FAQ software e NTC

SOFTWARE KIPENDOFF : LEGNO

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FAQ CDS, NTC 2018,...

97 - E' possibile utilizzare fondazioni miste?

SI, se per fondazioni mista si intende per esempio una platea su pali con piastra collaborante.
Non sono invece ammesse fondazioni di diverso tipo:
per la progettazione in zona sismica le NTC 2008 riportano al punto 7.2.1. : ''...Deve essere adottata un’unica tipologia di fondazione per una data struttura in elevazione, a meno che questa non consista di unità indipendenti. In particolare, nella stessa struttura deve essere evitato l’uso contestuale di fondazioni su pali o miste con fondazioni superficiali, a meno che uno studio specifico non ne dimostri l’accettabilità o che si tratti di un ponte....''

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data: 09-03-2010 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 11648

68 - è possibile utilizzare travi a spessore in c.a. secondo il DM 2008?

il DM 2008 non vieta l'uso di travi a spessore.
Se si rispettano i limiti geometrici, le verifiche e le armature di duttilità, sono perfettamente a Norma.
Inoltre l'applicazione obbligatoria della gerarchia delle resistenze fa si che i ridotti valori dei momenti resistenti di queste travi incidano meno pesantemenete sulla verifica dei pilastri.
Occore però considerare che le travi a spessore non hanno una significativa capacità dissipativa e quindi il fattore di struttura q scelto per l'analisi lineare dovrà tener conto di questo.

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data: 12-11-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 9775

56 - quale è la classe di calcestruzzo minima per elementi normalmente armati?

Per la progettazione per azioni sismiche la classe minima è la C20/25 (NTC 2008 7.4.2.1.).
Acciaio B450C.
Si consente l’utilizzo di acciai di tipo B450A, con diametri compresi tra 5 e 10 mm, per le reti e i tralicci; se ne consente inoltre l’uso per l’armatura trasversale unicamente se è rispettata almeno una delle seguenti condizioni: elementi in cui è impedita la plasticizzazione mediante il rispetto del criterio di gerarchia delle resistenze, elementi secondari di cui al § 7.2.3, strutture poco dissipative con fattore di struttura q = 1,5.

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data: 29-09-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 7155

50 - con le NTC si possono ultilizzare colonne in acciaio con sezione tubolare di classe 4?

No. La Norma non lo dice espressamente, ma l'EC3 per questo tipo di sezione non prevede addirittura la classe 4, perchè in compressione non è in grado di garantire risorse necessarie per l'instabilità dei pannelli che la compongono.
In questo modo l'EC3 intende sottolineare l'estrema pericolosità di questi profilati usati in compressione.
Per le strutture dissipative le NTC richiedono, in funzione del fattore di struttura q0 e della classe di duttilità adottata, che le aste compresse o presso-inflesse abbiano esclusivamente sezionidi di classe 1 o 2 (vedi TAb 7.5.III NTC 2008)

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data: 13-07-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 8519

49 - il punto 7.4.6.2.1. della normativa prescrive che il 75% dell'armatura a momento negativo all'estremità delle travi deve essere contenuta nell'anima. Cosa significa pr le travi a spessore?

In questo caso per anima si intende la proiezione della trave sul pilastro.

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data: 02-07-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 6791

46 - La gerarchia delle resistenza impone sempre pilastri più grandi delle travi?

schema1.jpg
NO. Se si fa riferimento alla verifica a flessione per il pilastri (p.to. 7.4.4.2.1 NTC 2008), la formula da adottare (7.4.4)
NTC_7-4-4.jpg
richiede che la somma dei momenti resistenti dei pilastri convergenti al nodo sia superiore alla somma dei mom. resistenti delle travi (di un un coeff. di sovraresistenza alfa funzione della classe di duttilità adotatta).
Il momento resistente deve essre calcolato per le sollecitazioni agenti, in partciolare per lo sforzo ormale (N) di calcolo.
Per situazioni non estreme (pilastro molto carico a N o quasi scarico) si vede dai due domini di resistenza a flessione di esempio riportati di seguito come il Mr di un pilastro 30x30, normalmente caricato e armato con 4 fi 16, sia superiore al Mr di una trave 30x50 con 3 fi 16 (N=0).
Mrp1.jpg
dominio di resistenza pilastro 30x30 con 4 fi 16

Mrt1.jpg
dominio di resistenza trave 30x50 con 3 fi 16

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data: 19-06-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 13915

44 - perchè i pilastri di una struttura in c.a. risultano più armati con il DM 2008 ripetto al DM 2005?

