in c.a. si fa riferimento solo allle prescrizioni non sismiche.

Per maggiori informazioni scarica i documenti : Pareti_ed_NTC.pdf | Parere CSLLPP 14 dic 2010
vedi anche faq 148)

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data: 25-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12856

167 - E' possibile modellare e calcolare con CDS delle capriate in legno?

Si. Le capriate possono essere modellate agevolmente dall'input spaziale anche importando la struttura da un file dxf dell'unifilare della capriata.
E' importante per queste strutture definire correttamente i vincoli interni delle travi (come per le strutture in acciaio).
Per le strutture in legno è inoltre molto importante definire la durata dei carichi nella fase di definizione delle condizioni di carico.
Questo può essere fatto in input spaziale.

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data: 26-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12049

166 - come considerare il torrino/i dell'ultimo piano in una analisi pushover?

L'analisi pushover prevede l'applicazione alla struttura di una distribuzione di forze laterali crescente e il controllo dello spostamento di un punto significativo.
Le forze sono applicate nei baricentri delle masse dei piani rigidi (piani sismici) e il punto di controllo viene normalmente assunto come il baricentro dell'ultimo piano.
Perchè sia significativo devono essere esclusi eventuali torrini e per far questo è necessario definire l'ultima quota 8dove sono presenti i torrini) come INTERPIANO

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data: 25-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7060

165 - come viene applicata la gerarchia delle resistenze per gli elementi dell'ultimo piano?

il CDS applica la gerarchia delle resistenze come previsto dalle NTC 2008.
In particolare per gli elementi dell'ultimo piano non si applica il criterio di cui al punto 7.4.4. (momento di progetto pilastri) per la testa dei pilastri.
Il CDS individua in automatico gli elementi per cui non va applicata la gerarchia delle resistenze

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data: 25-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6502

164 - Come è possibile impostare il grado di sismicità per un calcolo alle T.A. secondo il DM 2008?

Scegliendo l'opzione di calcolo con verifica alle T.A. (DM 2008 - zona IV) il livello di sismicità è automaticamente posto pari a 5 (S=5, c=0.03).
Non è possibile modificare tale dato, salvo se si sceglie una analisi statica nodale per la quale è possibile impostare manualmente il coeff. di intensità sismica. (NOTA: di default potrebbe essere posto pari a 0.07 e andrebbe modificato)
Se invece si opta per il calcolo alle T.A. ma secondo il DM 1996 allora è possibile modificare il coeff. di intensità sismica nei Dati Generali -> Parametri sismici

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data: 21-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5743

163 - messaggio ''Tipologia non valida: sono accettabili tipologie con peso > proprio=0'' nell'inserimento carichi piastre

Se il carico è stato creato direttamente dall'input carichi per le piastre seguire la seguente procedura:
- menu 'Arch.'
- 'Tipologie di carico' - selezionare il carico creato e imporre 'peso proprio=0'

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data: 20-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5794

162 - Struttura in c.a. deformabile torsionalmente

In fase di calcolo può apparire il messaggio "struttura deformabile torsionalmente".
Questo comportamento influenza la valutazione del coeff. di struttura q che, come previsto al punto 7.4.3.2., dovrà essere posto pari a 2 (CDB) o 3 (CDA) con eventuale riduzione kw.
L'opzione "struttura deformabile torsionalmente" tra le opzioni del calcolo del fattore q è accorpata con l'opzione strutture a nucleo.

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data: 19-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10023

161 - la deformata appare anomala con elementi che si distaccano tra loro

Può succedere nel caso si visualizzi la deformata per condizioni o combinazioni sismiche avendo effettuato una analisi dinamica.
La deformata sismica nel caso di analisi dinamica infatti è ottenuta per media quadratica delle deformate dei singoli modi di vibrare. Ciò significa che di per se può anche apparire come incongruente, quindi con elementi che si distaccano e con nodi del piano sismico che sembrano spostarsi in modo indipendente.
Questo accade perchè la media quadratica è un criterio per il quale il segno del singolo spostamento si perde e alla radice della somma dei quadrati si deve poi comunque associare un segno in un modo in un certo senso arbitrario. Se invece si visualizzano le deformate dei singoli modi di vibrare l'anomalia non si presenta più.

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data: 19-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5824

160 - come è possibile modellare 2 travi (aste) continue in contatto di appoggio in un punto intermedio?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)Si, il CDP effettua la verifica a ribaltamento come primo controllo.
Se la verifica non è soddisfatta un messaggio comunica l'esito negativo e il plinto non verrà verificato.
Quindi se un plinto compare nei tabulati di verifica significa che la verifica a ribaltamento è soddisfatta.
La scelta se effettuare la verifica a ribaltamento può essere impostata nei criteri di progetto-> plinti->verifiche.
Msg_ribaltamento_plinto.PNG Il modo migliore per modellare questa condizione è connettere i due elementi (4) attraverso un'asta tozza (meglio un elemento link rigido).
CDS_travi_appoggiate_01.PNG
Le 2 aste saranno composte rispettivamente da 2 elementi convergenti al nodo superiore (verde) e inferiore (verde) dell'elemento di connessione.
L'unico vincolo INTERNO da assegnare è la CERNIERA COMPLETA o FLESSIONALE in testa all'elemento di connessione

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data: 13-10-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12171

159 - Cosa indica il valore 999,9 nei tabulati di portanza dei pali?

Il calcolo del valore di alcune grandezze (es. portanza limite per carico ortogonale dei pali) a volte puo' dare valori molto grandi (es. pali di grossa sezione o il terreno ha caratteristiche di resistenza notevoli). In tali casi, per evitare di rendere il tabulato di stampa irregolare, si riporta il valore convenzionale 999,9 al posto del valore reale, che potrebbe invece richiedere molte cifre in piu'. In sostanza tale valore sta a indicare che la grandezza in questione ha un valore significativamente maggiore.

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data: 19-09-2011 | software: CDP-CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7515

158 - in CDP il peso dei pali è calcolato in automatico o deve essere fornito manualmente?

Il CDP calcola in automatico il peso dei plinti/pali e lo considera nelle verifiche.
Pertanto NON deve essere esplicitamente indicato dall'utente.
I soli carichi da fornire sono gli scarichi della sovrastruttura o di altra origine.

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data: 13-09-2011 | software: CDP | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6531

157 - Qual è il numero massimo di combinazioni di calcolo gestibili in CDS?

Attualmente il numero massimo di combinazioni è 100.

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data: 12-09-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: 2011 | autore kipendoff | visite 6112

156 - perchè nei tabulati delle verifiche delle murature la sezione iniziale è posta a 0,05 m?

le verifiche vanno fatte nei punti di discontinuità nei punti inferiore e superiore che, secondo i metodi di analisi matematica, sono rappresentati dal limite inferiore 0- e quello superiore 0+. Discretizzando è posto un valore di 5 cm

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data: 07-09-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5981

155 - Nel tabulato CDG del ''CARICO LIMITETRAVI WINKLER'' non è indicato nessun coeff. di sicurezza o status di verifica

Il coeff. di sicurezza in questo tabulato rappresenta il rapporto tra azione e resistenza.
Se è stata effettuata una analisi non lineare la verifica è condotta in termini di deformazioni quindi l'unico coeff. di sicurezza è riportato nel tabulato della verifica globale (dell'intera fondazione).
Qualora il Genio Civile chiedesse di indicare il coeff. di sicurezza come rapporto tra Rd/Re (azione/resistenza) occorre far riferimento espressamente al metodo adottato con l'analisi globale non lineare (descritto nella relazione generale delle stampe CDG's)

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data: 02-09-2011 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6801

154 - E' possibile calcolare piastre/shells in acciaio o altro materiale?

Si, oltre alle tipologie standard ('c.a.', 'muratura', 'muratura armata') è possibile definire per gli shell qualsiasi materiale a comportamento elastico lineare. Procedura: dal menu 'Archivio' in input selezionare 'materiali e criteri shell' -> 'Generici', quindi definire il materiale indicando le caratteristiche elastiche.
La verifica degli elementi può essere condotta in maniera rapida da Visualizzazione Risultati -> Tensioni Shell -> 'stato tensionale' dove sarà possibile visualizzare la mappa delle tensioni ideali.

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data: 01-09-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8641

153 - Nel CDGwin cosa si intende per calcolo portanza con metodo classico o con metodo non lineare?

La verifica della capacità portante con metodo classico consiste nel confronto tra la pressione verticale di esercizio in fondazione e la pressione limite per il terreno, valutata secondo Brinch-Hansen.
Il metodo non lineare invece prevede lo studio della fondazione come un unico corpo strutturale interagente con il terreno. La verifica è condotta in termini di deformazioni assumendo un comportamento non lineare delle molle che schematizzano il terreno (il limite elastico è ottenuto come capacità portante ultima calcolata con le normali teorie di Brinch-Hansen e Vesic)
. Tale modalità di analisi risulta descritta anche nel codice FEMA 356, codice di indubbio valore internazionale, a cui può farsi riferimento come previsto dal Cap. 12 delle NTC 2008.
Per maggiori dettagli sul metodo si rimanda alla relazione di calcolo CDG.

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data: 29-07-2011 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10873

152 - Quando viene applicato il fattore di confidenza FC per le caratteristiche dei materiali?

Il CDS applica la riduzione FC delle caratteristiche dei materiali solo per quei materiali definiti come 'PROVINI'.
indicando qualsiasi altra classe (per esempio C20/25 per cls o Feb38k per acciaio) non si terrà conto della riduzione FC. Infatti in questi casi si tratterebbe di materiali classificati tali in base a valori caratteristici delle caratteristiche meccaniche, non congruenti quindi statisticamente con valori medi o soggetti a incertezza del livello di conoscenza.

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data: 25-07-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8238

151 - Nell tabulato di stampa "CARICO LIMITE PIASTRE WINKLER " non sono riportati i coeff. di sicurezza e lo status di verifica

Nell tabulato di stampa "CARICO LIMITE PIASTRE WINKLER " vengono riportate solo la Qlim che serve caratterizzate il terreno sotto la piastra. Tale Qlim rappresenta il valore di forza al limite elastico che può sopportare il singolo nodo. La verifica è riportata nel tabulato "PORTANZA GLOBALE PIASTRE - MOLTIPLICATORI DI COLLASSO" e la verifica risulta soddisfatta se il moltiplicare minimo risulta essere uguale ad 1.

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data: 15-07-2011 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10800

150 - che rapporto c'è tra la verifica delle aste in acciaio e quella dei nodi (esecutivi acciaio)?

Le unioni metalliche sono verificate per le stesse combinazioni di sollecitazioni derivanti dall'analisi e utilizzate per la verifica delle aste.
La verifica dell'asta viene eseguita sia in fase di analisi globale della struttura sia in fase di verifica dell'unione metallica (es. estremità travi con unioni bullonate).
In ogni caso entrambe le verifiche devono essere soddisfatte (da analisi globale e da verifica del singolo nodo metallico).
Se non è soddisfatta la verifica dell'asta in fase di analisi globale (vedi Vis. Risultati -> colorazioni verifica -> aste in acciaio) non è possibile in nessun modo intervenire in fase di progettazione del nodo per ottenere la verifica.
Occorre intervenire sulla geometria, la sezione, i carichi e/o i vincoli dell'asta, il che richiede il ricalcolo dell'intera struttura.

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data: 14-07-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7074

149 - Per quale motivo negli esecutivi delle pareti generiche non vengono considerate, e quindi armate, le zone critiche?

Il CDS considera due tipologie di pareti:
- muri a taglio: vengono armate come previsto dalle NTC 2008 p.to 7.4.6.2.4, quindi con armatura di confinamento alle estremità. Questa armatura ha l'obiettivo di fornire alla parete la duttilità richiesta.
- pareti generiche: vengono definite tali le pareti che per geometria non possono essere ricondotte al comportamento di pareti a taglio.
Sono armate con una rete diffusa ed eventuali raffittimenti.
In presenza di questi elementi è opportuno adottare un fattore di struttura q=1 o 1,5 oppure imporre un comportamento 'elastico' a questo tipo di elementi, in modo da non penalizzare eccessivamente gli altri elementi della struttura (vedi faq 148).

Se non si desiderano avere pareti generiche è necessario rivedere la geometria dei setti in modo da ottenere tutti muri a taglio.

Scarica il documento per maggiori informazioni Pareti_ed_NTC.pdf

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data: 14-07-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13794

148 - fattore di struttura in presenza di setti (% rig pareti sup. 50)

Dalla release 2011 il CDS effettua un controllo sulla congruenza del sistema costruttivo indicato.
In caso di presenza di pareti, in particolare, un messaggio indica per ogni piano la % di rigidezza data dalle pareti e quella dei telai.
Se tale % supera il 50% le NTC richiedono di indicare un il sistema costruttivo a pareti (non a telaio).
Molto spesso tale scelta può risultare penalizzante, per esempio nel caso di pareti presenti al piano interrato o della presenza del solo vano ascensore.
Un'opzione in questi casi è quella di imporre per i setti un comportamento 'elastico' (da Archivio - materiali e criteri shell -> C.A. -> Calcolo -> Elemento elastico=SI).
In questo caso le sollecitazioni di verifica del setto saranno Sd = Sg + Se*q (quelle derivanti dal sisma sono amplificate del fattore di struttura q).
Questo offre 2 vantaggi:
- il fattore di struttura q può essere determinato indipendentemente dalla presenza di setti (le sollecitazioni di verifica, come detto, saranno sempre quelle da spettro elastico)
- l'esecutivo può essere ottenuto come 'parete generica' e non muro a taglio, perchè ai setti non viene richiesta nessuna capacità dissipativa (NOTA: il programma definirà comunque in automatico le pareti a taglio dove possibile. Per avere 'pareti generiche' invece di muri a taglio occorre imporlo per ogni parete in fase di esecutivo setti - definizione - generatrice manuale - scelta tipo generatrice (ultima icona della toolbar superiore)

NOTA: in questo caso ovviamente il messaggio iniziale in fase di calcolo continuerà a comparire ma potrà essere ignorato se sono state fatte le considerazioni adeguate in merito.

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data: 14-07-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 21186

147 - come faccio a definire un nodo trave-trave tra aste poste in un piano non verticale?

E' sufficiente definire un nuovo 'telaio' (esecutivi - telai acciaio) per 3 nodi che definiscano un piano che contiene le travi da collegare.

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data: 13-07-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6263

146 - Non vengono stampate le verifiche delle tamponature

se non si attribuisce nessuna "sezione" alla tamponatura (definita preventivamente in Input Impalcati -> Archivio->Archivio Tamponature) non viene effettuata nessuna verifica perchè non è stata attribuita alla tamponatura nessuna caratteristica geometrica (sezione) e meccanica (modulo elastico).

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data: 12-07-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7467

145 - E' possibile inserire cordoli in acciaio per la muratura?

Si, ma non direttamente da input impalcati come cordolo della sezione in muratura.
Dopo aver inserito il setto in muratura privo di cordolo inserire tra gli stessi fili fissi una trave in acciaio.
La verifica potrà leggersi direttamente nei tabulati di verifica aste.

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data: 27-06-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10088

144 - Murature: pushover multicollasso. Eseguendo tale tipo di analisi come si verifica che si è ben scelto il n.ro max di collassi tale che la resistenza dell'edificio si è ridotta non più del 20% rispetto a quella massima?

Anche scegliendo un numero di collassi elevato il CDS automaticamente considera solo il tratto della curva di pushover per cui si ha un decremento della forza resistente < 20% (F>0.80 Fmax).

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data: 25-05-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9616

143 - Perchè nel tabulato del carico limite piastre non compaiono dati relativi alla verifica?

Per le piastre occorre stampare la verifica di portanza globale, perchè viene fatto un calcolo non lineare e non una verifica per singolo elemento (come nel caso di analisi lineare per le travi).

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data: 21-03-2011 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7156

142 - Per la verifica di edifici in muratura con analisi lineare si può utilizzare come tipo di analisi il calcolo del PGA?

Non per tutte le strutture, ma solo per quelle ricadenti nel DM del 21/10/2003.
Per strutture di nuova progettazione o verifiche di strutture comuni (tipo civile abitazione) il metodo NON è applicabile, ma occorre effettuare una verifica in termini di resistenza.
Quanto detto vale solo nel caso si scelga di seguire una verifica con analisi LINEARE e non entra in gioco nel caso di analisi statica non lineare (PUSHOVER).

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data: 18-03-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7668

141 - La definizione della stratigrafia determina o influenza anche la costante di Winkler dello strato superficiale?

Si, ma il CDS non calcola in automatico la kw in base alla stratigrafia.
E' possibile effettuare il calcolo automatico con l'apposita funzione "Calcola Kw da Stratigrafia" presente nella toolbar principale dei Crit. di progetto - Geotecnica- Superf.

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data: 03-03-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8705

140 - Se studio un edifico esistente con una analisi lineare con il CDS, nell'analisi tiene conto delle armature definite in input?

Si, ma il metodo di analisi e verifica utilizzato per la progettazione del nuovo è diverso da quello previsto per la verifica di edifici esistenti. Questo rende l'analisi lineare non facilmente estendibile al secondo caso.
Queste alcune delle principali differenze tra i metodi:
- con l'analisi statica lineare con fattore q le verifiche degli elementi fragili devono essere fatte con sollecitazioni sismiche ottenute per q=1,5 indipendentemente dal fattore adottato per l'intera struttura.
- le NTC (vedi C8.7.2.1) indicano chiaramente che lo stato limite di collasso (SLC) non può essere analizzato con analisi lineare con fattore di struttura q (l'unico metodo che prevede una verifica in termini di sollecitazione/resistenza per meccanismi duttili e fragili).
- l'analisi con spettro elastico richiede la verifica dei meccanismi duttili in termini di deformazione, mentre l'analisi lineare per il nuovo prevede la verifica in termini di resistenza.

Per la verifica di edifici esistenti con analisi lineare e spettro elastico occorre inoltre prima sottoporre il modello ad un controllo di adottabilità del modello lineare (vedi C8.7.2.4 Metodi di analisi e criteri di verifica Analisi statica lineare con spettro elastico).

