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229 - Definendo i piani come ''deformabili'' posso studiare una struttura con solai non rigidi mediante analisi pushover?

NO. In CDS il piano "deformabile" è un "interpiano" al quale si applica la correzione torsionale di piano (e per il quale può essere fatto il controllo del fattore Teta).
Un piano a rigidezza non infinita richiederebbe la definizione dei parametri di rigidezza.
Metodi di analisi pushover applicabili a strutture con piani deformabili a fronte di sofisticati algoritmi matematici soffrono di un grave difetto: il livello di approssimazione delle ipotesi di base.
In particolare:
1. dipende tutto dalla valutazione della rigidezza nel piano di un solaio.
Quali sono i metodi matematici validi per valutare la rigidezza di un solaio in putrelle e tavelloni?

2. in quante direzioni si definisce la rigidezza del solaio (almeno 2 per la maggior parte dei solai)?

3. come si tiene in conto dell'ammorsamento alle pareti di appoggio e trasversali? Che senso ha infatti definire la rigidezza di un solaio in legno se le travi sono semplicemente appoggiate negli alloggi?

4. come si tiene in contro della connessione tra pareti?

Il modello matematico può essere pure complesso e sofisticato, ma se parte da ipotesi di base in larga parte arbitrarie non ha più nessuna validità e i risultati alquanto aleatori.
In questi casi, e soprattutto per la muratura, è preferibile seguire ipotesi semplificative.
Per esempio studiando i singoli allineamenti di pareti (a tutta altezza) per comportamento nel loro piano (anche attraverso una analisi pushover volendo) e uno studio dei meccanismi locali fuori piano, tenendo eventualmente in conto della presenza di presidi antisismici (es. ammorsamenti a pareti trasversali, etc..)

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data: 15-05-2012 | software: CDS | categoria sw |versione: | autore kipendoff | visite 13873



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