L'applicazione della gerarchia delle resistenza nel DM 2005 si differenziava in modo sostanziale tra strutture progettate in bassa o in alta duttilità.
Con il DM 2008 tale differenza si è notevolmente ridotta. In particolare per la verifica a flessione dei pilastri tra alta e bassa duttilità vi è solo una differenza nel coefficiente di sovraresistenza (di quanto la somma dei pilastri Mr dei pilastri convergenti al nodo deve essere superiore alla somma dei Mr delle travi), che vale 1.3 e 1.1 rispettivamente.
In questo modo, indipendentemente dalla classe di duttilitàcon il DM 2008 viene sempre applicata la gerarchia delle resistenze in fase di verifica.

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data: 19-06-2009 | software: NTC | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 6993

38 - dimensionamento strutture di fondazione come da p.to 7.2.5. D.M. 14/01/2008

La norma 2008 al punto 7.2.5 recita come segue:

Per le strutture progettate sia per CD “A”sia per CD “B” il dimensionamento delle strutture di fondazione e la verifica di sicurezza del complesso fondazione-terreno devono essere eseguiti assumendo come azioni in fondazione le resistenze degli elementi strutturali soprastanti. Più precisamente, la forza assiale negli elementi strutturali verticali derivante dalla combinazione delle azioni di cui al § 3.2.4 deve essere associata al concomitante valore resistente del momento flettente e del taglio; si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi soprastanti, amplificate con un gammaRd pari a 1,1 in CD “B” e 1,3 in CD “A”, e comunque non maggiori di quelle derivanti da una analisi elastica della struttura in elevazione eseguita con un fattore di struttura q pari a 1.

Secondo la norma, quindi, le sollecitazioni di calcolo in fondazione dovrebbero derivare dai carichi verticali trasmessi dalla struttura accoppiati alle valori resistenti flettenti e taglianti, piuttosto che da quelle di calcolo.
Tali sollecitazioni sono abbastanza piu' alte di quelle derivanti dall'analisi (di solito molto piu' alte). Pero' la norma dice anche che tali sollecitazioni flettenti e taglianti da utilizzare in verifica non devono essere superiori a quelle di di calcolo moltiplicate per il coefficiente 1,1 oppure 1,3 (bassa o alta duttilita'). E comunque, non devono essere neppure superiori di quelle calcolate dall'analisi sismica dell'intero edificio avendo utilizzato un coefficiente di struttura pari a 1 (che di regola sono elevatissime, tranne il caso di strutture in acciaio non dissipative).
In sostanza, l'unica eventualita' che ha senso prendere in considerazione e' proprio quella di amplificare le azioni flettenti e taglianti derivanti dall'analisi per i coefficienti 1,1 oppure 1,3. Infatti, volendo valutare le tre eventualita' e dovendo scegliere la meno gravosa, a parte situazioni eccezionali, sarebbe sempre quest'ultima ad essere quella da utilizzare. Il programma infatti si comporta sempre in questo modo. E qualora dovesse accadere che la situazione meno gravosa fosse una delle altre due, il risultato sarebbe sempre a vantaggio di sicurezza (senza mai eccedere molto, dato che al massimo si ha un incremento del 30%).
Per verificare che il CDS opera in questo modo e' sufficiente confrontare gli scarichi flettenti e taglianti al piede del pilastro tra le sollecitazioni delle aste (una combinazione per volta) e gli scarichi utilizzati per la verifica dei plinti di fondazione. In quanto obbligo di normativa, il programma non esplicita tale modalita' di verifica ma e' scontato che la norma sia rispettata in ogni suo punto.