Il CDS nel caso di armature definite in input effettua la verifica con l'armatura inserita anche nel caso di analisi lineare. Quindi per un edificio esistente e modello con armature inserite in input si può eseguire una verifica con analisi lineare e fattore q avendo cura di:
1. adottare (giustificandolo) un fattore q tra 1,5 e 3. 2. effettuare un calcolo per la verifica dei meccanismi duttili con questo(flessione) 3. effettuare un calcolo con q=1,5 per la verifica dei meccanismi fragili.

Nei casi in cui non siano applicabili sia l'analisi lineare sia l'analisi statica non lineare, non si voglia studiare la struttura con analisi dinamica non lineare e la struttura sia sufficientemente regolare, a nostro parere è preferibile comunque una analisi pushover (scegliendo la distribuzione più adatta) a una analisi lineare.

NOTA: è possibile differenziare le verifiche dei meccanismi duttili e fragili come indicato nella faq 428

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data: 02-03-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 16832

139 - Nel tabulato Risultati Aste di aste in acciaio tutti i valori delle sollecitazioni sono nulle

Controllare se il materiale associato alla sezione dell'asta ha l'opzione verifica impostata su No Verifica.
In questo caso infatti non viene effettuata nessuna verifica e non sono riportate le sollecitazioni.

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data: 11-02-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6205

138 - Dove trovo e come sono calcolati gli spostamenti SLV in CDS?

Gli spostamenti dE della struttura sotto l’azione sismica di progetto allo SLV sono valutati in accordo con la formula [7.3.8] delle NTC 2008.
I valori così calcolati sono quindi quelli richiesti per la verifica dei giunti sismici.
Possono essere stampati dalle Stampe di servizio
Nota : come indicato nella tabella CDS si tratta di spostamenti calcolati con q=1, quindi equivalenti a ai valori deE calcolati nell'analisi lineare con q>1 amplificati per tener conto del fattore di struttura q secondo le 7.3.9. dipendentemente dal periodo fondamentale della struttura nella direzione considerata (come appunto riportato nella 7.3.8.).

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data: 26-01-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9778

137 - Come sono calcolate le sollecitazioni di verifica per i muri a taglio?

Per quanto riguarda le sollecitazioni di verifica delle pareti di taglio, il CDS attua l'incremento delle sollecitazioni di calcolo previste dalla normativa al punto 7.4.4.5.1.
Tale incremento può evincersi dal confronto tra le sollecitazioni di verifica dei muri di taglio e la combinazione delle sollecitazioni sismiche e statiche ottenute dalla stampa degli appositi capitoli sulle "Verifiche setti c.a."

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data: 05-01-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7116

136 - L'inserimento di un rinforzo con rete metallica non ha effetto sulla struttura

L'effetto del consolidamento con rete su muratura si ha con la contemporanea applicazione del coefficiente correttivo e del flag di esistenza della rete (materiale muratura - coeff. correttivi).
Nel caso siano stati inseriti correttamente questi coefficienti il problema può essere legato ad errori di modellazione. In questo caso è necessario inviare per controllo il backup della struttura al servizio assistenza STS o al proprio rivenditore.

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data: 05-01-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6650

135 - Quali verifiche devono essere soddisfatte per i maschi murari con una analisi lineare?

Per le strutture in muratura devono essere condotte:
- le verifiche statiche (flessione e pressoflessione)
- le verifiche sismiche
a) globali, rappresentate da coeff. sic. sismico per meccanismi del II modo nel piano (pressoflessione/taglio/scorrimento)
b) locali per meccanismo del I modo, fuori piano (sisma ortogonale)

Nel caso di modello ad aste le verifiche statiche a flessione e pressoflessione sono eseguite congiuntamente e riportate in un unico tabulato.
Nella Visualizzazione risultati sono riportati i risultati di tutte le verifiche. Nel caso di analisi statica non lineare (pushover) i risultati delle verifiche globali sono descritti da un unico valore del PGA, oppure come coeff. di sicurezza dato dal rapporto tra PGAcap/PGAdom.
I risultati possono essere letti nel Visualizzazione diagrammi /pushover

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data: 04-01-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11962

134 - come si fa a scegliere profili (esempio 2 L ) accoppiati distanziati dello spessore della piastra del collegamento?

Nell'archivio delle sezioni generiche - profili accoppiati è possibile indicare direttamente la distanza d tra i profili.
Il CDS genera correttamente la distanza tra i profili accoppiati in funzione dello spessore delle piastre di accoppiamento (reticolari), anche per le sezioni con d=0.

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data: 04-01-2011 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6727

133 - E' corretto limitare le azioni di progetto nell'applicazione della GR? qual è il riferimento normativo?

Al punto 7.2.5 riguardante le travi di fondazione si parla esplicitamente di limitazione delle azioni al valore ottenute con analisi elastica con q=1:
".... e comunque non maggiori di quelle derivanti da una analisi elastica della struttura in elevazione eseguita con un fattore di struttura q pari a 1."
Se vale per le travi di fondazione a maggior ragione questo limite può essere assunto per le travi di elevazione e i pilastri.
La normativa non lo dice esplicitamente, quindi spetta al progettista fare questa valutazione e porre il parametro adeguato attraverso i due parametri:
- limitazione del taglio per travi/pilastri : nei criteri di progetto - verifiche - limita taglio
-limitazione Md per le colonne : nei Dati Generali - parametri solutore - Limita alfa (relativo alla verifica a flessione).

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data: 13-12-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6741

132 - Nel tabulato di travi e pilastri non trovo il valore del momento resistente

Il momento resistente di un pilastro/trave dipende dallo sforzo normale e dal percorso di carico (esiste un dominio entro il quale la coppia Md-Nd deve stare e non c'è un valore unico di Mr).
Ma dato che la verifica a presso-flessione di una sezione in c.a agli SL si fà considerando le deformazioni di acciaio e cls (vedi legami costitutivi e deformazioni ultime), il valore di verifica è dato dalla deformazione ef e ec espressa in %:
ef < efu = 1%
ec < ecu = 0.35%

i valori delle deformazioni nel tabulati sono riportate x 100, quindi occorre verificare che ef<100 e ec < 35.

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data: 07-12-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7325

131 - Nella stampa degli spostamenti di interpiano con analisi pushover non sempre sono riportati i valori della domanda di spostamento.

Se per una data analisi pushover i punti di domanda di spostamento sono esterni alla curva ADSR allora non possono essere determinati e nel tabulato la relativa colonna risulterà vuota.

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data: 06-12-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6186

130 - Come è calcolato il peso proprio del solaio? c'è sovrapposizione con il peso della trave?

No. Il CDS calcola in automatico l'area netta per il peso proprio del solaio (al netto dell'ingombro delle travi) e l'area lorda per permanente e variabile (considerando l'asse delle travi su cui poggia).
Il carico del solaio è corretto e indipendente quindi da come si posizionano le travi rispetto ai fili fissi.
Per verificare le aree di carico è possibile attivare l'opzione info carichi della trave.

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data: 06-12-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6693

129 - dopo l'installazione il font del browser è alterato

Probabilmente alcuni font sono danneggiati.
Scarica i font corretti usati dal software (da copiare nella cartella fonts, es: C:\Windows\Fonts)
Font_CDS

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data: 01-12-2010 | software: all | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5645

128 - Le deformate elastiche visualizzate per le combinazioni sismiche mostrano deformazioni incoerenti

In caso di analisi dinamica il problema della deformata è esclusivamente grafico.
Per esempio con la CQC gli spostamenti sono frutto della combinazione quadratica completa di quelli dovuti alle singole forme modali, pertanto, perdendo tali valori il segno corrispondente, si possono creare difformità che tuttavia non rappresentano alcun problema per il calcolo.

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data: 30-11-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5913

127 - Durante l'installazione AVG antivirus mi segnala un trojan o virus

Si tratta di un falso positivo rilevato da AVG. Pertanto, non si tratta di un virus e si può, tranquillamente, procedere con le fasi di installazione.

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data: 29-11-2010 | software: installazione | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5803

126 - Per rispettare il p.to 7.2.5. le travi di fondazione devono essere calcolate come elemento elastico o sismoresistente nel CDS?

Gli elementi "elastici" sono elementi "sismoresistenti" che vengono progettati per rimanere in campo elastico (q=1).
Il CDS progetta automaticamente le travi per rimanere in campo elastico (vedi faq 38), quindi non occorre modificare la tipologia di elmento che compare nella maschera ("sismoresistente").
Tale modifica ha senso solo per altri elementi che di default vengono definiti come sismoresistenti (es. travi di elevazione o pilastri).

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data: 00-00-0000 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10481

125 - Con modello muratura ad aste non è possibile schematizzare setti murari trapezoidali o triangolari di coperture?

No. Nel modello ad aste si considera l'altezza media del pannello.

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data: 15-10-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7404

124 - è possibile gestire travi e pilastri a sezioni miste c.a./acciaio secondo il p.to 4.5.3. NTC 2008?

No, attualmente il CDS non prevede questo tipo di sezione.

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data: 14-11-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6309

123 - dove leggo il periodo principale di vibrazione della struttura?

dopo aver fatto una analisi dinamica stampare (stampa risultati) in output CDS "DINAMICA: forme modali". e "DINAMICA: Forze piano".
Dalla seconda tabella si deduce quale è la forma modale principale (in base alla % di massa eccitata), dalla prima si legge il valore del periodo relativo a quella forma modale.
I modi di vibrare hanno influenza diversa a seconda della direzione del sisma per questo sono riportate in generale 2 tabelle (0 e 90°). Per ricavare un unico periodo fondamentale occorrerà valutare il periodo più significativo considerando tutte le direzioni. Se invece la valutazione va fatta per ogni direzione (es. per determinare l'applicabilità dell'analisi pushover in una determinata direzione) si prenderanno in considerazione solo i valori relativi alla direzione 0° o 90°.

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data: 01-10-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10562

122 - come si fa ad inserire la sottospinta idraulica in una platea di fondazione?

La spinta sulle piastre può essere inserita dall'input spaziale:
- definire una nuova condizione di carico specifica per la spinta
- caricare le shells che costituiscono la platea con un carico shell distribuito e orientato normalmente rispetto alla piastra. Il segno del carico determina il verso di applicazione. Basta verificare a video la correttezza. Verificare di aver selezionato la condizione di carico corretta.

NB In una analisi lineare elastica il terreno è schematizzato come un letto di molle Winkler, elastiche lineari reagenti anche a trazione. Se la platea raggiunge il limite di decompresisone sul terreno le molle reagiranno a trazione riducendo l'effetto della sottospinta idraulica.
In questi casi il modello può essere migliorato imponendo la porzione di plaea in decompressione come non di fondazione (crit. geotecnico 0).

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data: 29-09-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9080

121 - Come posso inserire i cordoli di collegamento tra plinti?

E' consigliabile che i cordoli di collegamento tra plinti siano definiti come travi di elevazione (larghezza del magrone =0).
In questo modo la portanza della fondazione sarà affidata cautelativamente ai soli pali.
Il messaggio fornito in fase di generazione 3D "presenza di travi con magrone nullo a quota 0" può essere ignorato. Non si tratta infatti di un messaggio di errore ma solo di un warning sulla modellazione (in questo caso corretta).
Tuttavia spesso tale ipotesi può risultare eccessivamente gravosa per il cordolo.
In questo caso si può optare per una trave di fondazione che abbia un magrone ridotto (es 5 cm) in modo da avere un minimo di appoggio sul terreno.
E' opportuno in questi casi verificare sempre che la pressione sul terreno delle travi sia limitata.
E' possibile in questo caso anche assegnare alla stratigrafia un primo strato di caratteristiche scadenti in modo da ridurre l'aliquota di scarico in fondazione sulle travi.
In ogni caso è possibile verificare la differenza tra le 2 ipotesi leggendo il carico Q agente sui plinti nei due casi (tabulato di verifica).
La soluzione ottimale è quella di effettuare il calcolo dei pali su un modello con cordoli come travi di elevazione, mentre la verifica e l'esecutivo dei cordoli può essere fatta con un modello di travi con magrone>0.
In caso di plinti diretti è possibile avere travi con L. magrone>0, in questo caso le travi non saranno dei semplici cordoli ma contribuiranno allo scarico in fondazione.

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data: 27-09-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 12565

120 - Perchè i cedimenti e gli spostamenti-Z della fondazione hanno valori differenti?

I cedimenti elastici (Ced El) ed i cedimenti edometrici (Ced Ed) sono calcolati dal CDG come l'integrale delle deformazioni del terreno (idealizzato come semispazio elastico) lungo linee verticali sotto i nodi degli elementi di fondazione. Il calcolo di queste deformazioni si fa secondo alcune formule che dipendono dal modulo elastico del terreno, e nei due casi si utilizza il modulo elastico vero e proprio ed il modulo edomentrico. Se i due moduli sono differenti si avranno di conseguenza cedimenti elastici ed edometrici differenti.
Gli spostamenti lungo z dei nodi di fondazione, calcolati nella verifica di portanza, sono invece determinati ipotizzando che il terreno abbia comportamento elasto-plastico. Ne segue che essendo diversa la modellazione del suolo (semispazio elastico nel primo caso ed elasto-plastico nel secondo) i risultati sono differenti.
Inoltre, per normativa, per il calcolo dei cedimenti elastici o edometrici si utilizzano combinazioni di carico differenti da quelle utilizzate per la verifica di portanza e quindi per la determinazione degli spostamenti lungo z, e quindi in definitiva non ha senso fare un paragone fra cedimenti e spostamenti perche sono determinati con modellazioni differenti del terreno e sotto differenti azioni.
Il senso di queste differenze è dovuto al fatto che i cedimenti servono per misurare il compattamento al lungo termine del terreno sotto la struttura mentre la verifica di portanza serve a verificare che non si abbiano crisi in fondazione nelle condizioni di carico più sfavorevoli (SLU con e senza sisma).

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data: 20-07-2010 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore Ing. Bruno Biondi | visite 10858

119 - E' possibile stampare la pressione del terreno delle travi di fondazione con CDS?

Con le NTC 2008 la pressione sul terreno non rappresenta più una grandezza significativa al fine delle verifiche.
Per le fondazioni infatti occorre condurre un calcolo della portanza e dei cedimenti.
Nei tabulati CDS non compare più quindi la presisone sul terreno per le travi di fondazione.
A puro titolo di valutazione di masisma è possibile stampare la colormap delle presisoni sul terreno come immagine bitmap (da Visualizzazione Risultati - Colori di verifica - elementi asta in c.a. - pressione sul terreno).. I tabulati completi di tutti i dati relativi alla verifica di portanza (incluso cedimenti e tensioni nel terreno) possono essere stampati dall'applicativo CDG's.

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data: 16-07-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10049

118 - Perchè gli abbassamenti Z e i cedimenti per una platea hanno valori diversi?

Gli spostamenti Z rappresentano gli abbassamenti verticali sotto la platea e vengono valutati in modo da garantire l'equilibrio con i carichi applicati mentre i cedimenti vengono valutati con l'integrazione secondo SteinBrenner delle tensioni lungo tutta la stratigrafia a meno del modulo elastico. Per cui è del tutto normale che gli spostamenti Z differiscano dai cedimenti in quanto nascono da trattazioni differenti.

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data: 15-07-2010 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6938

117 - Per una struttura in acciaio ho le vereifiche sismiche di aste e nodi anche senza fare una analisi sismica.

Se si imposta la struttura come dissipativa (vedi fattore di struttura per sistema costruttivo acciaio) il CDS applica in ogni caso la gerarchia delle resistenze e sovraresistenze anche per i soli carichi statici.
Questo per lasciare la possibilità di progettare una struttura duttile e con adeguati margini di sicurezza per le unioni anche per strutture non soggette a sisma.
Per disattivare le verifiche aggiuntive è necessario impostare il sistema strutturale come ''non dissipativo''.

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data: 02-07-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6514

116 - Nel tabulato delle verifiche SLE delle aste in c.a. mancano i risultati relativi alla freccia. Come si attivano?

Se nel tabulato delle verifiche SLE non sono riportati i dati relativi alle verifiche di deformazione (freccia) significa che nei criteri di progetto, alla voce SLE, i valori delle frecce limite (S rara, S freq, S perm) non sono stati definiti ('NO VERIF').

Le NTC (4.1.2.2.2) non impongono nessun valore limite per la freccia ammissibile.
Questo comportamento caratteriszza la prestazione della struttura e/o dei singoli elementi ed è cura del progettista assumere dei valori limite.
In letteratura si trovano dei valori di riferimento per alcuni casi spacifici, per esempio limitazione della freccia per travi di lunghezza significativa che portano tamponature, etc...

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data: 11-11-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9060

115 - Come si effettuano le verifiche SLE e la stampa dei relativi tabulati?

Per le aste in acciaio e legno le verifiche SLE vengono eseguite in automatico (verifica delle deformazioni).
I risultati sono riportati automaticamente nel tabulato di verifica dell'asta (w max/w rel/w limite).
I valori di verifica sono wrel <= w limite. Quest'ultima è determinata in base alla lunghezza dell'asta e al valore L/sp. limite indicato nel materiale (acciaio o legno).
Nel caso di elementi in c.a. occorre effettuare la stampa degli esecutivi e successivamente lanciare le Riverifiche SLU+SLE. In questo caso in fase di stampa dei risultati (Verifiche aste/piastre/shells) saranno riportati in automatico i tabulati delle verifiche SLU e quelli delle verifiche SLE.

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data: 22-06-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10323

114 - Che funzione ha il comando, nell'input impalcati-travi/setti ''elemento elastico''? E' sempre obbligatorio assegnarlo alle travi di fondazione per rispettare il p.7.2.5 del DM 08.?

Tutti gli elementi definiti come ''elastici'' verranno progettati per rimanere in campo elastico, quindi calcolate con fattore di struttura q=1.
Nel caso di analisi lineari, per cui vale la sovrapposizione degli effetti, le sollecitazioni di verifica per questi elementi saranno amplificate moltiplicando la componente sismica per 'q': Sd = Sd,g + q*Sd,e.

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data: 21-06-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7413

113 - non riesco ad avere l'esecutivo di una piastra inclinata

per l'esecutivo di piastre inclinate seguire questa procedura:
1. scegliere una quota dalla quale passa la piastra inclinata (es. pianerottolo iniziale o finale di una scala)
2. effettuare un 'clip z' che includa la piastra inclinata
3. definire la geometria della piastra inclinata indicando i nodi

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data: 17-06-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9841

112 - i menu di manipolazione armature pali e bicchieri sono disattivati

per attivare i menu di manipolazione delle armature occorre cliccare su ''Arm.Plinto''

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data: 16-06-2010 | software: CDP | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6395

111 - E' possibile impostare una armatura minima o massima per setti e piastre?

Si. Dai Dati di status presenti nella fase di gestione esecutivi setti o piastre è possibile impostare diametro e passo minimi e massimi delle armature della rete diffusa. Allo stesso modo è possibile impostare le armature di spigolo (paretia taglio).
Non è possibile impostare un limite di armatura in % dell'area della sezione, tranne per le pareti generiche per le quali è possibile imporre un minimo del 1% per condizioni sismiche.
Tutti i limiti di armatura di normativa sono comunque rispettati dal programma.
NB: le NTC non indicano un minimo di armatura per le piastre e il CDS assume un minimo del 0.15% per armature superiori e inferiori (anche come norma di buona progettazione)

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data: 31-05-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9249

110 - E' possibile creare delle piastre forate?

Si. Per creare piastre forate in input è sufficiente definire i fili (input impalcati) o i nodi (input spaziale) del perimetro esterno e interno.
La piastra viene quindi modellata discretizzandola in più elementi che ne definiscono il "pieno".

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data: 31-05-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6753

109 - E' possibile installare solo gli aggiornamenti dei software?

No, non esistono versioni di installazione dei soli aggiornamenti.
I software e le librerie devono essere scaricati e installati nella versione completa

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data: 31-05-2010 | software: installazione | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6114

108 - Con CDS è possibile calcolare strutture miste?

Si, è possibile analizzare strutture miste in c.a.-muratura-legno-acciaio.
La scelta del sistema sismo-resistente e la valutazione del corretto fattore di struttura q, per analisi lineari, spettano al progettista.

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data: 26-05-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9981

107 - errore in fase di stampa della relazione

Per evitare la comparsa del messaggio d'errore provare a seguire la procedura descritta di seguito:
- accedere alla directory c:\windows\system32 (nel caso in cui il S.O. sia Windows XP o successivi), oppure, accedere alla directory c:\windows\system (nel caso in cui il S.O. sia Windows 98 o precedenti versioni);
- individuare ed eliminare i files:
- tx32.dll
- tx4ole.ocx;
- txtextsaro.dll .
- quindi, dal cd STS procedere all'installazione, esclusivamente, delle "Librerie STS", oppure (scelta consigliata), collegarsi al nostro sito, all'indirizzo www.stsweb.it, accedere all'area "download - download software"e procedere al download delle "Libresrie STS".

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data: 21-05-2010 | software: all | categoria sw |versione: 2010 | autore kipendoff | visite 5881

106 - usando la funzione di fondazione compensata, alla voce ‘cedimenti edometrici’ i valori sono tutti nulli, sia nella colormap sia nelle tabelle

E’ dovuto al fatto che il terreno alla quota di fondazione si suppone abbia già assorbito il cedimento edometrico a causa della pressione del terreno soprastante (poi rimosso).

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data: 10-05-2010 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kip | visite 7278

105 - le analisi push-over di una struttura in muratura riportano valori identici di PGAsld e PGAslv.

Questo succede quando si raggiunge in un elemento il collasso (deformazione ultima per crisi per taglio o flessione) prima dello spostamento relativo limite di interpiano.
Per esempio se si impone uno spostamento relativo limite pari a 0,005 h * si avrà prima la crisi negli elementi che collassano per taglio (du = 0.004 h).
Non avendo senso un ''danno'' successivo al ''collasso'', si assume raggiunto anche il limite di danno, quindi PGA sld = PGA slv.

* NOTA per le strutture con sistema sismo-resistente in muratura ordinaria le NTC inidicano il limite in 0,003h

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data: 19-04-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8962

104 - perchè il CDF nella stampa della tabella delle combinazioni di carico i coefficienti sono posti uguale a 1,0 e non 1,3 e 1,5?

Per chiarimenti stampare anche la tabella della pre-relazione delle combinazioni di calcolo (se non attiva, selezionare anche l'opzione di stampa 'Rel. calcolo'')

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data: 16-04-2010 | software: CDF | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6464

103 - E' possibile manipolare le armature dopo una anlisi push-over?

Perchè una analisi push-over di una struttura in c.a. abbia senso occorre attribuire alle aste le armature.
Questo può essere fatto in 3 modi:
1. inserendo direttamente in fase di input le armature per le travi e i pilastri e scegliendo il calcolo come edificio esistente. In questo caso non è possibile manipolare le armature dalla fase ''esecutivi'' ma solo direttamente in input. Occorre inoltre abilitare l'opzione ''armature utente'' nei Dai Generali - Parametri solutore.

2. Eseguendo un primo calcolo per il dimensionamento automatico delle armature. Dalla fase di gestione degli esecutivi, in fase di stampa si possono ''copiare le armature in input spaziale''. A questo punto, scelta l'opzione ''armature utente'' (vedi sopra) è possibiel lanciare una analisi push-over.
In questo caso non sarà possibile manipolare le armature dalla fase esecutivi.

3. Scegliendo l'opzione di calcolo ''nuovo /adeguamento'' verrà effettuata una prima analisi lineare per la verifica e il disegno esecutivo delle armature degli elementi a cui non è stata attribuita in input nessuna armatura.
Successivamente si effettua una ''riverifica push-over'' (menu Riverifiche).
In questo caso si potranno manipolare in fase esecutiva le armature delle travi che non hanno armatura attribuita in input.

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data: 13-04-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10952

102 - E' possibile importare un archivio sezioni da un altro progetto?

Per importare l'archivio sezioni da un altro progetto copiare i file :
- ascem.dat
- inerzie.dat
- matsteel.dat (per i materiali dei profili generici)
- profili.dat (sezioni generiche)
- profili1.dat (sezioni generiche)

Per impostare l'archivio sezioni di un progetto come archivio standard è sufficiente entrare nella gestione dell'archivio sezioni (da menu ''Arch'' in input). All'uscita confermare di voler impostare quell'archivio come standard.

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data: 09-04-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8375

101 - la deformata elastica mostra delle incongruenze nelle deformazioni e la struttura appare sconnessa.

Le deformate sismiche ottenute con analisi dinamiche possono dare tali tipologie di visualizzazione in quanto trattandosi di combinazioni quadratiche di fome modali (composte quindi con i valori assoluti a meno del segno) restituiscono diagrammi apparentemente non congruenti.
Una verifica del modello e della deformata per combinazioni di azioni non sismiche può aiutare a capire se ci siano dei problemi di modellazione.

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data: 06-04-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5789

100 - E' possibile visualizzare le sollecitazioni in tutti i nodi di un elemento shell?

si. La stampa delle caratteristiche si sollecitazione per ogni combinazione di carico si ottiene dalle Stampe di servizio spuntando la voce Car.cmb.shell.
Per avere la stampa di tutti i nodi attivare l'opzione stampe estese nei paramenrti di stampa.
NB: la stampa degli equilibri nodali non produce le sollecitazioni in tutti i nodi, ma solo in quelli vincolati esternamente, connessi a altri elementi o in cui sono applicate forze (vedi manuale d'uso CDS)

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data: 01-04-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6517

99 - perchè ho solo 9 combinazioni di carico e non 33 (1 + 32 sismiche)? manca la correzione torsionale

In mancanza di piani sismici non è possibile applicare la correzione torsionale che prevede l'incremento dell'accentricità di piano (non esistono infatti baricentri perchè non esistono impalcati rigidi).
Per queste situazioni (strutture in acciaio senza impalcati, etc...) si possono effettuare esclusivamente analisi sismiche nodali (a masse concentrate) senza correzione torsionali.
Questo approccio è corretto perchè l'eventuale distribuzione non uniforme dei carichi ha effetto significativo per le strutture dotate di un vincolo rigido dato dalla presenza dell'impalcato.
Per le strutture prive di impalcato rigido le distribuzioni variabili non uniformi hanno un incidenza più locale e influenzano meno le zone più distanti.

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data: 30-03-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9995

98 - Imponendo il ''limite alfa'' per i pilastri viene rispettata la gerarchia delle resistenze?

Si. Tramite questo parametro l’utente ha la possibilità di limitare, o meno, il valore massimo che potrà raggiungere il coefficiente α di sovraresistenza dei pilastri.
Ponenso ''SI'' detto limite verrà posto pari al fattore di struttura q.
Limitare il valore di α a quello del fattore di struttura q coincide con il considerare le sollecitazioni derivanti da un calcolo elastico (con q = 1).

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data: 17-03-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8972

97 - E' possibile utilizzare fondazioni miste?

SI, se per fondazioni mista si intende per esempio una platea su pali con piastra collaborante.
Non sono invece ammesse fondazioni di diverso tipo:
per la progettazione in zona sismica le NTC 2008 riportano al punto 7.2.1. : ''...Deve essere adottata un’unica tipologia di fondazione per una data struttura in elevazione, a meno che questa non consista di unità indipendenti. In particolare, nella stessa struttura deve essere evitato l’uso contestuale di fondazioni su pali o miste con fondazioni superficiali, a meno che uno studio specifico non ne dimostri l’accettabilità o che si tratti di un ponte....''

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data: 09-03-2010 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 11648

96 - Come si attiva la versione TRIAL

Per attivare la versione TRIAL scaricare una versione aggiornata del software direttamente dal sito STS http://www.stsweb.it/STSWeb/ITA/Download-software.htm

Per attivare la TRIAL seguire le istruzioni riportate sul nostro sito
http://www.pisante.com/assistenza/index.php?mode=utility alla voce TRIAL

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data: 05-03-2010 | software: installazione | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6161

95 - il MaintPRO non parte in automatico dal CDS

Occorre installare una versione aggiornata del CDS (superiore a fine febbraio 2010) direttamente dal sito www.stsweb.it.
Dopo l'installazione (completa dell'archivio schede 2010) lanciare una prima volta il MaintPRO per scegliere l'archivio schede.

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data: 03-03-2010 | software: MaintPRO | categoria sw |versione: 2010 | autore kipendoff | visite 6737

94 - Come posso tener conto di un intervento con incamiciatura in acciaio su un elemento in c.a.?

Per interventi con incamiciatura in acciaio occorre calcolare manualmente il contributo sulle caratteristiche meccaniche dell'elemento e simulare il loro effetto in termini di armatura equivalente (le NTC riportano tutta la formulistica utile allo scopo) ed eventualmente in termini di caratteristiche meccaniche equivalenti.

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data: 03-03-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: 2010 | autore kipendoff | visite 7380

93 - Con l'opzione ''calcolo+disegno autom. esecutivi'' in alcuni casi ci sono incongruenze negli esecutivi c.a.

Può capitare che per situazioni particolari il disegno automatico degli esecutivi produca delle anomalie nel disegno ferri di travi o pilastri.
In questo caso è sufficiente eseguire manualmente la procedura, ridefinendo in automatico i telai nel caso delle travate.

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data: 24-02-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: 2010a | autore kip | visite 5986

92 - Dove ricavo il valore del carico assiale da utlizzare per le prove di carico statiche dei pali (p.to 6.4.3.7.2.)?

Dal tabulato della portanza dei pali prodotto dal CDP è possibile leggere il valore della Qpalo di progetto (come richiesto al punto della Norma).
Questo valore andrà moltiplicato per 1.5.
ATTENZIONE: le Norme richiedono il carico assiale di progetto per gli SLE.
Il tabulato riporta il valore della portanza dato dall'inviluppo di SLU e SLE.
Quindi andrà eseguita una analisi non sismica e i coeff. parziali di sicurezza per la combinazione SLU andranno posti paria 1,00.

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data: 24-02-2010 | software: CDP | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9253

91 - Quali vantaggi porta la ''riunificazione'' delle travi di fondazione in CDG?

Il vantaggio della riunificazione si traduce (quando ci sono soprattutto travi con setti sopra) nel considerare l'elemento trave riunificato in modo che le eccentricità e le corrispondenti basi ridotte risultino maggiori e quindi con una maggior possibilità di verifica, anzichè effettuare la verifica concio per concio.

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data: 22-02-2010 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kip | visite 8313

90 - E' possibile studiare con CDS un edificio esistente in c.a. con una analisi lineare?

Per quanto riguarda la verifica di edifici esistenti in c.a. con analisi lineari si può far riferimento al punto 11.2.2.2 della Ord.3274.
In particolare si può studiare una struttura in c.a. con analisi sismica lineare con spettro elastico ridotto mediante fattore di struttura q da scegliersi adeguatamente.
In questo caso tutti gli elementi/meccanismi duttili devono essere verificati in termini di resistenza per azioni ottenute con q compreso tra 1.5 e 3.0 (oltre occorre motivare la scelta).
Per tutti gli elementi/meccanismi fragili occorre effettuare la verifica in termini di resistenza alle sollecitazioni ricavate con q=1,5.
Quindi è possibile effettuare la verifica globale di vulnerabilità con il CDS anche con analisi lineare, avendo cura di verificare che ogni elemento, con la sua armatura, sia in grado di resistere alle sollecitazioni calcolate nei due modi a seconda del meccanismo di collasso.

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data: 22-02-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kip | visite 12452

89 - Perchè nei tabulati della portanza dei pali Qlim non corrisponde alla somma dei Q lat + Q punta, a meno del coeff. di gruppo?

Con le NTC 2008, a seconda dell'approccio scelto per il calcolo (1 o 2), nel calcolo della portanza complessiva dei pali il contributo della resistenza alla base (punta e laterale deve tener conto anche del coeff. ri resistenza (R1 e R2 per l'approccio 1 o R3 per l'approccio 2).
Quindi nel tabulato:
approccio 1:
Qlim1 = Qpunta*c.gruppo/R1punta+ Q lat*c.gruppo/R1lat
Qlim2 = Qpunta*c.gruppo/R2punta+ Q lat*c.gruppo/R2lat
(Q lim = minimo tra Qlim 1 e 2)
approccio 2:
Qlim1 = Qpunta*c.gruppo/R3punta+ Q lat*c.gruppo/R3lat

Per pali soggetti a carichi trasversali il valore di Qlim così ottenuto va diviso per il coeff. parziale totale gamma,t aggiuntivo ricavato dalla tab. 6.4.VI. (gamma,R2,tot = 1.6, gamma,R3,tot = 1.3)

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data: 22-02-2010 | software: CDP | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6780

88 - E' possibile esportare in DXF il modello 3D della struttura?

Nelle ultime versioni del CDS la procedura di esportazione in DXF del modello è cambiata ed è stata potenziata.
Da input spaziale nella toolbar di sinistra selezionare la modalità WinCAD (prima icona in alto).
Dal menu WinCAD accedere alla gestione File, quindi Salva disegno scegliendo il formato di esportazione (default è .dis gestibile da WinCAD).

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data: 22-02-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9312

87 - Al termine del calcolo della portanza della fondazione su platea non vengono visualizzati i risultati

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili
non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)Si, il CDP effettua la verifica a ribaltamento come primo controllo.
Se la verifica non è soddisfatta un messaggio comunica l'esito negativo e il plinto non verrà verificato.
Quindi se un plinto compare nei tabulati di verifica significa che la verifica a ribaltamento è soddisfatta.
La scelta se effettuare la verifica a ribaltamento può essere impostata nei criteri di progetto-> plinti->verifiche.
Msg_ribaltamento_plinto.PNG Il modo migliore per modellare questa condizione è connettere i due elementi (4) attraverso un'asta tozza (meglio un elemento link rigido).
CDS_travi_appoggiate_01.PNG
Le 2 aste saranno composte rispettivamente da 2 elementi convergenti al nodo superiore (verde) e inferiore (verde) dell'elemento di connessione.
L'unico vincolo INTERNO da assegnare è la CERNIERA COMPLETA o FLESSIONALE in testa all'elemento di connessioneDurante il calcolo delle platee di fondazione verificare che la schermata di calcolo completi l'operazione di calcolo delle platee.
Con alcuni pc impiega più tempo del calcolo geotecnico, dunque oltre alla finestra del calcolo geotecnico bisogna aspettare che sia completata l'operazione della seconda maschera che effettua il calcolo delle platee. Viceversa non è possibile visualizzare le verifiche.
faq87.PNG

nb : Il modulo analisi non lineare non le serve per effettuare questo calcolo che è già compreso nel suo pacchetto.

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data: 19-02-2010 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kip | visite 8100

86 - Quali differenze ci sono tra le versioni light (gratuita), No Limits e Non Lineare del CDG's?

-CDGs LIGHT
Versione gratuita di CDGs fornita ai possessori di CDSWin 2010. Tale versione permette la verifica di portanza ed il calcolo dei cedimenti, secondo la trattazione geotecnica classica, solo per travi Winkler e/o plinti diretti.
Non sono attive alcune funzioni proprie di CDGs 2010 quali, soprattutto, la possibilità di riunificare le travi di fondazione secondo alcuni criteri (ad esempio, considerando una lunghezza indefinita, tra due colonne successive oppure per singoli "pezzi" di trave).

- CDGs NO LIMITS
Permette tutte le verifiche geotecniche di qualunque elemento di fondazione, travi Winkler, plinti diretti, platee e pali di fondazione, secondo la trattazione geotecnica classica. Sono attive tutte le nuove funzioni di CDGs 2010.

- Modulo NON LINEARE per CDGs NO LIMITS (non acquistabile per la versione LIGHT)
Questo modulo, aggiuntivo a CDGs NO LIMITS, permette di affrontare le verifiche geotecniche in campo NON LINEARE, considerando la plasticizzazione nel terreno di fondazione.

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data: 11-02-2010 | software: CDG | categoria sw |versione: 2010+ | autore kip | visite 6916

85 - Dopo il calcolo con CDG i valori della portanza e dei cedimenti (colormap) di una piastra risultano nulli.

Il problema era dovuto all'uso delle piastre di Mindlin.
Disattivando tale tipologia (nell'archivio della sezione delle piastre) il calcolo e la visualizzazione dei risultati procedono regolarmente.