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data: 10-06-2009 | software: CDS | categoria NTC |versione: | autore Ing. Umberto Biondi - STS | visite 16571

27 - quando va effettuata la verifica SLO (Stato Limite di Operatività)?

il D.M. 14/01/2008 prevede le verifiche SLO per gli edifici di categoria IIIe IV.
p.to 7.3.7.3 Per le costruzioni ricadenti in classe d’uso III e IV, si deve verificare che gli spostamenti strutturali o le accelerazioni (a seconda che gli impianti siano più vulnerabili per effetto dei primi o delle seconde) prodotti dalle azioni relative allo SLO non siano tali da produrre interruzioni d’uso degli impianti stessi.
Nel caso delle costruzioni civili e industriali questa condizione si può ritenere soddisfatta quando gli spostamenti interpiano ottenuti dall’analisi in presenza dell’azione sismica di progetto relativa allo SLO (v. § 3.2.1 e § 3.2.3.2) siano inferiori ai 2/3 dei limiti in precedenza indicati (pto 7.3.7.2 .
verifiche di spostamento relativo per SLD)

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data: 23-04-2009 | software: | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 12609

19 - come scelgo il calcolo secondo gli EC con il CDS2009 e le NTC 2008?

Le nuove NTC impongono il calcolo e la verifica con il metodo semiprobabilistico agli stati limite. Il DM 2008 prevede un metodo di analisi sismica leggermente differente dall'EC8 e considerato più evoluto. Se si opera in zona sismica e secondo le nuove NTC le verifiche delle sezioni non possono essere condotte semplicemente secondo l'EC2 (c.a.) o l'EC3 (acciaio) , perchè mancanti di tutta la parte relativa a rispetto della gerarchia delle resistenze, criteri di duttilità, minimi di armatura propri della progettazione sismica.

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data: 18-03-2009 | software: CDS | categoria NTC |versione: 2009 | autore kipendoff | visite 7735

18 - dove trovo il coefficiente di importanza per una struttura secondo DM 2008?

schema1.jpg
NO. Se si fa riferimento alla verifica a flessione per il pilastri (p.to. 7.4.4.2.1 NTC 2008), la formula da adottare (7.4.4)
NTC_7-4-4.jpg
richiede che la somma dei momenti resistenti dei pilastri convergenti al nodo sia superiore alla somma dei mom. resistenti delle travi (di un un coeff. di sovraresistenza alfa funzione della classe di duttilità adotatta).
Il momento resistente deve essre calcolato per le sollecitazioni agenti, in partciolare per lo sforzo ormale (N) di calcolo.
Per situazioni non estreme (pilastro molto carico a N o quasi scarico) si vede dai due domini di resistenza a flessione di esempio riportati di seguito come il Mr di un pilastro 30x30, normalmente caricato e armato con 4 fi 16, sia superiore al Mr di una trave 30x50 con 3 fi 16 (N=0).
Mrp1.jpg
dominio di resistenza pilastro 30x30 con 4 fi 16

Mrt1.jpg
dominio di resistenza trave 30x50 con 3 fi 16

Nelle NTC 2008 non è più presente il coeff. di importanza (protezione sismica in DM 96).
L'importanza o la rilevanza strategica di una struttura è definita attraverso la classe d'uso
Es: scuole classe III, ospedali classe IV.
Il periodo di riferimento di una struttura è così valutato VR = Vn ×Cu , dove Vn indica la Vita Nominale e Cu il coeff. d'uso.
Cu riveste notevole importanza in quanto, assumendo che la legge di ricorrenza dell’azione sismica sia un processo Poissoniano, è utilizzato per valutare, fissata la probabilità di superamento Vrp corrispondente allo stato limite considerato (Tabella 3.2.1 della NTC Tab2-4-1-Vr.png), il periodo di ritorno TR dell’azione sismica cui fare riferimento per la verifica.

(vedi p.to C.2.4.2 Circolare esplicativa NTC 2008 e Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 3685 del 21 ottobre 2003).

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allegati: circolare_02-02-2009.zip |

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data: 08-03-2009 | software: | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 12186

17 - circolare esplicativa D.M. 14-01-2008

scarica la circolare informativa del 2 febbraio 2009 Istruzioni per l'applicazione delle nuove Norme Tecniche.
fonte www.zonasismica.it

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allegati: circolare_02-02-2009.zip |

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data: 08-03-2009 | software: | categoria NTC |versione: | autore kipendoff | visite 7798



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