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data: 11-02-2010 | software: CDG | categoria sw |versione: | autore kip | visite 7542

84 - cosa significa il messaggio ''per le strutture calcolate con il D.M. 2008 la % di rig. torsionale massima è posta pari al 10%''?

nell'applicazione della gerarchia delle resistenze le verifiche sono legate tra loro in cascata dai meccanismi più duttili (flessione) a quelli più fragili (taglio, nodi,etc..).
Generalmente la torsione genera rapidamente fessurazione che riduce la effettiva rigidezza torsionale delle travi, di conseguenza l'equilibrio al nodo porta ad un aumento della flessione nelle travi trasversali.
In una analisi elastica l'unico modo per considerare questo effetto, e conservativamente, è spostare a priori l'equilibrio riducendo la rigidezza torsionale delle travi.
L'armatura a taglio terrà poi conto della maggiore sollecitazione a flessione, garantendo anche maggiormente la torsione.
Nei tabulati di verifica il valore di progetto della torsione (TdSu) è espresso in t*m e risulterà quasi sempre uguale a 0,0 perchè inferiore a 0,05 t*m.

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data: 02-02-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kip | visite 11677

83 - perchè i tabulato della portanza dei pali di CDP e CDG's riportano dati diversi?

Il CDP offre la possibilità di selezionare diverse teorie di calcolo della portanza (A.G.I., Como Lanni, etc..).
Indicando ''CDG'' la verifica di portanza verrà effettuata dal CDG's mentre il CDP effettuerà la sola verifica di resistenza.
Scegliendo un'altra teoria di calcolo della portanza ed effettuando successivamente il calcolo con CDP si otterranno tabulati diversi.

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data: 29-01-2010 | software: CDP | categoria sw |versione: | autore kip | visite 7319

82 - E' possibile determare la ripartizione di tagliante tra telai e pareti?

Attualmente non è possibile avere in automatico il dato sulla ripartizione del tagliante.
E' prevista però l'implementazione di questa funzione a breve.

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data: 26-01-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kip | visite 6954

81 - E' possibile conoscere capacita' e domanda di spostamento dei singoli nodi nell'analisi push-over?

nella nuova release CDS è stato inserita la possibilità per le analisi pushover delle murature di poter estrarre gli spostamenti dei nodi di elemento in corrispondenza della capacità allo SLDL e SLDS.
Il programma per ogni nodo, per ogni push fornisce agli SLO, SLD, SLV, SLC gli spostamenti in domanda e capacità nelle tre direzione X, Y,Z.
Il tabulato può essere stampato da "Stampe Risultati" - "Risultati push-over"-"spostamenti nodali".

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data: 21-01-2010 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7181

80 - il CDB verifica i cordoli delle paratie?

Il CDB effettua la verifica e il disegno ferri dei cordoli in c.a. o acciaio dei tiranti.
I risultati sono riportati nei tabulati di stampa.
Del il cordolo di testa viene solo disegnato l'esecutivi ma non viene effettuata nesusna verifica perchè, per le ipotesi di comportamento uniforme della paratia nella direzione longitudinale, il cordolo di testa risulta scarico.

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data: 13-01-2010 | software: CDB | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7505

79 - come si effettuano le verifiche SLE per le piastre e i setti?

Dopo aver stampato gli esecutivi degli elementi bidimensionali occorre lanciare dal menu principale le ''Riverifiche'' SLU+SLE

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data: 04-01-2010 | software: CDS | categoria sdw |versione: | autore kipendoff | visite 7558

78 - dove leggo le pressioni sul terreno di una platea?

In visualizzazione risultati la colormap della pressione sul terreno di una platea di fondazione viene visualizzata dal menu ''spostamenti shell''.

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data: 21-12-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7289

77 - cosa indica il parametro ''Limita alfa'' nei Parametri solutore (Dati generali)?

Con le NTC 2008 tutti gli elementi sono verificati nel rispetto della gerarchia delle resistenze e sovraresistenza (GR).
Per i pilastri il programma consente mediante questo parametro di limitare la sovraresistenza al fattore di struttura q.
Questo perchè i pilastri risultano i più penalizzati nelle verifiche di duttilità e si offre quindi la possibilità di porre un limite con il fattore di struttura scelto per il calcolo globale.
Tale assunzione è pienamente giustificata anche alla luce della circolare 458 del 12 Ottobre 2011 del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) in cui sono espresse delle proposte di modifica alle NTC 2008.
Da un punto di vista computazionale ricavare le sollecitazioni di progetto per i pilastri per q=1 è molto semplice perchè l'analisi viene fatta in campo lineare per cui vale anche il principio di sovrapposizione degli effetti (le analisi non lineari non considerano il fattore q).
Per questo la sollecitazione di progetto diventa : Sd = Sg + q* Se
dove Sg sono le sollecitazioni da carichi gravitazionali, Se le sollecitazioni da azioni sismiche calcolate per q>1.
Nella versione 2011 non compare nei tabulati di calcolo l'assunzione di tale limitazione. Il dato sarà riportato nelle prossime versioni.

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data: 18-12-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8159

76 - messaggio ''solaio non verificabile con le tipologie di precompresso presenti in archivio''

Il messaggio indica che non esistono travetti precompressi con caratteristiche resistenti adatte alle sollecitazioni di calcolo per quel tipo di travetto e per quell'altezza di caldana, per cui si deve cambiare tipologia di travetto.

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data: 11-12-2009 | software: CDF | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6414

75 - come viene classificata una sezione generica in acciaio?

Per la tipologia di sezione generica non è possibile sviluppare un algoritmo di classificazione e pertanto, tutte le sezioni generiche implementate in questa tipologia vengono classificate, direttamente, come appartenenti alla terza classe.
Inoltre, è da specificare che in normativa le tabelle presenti e facenti riferimento alla classificazione delle varie tipologie di sezione riguardano, in effetti, solo ad alcuni profilati in acciaio in particolare a quelli commercialmente più diffusi.

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data: 11-12-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7149

74 - Come viene valutato il taglio di progetto per la verifica di Gerarchia delle Resistenze?

La versione 2009 del CDSWin nel valutare il taglio di progetto inserisce di default un limite superiore:
al più questo può essere uguale al taglio valutato con fattore di struttura unitario.

Per questo motivo si possono riscontrare delle differenze con i valori utilizzati nella verifca di duttilità eseguiti con versioni precedenti alla 2009 o manualmente.
Si può disattivare tale limitazione accedendo al menù "Verifiche" presente nei criteridi progetto di travi e pilastri ed impostandoil flag "Limita Taglio=No".

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data: 02-12-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kip | visite 6761

73 - perchè ho un passo costante delle staffe su tutta la trave di fondazione e non solo nelle zone critiche?

ci possono essere 2 motivi:
1- nei dati di status degli esecutivi delle travi è stato imposto il passo uniforme
2- è il passo minimo imposto al punto 4.1.6.1.1 delle NTC 2008 (A min staffe = 1,5 b mmq/m, con b = spessore minimo dell'anima in mm).

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data: 01-12-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8401

72 - a quale quota fa riferimento la profondità di falda nei criteri di progetto geotecnica?

Nei Criteri di Progetto > Geotecnica > Dati Generali la profondità della falda è riferita al piano di posa della fondazione

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data: 23-11-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6213

71 - nei criteri di progetto non vengono proposti valori di default

Se si adotta il Sistema Internazionale di misure il programma non propone valori di default per i criteri di progetto.
Tutti i valori vanno forniti dall'utente

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data: 23-11-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5723

70 - come si impostano i dati per la verifica di resistenza al fuoco?

I parametri generali per la verifica di resistenza al fuoco si impostano dal menu ''Dati generali''- ''Resistenza al fuoco'' (vedi dettagli voci su manuale d'uso).
In input è possibile definire per ogni elemento (trave o pilastro) le caratteristiche degli strati di ricoprimento per ogni lato, la condizione termica, la zona adiabatica.

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data: 23-11-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6471

69 - Come si imposta il calcolo per la zona sismica IV?

Le NTC 2008 prevedono (2.7) la possibilità di eseguire le verifiche secondo 2 metodi:
- metodo alle tensioni ammissibili (metodo di approccio "1") - metodo agli SLU
Per seguire la prima strada selezionare nel CDS l'opzione normativa ''DM2008-TA".
Nel caso si voglia eseguire il calcolo agli SLU in zona IV occorre selezionare l'opzione normativa ''NTC 2008 - SL'' e mettere in dati generali - parametri sismici - Long. Est = Zona IV.
In questo modo si esclude automaticamente la GR.

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data: 18-11-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6172

68 - è possibile utilizzare travi a spessore in c.a. secondo il DM 2008?

il DM 2008 non vieta l'uso di travi a spessore.
Se si rispettano i limiti geometrici, le verifiche e le armature di duttilità, sono perfettamente a Norma.
Inoltre l'applicazione obbligatoria della gerarchia delle resistenze fa si che i ridotti valori dei momenti resistenti di queste travi incidano meno pesantemenete sulla verifica dei pilastri.
Occore però considerare che le travi a spessore non hanno una significativa capacità dissipativa e quindi il fattore di struttura q scelto per l'analisi lineare dovrà tener conto di questo.

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data: 12-11-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 9775

67 - le piante dxf non vengono visualizzate in input impalcati

I file dxf che possono essere utilizzati come supporto alla modellazione in input per impalcati devono avere:
- unità grafica = 1m
- origine in prossimità del punto di coordinate (0;0).
Nel caso, per esempio, di pianta riferita alle coordinate geografiche dell'opera (es. x,y riferite a longitudine e altitudine) è molto probabile che il file non venga visualizzato.
E' sufficiente spostare con il CAD o WinCAD la pianta in prossimità dell'origine (0;0)

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data: 12-11-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6166

66 - inserisco dei ''rinforzi'' alla muratura ma le caratteristiche del ''materiale risultante'' restano invariate

Il materiale risultante tiene conto del fattore di confidenza (FC) e dei coefficienti correttivi.
Gli eventuali rinforzi inseriti nell'archivio murature entrano in giorco nel calcolo delle caratteristiche meccaniche dei singoli pannelli murari (vedi tabulati di verifica).

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data: 04-11-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7213

65 - E' possibile importare o esportare progetti tra ACR e Primus?

Si, dal menu ''progetto'' - ''servizio'' è possibile creare o importare progetti in formato pwe-xpwe.

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data: 04-11-2009 | software: ACR | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9006

64 - E' possibile ottenere in automatico il valore della costante di Winkler Kw?

nel programma GDGsWin è possibile calcolare automaticamente la costante di Winkler Kw dalla stratigrafia del terreno (secondo Boussinesq).
Dal menu Dati generali - Criteri di progetto - Geotecnica - Superficiali - l'ultima icona della toolbar principale permette il ''calcolo automatico dalla stratigrafia''.
Gli unici parametri che occorre indicare sono le dimensioni della fondazione tipo. La Kw infatti dipende dall'impronta della fondazione.
Sarà quindi sufficiente indicare la lunghezza e la larghezza di una travata di fondazione tipo.
Nel caso di fondazioni superficiali molto diverse (per esempio di larghezza signidicativamente diversa) sarà opportuno creare diversi criteri di progetto.
Esempio: travi T rovesce con larghezza magrone 140 cm tessute tra 2 filia distanza di 11 m. Si porrà Larghezza 1.40 e lunghezza 11 m.

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data: 27-10-2009 | software: CDG | categoria sw |versione: 2009 | autore kipendoff | visite 9783

63 - messaggio ''attivazione pc non eseguita'' all'avio del programma

Se si installano i programmi su un nuovo computer, anche se la chiave è già abilitata all'uso, occorre lanciare l'eseguibile del disco chiave (Chiave.exe o ChiaveSTSxxxxx.exe) per abilitare all'uso anche il computer.

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data: 27-10-2009 | software: installazione | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5915

62 - ottengo valori identici delle PGA per tutte le analisi push-over e per tutti gli stati limite

La determinazione della PGA mediante l'analisi push-over passa attraverso la determinazione di uno spettro Sd tale che l'oscillatore equivalente (con il suo periodo di vibrazione) abbia uno spostamento equivalente a quello che determina il raggiungimento del limite nella struttura (crisi nodo, taglio, rotazione cerniera plastica, etc..).
Nelle NTC 2008 i valori che determinano uno spettro (Tb, Tc, T...) sono tabellati (o in funzione di valori tabellati) e non è possibile estrapolare valori fuori da queste tabelle.
Questo significa che è possibile definire un numero limitato inferiormente e superiormente di spettri e quindi non è possibile ottenere valori di PGA oltre questi limiti.

Nel caso per esempio di crisi premature (taglio in pilastri tozzi) si assume il valore minimo della PGA previsto nelle tabelle INGV2004 per quel sito. E se per ogni analisi push-over la crisi interviene prima di questo valore, nel tabulato di verifica apparirà sempre lo stesso valore.
Allo stesso modo per una struttura molto duttile una analisi push-over non potrà determinare un PGA superiore al massimo delle mappe INGV.

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data: 21-10-2009 | software: CDS | categoria CDS |versione: | autore kipendoff | visite 10476

61 - impossibile effettuare una analisi push-over: ''collasso per carichi statici''

il messaggio indica che la struttura collassa per i soli carichi statici e non è quindi possibile procedere con una analisi sismica di spinta tipo push-over.
Il messaggio può apparire anche nei casi in cui la struttura, anche verificando ai carichi statici, collassa prima che possa essere concluso il primo step dell'analisi pushover.
In generale si tratta di meccanismi fragili di rottura a taglio o di collasso dei nodi.

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data: 21-10-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13609

60 - messaggio: ''incongruenza nella sezione dell'asta'' in fase di calcolo

il messaggio indica quasi sempre una incongruenza nelle caratteristiche meccaniche del materiale dell'asta (trave/pilastro).
Verificare nei criteri di progetto che tutti i parametri meccanici siano congruenti con la classe del cls e acciaio impostata.
E' sufficiente riconfermare la scelta della classe del materiale per reimpostare correttamente in automatico i parametri meccanici (fck, fyk, E, etc..).

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data: 20-10-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6949

59 - cosa significa il messaggio ''attenzione, pilastro appeso''?

Il programma segnala eventuali pilastri non correttamente connessi alla fondazione.
Si può incorrere in questo errore per esempio quando si modella una platea di fondazione come composizione di più piastre singole. I nodi (fili fissi) dei piedi dei pilastri devono essere anche vertici della maglia delle piastre, altrimenti non ci sarà connessione.
Il problema non si presenta generando la platea come ''megapiastra'' perchè il CDS genera automaticamente una maglia di piastre coneesse a tutti gli elementi che ricadono all'interno del perimetro di definizione della megapiastra.
Stesso errore quando una trave di fondazione non viene interrotta in corrispondenza di un pilastro.

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data: 08-10-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10132

58 - dove leggo le sollecitazioni di un'asta per tutte le combinazioni di calcolo?

Dalla stampa delle caratteristiche combinate aste ("car. comb. aste") nelle "stampe di servizio"

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data: 08-10-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6090

57 - Ho delle travi in fondazione dissassate mediante delta z in input, però gli esecutivi riportano la trave continua

Nei dati di status degli esecutivi travi porre il dato "deltaz. fondaz." su "si" e ristampare le travi.

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data: 08-10-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6203

56 - quale è la classe di calcestruzzo minima per elementi normalmente armati?

Per la progettazione per azioni sismiche la classe minima è la C20/25 (NTC 2008 7.4.2.1.).
Acciaio B450C.
Si consente l’utilizzo di acciai di tipo B450A, con diametri compresi tra 5 e 10 mm, per le reti e i tralicci; se ne consente inoltre l’uso per l’armatura trasversale unicamente se è rispettata almeno una delle seguenti condizioni: elementi in cui è impedita la plasticizzazione mediante il rispetto del criterio di gerarchia delle resistenze, elementi secondari di cui al § 7.2.3, strutture poco dissipative con fattore di struttura q = 1,5.

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data: 29-09-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 7155

55 - quali sconti sono previsti per l'acquisto dei software?

Il listino STS prevede principalmente 3 offerte:

- neo-iscritti: sconto del 25% a tutti i neo-iscritti agli Albi o Collegi professionali
- docenti : sconto 25% (doc. di ruolo università e istituti tecnici e professionali)
- rottamazione: sconto 25% per chi è già in possesso di un software analogo (es. strutturale c.a. con plinti e solai). NB è prevista semplicemente l'esibizione di un attestato di possesso (fattura di acquisto e/o licenza d'uso) e NON è richiesto il ritiro da parte della STS del software, che rimane ovviamente in pieno possesso del professionista

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data: 02-09-2009 | software: offerte | categoria offerte e sconti |versione: | autore kipendoff | visite 7264

54 - a quali aggiornamenti ho diritto con l'acquisto di un software?

Con l'acquisto di un software si ha diritto gratuitamente a tutti gli aggiornamenti della release .
Esempio: se si acquista il CDS rel. 2009 si avrà diritto gratuitamente a tutti gli aggiornamenti (2009/a, 2009/b etc..) fino all'uscita della nuova release 2010.

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data: 16-07-2009 | software: aggiornamenti | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6323

53 - con quale fattore di struttuta q0 posso utilizzare le sezioni in acciaio di classe 4? solo per una struttura non dissipativa?

Le NTC non vietano l'uso delle sezioni di classe 4 in base al fattore di struttura (tranne per parti compresse in zone dissipative, vedi 7.5.3.1).
La duttilità di una struttura dipende dalla capacità dissipativa degli elementi sismo-resistenti in cui sono concentrate le zone dissipative.
Tutti gli altri elementi devono essere progettati con una adeguata sovraresistenza.
Le prescrizioni previste ai parr. 7.5.4-5-6 si applicano infatti solo agli elementi sismorestistenti.
Le sezioni di classe 4 non possono essere sede di zone dissipative, ma possono teoricamente essere utilizzate in ogni tupo di struttura come elementi non sismo-resistenti.
L'unica discriminante è nel tipo di calcolo: con sezioni di classe 4 può essere effettuata solo una analisi elastica (E).
Per le sezioni di classe 4 il problema è nella determinazione delle caratteristiche inerziali ridotte vedi faq 50 e 51

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data: 13-07-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6646

52 - perchè non riesco a far verificare una capriata con i profili a L più diffusi?

La maggior parte dei profili a L in commercio hanno una sezione che ricade nella classe 4.
Se la struttura è di tipo dissipativo le sezioni di classe 4 possono essere adottate solo per elementi non sismo-resistenti progettati con adeguati coeff. di sovraresistenza.
Per queste sezioni inoltre le NTC prevedono la riduzione delle caratteristiche inerziali (Aeff) con un procedimento alquanto laborioso e iterativo.
Attualmente il CDS non prevede la possibilità di verificare sezioni di classe 4.

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data: 13-07-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6392

51 - non riesco a far verificare aste in acciaio con sezioni in classe 4, nenache con q=1

Le sezioni in classe 4, definite snelle, sono molto vulnerabili dal punto di vista della stabilità a compressione.
le NTC 2008 e l'EC3 prevedono che le caratteristiche inerziali di queste sezioni siano ridotte in funzione dello stato tensionale.
Il calcolo dell'area efficace (Aeff) è alquanto laborioso e può richiedere diverse iterazioni prima di convergere (la nuova sezione potrebbe modificare la posizione dell'asse neutro).
Attualmente il CDS non ha implementato tale verifica e non è possibile verificare sezioni in classe 4.

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data: 13-07-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7790

50 - con le NTC si possono ultilizzare colonne in acciaio con sezione tubolare di classe 4?

No. La Norma non lo dice espressamente, ma l'EC3 per questo tipo di sezione non prevede addirittura la classe 4, perchè in compressione non è in grado di garantire risorse necessarie per l'instabilità dei pannelli che la compongono.
In questo modo l'EC3 intende sottolineare l'estrema pericolosità di questi profilati usati in compressione.
Per le strutture dissipative le NTC richiedono, in funzione del fattore di struttura q0 e della classe di duttilità adottata, che le aste compresse o presso-inflesse abbiano esclusivamente sezionidi di classe 1 o 2 (vedi TAb 7.5.III NTC 2008)

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data: 13-07-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 8519

49 - il punto 7.4.6.2.1. della normativa prescrive che il 75% dell'armatura a momento negativo all'estremità delle travi deve essere contenuta nell'anima. Cosa significa pr le travi a spessore?

In questo caso per anima si intende la proiezione della trave sul pilastro.

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data: 02-07-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 6791

48 - perchè con la fondazione su travi ho delle pressioni sul terreno elevatissime?

quasi sicuramente dipende dalla larghezza del magrone impostata per le sezioni usate in fondazione.
Molto spesso infatti si attribuisce alla larghezza il valore tipico per lo spessore (es. 10 cm). In questo modo la trave risulta poggiante su una fascia di soli 10 cm con conseguenti pressioni elevatissime sulterreno.
La larghezza del magrone non dovrebbe essere inferiore allo spessore della trave., esempio: trave di fondazione larga 100 cm, larghezza del magrone 110-120 cm.

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data: 01-07-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7109

47 - perchè la voce esec. travi fond. alta dutt. è sempre disattivata con il DM 2008? come viene rispettata la gerarchia delle resistenze?

A differenza del DM 2005 il DM 2008 articola un po' meglio la verifica delle fondazione [vedi p.to 7.2.5 DM 2008] lasciando la possibilità di verificare in base alle azioni di esercizio (azioni di calcolo invece che resistenze). In questo modo non è più necessario differenziare la verifica delle travi di elevazione da quelle di fondazione (che in CD"A" nel DM 2005 va fatta dopo la verifica dei pilastri).
Per maggiori informazioni si rimanda alla faq 38

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data: 19-06-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6106

46 - La gerarchia delle resistenza impone sempre pilastri più grandi delle travi?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)Si, il CDP effettua la verifica a ribaltamento come primo controllo.
Se la verifica non è soddisfatta un messaggio comunica l'esito negativo e il plinto non verrà verificato.
Quindi se un plinto compare nei tabulati di verifica significa che la verifica a ribaltamento è soddisfatta.
La scelta se effettuare la verifica a ribaltamento può essere impostata nei criteri di progetto-> plinti->verifiche.
Msg_ribaltamento_plinto.PNG Il modo migliore per modellare questa condizione è connettere i due elementi (4) attraverso un'asta tozza (meglio un elemento link rigido).
CDS_travi_appoggiate_01.PNG
Le 2 aste saranno composte rispettivamente da 2 elementi convergenti al nodo superiore (verde) e inferiore (verde) dell'elemento di connessione.
L'unico vincolo INTERNO da assegnare è la CERNIERA COMPLETA o FLESSIONALE in testa all'elemento di connessioneDurante il calcolo delle platee di fondazione verificare che la schermata di calcolo completi l'operazione di calcolo delle platee.
Con alcuni pc impiega più tempo del calcolo geotecnico, dunque oltre alla finestra del calcolo geotecnico bisogna aspettare che sia completata l'operazione della seconda maschera che effettua il calcolo delle platee. Viceversa non è possibile visualizzare le verifiche.
faq87.PNG

nb : Il modulo analisi non lineare non le serve per effettuare questo calcolo che è già compreso nel suo pacchetto. schema1.jpg
NO. Se si fa riferimento alla verifica a flessione per il pilastri (p.to. 7.4.4.2.1 NTC 2008), la formula da adottare (7.4.4)
NTC_7-4-4.jpg
richiede che la somma dei momenti resistenti dei pilastri convergenti al nodo sia superiore alla somma dei mom. resistenti delle travi (di un un coeff. di sovraresistenza alfa funzione della classe di duttilità adotatta).
Il momento resistente deve essre calcolato per le sollecitazioni agenti, in partciolare per lo sforzo ormale (N) di calcolo.
Per situazioni non estreme (pilastro molto carico a N o quasi scarico) si vede dai due domini di resistenza a flessione di esempio riportati di seguito come il Mr di un pilastro 30x30, normalmente caricato e armato con 4 fi 16, sia superiore al Mr di una trave 30x50 con 3 fi 16 (N=0).
Mrp1.jpg
dominio di resistenza pilastro 30x30 con 4 fi 16

Mrt1.jpg
dominio di resistenza trave 30x50 con 3 fi 16

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data: 19-06-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 13915

45 - come effettuo la verifica di portanza del terreno con fondazione su platea?

Le teorie che trovano applicazione pratica per questo tipo si situazione si basano su schematizzazioni della platea come graticcio di travi equivalente.
Attualmente tale schematizzazione nel CDS deve essere effettuata dall'utente.
Consigliamo in questi casi di procedere come segue:
1. completare il dimensionamento e la verifica della struttura con platea.
2. creare una copia del progetto sostituendo la platea con un graticcio di travi equivalente.
3. rieseguire il calcoloe la verifica di portanza della fondazione (CDG's) sul secondo modello. A ottobre 2009 sarà disponibile una procedura automatizzata nel CDS-CDG per la verifica di platee di fondazione

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data: 19-06-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10439

44 - perchè i pilastri di una struttura in c.a. risultano più armati con il DM 2008 ripetto al DM 2005?

L'applicazione della gerarchia delle resistenza nel DM 2005 si differenziava in modo sostanziale tra strutture progettate in bassa o in alta duttilità.
Con il DM 2008 tale differenza si è notevolmente ridotta. In particolare per la verifica a flessione dei pilastri tra alta e bassa duttilità vi è solo una differenza nel coefficiente di sovraresistenza (di quanto la somma dei pilastri Mr dei pilastri convergenti al nodo deve essere superiore alla somma dei Mr delle travi), che vale 1.3 e 1.1 rispettivamente.
In questo modo, indipendentemente dalla classe di duttilitàcon il DM 2008 viene sempre applicata la gerarchia delle resistenze in fase di verifica.

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data: 19-06-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 6993

43 - su quanti pc è possibile installare i software e utilizzare la chiave?

I software e la chiave hardware possono essere installati su qualsiasi pc.
Per l'utilizzo la chiave dovrà essere spostata di volta in volta sul pc che si desidera utilizzare.

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data: 17-06-2009 | software: installazione | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6204

42 - cosa include il contratto di assistenza annuale?

Il contratto di assistenza annuale include l'assistenza tecnica sull'utilizzo dei software e gli aggiornamenti dell'anno in corso per i software per cui è stato stipulato il contratto.
Esempio: il contratto di assistenza CDS e applicativi include anche gli aggiornamenti per CDMa, CDP, CDF e CDG's (NON suite geotecnica CDW etc..)

A tutti i clienti kipendoff è garantita l'assistenza tecnica gratuita.

Consigliamo in ogni caso di stipulare il contratto di assistenza perchè l'importo equivale, e molto spesso è inferiore, al costo dei singoli aggiornamenti e dà inoltre diritto ad uno sconto del 15% su estensioni e acquisti di software della stessa suite (strutturale, geotecnico, contabilità etc..).
NOTA: per stipulare i contratti di assistenza per l'anno in corso è necessario avere aggiornato i software all'ultima release dell'anno precedente.

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data: 17-06-2009 | software: aggiornamenti | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6909

41 - messaggio "asta 3D n.X criterio di progetto danneggiato n.y" in fase di calcolo

Controllare i dati nei criteri di progetto.
Molto spesso può dipendere da errati valori nelle caratteristiche del cls o acciaio (vedi "SLU" nel menu "criteri di progetto").
Per ripristinare i valori corretti è sufficiente riconfermare la classe del materiale (menu "materiale").
I clienti kipendoff possono inviarci il backup del progetto per un controllo.

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data: 17-06-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6031

40 - errore '409' in fase di verifica di resistenza al fuoco

E' sufficiente reinstallare delle Librerie aggiornate
Librerie STS 2009

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data: 17-06-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: 2009a | autore kipendoff | visite 6174

39 - che significato ha il parametro Riduzione del modulo Elastico nella scheda Parametri analisi Termica ?

Poichè al crescere della temperatura si riducono le caratteristiche meccaniche del materiale, con tale parametro, in fase di analisi termica, come da bibliografia consolidata possono ridursi le rigidezze degli elementi strutturali con tale parametro.
Inserendo il valore 1 si mantiene il 100% del valore del modulo elastico, per valori inferiori del coefficiente riduco E di quella percentuale.
L'utente è libero di adottare il criterio o la teoria desiderata per la valutazione di tale riduzione.

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data: 16-06-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6497

38 - dimensionamento strutture di fondazione come da p.to 7.2.5. D.M. 14/01/2008

La norma 2008 al punto 7.2.5 recita come segue:

Per le strutture progettate sia per CD “A”sia per CD “B” il dimensionamento delle strutture di fondazione e la verifica di sicurezza del complesso fondazione-terreno devono essere eseguiti assumendo come azioni in fondazione le resistenze degli elementi strutturali soprastanti. Più precisamente, la forza assiale negli elementi strutturali verticali derivante dalla combinazione delle azioni di cui al § 3.2.4 deve essere associata al concomitante valore resistente del momento flettente e del taglio; si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi soprastanti, amplificate con un gammaRd pari a 1,1 in CD “B” e 1,3 in CD “A”, e comunque non maggiori di quelle derivanti da una analisi elastica della struttura in elevazione eseguita con un fattore di struttura q pari a 1.

Secondo la norma, quindi, le sollecitazioni di calcolo in fondazione dovrebbero derivare dai carichi verticali trasmessi dalla struttura accoppiati alle valori resistenti flettenti e taglianti, piuttosto che da quelle di calcolo.
Tali sollecitazioni sono abbastanza piu' alte di quelle derivanti dall'analisi (di solito molto piu' alte). Pero' la norma dice anche che tali sollecitazioni flettenti e taglianti da utilizzare in verifica non devono essere superiori a quelle di di calcolo moltiplicate per il coefficiente 1,1 oppure 1,3 (bassa o alta duttilita'). E comunque, non devono essere neppure superiori di quelle calcolate dall'analisi sismica dell'intero edificio avendo utilizzato un coefficiente di struttura pari a 1 (che di regola sono elevatissime, tranne il caso di strutture in acciaio non dissipative).
In sostanza, l'unica eventualita' che ha senso prendere in considerazione e' proprio quella di amplificare le azioni flettenti e taglianti derivanti dall'analisi per i coefficienti 1,1 oppure 1,3. Infatti, volendo valutare le tre eventualita' e dovendo scegliere la meno gravosa, a parte situazioni eccezionali, sarebbe sempre quest'ultima ad essere quella da utilizzare. Il programma infatti si comporta sempre in questo modo. E qualora dovesse accadere che la situazione meno gravosa fosse una delle altre due, il risultato sarebbe sempre a vantaggio di sicurezza (senza mai eccedere molto, dato che al massimo si ha un incremento del 30%).
Per verificare che il CDS opera in questo modo e' sufficiente confrontare gli scarichi flettenti e taglianti al piede del pilastro tra le sollecitazioni delle aste (una combinazione per volta) e gli scarichi utilizzati per la verifica dei plinti di fondazione. In quanto obbligo di normativa, il programma non esplicita tale modalita' di verifica ma e' scontato che la norma sia rispettata in ogni suo punto.

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data: 10-06-2009 | software: CDS | categoria NTC |versione: | autore Ing. Umberto Biondi - STS | visite 16570

37 - ISTRUZIONI PER INSTALLAZIONE SOFTWARE

ISTRUZIONI PER INSTALLAZIONE SOFTWARE
1 - Consigliamo di scaricare le versioni più aggiornate direttamente dall'area download del sito STS www.stsweb.it in modo da avere la versione più recente del programma.
Se si installa da CD-Rom/DVD è sufficiente inserire il CD che partirà in automatico.

N.B. Se la chiave hardware è di tipo usb NON collegare la chiave al pc prima di aver terminato l'installazione dei software e delle LibrerieSTS.

2 – Installare nell’ordine prima il file delle librerie attendendo il completamento dell’installazione dello stesso (ciò fatto è consigliato il riavvio del pc) e successivamente il pacchetto strutturale o altro pacchetto.

3 - Collegare la chiave USB o PS al pc

4 - Abilitare la chiave hardware e il pc all’uso dei software lanciando il file eseguibile chiavew.exe scaricabile da internet (area utenti-disco chiave), o ricevuto via e-mail (in questo caso l’invio il file potrebbe essere zippato per superare eventuali antivirus o con estensione .kip da modificare in .exe alla ricezione)

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data: 08-06-2009 | software: installazione | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7279

36 - qual'è la procedura corretta per aggiornare o abilitare la chiave hardware?

Per aggiornare il pc e la chiave STS:
1) Assicurarsi che la chiave sia sulla porta (lpt,usb) del vostro pc.
2) Decompattare il file chiave se zippato (ChiaveSTSXXXX.ZIP .)
2) Cliccare due volte in rapida sequenza sul file Chiave.exe (o ChiaveSTSXXXX.exe).

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data: 08-06-2009 | software: installazione | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6763

35 - come si comporta il CDS con le gerarchie delle resistenze per strutture in c.a.?

il CDS applica in fase di verifica la gerarchia delle resistenze rispettando tutte le prescrizioni del D.M. 14/01/2008.
All'utente spetta indicare se il calcolo deve essere fatto in bassa o alta duttilità (Dati Generali - fatture di struttura).
In fase di disegno esecutivi il programma effettua anche le verifiche in base alla gerarchia delle resistenze.
La procedura è guidata e la seguenza di operazioni vincolata in automatico. Non sarà infatti possibile ottenere gli esecutivi dei pilastri senza aver eseguito prima la stampa degli esecutivi delle travi (da cui dipende la verifica dei pilastri e dei nodi).

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data: 29-05-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8012

34 - Perchè con le NTC 2008 il CDS non calcola pilastri in c.a. con sezioni a L, T, C?

Le NTC 2008 richiedono sempre l'applicazione della gerarchia delle resistenze in fase di verifica degli elementi. Per i pilastri le indicazioni su tali verifiche fanno però riferimento esplicito a sezioni rettangolari (estendibili a sezioni circolari) e, allo stato attuale delle NTC, non sono fornite informazioni riguardanti sezioni di tipo diverso.
Lo stesso dicasi per il dimensionamento e la verifica dei nodi in c.a., mancando anche qui indicazioni su sezioni di tipo diverso dalla rettangolare.

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data: 26-05-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7958

33 - perchè in stampa del PSC le schede sono sempre in ordine alfabetico? è possibile modificarlo?

Le schede sono allegati che vengono stampati in ordine alfabetico per categoria (fase operative, sostanza, etcc); in sostanza alle fasi di input corrispondono delle schede.
Dopo aver stampato le schede nella stampa della realazione del PSC c'è un parte che elenca le fasi e il n° di pagina associata alla relativa scheda.
L'ordine di stampa non può essere modificato

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data: 20-05-2009 | software: WinSAFE | categoria sw |versione: 7 | autore kipendoff | visite 5582

32 - che modello viene adottato per la schematizzazione della muratura per una anlisi push-over?

muratura il modello di calcolo utilizzato dal software CDSWin – CDMWin, per l’analisi statica non lineare (PUSH-OVER) delle murature è sostanzialmente un modello ad aste tridimensionali specializzate per modellare i maschi murari o le fasce di piano secondo le modalità del metodo S.A.M. (cfr Magenes – Metodi non lineari- monografica disponibile sul sito GNDT).
Il modello beam utilizzato è del tipo a plasticità concentrata con cerniere flessionali ed a taglio a duttilità limitata.
Per meggiori dettagli scarica il documento allegato.

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allegati: modello_muratura.pdf | modello_muratura2.pdf |

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data: 18-05-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 10355

31 - dove leggo gli scarichi al piede dei pilastri o le reazioni vincolari in generale?

Dalle "Stampe di servizio" si possono leggere le reazioni vincolari e/o gli equilibri nodali.
Se l'elemento non è vincolato con un vincolo esterno ma connesso ad altri elementi (es elementi di fondazione) dalle Stampe di servizio si possono leggere le caratteristiche di sollecitazione per combinazioni di carico (Car. cmb, aste).
In questo modo si possono per esempio ottenere gli scarichi al piede di un pilastro per singola combinazione di carico,

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data: 18-05-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9255

30 - Non riesco a far comparire il menu esecutivi "trave elevazione alta duttilità "

Sia il DM 2005 che il DM 2008 prevedono il calcolo ad Alta e Bassa duttilità, però il DM 2008 richiede il rispetto della gerarchia delle resistenze anche per la Bassa duttilità.
Questo implica che la procedura da seguire per la creazione degli esecutivi sia la stessa indipendentemente dalla classe di duttilità (esec. travi elevazione - pilastri - travi fondazione).
Se si opera secondo il DM 2005 il CDS attiverà nel caso di Alta duttilità l'opzione aggiuntiva "travi di elevazione / fondazione ad alta duttilità" nel menu "esecutivi".
Nel caso si operi secondo il DM 2008 l'opzione non appare perchè, come detto, la procedura da seguire per la creaziuone degli esecutivi è indipendente dalla classe di duttilità (il programma provvederà in automatico a generare esecutivi in base alla classe di duttilità scelta".

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data: 12-05-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: 2009 | autore kipendoff | visite 6275

29 - come posso modellare una platea su pali?

La platea su pali può essere modellata con una piastra e dei pali (plinti rettangolari monopalo).
Per inserire i pali occorre definire un filo fisso in corrispondenza del baricentro del palo (NOTA: per il pilastro sovrastante dovrà essere utilizzato lo stesso filo fisso del palo)
Il modo più semplice per modellare la piastra è utilizzare la mega-piastra definita attraverso i vertici del perimetro. In questo modo infatti il programma provvederà automaticamente a creare le corrette connessioni agli altri elmenti presenti al suo interno (setti, pilastri, pali, travi).

NOTA: se si attribuisce alla piastra una KWinkler>0 (piastra di fondazione) gli scarichi saranno distribuiti tra pali e piastra, risultando quindi una fondazione mista (superficiale e profonda).
Anche se le NTC consentono fondazioni miste, in generale è sconsigliabile sottostimare la portanza necessaria per i pali. In questo caso si consiglia per la piastra KWinkler=0.
Le NTC chiedono inoltre di valutare la distribuzione di portanza tra fondazione superficiale e profonda:tale valutazione è fatta in automatico in fase di analisi elastica nel momento in cui si definiscono le stratigrafie e quindi le caratteristiche delle molle rappresentanti il terreno tipo Winkler.

Le caratteristiche startigrafiche vanno definite nei Criteri di Progetto Geotecnici

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data: 27-04-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 19471

28 - pareti troppo armate al primo piano in caso di analisi termica

Capita per le strutture con pareti che poggiano sulla fondazione (es. piano interrato) quando si effettua l'analisi termica.
Una fondazione alla Winkler non consente di default deformazioni nel piano e si generano tensioni "irreali" per la differenza di deformazione tra testa e piede del setto dovuta al carico termico.

Esistono varie soluzioni:

1 - eliminare il carico termico per le pareti (interrate) agendo dall'input spaziale (selezionare cond. carico "0").
Consigliabile nel caso si ritenga per esempio l'interrato non soggetto a carico termico.

2 - il CDS prevede una K winkler orizzontale per le travi di fondazione che consente deformazioni al piede dei setti compatibili con la dilatazione termica della parte emergente (vedi Dati generali - criteri di progetto - geotecnica - Superf. - Kw Orizz).

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data: 24-04-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8780

27 - quando va effettuata la verifica SLO (Stato Limite di Operatività)?

il D.M. 14/01/2008 prevede le verifiche SLO per gli edifici di categoria IIIe IV.
p.to 7.3.7.3 Per le costruzioni ricadenti in classe d’uso III e IV, si deve verificare che gli spostamenti strutturali o le accelerazioni (a seconda che gli impianti siano più vulnerabili per effetto dei primi o delle seconde) prodotti dalle azioni relative allo SLO non siano tali da produrre interruzioni d’uso degli impianti stessi.
Nel caso delle costruzioni civili e industriali questa condizione si può ritenere soddisfatta quando gli spostamenti interpiano ottenuti dall’analisi in presenza dell’azione sismica di progetto relativa allo SLO (v. § 3.2.1 e § 3.2.3.2) siano inferiori ai 2/3 dei limiti in precedenza indicati (pto 7.3.7.2 .
verifiche di spostamento relativo per SLD)

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data: 23-04-2009 | software: | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 12609

26 - è possibile differenziare o escludere la verifica degli spostamenti relativi di alcune coppie di nodi?

Il CDS crea un file di testo denominato copnod.asc in cui sono riportati tutte le coppie di nodi tra cui viene fatto il controllo degli spostamenti di interpiano.
Ogni riga riporta : nodo iniziale e finale, spostamento relativo limite, altezza di interpiano (distanza tra i nodi) e spostamento relativo calcolato.
E' possibile differenziare la verifica degli spostamenti eliminado coppie di nodi o modificando per esempio il valore dello spostamento limite (per esempio nel caso di piano senza interferenze di impianti o tamponature).
In allegato un esempio di file copnod.asc gestibile con un editor di testi (blocco note).
Il file si trova nella directory del progetto.
E' consigliabile salvare una copia del file originale
Dopo la modifica occorrerà lanciare l'opzione di calcolo "Solo spostam.SLD".

ESEMPIO file copnod.asc
Nodi inf. Nodi sup.
4 41 .005 4.75 3.3333333E-03
5 21 .005 4.75 3.3333333E-03
3 42 .005 4.75 3.3333333E-03

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allegati: copnod.zip |

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data: 22-04-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7436

25 - con l'analisi sismica non risultano verifiche degli spostamenti relativi per lo SLD

Per default il controllo sugli spostamenti relativi viene fatto tra nodi apparteneneti a piani sismici (vedi Dati Generali- Parametri sismici - Sp.rel. nodi).
Se la struttura non ha nessun piano definito "sismico" non ci sono nodi tra cui effettuare il controllo. In questo caso occorre settare il parametro "Sp.rel. nodi" su "tutti".

NB: E' consigliabile indicare il controllo tra tutti i nodi consecutivi sulla stessa verticale (filo fisso) anche in caso di compresenza di piani sismici e interpiani significativi (es. un piano di copertura non rigida).
Per escludere dalla verifica alcune coppie di nodi è sufficiente aprire il file copnod.asc (nella directory del progetto) con un editor di testo (es. blocco note) e eliminare la riga relativa alla coppia di nodi.
Per maggiori dettagli vedi FAQ 26

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data: 22-04-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7521

24 - messaggio Nome Directory non corretto! all'apertura di un progetto

Il percorso del progetto contiene dei caratteri non validi.
Esempio:
sono ammessi: spazio, "-", "_"
non sono ammessi: "|,!,=,?,+"... o caratteri accentati (ò,à,...)

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data: 22-04-2009 | software: ALL | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 6198

23 - CDW - comunicazione STS del 17 aprile 2009

In merito alla comunicazione inviata dalla STS il 17 aprile agli utenti della rel. 2009 CDW, precisiamo che le anomalie sono state riscontrate solo se si verificavano CONTEMPORANEAMENTE queste condizioni:

1. Norma 1996
2. Verifiche agli SLU
3. Numero combinazioni 0 (il programma inizializza in automatico ad 1!)
4. Usando solo uno degli aggiornamenti 2009 rilasciati durante il mese di Marzo 2009.

Le versioni aggiornate risolvono tutte le anomalie riscontrate.

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data: 20-04-2017 | software: CDW | categoria sw |versione: 2009a | autore kipendoff | visite 6671

22 - messaggio pilastro X non verificabile: mancano i dati di verifica dei nodi. La verifica verrà interrotta.

Con il DM 2008 le verifiche degli elementi sono condotte nel rispetto della gerarchia delle resistenze.
Per i pilastri è richiesto il preventivo calcolo dei momenti resistenti delle travi convergenti ai nodi. Se non è stato prodotto l'esecutivo (quindi calcolato il Mr) di una delle travi la verifica del pilastro non può essere eseguita.

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data: 09-04-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 11793

21 - cosa significa il messaggio ATTENZIONE: la presenza di pareti a taglio in C.A. potrebbe falsare l’analisi Pushover in quanto tali elementi vengono modellati solo in campo elastico.Vuoi continuare comunque?

Se si effettua una analisi statica non lineare (push-over) il modello della struttura deve essere adeguato a tale tipo di analisi.
Per gli elementi monodimensionali (travi-pilastri) esistono teorie valide e generalmente applicabili per descrivere il comportamento plastico (es. cerniere plastiche localizzate). Nel caso di elementi bidimensionali in c.a. non esistono teorie che consentano di descrivere in modo semplice il comportamento plastico dell'elemento e siano generalizzabili.
Per questo motivo seil modello strutturale presenta elementi bidimensionali (in particolare pareti) il messaggio avverte che saranno comunque considerati con comportamento elastico.
Questo influenza ovviamente il significato e la validità' di una analisi non lineare. Spetta al progettista quindi effettuare delle adeguate considerazioni in merito al modello e ai risultati.

Ecco alcuni suggerimenti:
1- le pareti snelle possono essere modellate come elementi monodimensionali (pilastri) e saranno considerate come elementi a plasticità concentrata. Il CDS determinerà automaticamente in funzione dei rapporti dimensionali della sezione la formula da adottare per descrivere la cerniera plastica.
2- presenza di pareti tozze di significativa rigidezza rispetto alla rigidezza complessiva del piano: in questi casi le pareti non possono essere modellate come pilastri, ma eventualmente sostituite da un equivalente "telaio" in c.a., che resta comunque di difficile determinazione soprattutto nell'equivalente comportamento plastico.
La presenza di pareti di questo tipo (elementi bidimensionali) rende poco significativi i risultati della push-over. Si consiglia di eseguire le verifiche globali mediante una anlisi lineare.
2- piano interrato composto da pareti contro-terra: nella maggior parte dei casi si puà ritenere poco influente la presenza di queste pareti sul comportamento globale della parte emergente. L'analisi push-over può considerarsi valida,

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data: 09-04-2016 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 17528

20 - Perchè ottengo una armatura eccessiva anche in travi scariche calcolando secondo il DM 2008?

I minimi di armatura richiesti dal DM 2008 (2005 e Ord. 3274) penalizzano in particolare le travi a spessore. In particolare il passo staffe è funzione dell'altezza utile della sezione, che si riduce notevolmente all'aumentare del copriferro. Per queste travi è facile ritrovare alle estremità passi staffe di 4-5 cm.

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data: 09-04-2014 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8135

19 - come scelgo il calcolo secondo gli EC con il CDS2009 e le NTC 2008?

Le nuove NTC impongono il calcolo e la verifica con il metodo semiprobabilistico agli stati limite. Il DM 2008 prevede un metodo di analisi sismica leggermente differente dall'EC8 e considerato più evoluto. Se si opera in zona sismica e secondo le nuove NTC le verifiche delle sezioni non possono essere condotte semplicemente secondo l'EC2 (c.a.) o l'EC3 (acciaio) , perchè mancanti di tutta la parte relativa a rispetto della gerarchia delle resistenze, criteri di duttilità, minimi di armatura propri della progettazione sismica.

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data: 18-03-2009 | software: CDS | categoria NTC |versione: 2009 | autore kipendoff | visite 7735

18 - dove trovo il coefficiente di importanza per una struttura secondo DM 2008?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)Si, il CDP effettua la verifica a ribaltamento come primo controllo.
Se la verifica non è soddisfatta un messaggio comunica l'esito negativo e il plinto non verrà verificato.
Quindi se un plinto compare nei tabulati di verifica significa che la verifica a ribaltamento è soddisfatta.
La scelta se effettuare la verifica a ribaltamento può essere impostata nei criteri di progetto-> plinti->verifiche.
Msg_ribaltamento_plinto.PNG Il modo migliore per modellare questa condizione è connettere i due elementi (4) attraverso un'asta tozza (meglio un elemento link rigido).
CDS_travi_appoggiate_01.PNG
Le 2 aste saranno composte rispettivamente da 2 elementi convergenti al nodo superiore (verde) e inferiore (verde) dell'elemento di connessione.
L'unico vincolo INTERNO da assegnare è la CERNIERA COMPLETA o FLESSIONALE in testa all'elemento di connessioneDurante il calcolo delle platee di fondazione verificare che la schermata di calcolo completi l'operazione di calcolo delle platee.
Con alcuni pc impiega più tempo del calcolo geotecnico, dunque oltre alla finestra del calcolo geotecnico bisogna aspettare che sia completata l'operazione della seconda maschera che effettua il calcolo delle platee. Viceversa non è possibile visualizzare le verifiche.
faq87.PNG

nb : Il modulo analisi non lineare non le serve per effettuare questo calcolo che è già compreso nel suo pacchetto. schema1.jpg
NO. Se si fa riferimento alla verifica a flessione per il pilastri (p.to. 7.4.4.2.1 NTC 2008), la formula da adottare (7.4.4)
NTC_7-4-4.jpg
richiede che la somma dei momenti resistenti dei pilastri convergenti al nodo sia superiore alla somma dei mom. resistenti delle travi (di un un coeff. di sovraresistenza alfa funzione della classe di duttilità adotatta).
Il momento resistente deve essre calcolato per le sollecitazioni agenti, in partciolare per lo sforzo ormale (N) di calcolo.
Per situazioni non estreme (pilastro molto carico a N o quasi scarico) si vede dai due domini di resistenza a flessione di esempio riportati di seguito come il Mr di un pilastro 30x30, normalmente caricato e armato con 4 fi 16, sia superiore al Mr di una trave 30x50 con 3 fi 16 (N=0).
Mrp1.jpg
dominio di resistenza pilastro 30x30 con 4 fi 16

Mrt1.jpg
dominio di resistenza trave 30x50 con 3 fi 16

Nelle NTC 2008 non è più presente il coeff. di importanza (protezione sismica in DM 96).
L'importanza o la rilevanza strategica di una struttura è definita attraverso la classe d'uso
Es: scuole classe III, ospedali classe IV.
Il periodo di riferimento di una struttura è così valutato VR = Vn ×Cu , dove Vn indica la Vita Nominale e Cu il coeff. d'uso.
Cu riveste notevole importanza in quanto, assumendo che la legge di ricorrenza dell’azione sismica sia un processo Poissoniano, è utilizzato per valutare, fissata la probabilità di superamento Vrp corrispondente allo stato limite considerato (Tabella 3.2.1 della NTC Tab2-4-1-Vr.png), il periodo di ritorno TR dell’azione sismica cui fare riferimento per la verifica.

(vedi p.to C.2.4.2 Circolare esplicativa NTC 2008 e Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 3685 del 21 ottobre 2003).

immagini: clicca sulle immagini per ingrandirle
allegati: circolare_02-02-2009.zip |

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data: 08-03-2009 | software: | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 12186

17 - circolare esplicativa D.M. 14-01-2008

scarica la circolare informativa del 2 febbraio 2009 Istruzioni per l'applicazione delle nuove Norme Tecniche.
fonte www.zonasismica.it

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allegati: circolare_02-02-2009.zip |

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data: 08-03-2009 | software: | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 7798

16 - Ho una struttura con pilastri e solaio in soletta piena senza travi da calcolare con il DM 2008. Come calcolo il fattore di struttura? Come viene applicata la gerarchia delle resistenze?

Una solaio in soletta piena rappresenta un elemento strutturale che può essere modellato con piastre e eventuali travi (se è prevista una adeguata armatura). A seconda del rapporto dimensionale con i pilastri/setti avrà delle capacità dissipative che possono essere prese in considerazione nella definizione del fattore di struttura.
Se non è possibile ipotizzare la presenza di travi annegate (è fondamentale la presenza di armatura di confinamento) o lo spessore del solaio è ridotto, sarebbe meglio cautelarsi assumendo un fattore di struttura molto basso (es. pilastri isostatici).

- Se si inserisce il solaio come piastra (senza travi) non verrà applicata ai pilastri nessuna gerarchia delle resistenze in CDSWin. Però se si prevede di armare il solaio come una piastra e lungo le congiungenti dei pilastri inserire delle armature tipo trave allora si potranno modellare queste in input in modo da ottenere anche verifiche di gerarchia di resistenza per il pilastri.

La definizione del tipo di piano (sismico o interpiano) influenzerà il risultato dell'analisi. Se si desidera infatti avere tutte le sollecitazioni della piastra (non solo di tipo flessionale-tagliante ma anche trazione e compressione nel piano) occorrerà definire il piano come interpiano. In questo caso l'analisi sismica dovrà essere di tipo nodale.

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data: 06-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: 2009 | autore kipendoff | visite 14425

15 - CDS-utilità

Nel Cap. 21 del manuale CDS (in allegato) sono riportati molti concetti utili alla risoluzione di problematiche classiche o alla comprensione del software.

immagini: clicca sulle immagini per ingrandirle
allegati: CDS_manuale_utilità.pdf |

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data: 05-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore STS | visite 6890

14 - errore di run-time 440 in fase di stampa

Per evitare la comparsa del messaggio d'errore è necessario procedere come indicato nel seguito:

1. accedere alla directory c:\windows\system32 (nel caso in cui il S.O. sia Windows XP), oppure, accedere alla directory c:\windows\system (nel caso in cui il S.O. sia Windows 98 o precedenti versioni);

2. individuare ed eliminare i files:
- tx32.dll
- tx4ole.ocx;
- txtextsaro.dll .

3. quindi, dal cd di nostra produzione procedere all'installazione esclusivamente delle "Librerie STS", oppure (scelta consigliata), collegarsi al nostro sito, all'indirizzo www.stsweb.it, accedere all'area "download - download software"e procedere al download delle "Libresrie STS".

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data: 04-03-2009 | software: | categoria sw |versione: | autore STS | visite 11971

13 - come posso definire le caratteristiche meccaniche del legno per le verifiche agli stati limite?

Dal menu archivio selezionare sezioni generiche, quindi scegliere la tipologia di sezione (es. profilo semplice - piatto).
Nella definizione della sezione indicare un materiale che abbia un numero >100. In questo modo si accede all'archivio materiali che riporta le grandezze per le verifiche agli stati limite.
per maggiori dettagli vedi il filmato allegato e le schede relative al legno lamellare.

immagini: clicca sulle immagini per ingrandirle
allegati: legnolamellare_it.pdf |

filmati: lamellare_EC_01.html | lamellare_EC_01.exe |

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7321

12 - dove leggo i valori di PGA da riportare nelle schede di sintesi per le verifiche di vulnerabilitàI?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)Si, il CDP effettua la verifica a ribaltamento come primo controllo.
Se la verifica non è soddisfatta un messaggio comunica l'esito negativo e il plinto non verrà verificato.
Quindi se un plinto compare nei tabulati di verifica significa che la verifica a ribaltamento è soddisfatta.
La scelta se effettuare la verifica a ribaltamento può essere impostata nei criteri di progetto-> plinti->verifiche.
Msg_ribaltamento_plinto.PNG Il modo migliore per modellare questa condizione è connettere i due elementi (4) attraverso un'asta tozza (meglio un elemento link rigido).
CDS_travi_appoggiate_01.PNG
Le 2 aste saranno composte rispettivamente da 2 elementi convergenti al nodo superiore (verde) e inferiore (verde) dell'elemento di connessione.
L'unico vincolo INTERNO da assegnare è la CERNIERA COMPLETA o FLESSIONALE in testa all'elemento di connessioneDurante il calcolo delle platee di fondazione verificare che la schermata di calcolo completi l'operazione di calcolo delle platee.
Con alcuni pc impiega più tempo del calcolo geotecnico, dunque oltre alla finestra del calcolo geotecnico bisogna aspettare che sia completata l'operazione della seconda maschera che effettua il calcolo delle platee. Viceversa non è possibile visualizzare le verifiche.
faq87.PNG

nb : Il modulo analisi non lineare non le serve per effettuare questo calcolo che è già compreso nel suo pacchetto. schema1.jpg
NO. Se si fa riferimento alla verifica a flessione per il pilastri (p.to. 7.4.4.2.1 NTC 2008), la formula da adottare (7.4.4)
NTC_7-4-4.jpg
richiede che la somma dei momenti resistenti dei pilastri convergenti al nodo sia superiore alla somma dei mom. resistenti delle travi (di un un coeff. di sovraresistenza alfa funzione della classe di duttilità adotatta).
Il momento resistente deve essre calcolato per le sollecitazioni agenti, in partciolare per lo sforzo ormale (N) di calcolo.
Per situazioni non estreme (pilastro molto carico a N o quasi scarico) si vede dai due domini di resistenza a flessione di esempio riportati di seguito come il Mr di un pilastro 30x30, normalmente caricato e armato con 4 fi 16, sia superiore al Mr di una trave 30x50 con 3 fi 16 (N=0).
Mrp1.jpg
dominio di resistenza pilastro 30x30 con 4 fi 16

Mrt1.jpg
dominio di resistenza trave 30x50 con 3 fi 16

Nelle NTC 2008 non è più presente il coeff. di importanza (protezione sismica in DM 96).
L'importanza o la rilevanza strategica di una struttura è definita attraverso la classe d'uso
Es: scuole classe III, ospedali classe IV.
Il periodo di riferimento di una struttura è così valutato VR = Vn ×Cu , dove Vn indica la Vita Nominale e Cu il coeff. d'uso.
Cu riveste notevole importanza in quanto, assumendo che la legge di ricorrenza dell’azione sismica sia un processo Poissoniano, è utilizzato per valutare, fissata la probabilità di superamento Vrp corrispondente allo stato limite considerato (Tabella 3.2.1 della NTC Tab2-4-1-Vr.png), il periodo di ritorno TR dell’azione sismica cui fare riferimento per la verifica.

(vedi p.to C.2.4.2 Circolare esplicativa NTC 2008 e Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 3685 del 21 ottobre 2003).
I dati da inserire al punto 31 delle schede
Schede_sintesi_lazio_pto31.png

sono riportati nella stampa dei risultati generali dell'analisi push-over (menu Stampe-stampa risultati-selezioni-output pushover-Risultati generali)
cds_tab_po_02.png
Tab_po_datiGen_01.PNG.
Se le schede sono adeguate al DM 2008 i risultati sono riportati anche in termini di Periodo di ritorno (Tr). Questo dato è disponibile dalle ultime versioni del CDS 2009a.

NB i valori riportati nella stampa tengono giù conto dei vari coeff. di amplificazione (Ss, St, Cc).
Nelle ultime versioni 2010 del CDS è possibile inoltre attivare l'opzione di verifica per soli meccanismi duttili con post-verifica dei meccanismi fragili.
CDS_po_postverifiche.PNG
In questo modo nei tabulati generali saranno riportati i valori di vulnerabilità per meccanismi duttili, mentre nella tabella sinottica a seguire ci saranno i valori per i soli meccanismi fragili.
po_stampa_2010.PNG

immagini: clicca sulle immagini per ingrandirle
allegati: Scheda_Sintesi_Verifiche_Sismiche_Regione_Lazio_2005.pdf |

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13756

11 - dove ricavo gli indici di rischio da inserire nelle schede di vulnerabilità al punto 32?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)Si, il CDP effettua la verifica a ribaltamento come primo controllo.
Se la verifica non è soddisfatta un messaggio comunica l'esito negativo e il plinto non verrà verificato.
Quindi se un plinto compare nei tabulati di verifica significa che la verifica a ribaltamento è soddisfatta.
La scelta se effettuare la verifica a ribaltamento può essere impostata nei criteri di progetto-> plinti->verifiche.
Msg_ribaltamento_plinto.PNG Il modo migliore per modellare questa condizione è connettere i due elementi (4) attraverso un'asta tozza (meglio un elemento link rigido).
CDS_travi_appoggiate_01.PNG
Le 2 aste saranno composte rispettivamente da 2 elementi convergenti al nodo superiore (verde) e inferiore (verde) dell'elemento di connessione.
L'unico vincolo INTERNO da assegnare è la CERNIERA COMPLETA o FLESSIONALE in testa all'elemento di connessioneDurante il calcolo delle platee di fondazione verificare che la schermata di calcolo completi l'operazione di calcolo delle platee.
Con alcuni pc impiega più tempo del calcolo geotecnico, dunque oltre alla finestra del calcolo geotecnico bisogna aspettare che sia completata l'operazione della seconda maschera che effettua il calcolo delle platee. Viceversa non è possibile visualizzare le verifiche.
faq87.PNG

nb : Il modulo analisi non lineare non le serve per effettuare questo calcolo che è già compreso nel suo pacchetto. schema1.jpg
NO. Se si fa riferimento alla verifica a flessione per il pilastri (p.to. 7.4.4.2.1 NTC 2008), la formula da adottare (7.4.4)
NTC_7-4-4.jpg
richiede che la somma dei momenti resistenti dei pilastri convergenti al nodo sia superiore alla somma dei mom. resistenti delle travi (di un un coeff. di sovraresistenza alfa funzione della classe di duttilità adotatta).
Il momento resistente deve essre calcolato per le sollecitazioni agenti, in partciolare per lo sforzo ormale (N) di calcolo.
Per situazioni non estreme (pilastro molto carico a N o quasi scarico) si vede dai due domini di resistenza a flessione di esempio riportati di seguito come il Mr di un pilastro 30x30, normalmente caricato e armato con 4 fi 16, sia superiore al Mr di una trave 30x50 con 3 fi 16 (N=0).
Mrp1.jpg
dominio di resistenza pilastro 30x30 con 4 fi 16

Mrt1.jpg
dominio di resistenza trave 30x50 con 3 fi 16

Nelle NTC 2008 non è più presente il coeff. di importanza (protezione sismica in DM 96).
L'importanza o la rilevanza strategica di una struttura è definita attraverso la classe d'uso
Es: scuole classe III, ospedali classe IV.
Il periodo di riferimento di una struttura è così valutato VR = Vn ×Cu , dove Vn indica la Vita Nominale e Cu il coeff. d'uso.
Cu riveste notevole importanza in quanto, assumendo che la legge di ricorrenza dell’azione sismica sia un processo Poissoniano, è utilizzato per valutare, fissata la probabilità di superamento Vrp corrispondente allo stato limite considerato (Tabella 3.2.1 della NTC Tab2-4-1-Vr.png), il periodo di ritorno TR dell’azione sismica cui fare riferimento per la verifica.

(vedi p.to C.2.4.2 Circolare esplicativa NTC 2008 e Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 3685 del 21 ottobre 2003).
I dati da inserire al punto 31 delle schede
Schede_sintesi_lazio_pto31.png

sono riportati nella stampa dei risultati generali dell'analisi push-over (menu Stampe-stampa risultati-selezioni-output pushover-Risultati generali)
cds_tab_po_02.png
Tab_po_datiGen_01.PNG.
Se le schede sono adeguate al DM 2008 i risultati sono riportati anche in termini di Periodo di ritorno (Tr). Questo dato è disponibile dalle ultime versioni del CDS 2009a.

NB i valori riportati nella stampa tengono giù conto dei vari coeff. di amplificazione (Ss, St, Cc).
Nelle ultime versioni 2010 del CDS è possibile inoltre attivare l'opzione di verifica per soli meccanismi duttili con post-verifica dei meccanismi fragili.
CDS_po_postverifiche.PNG
In questo modo nei tabulati generali saranno riportati i valori di vulnerabilità per meccanismi duttili, mentre nella tabella sinottica a seguire ci saranno i valori per i soli meccanismi fragili.
po_stampa_2010.PNG I dati da inserire al punto 32 delle schede Schede_sintesi_lazio_pto32.png sono riportati nella stampa dei risultati generali dell'analisi push-over (menu Stampe-stampa risultati-selezioni-uotput pushover-Risultati generali) . Se le schede sono adeguate al DM 2008 i risultati sono riportati anche in termini di Periodo di ritorno (Tr). Questo dato è disponibile dalle ultime versioni del CDS 2009a.

immagini: clicca sulle immagini per ingrandirle
allegati: Scheda_Sintesi_Verifiche_Sismiche_Regione_Lazio_2005.pdf |

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: 2008a e sup | autore kipendoff | visite 10678

10 - è corretto ottenere le armature esistenti da un progetto simulato?

Il problema può essere di tipo generale o dovuto a un singolo elemento.
Occorre innanzitutto individuare l'elemento che genera l'errore, semplicemente 'spostando' la maschera del messaggio e leggendo l'elemento a cui fa riferimento:
3500_01.JPG

Se l'elemento è il primo (Asta3D n.1) allora è molto probabile che si tratta di un problema generale dovuto a un valore non impostato, risolvibile controllando le impostazioni dei dati generali (esempio coeff. parziali materiali, o criteri di progetto).

Se invece l'errore avviene per un'asta di numerazione > 1 allora si tratta di un singolo elemento, o gruppo di elementi

In questo caso si può individuare anche in input spaziale l'elemento
3500_02.JPG

Occorre quindi cercare un dato che non è impostato.
Negli elementi in c.a. con armature di input è spesso dovuto an dato mancante:
3500_03.JPG

Si, la rappresentazione 3D del comportamento di un meccanismo di collasso riporta non solo le pareti direttamente interessate dal meccanismo e individuate dalla frattura ma anche tutte le altre relative alle giaciture assegnate al meccanismo.
Quindi per individuare una porzione più estesa (o l'intera struttura) basterà definire per il singolo meccanismo tante giaciture quante sono le pareti (o i gruppi di pareti allineate) che si vuole rappresentare:

meccanismi_giaciture.JPG In alcuni casi può essere necessario escludere alcuni nodi dalla verifica dei nodi in c.a. (es. vengono progettati esternamente o la verifica viene eseguita in una seconda fase, o altro motivo).
Non è possibile in CDS escludere esplicitamente dalla verifica alcuni nodi, ma è possibile ricorrere ad un artificio :
si rende il nodo confinato aggiungendo sulle facce dei monconi di trave dove mancanti (o dove la larghezza della trave non è sufficiente)

nodo_confinato_2.JPG -> nodo_confinato_1.JPG -> nodo_confinato.JPG Uno dei motivi può essere l'aver disattivato lo stato limite SLD che è invece necessario considerare per calcolo del PAM, dove sono necessari i periodi di ritorno dei quattro stati limite sisma, ma la norma consente (se non sono calcolati in modo rigoroso) di determinare il periodo dell'SLO da quello SLD ed il periodo SLC da quello SLV.

In questo caso si nota nel diagramma PAM un tratto lineare da SLV con assenza SLD:

PAMG.JPG Oltre a definire sezione e armatura occorre anche assegnare il criterio di progetto degli elementi della cerchiatura altrimenti (No armature, default) saranno considerati infinitamente elastici e non soggetti a verifica:
Cerchiature_crit_prog_aste_ca.PNG

Occorre verificare nei parametri circolare 2019 (Dati Generali) è attiva la verifica di sovraresistenza del taglio dei bulloni/tirafondi rispetto al rifollamento della piastra, come previsto al punto C7.5.3.1 della circolare:
C7531PC.PNG


In questo caso nel tabulato risulterà non soddisfatta la verifica a taglio con un coeff. sovraresistenza < 1:
C7531.PNG

Nel caso di strutture non dissipative si può valutare se disattivare questa opzione.
In alternativa occorre modificare la connessione per soddisfarla, agendo su diversi fattori:
- aumentare la resistenza a taglio dei connettori/tirafondi
- diminuire la resistenza a rifollamento della piastra (spessore e distanza dei fori dai bordi)La procedura di definizione di una sezione generica mediante input da CAD è descritta in dettaglio nel manuale (vedi paragrafo DEFINIZIONE DI UNA SEZIONE GENERICA DA CAD).
Al termine della definizione della polilinea bisogna però assicurarsi che questa sia chiusa.
Per far questo prima di indicare l'ultimo punto (coincidente con il primo) attivare l'opzione di osnap/calamita su estremità, selezionare quindi il punto iniziale e confermare con tasto destro (o INVIO).
Se la procedura è stata effettuata correttamente la polilinea comparirà marcata con spessore maggiore e i parametri geometrici della sezione verranno automaticamente aggiornati.
sezgenerica_wincad1.PNG nei parametri (gruppo 2) di stampa occorre attivare l'opzione 'Riverifica'
Stampe_opt_riverifiche.PNG Se le armature soddisfano quanto richiesto dalle NTC in merito alla lunghezza minima di ancoraggio si può porre il parametro = 'SI', altrimenti si pone 'NO'.
Nelle formule della circolare 2009 o 2019 (sono le stesse), il valore di Lp (vedasi il punto C8.7.2.6) e dello snervamento hanno l’ultimo termine che modella la penetrazione nel nodo dello snervamento e che è del tipo evidenziato in figura.
Nel caso si indichi 'NO', perchè si hanno dubbi sul contributo dovuto allo sleep bond della barra, si elimina questo pezzo di contributo alla rotazione:
barre_ancorate_img_01.PNG

Nei Dati Generali -> Coeff. parziali materiali è possibile indicare il livello di conoscenza, ma questo NON ha effetto sulle strutture in acciaio.
Non è possibile agire direttamente sulle caratteristiche meccaniche dell'acciaio perchè nell'archivio materiali generiche vien indicata solo la classe dell'acciaio, da cui sono automaticamente ricavate le caratteristiche meccaniche.
Il modo migliore quindi per tener conto del fattore di confidenza FC per le caratteristiche meccaniche è quello di assegnare alle sezioni utilizzate un materiale generico ('Tipo mat. -> 201 o superiore) per cui è possibile indicare esplicitamente le caratteristiche meccaniche (E, G, fy, fu, eyu sia in trazione che compressione) che tengano già conto del fattore di confidenza FC:
materiale_acciaio_generico.PNG

In questo modo sarà possibile effettuare correttamente sia analisi lineari che analisi pushover.

Nota: si potrebbe agire sul coeff. parziale del materiale acciaio ma questo non avrebbe influenza nelle analisi e verifiche in cui non è tenuto in conto. Nella modalità tools funzione di calcolo è quella presente nella fase di input, non nel menu generale (valida per modalità 'Classic')

Per l'uso in modalità tools occorre tener presente che:
1) viene calcolato il dominio di resistenza di una sezione e determinato il moltiplicatore ultimo dei carichi
2) nell'assegnare le sollecitazioni i carichi permanenti e variabili non hanno il significato delle condizioni di carico classiche (es. peso proprio etc...) ma nella determinazione del moltiplicatore ultimo ci si muove all'interno del dominio di resistenza che non ha percorsi di carico univoci, quindi si incrementa un carico (il variabile) mantenendo costante l'altro (il permanente).
Per esempio nella presso-flessione in generale il moltiplicatore ultimo si ottiene incrementando il momento (Mx e My) a parità di sforzo normale.
Quindi in questo caso si inserisce N nel canale permanente e Mx e/o My nel canale variabile:
CDC_01_sollecitazioni.PNG
Se si inseriscono solo carichi nel canale di carico permanente il calcolo non può essere effettuato.

Nota: per le sezioni circolari assegnare solo la risultante del momento Mx+My. come Mx o come My.

Inseriti quindi i carichi si lancia il CALCOLO direttamente dal menu di input
CDC_02_calcolo.PNG
Al termine i risultati vengono rappresentati a video (menu Layout) in termini di deformazioni e sollecitazioni
CDC_03_risultati.PNG
I risultati possono essere stampati in dxf o come immagine (copia negli appunti) Per la verifica dei nodi trave-pilastro in c.a. di edifici esistenti si fa riferimento al punto C8.7.2.5 Modelli di capacità per la valutazione di edifici in cemento armato.

Per la verifica a compressione non c'è nessuna differenza, viene applicata la 8.7.2.3 C8725-8723.PNG considerando un taglio Vn pari alla differenza tra taglio della colonna superiore e trazione nelle barre di armatura della trave: Vn = TrazAf – TaglSup .

Per la verifica a trazione secondo la 8.7.2.2 C8725-8722.PNG si considera anche il contributo del rinforzo DeltaRt calcolato con la formulazione relativa al confinamento del nodo (per FRP CNR DT 200/2004 e Linee Guida C.S.LL.PP), in questo caso dato dalle staffe presenti all'interno del nodo assunte pari a quelle nella sezione di testa del pilastro VerNodiConf.png.
Nella verifica con confinamento quindi alla sigmaTr (sigma di trazione) calcolata con la 8.7.2.2 va decurtato il contributo del rinforzo (confinamento) e la verifica diventa -> sigmaTr - deltaTr < Rtlim.Dalla versione 2013 è possibile tener conto del contributo delle tamponature nelle analisi non lineari definendo una trave/setto o asta (input spaziale) come dissipatore assegnando il comportamento di tamponatura
vedi tamponature.png

In alternativa il contributo della tamponatura può essere tenuto in conto inserendo i puntoni equivalenti definiti come aste 3D con le seguenti caratteristiche:
da input impalcati :
1. definizione in archivio di una sezione generica rettangolare (piantto) con base = spessore tamponatura e altezza secondo una delle teorie disponibili in letteratura (es. h = 1/10 L).
Alla sezione va assegnato un materiale generico (201 in su) con le caratteristiche meccaniche della tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come controventi con un estremo alla quota di input e l'altro alla quota dell'impalcato sottostante o superiore (assegnando Quota iniz. o fin.) e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni travi di cerniera flessionale per il puntone

da input spaziale (scelta consigliata):
1. definizione in archivio materiali muratura di un materiale equivalente alla tamponatura
2. definizione di un criterio di progetto per aste in acciaio con comportamento non lineare solo a compressione
3. input dei puntoni equivalenti come aste/controventi con sezione tipo 'sezione muratura' e criterio di progetto definito al p.to 2
4. vincoli interni aste di cerniera flessionale per il puntone

Nella definizione degli esecutivi setti in c.a. le pareti vengono raggruppate in altezza (gruppi quote) e in pianta (allineamenti/generatrici).
I punti che definiscono l'allineamento devono essere più o meno sulla stessa retta.

Se la definizione delle generatrici è stata fatta automaticamente allora il problema può dipendere :
1 - presenza di fili-fissi o nodi di input molto ravvicinati. In questo caso occorre correggere l'input.
2 - presenza di megapiastra (es. fondazione) che genera nodi/fili-fissi molto ravvicinati a quelli di definizione dei setti. Allineamento_setti.png
In questo secondo caso per risolvere il problema eliminare alcuni dei nodi ravvicinati : esecutivo setti -> definizione -> generatrice manuale -> selezionare l'allineamento indicato nel messaggio e eliminare i punti con "deselezione singola". Allineamento_setti2.png
Verificare al termine che la generazione della parete sia corretta, comprendendo tutte le parti. Allineamento_setti3.png Il CDS segnala la presenza di eccentricità trave-pilastro superiori a 1/4 della larghezza del pilastro ma non predispone nessun armatura specifica (le NTC non danno nessuna indicazione in merito).
Spetta al progettista in questi casi predisporre dell'armatura aggiuntiva.
In generale si tratta di armatura trasversale (staffe o molloni disposti parallelamente alle staffe della trave) nella zona interessata, definita dalla lunghezza del nodo e larghezza tale da inglobare sezione della trave e del pilastro.

L'immagine Armatura_nodo.jpg rappresenta una semplificazione illustrativa del concetto (le eccentricità sono volutamente aumentate oltre i limiti normativi per motivi di chiarezza grafica)Per tener conto della spinta sismica dei terreni che spingono sui setti (carico spinte setti -> definizione del carico terreno) è sufficiente attivare l'opzione di incremento sismico : Incr.Sism. = 1.

Ecco come opera CDSWin:
Sia Sa la spinta statica. In relazione all'immagine allegata ImmagineGEO.JPG, la spinta complessiva PAE (statica + sismica) dovuta alla presenza di un terrapieno viene determinata tramite la formulazione di Mononobe-Okabe in cui si considera l'angolo psi dato da:
psi = arctan(Kh/(1-Kv))

dove:

kh= Betam x amax/g [7.11.6 delle NTC 2008]
kv= +-0,5 kh [7.11.7 delle NTC 2008]

Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno (come nel caso di setti controterra di fabbricati, ndr) il coeff. Betam =1.

CDS, infine, non considera la spinta verticale per cui Kv=0. l'elemento shell impostato come elastico è individuabile sui tabulati dei criteri di progetto shell dove viene riportata come tipologia di elemento la dicitura "SHela" che sta ad indicare un setto elastico
vedi esempio stampe :
esempio stampa1.pdf
pre-relazione Shell_Ela1.PNG
tabulato Shell_Ela2.PNG


NB l'impostazioone di comportamento elastico per i setti in c.a. è possibile solo per le rel 2011 e superioriWmax/rel/lim in un tabulato di verifica di aste in acciaio (legno) indicano rispettivamente la deformazione massima, quella relativa alla congiungente dei nodi (quindi al netto dello spostamento rigido dell'asta nello spazio) e quella relativa limite per la verifica della freccia (SLE).
Wmax e Wlim non sono direttamente confrontabili tra loro perchè la prima è appunto una deformazione assoluta che tiene conto anche della deformazione complessiva della struttura.
La verifica della freccia (che concorre a determinare l'esito della verifica complessiva su un'asta in acciaio) viene effettuata confrontando Wrel < Wlim.

Wmax non è mai utilizzata dalò CDS come valore di verifica ma può essere utile per valutare situazioni particolari come ad esempio la deformazione/freccia degli sbalzi:
in questo caso infatti la Wrel (tra la congiungente dei nodi) è poco significativa e la verifica della freccia quasi sempre soddisfatta, mentre la vera deformazione/freccia deve tener conto anche dello spostamento relativo tra i nodi.
Il valore della freccia in questi casi può essere valutato attraverso la colormap della deformata (per una combinazione fondamentale o meglio di esercizio) limitando al solo sbalzo la visualizzazione.
Nell'esempio in figura Wmax_01.PNG la freccia dello sbalzo (se sono presenti solo carichi verticali) può essere facilmente valutata come differenza tra il valore max e min della deformata = 20.2 - 0.4 = 19.8 mm. Ma si tratta in questo caso della freccia elastica per una combinazione fondamentale - asta in legno) quindi nel tabulato troveremo una freccia diversa perchè calcolata per una combinazione SLE Wmax_02.PNG.
La prima colormap ci consente però di considerare la deformata assoluta Wmax (20.2) molto vicina a quella relativa (19.8) e pertanto possiamo considerare con buona approssimazione 27.92 mm la freccia dello sbalzo e ritenere la verifica soddisfatta.Se non è indicata la capacità di rotazione della sezione significa che la trave/pilastro in c.a. è ancora in campo elastico al termine dell'analisi pushover.
Viceversa dove è riportata la capacità di rotazione (secondo l'asse X o Y locale della sezione per lo snervamento e il limite ultimo) significa che è stato superato il limite di snervamento della rotazione (in dir X e/o Y) e nell'estremo dell'asta si ha una cerniera plastica.

tab_po_aste_ca.PNG Effettuando le riverifiche SLU-SLE dopo aver manipolato e stampato gli esecutivi travi e attivando in stampa delle verifiche aste l'opzione
riverifiche
presente tra i parametri di stampa.
Il tabulato in questo caso sarà diverso, riportando il moltiplicatore ultimo come parametro di verifica.
La deformazione ultima dell'acciaio (se la sezione è ben progettata) sarà 100, il suo limite ultimo per cui è calcolato il moltiplicatore dei carichi limite.

Tab_Riverifica.PNG L'analisi pushover è una analisi di spinta in cui si incrementano delle forze orizzontali applicate alla struttura e si controlla lo spostamento di un punto significativo (baricentro dell'ultimo piano in generale).
Una delle distribuzioni da adottare è legata alla forma modale principale in ognuna delle direzioni considerate.
Ovviamente lo spostamento del punto di controllo è significativo per forme modali tipo il modo I indicato in figura.
Nel caso di forme modali "intrecciate" (vedi es. modo II e III in figura) ha più senso considerare una distribuzione di forze proporzionale a una composizione delle forme modali tipiche dell'analisi dinamica.
Per fare questo basta impostare Tipo distribuzione = Prop.F dinamica ("modi superiori = SI" nelle vecchie versioni) nei parametri analisi statica non lineare (Dati generali).
LA verifica di applicabilità va fatta confrontando il periodo di vibrazione del periodo fondamentale in ogni direzione con il valore di Tc.
Questo comportamento può aversi in strutture con significativa irregolarità in altezza, anche dovuta a vincoli imposti per simulare eventualmente il comportamento in aggregato
forme_modali.PNG Questa situazione rientra nel caso di masse sismiche ma non direttamente gravitazionali.
E' la classica situazione del pannello esterno autoportante in una struttura in acciaio (o prefabbricata): il pannello scarica la sua massa gravitazionale direttamente sulla fondazione ma sotto effetto sismico l'inerzia dei pannelli si trasmette alla struttura in acciaio.
Per simulare questa situazione senza gravare il telaio della massa gravitazionale si può adottare la seguente modellazione:
- asta centrale con sezione LINK-RIGIDO (n. 10000 da input spaziale) incernierata in testa e al piede
- 2 aste di collegamento al telaio (LINK-RIGIDI) con vincolo esplicito di cerniera+traslazione z libera.
NOTA BENE svincolare la traslazione z dell'estremità finale delle travi è fondamentale altrimenti i carichi verticali in testa alle colonne in acciaio saranno riportati in fondazione dal sistema di link.
- massa distribuita sulle travi e/o concentrata nel nodo

Massa_sismica.PNG Massa_sismica2.PNG Massa_sismica_vincolo_travi.png (clicca l'immagine per ingrandire)
NOTA questa modellazione può risultare eccessivamente gravosa per la trave di fondazione che riceve un carico concentrato in mezzeria invece di un carico distribuito.
Si può affinare il modello in vari modi:distribuendo la massa per esempio non su una sola colonna (link-rigido) ma su più elementi.
L'esecutivo della trave di fondazione riporterà i raffittimenti di estremità delle staffe per ogni pezzo in cui è stata spezzata la trave. In questo caso si potrà modificare l'esecutivo al CAD.
Una alternativa valida invece è la modellazione mostrata nell'immagine seguente che scarica il peso del pannello direttamente ai nodi attraverso altri 2 link-rigidi:
Massa_sismica3.png (clicca l'immagine per ingrandire)Si, il CDP effettua la verifica a ribaltamento come primo controllo.
Se la verifica non è soddisfatta un messaggio comunica l'esito negativo e il plinto non verrà verificato.
Quindi se un plinto compare nei tabulati di verifica significa che la verifica a ribaltamento è soddisfatta.
La scelta se effettuare la verifica a ribaltamento può essere impostata nei criteri di progetto-> plinti->verifiche.
Msg_ribaltamento_plinto.PNG Il modo migliore per modellare questa condizione è connettere i due elementi (4) attraverso un'asta tozza (meglio un elemento link rigido).
CDS_travi_appoggiate_01.PNG
Le 2 aste saranno composte rispettivamente da 2 elementi convergenti al nodo superiore (verde) e inferiore (verde) dell'elemento di connessione.
L'unico vincolo INTERNO da assegnare è la CERNIERA COMPLETA o FLESSIONALE in testa all'elemento di connessioneDurante il calcolo delle platee di fondazione verificare che la schermata di calcolo completi l'operazione di calcolo delle platee.
Con alcuni pc impiega più tempo del calcolo geotecnico, dunque oltre alla finestra del calcolo geotecnico bisogna aspettare che sia completata l'operazione della seconda maschera che effettua il calcolo delle platee. Viceversa non è possibile visualizzare le verifiche.
faq87.PNG

nb : Il modulo analisi non lineare non le serve per effettuare questo calcolo che è già compreso nel suo pacchetto. schema1.jpg
NO. Se si fa riferimento alla verifica a flessione per il pilastri (p.to. 7.4.4.2.1 NTC 2008), la formula da adottare (7.4.4)
NTC_7-4-4.jpg
richiede che la somma dei momenti resistenti dei pilastri convergenti al nodo sia superiore alla somma dei mom. resistenti delle travi (di un un coeff. di sovraresistenza alfa funzione della classe di duttilità adotatta).
Il momento resistente deve essre calcolato per le sollecitazioni agenti, in partciolare per lo sforzo ormale (N) di calcolo.
Per situazioni non estreme (pilastro molto carico a N o quasi scarico) si vede dai due domini di resistenza a flessione di esempio riportati di seguito come il Mr di un pilastro 30x30, normalmente caricato e armato con 4 fi 16, sia superiore al Mr di una trave 30x50 con 3 fi 16 (N=0).
Mrp1.jpg
dominio di resistenza pilastro 30x30 con 4 fi 16

Mrt1.jpg
dominio di resistenza trave 30x50 con 3 fi 16

Nelle NTC 2008 non è più presente il coeff. di importanza (protezione sismica in DM 96).
L'importanza o la rilevanza strategica di una struttura è definita attraverso la classe d'uso
Es: scuole classe III, ospedali classe IV.
Il periodo di riferimento di una struttura è così valutato VR = Vn ×Cu , dove Vn indica la Vita Nominale e Cu il coeff. d'uso.
Cu riveste notevole importanza in quanto, assumendo che la legge di ricorrenza dell’azione sismica sia un processo Poissoniano, è utilizzato per valutare, fissata la probabilità di superamento Vrp corrispondente allo stato limite considerato (Tabella 3.2.1 della NTC Tab2-4-1-Vr.png), il periodo di ritorno TR dell’azione sismica cui fare riferimento per la verifica.

(vedi p.to C.2.4.2 Circolare esplicativa NTC 2008 e Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 3685 del 21 ottobre 2003).
I dati da inserire al punto 31 delle schede
Schede_sintesi_lazio_pto31.png

sono riportati nella stampa dei risultati generali dell'analisi push-over (menu Stampe-stampa risultati-selezioni-output pushover-Risultati generali)
cds_tab_po_02.png
Tab_po_datiGen_01.PNG.
Se le schede sono adeguate al DM 2008 i risultati sono riportati anche in termini di Periodo di ritorno (Tr). Questo dato è disponibile dalle ultime versioni del CDS 2009a.

NB i valori riportati nella stampa tengono giù conto dei vari coeff. di amplificazione (Ss, St, Cc).
Nelle ultime versioni 2010 del CDS è possibile inoltre attivare l'opzione di verifica per soli meccanismi duttili con post-verifica dei meccanismi fragili.
CDS_po_postverifiche.PNG
In questo modo nei tabulati generali saranno riportati i valori di vulnerabilità per meccanismi duttili, mentre nella tabella sinottica a seguire ci saranno i valori per i soli meccanismi fragili.
po_stampa_2010.PNG I dati da inserire al punto 32 delle schede Schede_sintesi_lazio_pto32.png sono riportati nella stampa dei risultati generali dell'analisi push-over (menu Stampe-stampa risultati-selezioni-uotput pushover-Risultati generali) . Se le schede sono adeguate al DM 2008 i risultati sono riportati anche in termini di Periodo di ritorno (Tr). Questo dato è disponibile dalle ultime versioni del CDS 2009a. il progetto simulato va benissimo però occorre far attenzione a simulare correttamente la normativa dell'epoca (scegliendola tra le opzioni che offre il CDS) e avendo cura di effettuare un controllo a posteriori (l'analisi elastica su modello 3D può dare risultati in alcuni casi differenti da quelli ottenuti su un modello a telai con calcolo manuale).
In ogni caso non si può prescindere dal rilievo delle armature in loco (vedi tabella rilievi - FC). tabella_LC.png

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 8549

9 - come posso inserire i piegati tra le armature esistenti?

non è possibile inserire direttamente i ferri piegati come armature esistenti. Il loro contributo va tenuto in conto in termini di staffe equivalenti come contributo al taglio resistente.
Naturalmente in questo caso le staffe non potranno essere considerate confinanti.

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 7980

8 - qual'è la procedura migliore per inserire le armature esistenti?

qualunque procedura si segua per inserire le armature va bene, nella fase di riverifica o calcolopush-over il CDS ne terrà conto. Per nostra esperienza nel caso si possiedano le distinte risulta più semplice l'input manuale da impalcati o spaziale delle armature (molte si ripetono) del progetto simulato.
Questo è consigliato nel caso non si abbia nessuna documentazione (infatti è contemplata solo per un livello di conoscenza molto basso), inoltre dopo il progetto simulato occorre sempre ricontrollare tutto (i risultati sono ottenuti comunque con una analisi elastica siu un modello 3D) e si possono avere armature molto differenziate che spesso richiedono molto tempo per essere "normalizzate".
La documentazione e il rilievo delle armature (come previsto dalla norma) rappresentano le informazioni migliori, il progetto simulato è a nostro avviso l'ultima risorsa.

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 9154

7 - CDS 2008/b, non parte mostrando il messaggio errore: 52

Il progetto che si tenta di aprire è danneggiato.
Soluzione:
con il blocco note aprire il file config.cds (è un file di testo) presente nella cartella C:\sts2008b\cdswin.
E' riportata una unica riga di testo separato da virgole. Il 4 gruppo rappresenta il progetto che si tenta di aprire.
Modificare questa stringa (Es da C:\progetticds\progetto1\ a C:\progetticds\progettox)* .

* Se ricordate l'ultimo progetto aperto in alternativa è possibile semplicemente rinominare temporaneamente la cartella del progetto ed aprire il CDS 2008/b.

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: 2008/b | autore kipendoff | visite 9605

6 - creare un file di back-up del progetto

guarda il filmato allegato

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filmati: 01_back_up.swf | 01_back_up.exe |

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 5990

5 - come posso inserire il carico del vento?

per l'inserimento del carico del vento è consigliabile utilizzare l'input spaziale.
Per i dettagli e la procedura completa rimandiamo al filmato allegato

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filmati: vento-neve.swf | vento-neve.exe |

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13732

4 - perchè ottengo risultati diversi nelle verifiche delle aste in acciaio secondo il DM 2005

il problema della differenza tra le release 2008\a e 2008\b nella gestione delle verifiche secondo il DM 2005 è dovuto al fatto che nella visualizzazione 3D della 2008a non erano ancora state implementate le verifiche aggiuntive di duttilità sulle aste.
Nella 2008\b le verifiche sono complete.
Comunque è una questione legata esclusivamente al DM 2005 (che faceva esplicito riferimento all' EC3).

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: 2008/a-b | autore kipendoff | visite 6102

3 - con quali algoritmi è risolta la verifica al fuoco?

per gli algoritmi vale quanto segue:

1) Verifica a flessione: non è condotta secondo i metodi semplificati di normativa ma utilizzando il modello a fibre (che è quello considerato più accurato nella letteratura scientifica).
La sezione è suddivisa in fibre, in ogniuna delle quali è nota la temperatura e quindi la resistenza ridotta del materiale. Tramite procedura iterativa è quindi costruito il legame momento-curvatura della sezione fino alla rottura della stessa. Il momento ultimo così determinato è quindi confrontato con quello di progetto.

2) Verifica a taglio: questa verifica è condotta seguendo quanto riportato sull\\\'EC2. In particolare si determina una sezione ridotta secondo il \\\"Metodo delle zone\\\" (l\\\'EC2 propone i metodi delle isoterme e delle zone, il secondo dei quali dovrebbe essere il più accurato), e quindi si esegue la verifica a taglio dell\\\'asta a sezione ridotta utilizzando il modello del traliccio ad inclinazione variabile. Per maggiori dettagli allego un documento in cui sono indicati i passi principali della procedura di verifica.

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allegati: 001-Verifiche_sezioni_EC2-fuoco.pdf |

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data: 02-03-2009 | software: CDS | categoria sw |versione: 2008b + | autore kipendoff | visite 6598

2 - con quali norme è attiva la verifica al fuoco?

attualmente la verifica di resistenza al fuoco è attiva solo con il DM 14/01/2008.
In seguito alla ennesima proroga verrà probabilmente estesa anche alle altre norme in vigore

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